fabrizio friuli
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venerdì 21 aprile 2023
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nell'' università niente è apposto.
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Il figlio di un rettore di un istituto universitario siciliano è in grado di superare ogni singolo esame senza il minimo sforzo ( naturalmente, ci riesce soltanto per il suo rapporto di parentela con l' illustre rettore ), quindi egli è il tipico " raccomandato " italiano e non è il solo, infatti, nell' Università situata in Sicilia vengono assunti esclusivamente gli amici e i parenti ( molti professori portano lo stesso cognome ) ovvero Mancuso. Ma quando il protagonista decide di non voler essere più raccomandato, viene ospitato da un piccolo gruppo di coetanei ed insieme a loro, crea un ' app che permette di valutare i professori e l' app consentirà un cambiamento all' interno dell' Istituto Corrotto.
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Il figlio di un rettore di un istituto universitario siciliano è in grado di superare ogni singolo esame senza il minimo sforzo ( naturalmente, ci riesce soltanto per il suo rapporto di parentela con l' illustre rettore ), quindi egli è il tipico " raccomandato " italiano e non è il solo, infatti, nell' Università situata in Sicilia vengono assunti esclusivamente gli amici e i parenti ( molti professori portano lo stesso cognome ) ovvero Mancuso. Ma quando il protagonista decide di non voler essere più raccomandato, viene ospitato da un piccolo gruppo di coetanei ed insieme a loro, crea un ' app che permette di valutare i professori e l' app consentirà un cambiamento all' interno dell' Istituto Corrotto.
La commedia italiana viene presentata da un narratore che inizialmente fa credere agli spettatori che il film, essendo ambientato in Sicilia sia il solito, anzi , l' ennesimo film italiano ambientato in Sicilia basato sulla Mafia e sui delitti che vengono compiuti, e poi , la voce narrante rivela che il film non tratterà nulla del genere ( ed il film è già iniziato decentemente ) per poi parlare di sé stesso e sui giovani protagonisti come Pietro, il giovane laureato che , pur avendo più di un master, svolge l' ingrata " professione " di servitore del padrone ( ovvero, egli per essere introdotto nel mondo del lavoro, svolge delle mansioni per i docenti, come portare la macchina all' autolavaggio e così via ) dimostrando di essere un servile ruffiano ( ma verso la fine del film , prende la decisione di ribellarsi al padrone oppressore ) . Questo personaggio nel complesso è certamente degno di essere ricordato perché come personaggio appare realistico, come quasi tutti i personaggi visti nel lungometraggio, eccetto il padre del protagonista ( interpretato dal famoso attore Luca Zingaretti ) che nel film ha l' aspetto di una ridicola caricatura di Luigi Pirandello, oltre al personaggio di Pietro, anche tutti gli altri personaggi sono credibili , i professori che garantiscono la promozione soltanto agli studenti favoriti o alle studentesse che mostrano le loro " grazie " poi ci sono anche le professoresse che promuovono le studentesse che si vestono in maniera decorosa e così via, quindi, questo lungometraggio rappresenta in maniera satirica l' ambiente interno dell' istituto universitario italiano, ed anche gli studenti sono dei personaggi satirici come il ragazzo " comunista " che indossa un giubbotto verde oliva sopra una maglietta rossa con al centro il volto di Che Guevara che assume sempre il ruolo dell' eroe attivo nelle manifestazioni con i cartelli e i megafoni ( che vengono totalmente ignorate dai docenti ) per poi rivelarsi un disonesto ( infatti, nel film egli si prende il merito per la creazione dell' App che serve per dare una valutazione ai docenti ) inoltre, quando l' App inizia ad acquisire il successo e la visibilità, i docenti, per paura di essere visti per ciò che davvero sono , iniziano a diventare dei professori " onesti " o meglio, cercano di apparire come dei professori modesti, ed ecco un altro tema trattato nel film. : Il potere di alcune App presenti nel cellulare, e questa ulteriore tema consente alla pellicola di essere un film di qualità senza però essere un film memorabile, per via di un cliché : il protagonista del film in una scena fa credere ad una ragazza che gli piace di non essere un raccomandato ( perché la ragazza disprezza i raccomandati ) e cerca di tenerle nascosta la verità fin quando essa non viene a galla. La sceneggiatura del film è buona così come la regia però, la commedia italiana di Gianni Costantino non è molto divertente e una commedia che ha un umorismo debole non può andare oltre la sufficienza.
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xerox
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lunedì 28 dicembre 2020
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caro commentatore anonimo...
