
I retroscena tecnici del pluripremiato film di Sydney Sibilia.
Strasburgo, 1968. Un ingegnere italiano chiede udienza alla sede del Consiglio d'Europa: è Giorgio Rosa, creatore di una piattaforma d'acciaio che ha costruito con le sue mani a mezzo chilometro di distanza dalla costa riminese, fuori dalle acque territoriali italiane, per vivere secondo le sue regole. A ritroso scopriremo come e perché Rosa ha voluto inventarsi uno Stato indipendente da quello italiano, e quanto il governo se ne senta minacciato. Intorno a lui gravitano un gruppetto di improbabili compagni d'avventura: un disertore tedesco, una 19enne incinta, un naufrago, un amico di sempre. E tutti dovranno scoprire quanto sia rischioso - ma anche divertente - cercare di cambiare il mondo.
Il regista Sydney Sibilia, insieme alla storica co-sceneggiatrice Francesca Manieri e al produttore Matteo Rovere, ha (ri)creato il mondo della fine degli Anni Sessanta. E per farlo - visivamente - ha avuto con sè un bel gruppo di lavoro che si è dedicato con grande maestria agli effetti speciali. Questo gruppo ha vinto ieri sera il David di Donatello per i migliori effetti visivi.
Nella videointervista presentata in esclusiva su MYmovies vediamo i due supervisori Stefano Leoni e Elisabetta Rocca, che raccontano il progetto, svelano qualche trucco usato e definiscono lo stile dato alla produzione.
Il film L'incredibile storia dell'Isola delle rose è interpretato dall'istrionico Elio Germano, protagonista assoluto di una storia veramente straordinaria. Al suo fianco ricordiamo Matilda De Angelis e Fabrizio Bentivoglio, entrambi vincitori della statuetta David di Donatello per la miglior interpretazione come attrice/attore non protagonista.