woody62
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giovedì 25 luglio 2019
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peter parker sta diventando adulto
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“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” il noto mantra dei supereroi vaie ancor di più per Spider-Man e il suo alter ego Peter Parker, sempre combattuto tra il comprensibile desiderio di vivere la sua adolescenza come un ragazzo normale e il pesante fardello di dover salvare il mondo. Il settimo film della saga dell'Uomo Ragno, forse uno dei più riusciti, si ricollega al mondo degli “Avengers” dopo la scomparsa di Iron Man. E di Tony Stark, Peter Parker dovrà anche gestire – con qualche difficoltà - l'impegnativa eredità dal grandissimo potenziale tecnologico.
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“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” il noto mantra dei supereroi vaie ancor di più per Spider-Man e il suo alter ego Peter Parker, sempre combattuto tra il comprensibile desiderio di vivere la sua adolescenza come un ragazzo normale e il pesante fardello di dover salvare il mondo. Il settimo film della saga dell'Uomo Ragno, forse uno dei più riusciti, si ricollega al mondo degli “Avengers” dopo la scomparsa di Iron Man. E di Tony Stark, Peter Parker dovrà anche gestire – con qualche difficoltà - l'impegnativa eredità dal grandissimo potenziale tecnologico. Il film ben diretto da Jon Watts, porta Peter Parker ed i suoi compagni di scuola in una gita scolastica in Europa che toccherà Venezia, Praga, Berlino e Londra. Le vicende dei ragazzi, accompagnati da due docenti (simpatici americani in vacanza tra ironia e qualche luogo comune), si intrecceranno con le minacce vere o presunte che Spider-Man affronterà assieme a Mysterio, sotto la guida di Nick Fury (un Samuel L. Jackson ironico e in forma). La trama è intrigante, con molti colpi di scena ed il suggerimento è di rimanere in sala fino alla fine dei titoli di coda. Il cast è affiatato e Tom Holland rappresenta in modo credibile le difficoltà e le insicurezze di un adolescente alle prese con i primi patemi amorosi e con questioni più grandi di lui. Nota di merito particolare per i mirabolanti effetti speciali: specialmente quelli ambientati a Venezia (il campanile di San Marco che crolla è estremamente realistico) e Londra sono stupefacenti. Restiamo in attesa della prossima puntata con la convinzione che in fondo Peter Parker sta diventando adulto.
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felicity
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lunedì 21 ottobre 2019
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uno dei migliori spider-man della marvel
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"Far from Home" centra in pieno il ritratto di Peter Parker, “lontano da casa” eppure mai così vicino al canone dei fumetti, in questa versione che racconta la fatica dell’eroe che ha compiuto un’impresa straordinaria e ora si deve riabituare alla vita normale.
Peter Parker è fondamentalmente un ragazzo normale che vuole fare la cosa giusta: possono cambiargli il costume, le origini, i modelli di riferimento e i poteri, la sua essenza rimane quella e finché ci si ricorderà di questo l’interpretazione che ne dà Tom Holland (mostruosamente bravo come sempre) rimarrà la migliore vista sul grande schermo.
In questo capitolo i toni sono più quelli della commedia romantica e a guadagnarci più di chiunque altro è la MJ interpretata da Zendaya.
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"Far from Home" centra in pieno il ritratto di Peter Parker, “lontano da casa” eppure mai così vicino al canone dei fumetti, in questa versione che racconta la fatica dell’eroe che ha compiuto un’impresa straordinaria e ora si deve riabituare alla vita normale.
Peter Parker è fondamentalmente un ragazzo normale che vuole fare la cosa giusta: possono cambiargli il costume, le origini, i modelli di riferimento e i poteri, la sua essenza rimane quella e finché ci si ricorderà di questo l’interpretazione che ne dà Tom Holland (mostruosamente bravo come sempre) rimarrà la migliore vista sul grande schermo.
In questo capitolo i toni sono più quelli della commedia romantica e a guadagnarci più di chiunque altro è la MJ interpretata da Zendaya. La necessità di approfondire il love interest del protagonista ci regala un personaggio femminile finalmente non stereotipato, definito da una serie di tratti caratteriali e non dal suo essere “la fidanzata” della storia.
Il film appare subito come uno dei migliori tirati fuori dalla Marvel, più che mai in linea con lo spirito della casa, tagliato bene sulle misure, sul target e sulle caratteristiche dell’Uomo Ragno e godibilissimo.
