xerox
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lunedì 28 dicembre 2020
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caro commentatore anonimo...
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.... di domenica 13 ottobre: Camilleri ha scritto "Gli arancini di Montalbano", e non "Le arancine di Montalbano". Fatevene una ragione, cari corregionali ovest: ARANCINI e non arancine!!! Sono a punta perchè ricordano la cima dell'Etna!
Detto questo, il film è leggerino, ma si guarda con rilassatezza. Spero che Lipari riprovi a fare qualcos'altro eliminando magari quei balbettii che compie dopo ogni battuta. Le potenzialità ci sono. Bellissime Catania e Acireale!
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vepra81
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sabato 12 settembre 2020
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citazioni profonde
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Un film siciliano parlato in italiano. Ed è già questo per me un punto importante. Un film ben stuadiato sotto l'aspetto dei dialoghi e della storia. Mi è piaciuto perchè ha sempre sotto un fondo di satira sulla nostra società.
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onufrio
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mercoledì 13 maggio 2020
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apposto professore!
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Commedia all'italiana che analizza un male che si abbatte in varie Università d'Italia e non solo nelle Università. Roberto è il classico figlio di papà, il padre è Rettore dell'Università dove egli ovviamente "studia" presentandosi agli esami di fronte a Professori parenti; tra zii, cugini e parentele varie l'Università è una cosa di famiglia, ma qualcosa cambia in Roberto..
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calogero licata
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lunedì 16 dicembre 2019
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didattico
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Scrivo tempo dopo l’uscita del film per dire che è encomiabile il fatto che TuttAPPosto venga proiettato nelle scuole. Infatti è così che l’ho rivisto. Ed andando oltre i concetti cinematografici, il valore didattico di questo film è davvero impressionante! L’impatto sui ragazzi, e l’esegesi del potere che il film fa, diventano semine per una bella occasione di crescita. Inoltre è affascinante notare che poco dopo la fine delle riprese del film hanno indagato proprio i prof di Catania dove il film è stato girato, e poco dopo l’uscita, esattamente come una parte del film ci dice, molti “giovani” sono scesi in piazza.
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Scrivo tempo dopo l’uscita del film per dire che è encomiabile il fatto che TuttAPPosto venga proiettato nelle scuole. Infatti è così che l’ho rivisto. Ed andando oltre i concetti cinematografici, il valore didattico di questo film è davvero impressionante! L’impatto sui ragazzi, e l’esegesi del potere che il film fa, diventano semine per una bella occasione di crescita. Inoltre è affascinante notare che poco dopo la fine delle riprese del film hanno indagato proprio i prof di Catania dove il film è stato girato, e poco dopo l’uscita, esattamente come una parte del film ci dice, molti “giovani” sono scesi in piazza. Un lavoro illuminato e didattico.
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calogero licata
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venerdì 18 ottobre 2019
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la commedia respira
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Il paesaggio barocco siciliano ricorda Germi, il contrasto tra palazzi sfarzosi e pessimi uomini che li abitano ha il sapore del gattopardo, l’assistente del rettore ricostruisce un moderno Fantozzi e la recitazione, tutta a sottrarre, del protagonista è un’empatica e forse non voluta, ma riuscita, citazione di Troisi, Nuti e tutta quella comicità che non urla, non fa smorfie e non eccede immotivatamente come i personaggi delle commedie italiane da anni a questa parte. Ecco perché la vecchia commedia italiana con TuttAPPosto respira di nuovo.
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domenica 13 ottobre 2019
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comunque si dice arancina e non arancino
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Io penso che invece sia stato molto più realistico del tanto decantato Smetto quando voglio. Che a me è piaciuto tantissimo. Ma che cadeva in banalità tipiche dei film comici come quella della figura interpretata da Neri Marcore' per fare un esempio. Non deve essere dimenticato che Lipari fa riferimento anche ad una dimensione fantastica di quello che racconta laddove ripetutamente chiede che gli venga lasciata la libertà di sognare
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dablin
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sabato 12 ottobre 2019
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ripetutamente scorrevole
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Il film ha chiaramente un approccio dialettico e in ciò risulta encomiabile, permettendo attraverso situazione e discorsi per lo più banali di estrarre concetti molto profondi.
Tuttavia questa sua ambivalenza potenziale è sfumata degradando verso la commedia degli equivoci dove un tutto sommato poco prestante personaggio protagonista quasi fatica ad imporsi sin anche sulla scena dal punto di vista delle proprie riprese cinematografiche - anche e soprattutto in contrapposizione alla studentessa Ersamus e al rappresentante della rivolta studentesca che alle volte invece mostrano una solidità d’attori di lungo corso.
Il dubbio finale è proprio questo: il protagonista mostra una fuorviante attitudine personale da attore ancora non pronto oppure sta dando prova di un’interpretazione capolavoro meritevole dei migliori premi internazionali?
Perché tutto sommato, in questa sequela d’indecisioni e complicato tirare a campare, il piattume del protagonista e il suo monologo iniziale fanno proprio parte d’un noioso atteggiamento tipico della mediocrità d’un quotidiano quieto vivere nel periodo formativo degli studenti contemporanei.
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Il film ha chiaramente un approccio dialettico e in ciò risulta encomiabile, permettendo attraverso situazione e discorsi per lo più banali di estrarre concetti molto profondi.
Tuttavia questa sua ambivalenza potenziale è sfumata degradando verso la commedia degli equivoci dove un tutto sommato poco prestante personaggio protagonista quasi fatica ad imporsi sin anche sulla scena dal punto di vista delle proprie riprese cinematografiche - anche e soprattutto in contrapposizione alla studentessa Ersamus e al rappresentante della rivolta studentesca che alle volte invece mostrano una solidità d’attori di lungo corso.