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.... di domenica 13 ottobre: Camilleri ha scritto "Gli arancini di Montalbano", e non "Le arancine di Montalbano". Fatevene una ragione, cari corregionali ovest: ARANCINI e non arancine!!! Sono a punta perchè ricordano la cima dell'Etna!
Detto questo, il film è leggerino, ma si guarda con rilassatezza. Spero che Lipari riprovi a fare qualcos'altro eliminando magari quei balbettii che compie dopo ogni battuta. Le potenzialità ci sono. Bellissime Catania e Acireale!
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vepra81
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sabato 12 settembre 2020
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citazioni profonde
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Un film siciliano parlato in italiano. Ed è già questo per me un punto importante. Un film ben stuadiato sotto l'aspetto dei dialoghi e della storia. Mi è piaciuto perchè ha sempre sotto un fondo di satira sulla nostra società.
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onufrio
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mercoledì 13 maggio 2020
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apposto professore!
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Commedia all'italiana che analizza un male che si abbatte in varie Università d'Italia e non solo nelle Università. Roberto è il classico figlio di papà, il padre è Rettore dell'Università dove egli ovviamente "studia" presentandosi agli esami di fronte a Professori parenti; tra zii, cugini e parentele varie l'Università è una cosa di famiglia, ma qualcosa cambia in Roberto..
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calogero licata
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lunedì 16 dicembre 2019
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didattico
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Scrivo tempo dopo l’uscita del film per dire che è encomiabile il fatto che TuttAPPosto venga proiettato nelle scuole. Infatti è così che l’ho rivisto. Ed andando oltre i concetti cinematografici, il valore didattico di questo film è davvero impressionante! L’impatto sui ragazzi, e l’esegesi del potere che il film fa, diventano semine per una bella occasione di crescita. Inoltre è affascinante notare che poco dopo la fine delle riprese del film hanno indagato proprio i prof di Catania dove il film è stato girato, e poco dopo l’uscita, esattamente come una parte del film ci dice, molti “giovani” sono scesi in piazza.
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Scrivo tempo dopo l’uscita del film per dire che è encomiabile il fatto che TuttAPPosto venga proiettato nelle scuole. Infatti è così che l’ho rivisto. Ed andando oltre i concetti cinematografici, il valore didattico di questo film è davvero impressionante! L’impatto sui ragazzi, e l’esegesi del potere che il film fa, diventano semine per una bella occasione di crescita. Inoltre è affascinante notare che poco dopo la fine delle riprese del film hanno indagato proprio i prof di Catania dove il film è stato girato, e poco dopo l’uscita, esattamente come una parte del film ci dice, molti “giovani” sono scesi in piazza. Un lavoro illuminato e didattico.
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calogero licata
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venerdì 18 ottobre 2019
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la commedia respira
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Il paesaggio barocco siciliano ricorda Germi, il contrasto tra palazzi sfarzosi e pessimi uomini che li abitano ha il sapore del gattopardo, l’assistente del rettore ricostruisce un moderno Fantozzi e la recitazione, tutta a sottrarre, del protagonista è un’empatica e forse non voluta, ma riuscita, citazione di Troisi, Nuti e tutta quella comicità che non urla, non fa smorfie e non eccede immotivatamente come i personaggi delle commedie italiane da anni a questa parte. Ecco perché la vecchia commedia italiana con TuttAPPosto respira di nuovo.
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domenica 13 ottobre 2019
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comunque si dice arancina e non arancino
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Io penso che invece sia stato molto più realistico del tanto decantato Smetto quando voglio. Che a me è piaciuto tantissimo. Ma che cadeva in banalità tipiche dei film comici come quella della figura interpretata da Neri Marcore' per fare un esempio. Non deve essere dimenticato che Lipari fa riferimento anche ad una dimensione fantastica di quello che racconta laddove ripetutamente chiede che gli venga lasciata la libertà di sognare
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dablin
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sabato 12 ottobre 2019
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ripetutamente scorrevole
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Il film ha chiaramente un approccio dialettico e in ciò risulta encomiabile, permettendo attraverso situazione e discorsi per lo più banali di estrarre concetti molto profondi.
Tuttavia questa sua ambivalenza potenziale è sfumata degradando verso la commedia degli equivoci dove un tutto sommato poco prestante personaggio protagonista quasi fatica ad imporsi sin anche sulla scena dal punto di vista delle proprie riprese cinematografiche - anche e soprattutto in contrapposizione alla studentessa Ersamus e al rappresentante della rivolta studentesca che alle volte invece mostrano una solidità d’attori di lungo corso.
Il dubbio finale è proprio questo: il protagonista mostra una fuorviante attitudine personale da attore ancora non pronto oppure sta dando prova di un’interpretazione capolavoro meritevole dei migliori premi internazionali?