La trama è forse quella con il più alto numero di spoiler possibili per un film Marvel e Peter Parker ha di nuovo a che fare con le conseguenze di quel che è successo in altri cinecomic.
Spider-Man si conferma la serie Marvel che più riflette sui film di supereroi e che li usa per parlare del nostro mondo: la presenza stessa degli eroi mette ai margini qualcuno, qualcuno che sente di desiderare una fetta di quel successo e di quella gloria ma ne è escluso.
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alexmanfrex
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lunedì 19 agosto 2019
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non uno spiderman di quartiere
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Il secondo capitolo dello Spiderman Marvel, porta il nostro protagonista lontano da casa e dai quartieri in cui siamo abituati a vederlo svolazzare e lo proietta in uno scenario Europeo da intrigo internazionale. Durante una gita appunto in Europa, Peter viene richiamato all'ordine dal solito Nuck Fury per sventare una nuova quanto misteriosa minaccia.
Sono ormai anni che imperversa il dibattito su quale sia il migliore Spiderman cinematrografico e verrebbe da dire che questo di sicuro non lo è.
Nnon solo alla luce del discorso relativo all'aderenza o meno con i fumetti (cosa comunque difficile da valutare in quanto il fumetto di Spiderman è cambiato e si è evoluto notevolmente nel corso degli anni) ma in un discorso più generale.
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Il secondo capitolo dello Spiderman Marvel, porta il nostro protagonista lontano da casa e dai quartieri in cui siamo abituati a vederlo svolazzare e lo proietta in uno scenario Europeo da intrigo internazionale. Durante una gita appunto in Europa, Peter viene richiamato all'ordine dal solito Nuck Fury per sventare una nuova quanto misteriosa minaccia.
Sono ormai anni che imperversa il dibattito su quale sia il migliore Spiderman cinematrografico e verrebbe da dire che questo di sicuro non lo è.
Nnon solo alla luce del discorso relativo all'aderenza o meno con i fumetti (cosa comunque difficile da valutare in quanto il fumetto di Spiderman è cambiato e si è evoluto notevolmente nel corso degli anni) ma in un discorso più generale.
Quel che è sicuro è che continuano a mancare una serie di elementi fondamentali nella mitologia di Spiderman, mancanze che non vengono sufficientemente bilanciate dall'inserimento di quegli elementi innovativi che stanno caratterizzando lo Spiderman della Marvel.
Questa mancanza di elementi classici fa diminuire l'apprezzamento per un film comunque ben fatto e di buon godimento.
Anche sull'aspetto humor forse la Marvel ha un po'troppo calcato la mano: va bene mantenere un clima non troppo drammatico, ma troppi sono i siparietti che si susseguono ormai nei film di Spiderman (e non solo).
A differenza di quanto letto prima della visione, SHC manca un po'di scene di azione di qualità; sicuramente le animazioni e la resa grafica della figura di Spiderman sono impeccabili, ma sfruttati non nella contesto migliore.
Nota di merito: l'inserimento nella trama di elementi da love story fra Peter e MJ
Insomma, lo Spiderman Marvel viene portato un po' lontano dai suoi archetipi, ancor più di quanto non succedesse nel primo film (ma almeno qui nella parola "far from home" si poteva intuirne l'intenzione ...). Questa è un'operazione che a molti è piaciuta; senza ombra di dubbio rappresenta un'evoluzione importante dello Spidey cinematografico, ma una maggiore percentuale di elementi classici non guasterebbe a questo personaggio su cui Marvel sta investendo non poco.
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enzo70
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venerdì 20 novembre 2020
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spider man non delude mai
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Il mio giudizio è condizionato dalla passione per i fumetti e da una oramai sempre più veneranda età. E mentre lo spider man, quello prima della morte e quello subito dopo l’auspicata resurrezione non ha misteri, gli incroci con gli Avengers e con gli altri super eroi non riesco ad assimilarli. E questa terza puntata, ambientata nella splendida cornice delle città europee, Venezia, Berlino, Praga ed Amsterdam appartiene alla logica dello Spider man 6.0. Il vecchietto che è in me soffre i collegamenti, Thanos, gli Avengers, Iron Man, Nick Fury. Ma poi prevale l’affetto per Peter e vederlo finalmente sicuro di sé, meno che, al solito, con Mary Jane fa appassionare al film che, comunque, merita di essere visto e non solo per gli effetti speciali.
