dandy
|
domenica 31 gennaio 2021
|
sfruttare gli sfruttatori
|
|
|
|
Un ritratto sorprendentemente potente e ferocissimo della società coreana odierna,dove non c'è più traccia di umanità indipendentemente dalla condizione economica.Per i poveri è solo questione di scroccare ai ricchi e per questi ultimi di sfruttare i propri sottoposti (senza rispamiare frecciate ai loro limiti come l'odore sgradevole)e fare sfoggio di cultura a partire dall'apprendimento dell'inglese come ulteriore elemento di prestigio e superiorità(il titolo "parassita",fa riferimento a entrambi).E ancora una volta nello scontro tra classi chi si trova in basso non lesina ferocia nell annientare chi gli si para davanti anche se nella stessa situazione di povertà(lo scontro tra la famiglia Kim e l'ex cameriera che ne determinerà la disfatta).
[+]
Un ritratto sorprendentemente potente e ferocissimo della società coreana odierna,dove non c'è più traccia di umanità indipendentemente dalla condizione economica.Per i poveri è solo questione di scroccare ai ricchi e per questi ultimi di sfruttare i propri sottoposti (senza rispamiare frecciate ai loro limiti come l'odore sgradevole)e fare sfoggio di cultura a partire dall'apprendimento dell'inglese come ulteriore elemento di prestigio e superiorità(il titolo "parassita",fa riferimento a entrambi).E ancora una volta nello scontro tra classi chi si trova in basso non lesina ferocia nell annientare chi gli si para davanti anche se nella stessa situazione di povertà(lo scontro tra la famiglia Kim e l'ex cameriera che ne determinerà la disfatta)....Il regista bilancia ottimamente lo svolgimento,che passa dalla commedia iniziale al farsesco nella parte centrale(memorabile la lotta tra i protagonisti e l'ex-cameriera col marito[portato in scena con un twist davvero inatteso]sulle note di "In ginocchio" di Gianni Morandi,la parte seguente che li vede costretti a stare sotto il tavolino in soggiorno e il ritorno a casa allagata dalle fogne straripate per la pioggia)fino alla svolta nera e quasi slasher nel finale,che si chiude con una nota beffarda per il capofamiglia Kim e una speranza del figlio tanto toccante quanto irrealizzabile.Molto curati e d'effetto i contrasti visivi tra la squallida catapecchia dei Kim ,l'iper lussuosa villa dei Park e il bunker a tunnel.Una sorta di rivisitazione odierna di "Teorema","La regola del gioco" e "The housemaid",spiazzante e grottescamente irriverente nel mettere in scena l'involontario ma inevitabile gico al massacro tra individui di diversa estrazione sociale ma accomunati dalla stessa bassezza interiore.Trionfale il successo di pubblico in patria ed altrove(Italia compresa) e un'infinità di premi vinti tra cui la Palma d'oro a Cannes(la prima assegnata a un film coreano),il Golden Globe come miglior film straniero e 4 Oscar(miglior film internazionale,sceneggiatura originale,regia e per la prima volta per un film non inglese,miglior film).Presentato anche in versione in b/n.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
mala_matt
|
venerdì 11 dicembre 2020
|
“parasite”: un dipinto sulla crisi dell’uomo moderno.
|
|
|
|
Il nuovo capolavoro di Bong Joon-hoo racconta, con invidiabile originalità, la spaccatura sempre più netta tra le classi sociali, mostrando sul grande schermo la famiglia Kim, costretta a vivere in un seminterrato alla ricerca sfrenata di lavori utili al fine di condurre un’esistenza dignitosa. La vicenda del film prende piede nel momento in cui Ki-woo subentra in veste di tutor di inglese della figlia della ricca famiglia Park. Il ritmo crescente del film non permette di distrarsi nemmeno per un attimo. I colpi di scena e i vari spunti di riflessione politico-sociali sono la linfa vitale in grado di smuovere l’animo dello spettatore. Gli assurdi avvenimenti rivelano una cruda e amara verità sulla crisi economica e sulla crisi identitaria dell’uomo moderno.
[+]
Il nuovo capolavoro di Bong Joon-hoo racconta, con invidiabile originalità, la spaccatura sempre più netta tra le classi sociali, mostrando sul grande schermo la famiglia Kim, costretta a vivere in un seminterrato alla ricerca sfrenata di lavori utili al fine di condurre un’esistenza dignitosa. La vicenda del film prende piede nel momento in cui Ki-woo subentra in veste di tutor di inglese della figlia della ricca famiglia Park. Il ritmo crescente del film non permette di distrarsi nemmeno per un attimo. I colpi di scena e i vari spunti di riflessione politico-sociali sono la linfa vitale in grado di smuovere l’animo dello spettatore. Gli assurdi avvenimenti rivelano una cruda e amara verità sulla crisi economica e sulla crisi identitaria dell’uomo moderno.
