ila
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venerdì 26 marzo 2021
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vi ringrazio
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Finalmente la mia amica si è spaventata guardando un horror. Ottimo lavoro signori.
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carloalberto
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venerdì 20 novembre 2020
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horror per motivi di cassetta
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Non è un horror, benché lo si voglia presentare e proporre così all’attenzione del pubblico.
His house è un drammatico di attualità, costruito sulla storia di due immigrati africani in Inghilterra, fuggiti dalle stragi di una delle tante guerre tribali che insanguinano quei paesi coinvolgendo la popolazione civile.
Gli incubi ad occhi aperti della coppia, originati ed amplificati dalle credenze ataviche nella magia voodoo, si materializzano nelle mura della loro nuova casa, assegnatagli dal governo, dando una parvenza di horror al film, che, soprattutto in alcune sequenze, peraltro le più deboli, si richiama ai topoi classici di quel genere e che probabilmente sono lo scotto che il regista, Remi Weeks,ha dovuto pagare per rendere appetibile commercialmente un prodotto che altrimenti sarebbe stato considerato di nicchia e difficilmente distribuito da Netflix.
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Non è un horror, benché lo si voglia presentare e proporre così all’attenzione del pubblico.
His house è un drammatico di attualità, costruito sulla storia di due immigrati africani in Inghilterra, fuggiti dalle stragi di una delle tante guerre tribali che insanguinano quei paesi coinvolgendo la popolazione civile.
Gli incubi ad occhi aperti della coppia, originati ed amplificati dalle credenze ataviche nella magia voodoo, si materializzano nelle mura della loro nuova casa, assegnatagli dal governo, dando una parvenza di horror al film, che, soprattutto in alcune sequenze, peraltro le più deboli, si richiama ai topoi classici di quel genere e che probabilmente sono lo scotto che il regista, Remi Weeks,ha dovuto pagare per rendere appetibile commercialmente un prodotto che altrimenti sarebbe stato considerato di nicchia e difficilmente distribuito da Netflix.
Il vero orrore è nel loro passato, efficacemente rivisto nei flashback delle scene dei massacri delle loro comunità di origine, nella disperazione della fuga e del viaggio di fortuna a bordo di un gommone, nell’annegamento in mare della loro piccola. Realistica la rappresentazione della fredda ed indifferente accoglienza dell’apparato burocratico e del razzismo strisciante nella popolazione inglese, diffuso perfino nei ragazzi di colore immigrati della seconda o terza generazione. Un barlume di umanità si coglie soltanto nella solidarietà inespressa di un giovane assistente sociale che ha perduto il precedente lavoro a causa della globalizzazione.
Il segreto che i due nascondono, che vale la pena scoprire guardando il film, dona al dramma la potenza dell’empatia, facendoci avvicinare ai personaggi attraverso il lato oscuro della loro umanità. La lotta per la sopravvivenza ci rende simili nelle nefandezze di cui tutti saremmo capaci.
Vale alla causa dei rifugiati politici e degli immigrati in generale più questo film che tanti documentari, servizi giornalistici e film smaccatamente buonisti.
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robert de nirog
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lunedì 2 novembre 2020
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i fantasmi della migrazione
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Dietro questo horror di Weekes si cela un messaggio sociale che riguarda l'Europa e chi migra verso il vecchio continente. Il film narra le vicende di una coppia fuggita dal Sudan e richiedente asilo politico in Gran Bretagna. Le viene assegnato un alloggio e da qui iniziano i problemi. Che riguardano strane visioni e fantasmi spaventosi. Queste apparizioni sono gli spettri interiori della coppia. Le loro paure soprattutto per quello che hanno lasciato. I morti, le torture, le miserie riappaiono come visioni che sbucano dalle pareti dell'anonima casa nella periferia di Londra. Scacciare questi fantasmi e farsi un futuro normale sarà la missione finale della coppia. Un horror atipico quindi. Un social horror.
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Dietro questo horror di Weekes si cela un messaggio sociale che riguarda l'Europa e chi migra verso il vecchio continente. Il film narra le vicende di una coppia fuggita dal Sudan e richiedente asilo politico in Gran Bretagna. Le viene assegnato un alloggio e da qui iniziano i problemi. Che riguardano strane visioni e fantasmi spaventosi. Queste apparizioni sono gli spettri interiori della coppia. Le loro paure soprattutto per quello che hanno lasciato. I morti, le torture, le miserie riappaiono come visioni che sbucano dalle pareti dell'anonima casa nella periferia di Londra. Scacciare questi fantasmi e farsi un futuro normale sarà la missione finale della coppia. Un horror atipico quindi. Un social horror. Che vede la migrazione non dal punto di vista dell'accoglienza, ma da un angolo spesso dimenticato da noi europei: che mostri interiori portano dentro i migranti? quali sono le loro paure? da dove vengono? chi hanno sconfitto per arrivare da noi? e cosa del loro passato li tormenta? una analisi psicologica di chi arriva non sempre valutata a dovere. Il film è ben girato, alcuni passaggi un pò lenti però rischiano di annoiare il pubblico.
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