Perché tutto sommato, in questa sequela d’indecisioni e complicato tirare a campare, il piattume del protagonista e il suo monologo iniziale fanno proprio parte d’un noioso atteggiamento tipico della mediocrità d’un quotidiano quieto vivere nel periodo formativo degli studenti contemporanei.
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Il film ha chiaramente un approccio dialettico e in ciò risulta encomiabile, permettendo attraverso situazione e discorsi per lo più banali di estrarre concetti molto profondi.
Tuttavia questa sua ambivalenza potenziale è sfumata degradando verso la commedia degli equivoci dove un tutto sommato poco prestante personaggio protagonista quasi fatica ad imporsi sin anche sulla scena dal punto di vista delle proprie riprese cinematografiche - anche e soprattutto in contrapposizione alla studentessa Ersamus e al rappresentante della rivolta studentesca che alle volte invece mostrano una solidità d’attori di lungo corso.
Il dubbio finale è proprio questo: il protagonista mostra una fuorviante attitudine personale da attore ancora non pronto oppure sta dando prova di un’interpretazione capolavoro meritevole dei migliori premi internazionali?
Perché tutto sommato, in questa sequela d’indecisioni e complicato tirare a campare, il piattume del protagonista e il suo monologo iniziale fanno proprio parte d’un noioso atteggiamento tipico della mediocrità d’un quotidiano quieto vivere nel periodo formativo degli studenti contemporanei. Nella sintesi una storia di coraggiosa indecisione dall’esito incerto.
Cripticamente indecifrabile.
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mercoledì 9 ottobre 2019
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fasi di studi diversi...
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Arte cinematografica comunicativa, ma spicciola, di sopravvivenza, non di comunicazione stessa; non un pezzo d'arte neppur opera d'arte. È evidentemente un film che racconta le oscillazioni di fasi differenti, della biologia, della società... Di un ragazzotto che ritorna non bambino neppur... bambo però... bambone... e che si fa di nuovo ragazzotto, poi bambone... in mezzo a ragazze, ragazzi, dai tempi passati in ambizioni consumanti, ad anziani dai tempi cosmici più... protoafricani che europei, a vecchiacci che avevano ucciso la preadolescenza, cioè da bambini fattisi bambinoni poi ragazzini poi direttamente adulti... Ed in queste temporalità, esibite non con dramma nordico ma per commedia tragica meridionale, si trovano le altre temporalità, alcune dipendenti dalle prime e variamente, altre invece discendenti da immaturità soltanto politiche od obsolescenze soltanto impolitiche.
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Arte cinematografica comunicativa, ma spicciola, di sopravvivenza, non di comunicazione stessa; non un pezzo d'arte neppur opera d'arte. È evidentemente un film che racconta le oscillazioni di fasi differenti, della biologia, della società... Di un ragazzotto che ritorna non bambino neppur... bambo però... bambone... e che si fa di nuovo ragazzotto, poi bambone... in mezzo a ragazze, ragazzi, dai tempi passati in ambizioni consumanti, ad anziani dai tempi cosmici più... protoafricani che europei, a vecchiacci che avevano ucciso la preadolescenza, cioè da bambini fattisi bambinoni poi ragazzini poi direttamente adulti... Ed in queste temporalità, esibite non con dramma nordico ma per commedia tragica meridionale, si trovano le altre temporalità, alcune dipendenti dalle prime e variamente, altre invece discendenti da immaturità soltanto politiche od obsolescenze soltanto impolitiche... E non il mondo del cerbiatto Bamby, ma il mondo delle impossibilità per le umane soddisfazioni compone terzi ordini di temporalità, secondo fascini psicologicamente immaginativi non allucinatori... secondo orrori inibenti fisiologicamente non laceranti... E appare per coincidenza, evidentemente negativa, che i credenti dicono diabolica, una normalità, antivitale, demenziale in doppio gioco, esiziale sobriamente... Un film assai impegnato ma non impegnativo però, in stile occultamente "horror" apparentemente una "situation commedy" ma fatta dei contenuti non espressivi, perché si tratta di commedia tragica che narra, non del tutto inconsapevolmente, di una umanità capace di suscitare con propria superficiale distrazione, vasto allarme... cosmico... (MAURO PASTORE)
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fab82ant72
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mercoledì 9 ottobre 2019
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una commediola insipida senza guizzi
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Sono andato a vedere questo "Tuttoapposto" insieme a degli amici e ci siamo annoiati da morire. Se questo è il nostro cinema italiano meglio non farlo. Non si ride, non si riflette ed è intriso di banalità e retorica. Sconsigliatissimo.
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