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Il mio giudizio è condizionato dalla passione per i fumetti e da una oramai sempre più veneranda età. E mentre lo spider man, quello prima della morte e quello subito dopo l’auspicata resurrezione non ha misteri, gli incroci con gli Avengers e con gli altri super eroi non riesco ad assimilarli. E questa terza puntata, ambientata nella splendida cornice delle città europee, Venezia, Berlino, Praga ed Amsterdam appartiene alla logica dello Spider man 6.0. Il vecchietto che è in me soffre i collegamenti, Thanos, gli Avengers, Iron Man, Nick Fury. Ma poi prevale l’affetto per Peter e vederlo finalmente sicuro di sé, meno che, al solito, con Mary Jane fa appassionare al film che, comunque, merita di essere visto e non solo per gli effetti speciali. L’ennesima pellicola di Spider Man, insomma, non delude.
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taty23
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lunedì 15 luglio 2019
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uno spider-man come non si vedeva da tempo
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In Spider-Man: Far from Home torna l’amichevole Spider-Man di quartiere
In Spider-Man: Far from Home ci troviamo qualche tempo dopo gli eventi di Avengers: Endgame.
Peter Parker(Tom Holland) riprende ad essere l’amichevole Spider-Man di quartiere e ricomincia con la sua vita da studente, infatti si sta preparando per partire in gita scolastica con la sua classe per un fantastico viaggio in Europa.
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In Spider-Man: Far from Home torna l’amichevole Spider-Man di quartiere
In Spider-Man: Far from Home ci troviamo qualche tempo dopo gli eventi di Avengers: Endgame.
Peter Parker(Tom Holland) riprende ad essere l’amichevole Spider-Man di quartiere e ricomincia con la sua vita da studente, infatti si sta preparando per partire in gita scolastica con la sua classe per un fantastico viaggio in Europa. Nel mentre verrà reclutato da Nick Fury(Samuel L. Jackson) per una nuova missione, dovrà aiutare Mysterio(Jack Gyllenhaal) a sconfiggere degli esseri provenienti da un’altra dimensione chiamati Elementali.
Spider-Man: Far from Home è l’ultimo film della fase 3 del MCU(Marvel Cinematic Universe), uno stand alone che conclude la cosiddetta “Saga dell’Infinito”, ma che getta anche le basi per una fase 4 ancora da delineare.
Alla regia e alla sceneggiatura del film ritornano Jon Watts e Chris McKenna che realizzano una storia che si sviluppa su più livelli con un buon intreccio narrativo, in cui troviamo il personaggio di Peter alle prese con decisioni che potrebbero cambiare il corso degli eventi.
Un percorso che il protagonista intraprende e che porta sullo schermo il concetto di responsabilità. Il dover decidere se essere l’amichevole Spider-Man di quartiere o un nuovo leader, avendo sulle spalle la grande eredità che Tony Stark gli ha lasciato e che aleggia inesorabile.
Interessante il continuo utilizzo di personaggi specchio che si collegano a film precedenti. I momenti dedicati alla gita di classe rappresentano la parte comico adolescenziale del film, infatti tornano alcuni personaggi già visti in Spider-Man: Homecoming come Ned, il migliore amico di Peter e MJ, interpretata da Zendaya.
In Spider-Man: Far From Home il personaggio del villain è caratterizzato molto bene, multi sfaccettato e con un obbiettivo ben chiaro. Vorrebbe solo giustizia, ma nella sua visione contorta è disposto a sacrificare tutto ciò che lo ostacola per ottenerla.
Immancabili le scene d’azione anche se alcune risultano più funzionali di altre, soprattutto sul finale diverse risentono dell’utilizzo eccessivo degli effetti speciali. Il ritmo del film funziona per la maggior parte del tempo, ma nella seconda parte in cui dovrebbe accelerare, a tratti arranca.
Tornano due interessantissime scene extra, una durante i titoli di coda e l’altra alla fine.
In conclusione
Tra momenti divertenti, di riflessione, scene d’azione, umorismo e qualche colpo di scena Spider-Man: Far from Home risulta un cinecomic visivamente intrigante, che funziona sia come sequel stand alone sia come film di passaggio nel puzzle sempre più ampio del MCU.