Le abitazioni di entrambe le famiglie fungono anch’esse da protagoniste, poiché riflesso del loro stesso stile di vita, delle loro abitudini. Mostrano l’uomo integro e nudo, spogliato dalle influenze imposte dalla società. In particolare, la villa è costituita da ampi locali che rendono fisicamente distanti i componenti della famiglia Park, tanto che non li vediamo mai riuniti per consumare un pasto, a differenza della famiglia Kim, che apprezza maggiormente il valore dell’unione familiare. Non è da sottovalutare, al contempo, il tema della distanza emotiva, causata probabilmente da una vita concentrata sull’avere più che sull’essere. I beni materiali sembrano essere la consolazione dell’uomo moderno, difatti sono presenti alcune critiche velate nei confronti del capitalismo americano che ha dato il via ad una visione consumistica della vita.
L’ibridazione dei generi, un miscuglio perfetto tra commedia grottesca, dramma e thriller, è il valore aggiunto che eleva Parasite ad opera estremamente moderna. Pertanto, è giusto sottolineare come la pellicola sia difficilmente etichettabile per la personalissima visione contenutistica e stilistica del regista, già constatabile nelle sue precedenti pellicole come “Madre”, “The Host” e “Memorie di un assassino”. Il trionfo, prima a Cannes e successivamente agli Oscar, è il giusto riconoscimento per una pellicola universale e molto attuale, in grado di parlare a tutti. Raggiungendo l’apice di un discorso sulla contemporaneità il film mostra personaggi indivisibili dai propri smartphone: device divenuti ormai un prolungamento dei nostri stessi arti. Talvolta si rivelano un aiuto che supporta il quotidiano, in altre occasioni rappresentano la scatola nera delle nostre vite.
Il fiore all’occhiello del film è il legame che intercorre tra odore e distanza geografica. Bong Joon-hoo sembra intenzionato a rivelare un background sociale nel quale ricchi e poveri sono destinati a non potersi incontrare mai: mangiano in ristoranti diversi, vivono in quartieri differenti e, come nel precedente “Snowpiercer”, sono separati da cabine di prima e seconda classe. In Parasite, però, questo contatto avviene: i poli opposti collidono tra loro e l’inevitabile vicinanza li costringe ad “annusarsi” vicendevolmente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mala_matt »
[ - ] lascia un commento a mala_matt »
|
|
d'accordo? |
|
davide marsala
|
mercoledì 4 novembre 2020
|
ci sono film che meritano gli oscar, questo no
|
|
|
|
Un film privo di emozioni, ci sono tanti film per la quale vale la pena spendere parole, ma questo no. Il significato potra anche essere profondo, ma un film deve trasmettere emozioni. Quando ho visto che questo film aveva vinto piu oscar decisi di guardarlo, ma ora che l ho visto non capisco come sia possibile. Probabilmente se avessi girato io un film con il mio cellulare avrei fatto di meglio. Mi chiedo su cosa si basi la gente che vota questi film agli oscar. In conclusione, il film e pessimo, gli attori sono inespressivi e la trama e triste e senza senso. Ho perso 2 ore della mia vita per guardare sta porcheria
|
|
[+] lascia un commento a davide marsala »
[ - ] lascia un commento a davide marsala »
|
|
d'accordo? |
|
gabriella
|
domenica 18 ottobre 2020
|
l''odore della povertà
|
|
|
|
Difficile definire questo film sudcoreano ,così stratificato e nello stesso tempo alieno a una cultura occidentale, mostrato senza filtri, disturbante nella visione, perchè la povertà non è la poetica visione di dignità di una famiglia unita negli affetti che vive in uno scantinato maleodorante piegando cartoni di pizza per quattro miserabili soldi, ma ci mostra invece il volto deformato di chi occupa il gradino più basso della scala sociale. La miseria, la puzza da strofinaccio bollito, l'arte di sopravvivere mediante manipolazioni e raggiri, la mancanza di solidarietà tra falliti ì che si combattono anzichè unirsi, l'eterna lotta tra poveri per ritagliarsi uno spazio che li consenta di salire qualche gradino dal degrado in cui vivono.
