L'apocalissi dell'uomo, ma senza disperazione. Nossiter devasta la Terra, salva il cinema e il senso di comunità che crea tra sconosciuti. Utopia fiabesca, a tratti disorganica e pindarica, ma con umanità e tenerezza
di Davide Maria Zazzini La Rivista del Cinematografo
2086. La Terra è una landa di macerie. L'umanità è estinta. Ma il cinema sopravvive.
Un giovane africano apolide, autodidatta, senza legami vagola senza meta per l'Europa. La sorella, prima di morire, gli ha consegnato "un bracciale" fatto intrecciando una vecchia pellicola cinematografica. Tanto basta per attraversare un mondo fatto di rifiuti e calcinacci e valli e deserti senza vita né acqua alla ricerca del suo luogo di creazione.
Discendendo la Francia verso l'Italia lo troverà nelle viscere della Cineteca di Bologna (che al di là della bizzarria meta-cinematografica, distribuisce anche il film) ridotta a caverna diroccata. [...]
di Davide Maria Zazzini, articolo completo (3800 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 14 giugno 2023