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[+] le nuove traiettorie identitarie di peter parker
(di antonio montefalcone)
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fabiofeli
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venerdì 2 agosto 2019
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non credere alle fake news, sì ai titoli di coda
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In mancanza di film buoni non ancora visti si può tentare con un film della Marvel Cinematic Universe. Peter Parker (Tom Holland), un adolescente americano, è il supereroe Spider Man e va in vacanza con professori e compagni di college. Un viaggio in grande che toccherà Venezia, Praga, Berlino e Londra prima di tornare a NYC. Permanenze brevi, è chiaro, durante le quali Peter e i suoi amici cercano di accalappiare le compagne di scuola. All’arrivo all’aeroporto di Venezia il gruppo viene accolto da una incongrua canzone di Caterina Valente (Bongo cha cha cha che parla di Rio e Sudamerica! – un omaggio vintage degli anni ’50-60 alla cantante?) e in città Peter deve subito vestire la tuta di Spider Man: un mostro d’acqua sta lottando con Mysterio (Jake Gyllenhall) rovesciando tonnellate del liquido elemento per distruggere i palazzi e i ponti di Venezia.
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In mancanza di film buoni non ancora visti si può tentare con un film della Marvel Cinematic Universe. Peter Parker (Tom Holland), un adolescente americano, è il supereroe Spider Man e va in vacanza con professori e compagni di college. Un viaggio in grande che toccherà Venezia, Praga, Berlino e Londra prima di tornare a NYC. Permanenze brevi, è chiaro, durante le quali Peter e i suoi amici cercano di accalappiare le compagne di scuola. All’arrivo all’aeroporto di Venezia il gruppo viene accolto da una incongrua canzone di Caterina Valente (Bongo cha cha cha che parla di Rio e Sudamerica! – un omaggio vintage degli anni ’50-60 alla cantante?) e in città Peter deve subito vestire la tuta di Spider Man: un mostro d’acqua sta lottando con Mysterio (Jake Gyllenhall) rovesciando tonnellate del liquido elemento per distruggere i palazzi e i ponti di Venezia. Peter si allea con Mysterio e vince la difficile battaglia; chiaramente sarebbe molto utile quando mostruose navi entrano nella laguna minacciando i merletti dei palazzi veneziani sulle palafitte …
Il regista Jon Watts confeziona una storia che soddisfa appieno il target; il bersaglio da cogliere è costituito da adolescenti tra i 14 e i 17 anni, che desiderano che sparisca presto la goffaggine del loro corpo in sviluppo per diventare ragazzi belli e forti, in grado di conquistare belle ragazze di pari età. Ma qui c’è la prima pia illusione propinata ai maschietti di cui sopra: le coetanee maturano prima e sospirano per universitari più grandi. Però è un errore perdonabile. La seconda illusione è che si vince sempre se si lotta a fin di bene: questa convinzione è una trappola vera, dato che – così conferma la trama del film – non bisogna mai credere incondizionatamente alle affermazioni di nessuno, neanche a quelle di un supereroe; si può credere a fake news solo fino a prova contraria. Un po’ paradossale che Jon Watts affermi “Capisci a me: non credere a tutto quello che ti dicono!”, mentre inventa la storia con l’aiuto della digitalizzazione informatica, ma è un positivo richiamo a non confondere e mescolare il virtuale col reale. Ed infine quando cominciano a scorrere i titoli di coda, gli adulti che hanno accompagnato i bambini a vedere il film si alzano e se ne vanno, perché si sono abituati alla visione monca dei film in Tv o forse perché sono in crisi di astinenza da smartphone. I ragazzi dai 14 ai 17 sanno già che arriveranno altre notizie ed altre scene e aspettano: saranno premiati dall’annuncio di un sequel. Per noi è normale leggere i titoli di coda, non solo per il rispetto dovuto a chi ha reso possibile la realizzazione del film, ma anche per ricavare informazioni, ad esempio, sui luoghi in cui si è girato, sulla colonna sonora e sulla musica, sulla fotografia ed i mezzi tecnici adoperati, sul doppiaggio e tanto altro.
Non credere alle fake news e sì ai titoli di coda senza nessuno che passi davanti mentre li leggiamo valgono una stella che si aggiunge alle due che il pubblico adulto assegna al film: storia divertente, ma esigua, con scene in grandi città ridotte a luoghi stra-noti, grande impiego di mezzi tecnici per un “fumetto” di non eccelsa fattura. I ragazzi 14-17 danno 5 stelle al film, ed escono continuando a discutere tra loro entusiasti.
