Titolo originale | Hayaletler |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Turchia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Azra Deniz Okyay |
Attori | Beril Kayar, Nalan Kuruçim, Dilayda Günes, Emrah Ozdemir . |
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Ultimo aggiornamento martedì 6 aprile 2021
La vita di quattro personaggi si intrecciano durante una giornata difficile a Istanbul.
CONSIGLIATO N.D.
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Nel corso di una giornata in cui un sovraccarico di corrente minaccia lintero paese quattro personaggi incrociano le loro strade a Istanbul, in un quartiere in fase di gentrificazione per la costruzione della "Nuova Turchia": una madre il cui figlio è in prigione, una giovane ballerina, un'artista-attivista e un astuto intermediario. Le loro storie si intrecciano nel corso di un affare di droga, offrendoci un racconto ruggente della Turchia contemporanea.
26 ottobre 2020: c'è un blackout a Istanbul. Tra suoni di sirene di polizia e posti di blocco ovunque la situazione appare fuori controllo. Mentre i furti e gli atti di violenza continuano a moltiplicarsi nella città. Inizia così il film della regista turca Azra Deniz Okyay, presentato alla scorsa settimana della critica di Venezia e ora in concorso al Med Film Festival.
In un'apparente distopia prossima futura (26 ottobre 2020!) un blackout avvolge un quartiere periferico di Istanbul su cui pende l'ombra lunga della gentrificazione. Nell'oscurità s'incrociano, condividendo un destino d'invisibilità che è la forza dei loro oppressori, anche un'aspirante ballerina, un'attivista antigovernativa, una donna delle pulizie in ambasce e uno speculatore edilizio: quattro tracce [...] Vai alla recensione »
Un blackout totale nel paese mette in ginocchio la Turchia. Le autorità alla radio danno la colpa a non precisate cospirazioni a opera di potenze straniere, seguendo la classica strategia di creare un nemico esterno per compattare il popolo in un contraccolpo reazionario. L'interruzione della distribuzione elettrica diventa una facile metafora del buio in cui è sprofondato il paese negli ultimi anni. [...] Vai alla recensione »
Ci sono due tipi di Turchia oggi, "nuove", parallele e inconciliabili. C'è quella della gentrificazione e dei capitali asserviti a un Sistema di potere iniquo e ipocrita, fondato sulla repressione delle libertà e sullo sfruttamento degli immigrati. E poi c'è quella dei giovani, dei ghetti emarginati, degli artisti militanti e dei movimenti di protesta.
C'è Didem che sogna di diventare una danzatrice, ma allo stesso tempo deve far fronte alle diffidenze che materie così "scandalose" come il ballo suscitano nel vicinato più tradizionalista; c'è poi Iffet, madre disperata, alla perenne ricerca di denaro per sedare le belve sanguinarie che attanagliano il figlio nel carcere in cui è stato rinchiuso ingiustamente; e ancora c'è Ela, artista e attivista [...] Vai alla recensione »