
Anno | 2020 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia, Paesi Bassi |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Sophia Luvarà |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 4,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 2 giugno 2020
Nella regione più violenta d'Italia un giudice coraggioso lotta contro la 'ndrangheta allontanando i figli adolescenti dei boss dalle loro famiglie.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Il giudice Roberto di Bella è il Presidente del Tribunale dei minori di Reggio Calabria. Nel corso della sua attività di magistrato, operando in una terra in cui la 'ndrangheta continua ad acquisire nuove leve tra i giovani, ha deciso di offrire loro un'opportunità. La condanna dei reati è necessaria ma non è sufficiente se non si offre loro un'alternativa. Questo documentario ce la mostra all'opera.
Shakespeare continua a confermarsi come nostro contemporaneo. Qualcuno leggendo questa frase si potrà chiedere legittimamente cosa c'entri il bardo con un documentario su minori a rischio delinquenziale.
C'entra e, insieme ad un altro documentario recente su tutt'altro contesto giovanile (Who's Romeo?), conferma l'assunto. Ai ragazzi che hanno accettato di vivere l'esperienza denominata "Liberi di scegliere", vivendo insieme in una Casa Ministeriale allontanati dalle famiglie, viene proposta la messa in scena di "Romeo e Giulietta". Pur tra mille difficoltà e ripensamenti quello spettacolo in cui l'odio e l'amore si confrontano va in scena. A confrontarsi come sappiamo sono due famiglie. Non a caso. Perché la 'ndrangheta, a differenza della mafia e della camorra, ha una struttura familiare ed è nell'ambito della famiglia che si vanno a cercare forze nuove. Sull'attività di Di Bella era stata realizzata dalla Rai una fiction diretta da Giacomo Campiotti. Sia coloro che l'hanno vista che gli altri si vedono offrire un'ottima occasione per entrare dentro quella realtà. In punta di piedi, attenta a non urtare le sensibilità per consentire loro di aprirsi nella misura del possibile, Sophia Luvarà riesce a fare emergere molti elementi che ci permettono di iniziare a conoscere un mondo complesso. Nei titoli di coda scrive un ringraziamento a :"Tutte le persone meravigliose che si sono fidate di noi e ci hanno raccontato le loro storie. Anche se non abbiamo potuto inserirle tutte nel film, hanno fornito alla regista un'ispirazione fondamentale." Che si è tradotta, potremmo dire, nella dimostrazione della possibilità di attuazione di una strada diversa (e indubbiamente più utile all'ordine e alla società) di quella che vorrebbero promuovere i sedicenti tutori di quello stesso ordine per cui esiste solo il 'marcire in galera'.