Valutazione ***
FabioFeli
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inesperto
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giovedì 11 luglio 2019
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eroismi di un ragazzo normale
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Orfano del grande Iron Man, l'insostituibile Tony Stark, il mondo ha ormai ripreso la sua quotidianità dopo la vittoria su Thanos. Peter Parker, il pupillo dell'eroe scomparso, si sente inadeguato alle responsabilità che di colpo ricadono su di lui ed avverte la mancanza della figura paterna che Tony rappresentava. In questo suo momento di debolezza personale, qualcuno riesce ad ingannarlo ed a far precipitare la situazione. Per fortuna, il ragazzo si riscuote e mostra ancora una volta cosa sia in grado di fare Spider-Man. La pellicola non è affatto malvagia e le ambientazioni europee (fra le quali c'è la nostra meravigliosa Venezia) la arricchiscono particolarmente.
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Orfano del grande Iron Man, l'insostituibile Tony Stark, il mondo ha ormai ripreso la sua quotidianità dopo la vittoria su Thanos. Peter Parker, il pupillo dell'eroe scomparso, si sente inadeguato alle responsabilità che di colpo ricadono su di lui ed avverte la mancanza della figura paterna che Tony rappresentava. In questo suo momento di debolezza personale, qualcuno riesce ad ingannarlo ed a far precipitare la situazione. Per fortuna, il ragazzo si riscuote e mostra ancora una volta cosa sia in grado di fare Spider-Man. La pellicola non è affatto malvagia e le ambientazioni europee (fra le quali c'è la nostra meravigliosa Venezia) la arricchiscono particolarmente. Il rapporto tra il nostro protagonista e Mary Jane trasmette molta tenerezza e l'omaggio fatto in principio agli eroi scomparsi (Iron Man, Visione, Vedova Nera e Captain America) è certamente opportuno. Godibile.
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jonnylogan
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lunedì 22 luglio 2019
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il ritorno del tessiragnatele
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A distanza di vari mesi dalla conclusione dell’ultimo combattimento con gli Avengers Peter Parker si appresta a viaggiare in direzione Europa con la sua classe. La prima tappa del viaggio di Peter è Venezia dove lo attende un mostro acquatico che viene distrutto da Quentin Beck, alias Mysterio, un nuovo possibile membro della squadra degli Avengers.
Mentre Umberto Tozzi canta sullo sfondo del volo che unisce la tratta New York - Venezia un adolescente è pronto a tornare alle prese con i classici drammi di quell’età, fra problemi di cuore che paiono irrisolvibili ma ancora più difficili da superare se ad affrontarli è un arrampica muri con le fattezze di Tom Holland, in perenne lotta con ogni nemico pronto a soverchiare il globo.
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A distanza di vari mesi dalla conclusione dell’ultimo combattimento con gli Avengers Peter Parker si appresta a viaggiare in direzione Europa con la sua classe. La prima tappa del viaggio di Peter è Venezia dove lo attende un mostro acquatico che viene distrutto da Quentin Beck, alias Mysterio, un nuovo possibile membro della squadra degli Avengers.
Mentre Umberto Tozzi canta sullo sfondo del volo che unisce la tratta New York - Venezia un adolescente è pronto a tornare alle prese con i classici drammi di quell’età, fra problemi di cuore che paiono irrisolvibili ma ancora più difficili da superare se ad affrontarli è un arrampica muri con le fattezze di Tom Holland, in perenne lotta con ogni nemico pronto a soverchiare il globo. Nuovo episodio ben calato nel marvel cinematic universe firmato nuovamente da Jon Watts, già autore del primo e precedente reboot del tessiragnatele, ancora presente un Tom Holland ancor più sicuro delle proprie possibilità nel ruolo che fu di Tobey Maguire e Andrew Garfield ma che ancora una volta viene privato del ruolo di protagonista dall’antagonista di turno ovvero Quentin - Jake Gyllenhaal – Beck. Gyllenhaal, nei panni di un supereroe proveniente da un’altra dimensione, replica quello che in precedenza era accaduto alla presenza di Michael Keaton, capace di enfatizzare lati oscuri e giustificazioni del senso di essere diventato un villain senza rimpianti, ma solo per necessità personali. Alla stessa maniera Back denuncia una profondità di emozioni che appartengono anche al giovane Parker, ma declinate in un’età molto più adulta e distanti dalla voglia adolescenziale di volersi divertire come ogni suo coetaneo. Ironia e molti effetti speciali in un viaggio itinerante fra Berlino, Praga, Venezia, Londra e Parigi completano una pellicola che fa ben sperare per il continuo della serie dell’eroe creato da Stan Lee. Con l’augurio che non si voglia nuovamente pensare a un nuovo reboot ma che si prosegua lungo la strada maestro tracciata da Watts e soci.