Il dubbio finale è proprio questo: il protagonista mostra una fuorviante attitudine personale da attore ancora non pronto oppure sta dando prova di un’interpretazione capolavoro meritevole dei migliori premi internazionali?
Perché tutto sommato, in questa sequela d’indecisioni e complicato tirare a campare, il piattume del protagonista e il suo monologo iniziale fanno proprio parte d’un noioso atteggiamento tipico della mediocrità d’un quotidiano quieto vivere nel periodo formativo degli studenti contemporanei. Nella sintesi una storia di coraggiosa indecisione dall’esito incerto.
Cripticamente indecifrabile.
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mercoledì 9 ottobre 2019
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fasi di studi diversi...
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Arte cinematografica comunicativa, ma spicciola, di sopravvivenza, non di comunicazione stessa; non un pezzo d'arte neppur opera d'arte. È evidentemente un film che racconta le oscillazioni di fasi differenti, della biologia, della società... Di un ragazzotto che ritorna non bambino neppur... bambo però... bambone... e che si fa di nuovo ragazzotto, poi bambone... in mezzo a ragazze, ragazzi, dai tempi passati in ambizioni consumanti, ad anziani dai tempi cosmici più... protoafricani che europei, a vecchiacci che avevano ucciso la preadolescenza, cioè da bambini fattisi bambinoni poi ragazzini poi direttamente adulti... Ed in queste temporalità, esibite non con dramma nordico ma per commedia tragica meridionale, si trovano le altre temporalità, alcune dipendenti dalle prime e variamente, altre invece discendenti da immaturità soltanto politiche od obsolescenze soltanto impolitiche.
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Arte cinematografica comunicativa, ma spicciola, di sopravvivenza, non di comunicazione stessa; non un pezzo d'arte neppur opera d'arte. È evidentemente un film che racconta le oscillazioni di fasi differenti, della biologia, della società... Di un ragazzotto che ritorna non bambino neppur... bambo però... bambone... e che si fa di nuovo ragazzotto, poi bambone... in mezzo a ragazze, ragazzi, dai tempi passati in ambizioni consumanti, ad anziani dai tempi cosmici più... protoafricani che europei, a vecchiacci che avevano ucciso la preadolescenza, cioè da bambini fattisi bambinoni poi ragazzini poi direttamente adulti... Ed in queste temporalità, esibite non con dramma nordico ma per commedia tragica meridionale, si trovano le altre temporalità, alcune dipendenti dalle prime e variamente, altre invece discendenti da immaturità soltanto politiche od obsolescenze soltanto impolitiche... E non il mondo del cerbiatto Bamby, ma il mondo delle impossibilità per le umane soddisfazioni compone terzi ordini di temporalità, secondo fascini psicologicamente immaginativi non allucinatori... secondo orrori inibenti fisiologicamente non laceranti... E appare per coincidenza, evidentemente negativa, che i credenti dicono diabolica, una normalità, antivitale, demenziale in doppio gioco, esiziale sobriamente... Un film assai impegnato ma non impegnativo però, in stile occultamente "horror" apparentemente una "situation commedy" ma fatta dei contenuti non espressivi, perché si tratta di commedia tragica che narra, non del tutto inconsapevolmente, di una umanità capace di suscitare con propria superficiale distrazione, vasto allarme... cosmico... (MAURO PASTORE)
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fab82ant72
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mercoledì 9 ottobre 2019
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una commediola insipida senza guizzi
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Sono andato a vedere questo "Tuttoapposto" insieme a degli amici e ci siamo annoiati da morire. Se questo è il nostro cinema italiano meglio non farlo. Non si ride, non si riflette ed è intriso di banalità e retorica. Sconsigliatissimo.
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iahhel
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martedì 8 ottobre 2019
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esilarante e profondo
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Un film sorprendente. Sarò sincera, le mie aspettative non erano molto alte ma mi sono dovuta ricredere. Occhi incollati allo schermo: il tempo è piacevolmente volato. Costellato da momenti esilaranti, di una comicità intelligente, ironica e mai volgare. TuttApposto propone anche, in punta di piedi, uno spaccato sul mondo dell'abuso di potere, sul rapporto tra genitori e figli, sulla differenza generazionale... E, senza farsene accorgere, con delicatezza, ti trasporta in una riflessione su te stesso. Un film carico di energia positiva, eleganza e profondità. Ogni reparto è stato ben curato: dalla fotografia, alla regia, scenografia,... Un particolare plauso alla struttura filmica di cui gli sceneggiatori gestiscono materiali narrativi, configurazione e composizione in modo lodevole.
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Un film sorprendente. Sarò sincera, le mie aspettative non erano molto alte ma mi sono dovuta ricredere. Occhi incollati allo schermo: il tempo è piacevolmente volato. Costellato da momenti esilaranti, di una comicità intelligente, ironica e mai volgare. TuttApposto propone anche, in punta di piedi, uno spaccato sul mondo dell'abuso di potere, sul rapporto tra genitori e figli, sulla differenza generazionale... E, senza farsene accorgere, con delicatezza, ti trasporta in una riflessione su te stesso. Un film carico di energia positiva, eleganza e profondità. Ogni reparto è stato ben curato: dalla fotografia, alla regia, scenografia,... Un particolare plauso alla struttura filmica di cui gli sceneggiatori gestiscono materiali narrativi, configurazione e composizione in modo lodevole. Per essere un primo film, TuttApposto ha davvero superato ogni previsione.
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