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luca capaccioli
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venerdì 12 luglio 2019
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uno dei migliori film su spider-man di sempre!
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Dopo oltre mezzo secolo dalla sua prima apparizione fumettistica, avvenuta nel sensazionale Amazing Fantasy 15 nell'agosto del 1962 ad opera dei compianti Stan Lee e Steve Ditko, si può assolutamente dire che Spider-Man ha goduto di trascorsi a dir poco rosei, sia nel formato cartaceo, sia nelle versioni cinematografiche e televisive, grazie a produzioni quasi sempre riuscite, alcune anche memorabili. Dopo la trilogia di Sam Raimi e il reboot di Mark Webb, la Sony Pictures ha stipulato un accordo con i Marvel Studios per integrare il personaggio all'interno della saga degli Avengers. Dopo aver partecipato a ben quattro pellicole di un ciclo iniziato nell'ormai lontano 2008, il Ragno interpretato dal sempre più bravo Tom Holland torna al cinema in Spider-Man: Far From Home, sequel di Spider-Man: Homecoming (2017).
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Dopo oltre mezzo secolo dalla sua prima apparizione fumettistica, avvenuta nel sensazionale Amazing Fantasy 15 nell'agosto del 1962 ad opera dei compianti Stan Lee e Steve Ditko, si può assolutamente dire che Spider-Man ha goduto di trascorsi a dir poco rosei, sia nel formato cartaceo, sia nelle versioni cinematografiche e televisive, grazie a produzioni quasi sempre riuscite, alcune anche memorabili. Dopo la trilogia di Sam Raimi e il reboot di Mark Webb, la Sony Pictures ha stipulato un accordo con i Marvel Studios per integrare il personaggio all'interno della saga degli Avengers. Dopo aver partecipato a ben quattro pellicole di un ciclo iniziato nell'ormai lontano 2008, il Ragno interpretato dal sempre più bravo Tom Holland torna al cinema in Spider-Man: Far From Home, sequel di Spider-Man: Homecoming (2017). A causa delle vicissitudini che vedevano protagonista Thanos, il mondo intero sta ora affrontando le conseguenze scaturite dall'ultima battaglia, durante la quale tutte le vittime Blip (schiocco di dita) sono tornate in vita. Esse, però, nonostante la distanza di cinque anni da quando erano scomparse, non risultano minimamente invecchiate, a differenza dei sopravvissuti al gesto del Folle Titano. Anche Peter Parker è uno degli 'sventurati', in quanto va ancora a scuola e si ritrova nuovamente nella tremenda fase dell'adolescenza, condivisa insieme al suo fidato compagno di banco Ned (Jacob Batalon) e a MJ (Zendaya), la ragazza della loro classe della quale il ragnetto è perdutamente innamorato. Inoltre, Peter vive ancora sotto l'ala della premurosa Zia May (Marisa Tomei) e di Happy Hogan (Jon Favreau), la ex guardia del corpo di Tony Stark. Nonostante le continue chiamate di Nick Fury (Samuel L. Jackson), Peter decide di andare in vacanza in varie località europee insieme ai suoi compagni di classe. Sfortunatamente, Fury riesce a trovarlo e lo recluta per una nuova missione, nel tentativo di debellare una minaccia che mette ancora una volta a rischio la sicurezza globale: compaiono, infatti, gli Elementali, mostruose creature dotate di poteri inimmaginabili che diffondono caos e distruzione. Con l'aiuto di Quentin Beck/Mysterio (Jake Gyllenhaal), un gentile quanto enigmatico individuo che afferma di essere venuto da un'altra dimensione, Spider-Man si prepara ad intraprendere un lungo viaggio emotivo per riscoprire sé stesso e salvare di nuovo il mondo.
Jon Watts, regista del precedente capitolo, ritorna nel suo diretto seguito, apportando notevoli migliorie al già eccellente lavoro svolto, in quanto Far From Home si rivela ancora più dinamico, sorprendente e ben caratterizzato dall'inizio alla fine. Tom Holland dimostra di essere lo Spider-Man definitivo, riuscendo ormai nel non facile compito di ergersi al di sopra dei comunque eccezionali e indimenticabili Tobey Maguire e Andrew Garfield, che hanno vestito i panni dell'Arrampicamuri prima di lui. A differenza delle pellicole viste negli ultimi anni, Peter subisce un'evoluzione più evidente, nel senso che viene messo in luce un nuovo lato della sua personalità: è più maturo e tormentato, reduce da esperienze traumatiche come la perdita del suo mentore Tony Stark, sacrificatosi nella battaglia contro Thanos. Inoltre, si trova davanti ad un carico maggiore di responsabilità che un vero supereroe deve poter gestire, il che difficilmente gli permette di trovare un'equilibrio tra la sua vita quotidiana e il suo alter ego Spider-Man. Ma la novità più piacevole ha a che fare con l'ingresso di Mysterio, molto popolare nei fumetti ed interpretato da un Jake Gyllenhaal in stato di grazia. Si tratta di un personaggio che ruba la scena in tutte le sequenze in cui compare e ha un ruolo importantissimo quanto inaspettato, almeno agli occhi del pubblico generalista, perché chi conosce il personaggio sa bene che cosa egli rappresenta nell'universo dell'Uomo Ragno, nonostante possa comunque stupire anche i fan più accaniti; è importante notare, inoltre, come la new entry in questione abbia delle motivazioni valide e ben caratterizzate per agire in un certo modo, e la performance di Gyllenhaal è qualcosa di davvero incredibile, vista raramente in film del genere. Esilarante il Jacob Batalon nel ruolo di Ned, sicuramente protagonista dei siparietti più divertenti e riusciti nel film, così come non si può non menzionare Zendaya nei panni di MJ, la quale ha uno spazio notevolmente ampliato rispetto al lungometraggio precedente. Viene approfondito ulteriormente anche il ruolo tra Peter e Happy, quest'ultimo più paziente e tollerante nei confronti delle sue ragazzate e disposto più che mai ad aiutarlo a superare alcuni dei suoi momenti più difficili. La bellissima Zia May, invece, ha un ruolo più piccolo, nonostante le vengano riservati alcuni momenti importanti in cui cerca anche lei di sostenere il nipote, essendo a conoscenza della doppia vita di quest'ultimo. Un'altra interazione particolarmente interessante è senz'altro quella tra Spider-Man e Nick Fury, che vede il primo tentare di eseguire le richieste del secondo, una sorta di 'patrigno cattivo' (per utilizzare la definizione attribuitagli dallo staff del film) e distante dalla figura più protettiva di Tony o dello stesso Mysterio nel film. Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, è inutile dire che siamo di fronte ad un connubio tra effetti speciali e sequenze d'azione semplicemente magistrali ed impeccabili, facendo percepire un senso di realismo, sebbene si tratti di un film su un supereroe. Sono addirittura presenti strabilianti sequenze oniriche di cui è meglio non trattare, altrimenti si incapperebbe nella trappola degli spoiler. Anche la colonna sonora, composta ancora una volta da Michael Giacchino, è incredibile e si adatta perfettamente al ritmo del film. Per concludere, si può quindi affermare che il secondo capitolo della nuova saga di Spider-Man è uno dei migliori mai realizzati che vedono protagonista quello che ormai è uno dei più iconici personaggi mai realizzati, una pellicola paragonabile soltanto a Spider-Man 2 (2004) e Spider-Man: Un Nuovo Universo (2018), che finora rappresentavano l'apice, ma più in generale si assesta in buona posizione tra i migliori film di supereroi in assoluto, grazie alla sua capacità di intrattenere, emozionare e stupire, con pochissimi difetti (come qualche battuta di troppo). Si prega di restare fino alla fine dei titoli di coda, per via di due sequenze aggiuntive con succulente sorprese che lasceranno gli spettatori a bocca aperta. È presente inoltre un messaggio importante: la gente ha bisogno di credere in qualcuno o qualcosa che in qualche modo funga da guida e che sta a noi, nonostante alcune scelte difficili, fare i conti con le nostre responsabilità.
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