[+]
Difficile definire questo film sudcoreano ,così stratificato e nello stesso tempo alieno a una cultura occidentale, mostrato senza filtri, disturbante nella visione, perchè la povertà non è la poetica visione di dignità di una famiglia unita negli affetti che vive in uno scantinato maleodorante piegando cartoni di pizza per quattro miserabili soldi, ma ci mostra invece il volto deformato di chi occupa il gradino più basso della scala sociale. La miseria, la puzza da strofinaccio bollito, l'arte di sopravvivere mediante manipolazioni e raggiri, la mancanza di solidarietà tra falliti ì che si combattono anzichè unirsi, l'eterna lotta tra poveri per ritagliarsi uno spazio che li consenta di salire qualche gradino dal degrado in cui vivono.La povertà è rappresentata come un virus infestante che si dilaga tra tutti i componenti della famiglia Kim quando entrano nella casa super arredata per farsi assumere, con uno stratagemma, dalla ricchissima famiglia Park. Entra in scena un altro mondo, quello dei ricchi, bella coppia, due figli, governante, autista tutor privati per le lezioni. Cosa si può desiderare di meglio se non far parte di quel mondo, fare il bagno nella loro vasca, dormire nei loro letti, bere i loro costosi liquori, sedersi sul loro mega divano con mega vetrata frontale su un giordino dimensione parco? Altro che l’angusta fionestrella con vista marciapiede dove gli ubriachi vanno a pisciare. Ma i ricchi rimangono ricchi, i poveri rmangono poveri, si portano dietro il loro odore e lo depositano ovunque, non è possibile valicare il confine e passare dall’altra parte, alla fine sono le strade buie, i vicoli senza uscita dove convoglieranno, il bunker di casa, che ospita altri poveri, clandestini, la realtà prende la sua forma più vera, la bassezza, la corrosione di uno status che non riesce ad elevarsi, a questo punto il linguaggio cinematografico vira bruscamente, perde il controllo, si va a sbattere e ci si fa male. Rimane una risatina incontrollata e nervosa che ci ricorda il Joker di Phoenix, dei progetti per il futuro che non sono progetti, di un piano che non è un piano.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gabriella »
[ - ] lascia un commento a gabriella »
|
|
d'accordo? |
|
simone
|
giovedì 17 settembre 2020
|
grande delusione
|
|
|
|
Come spesso avviene non sempre un film pluri premiato si rivela così straordinario...
A mio parere il film è molto ben confezionato e si "lascia guardare" ma i contenuti mi sembrano di una tal banalità che a metà ho gettato la spugna. Improponibile la famigliola cafona che vive nello scantinato e ribalta il proprio livello culturale "leggendo cose su internet" rapportandosi così con l'elite.
|
|
[+] lascia un commento a simone »
[ - ] lascia un commento a simone »
|
|
d'accordo? |
|
mirko tommasi
|
lunedì 7 settembre 2020
|
da evitare come la peste
|
|
|
|
Tedioso, irritante, popolato di personaggi odiabili.
|
|
[+] lascia un commento a mirko tommasi »
[ - ] lascia un commento a mirko tommasi »
|
|
d'accordo? |
|
gattoquatto
|
lunedì 31 agosto 2020
|
deludente
|
|
|
|
Mi rendo conto che criticare un film che ha ottenuto molti premi può sembrare arrogante. Eppure la mia reazione alla visione di questo film è stata una grande delusione. Seppure tecnicamente ben realizzato, Parasite mi è parso un film ben confezionato ma molto povero di contenuti. La contrapposizione tra ricchi ottusi e poveri ma scaltri mi pare superficiale, banalmente caricaturale e tanto ritrita da essere ormai noiosa. La trama è scarsamente credibile, e in generale il film descrive un mondo privo di qualsiasi valore o interesse che non sia il denaro, veicolando un messaggio miseramente nichilista (forse opposto alle intenzioni del regista?): ricchi e poveri sono intercambiabili e accomunati da un interesse esclusivo, i soldi.
[+]
Mi rendo conto che criticare un film che ha ottenuto molti premi può sembrare arrogante. Eppure la mia reazione alla visione di questo film è stata una grande delusione. Seppure tecnicamente ben realizzato, Parasite mi è parso un film ben confezionato ma molto povero di contenuti. La contrapposizione tra ricchi ottusi e poveri ma scaltri mi pare superficiale, banalmente caricaturale e tanto ritrita da essere ormai noiosa. La trama è scarsamente credibile, e in generale il film descrive un mondo privo di qualsiasi valore o interesse che non sia il denaro, veicolando un messaggio miseramente nichilista (forse opposto alle intenzioni del regista?): ricchi e poveri sono intercambiabili e accomunati da un interesse esclusivo, i soldi.
Che barba!
Per me un film inutile, il cui unico spunto di interesse è la conferma dell'alta professionalità raggiunta dal cinema orientale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gattoquatto »
[ - ] lascia un commento a gattoquatto »
|
|
d'accordo? |
|
solveig
|
venerdì 28 agosto 2020
|
qualcuno mi aiuta?
|
|
|
|
Qualcuno mi spiega perchè nel finale il padre, quando la figlia è gravemente ferita ma ancora viva (lo si vede perchè lei alza la testa) se ne va via immediatamente, invece che chiamare l'ambulanza o portarla in ospedale in altro modo ? è credibile che un padre se ne scappi perchè è convinto che tanto la figlia sarebbe morta comunque, quindi inutile soccorrerla??
C'è una spiegazione, o è un buco di sceneggiatura?
|
|
[+] lascia un commento a solveig »
[ - ] lascia un commento a solveig »
|
|
d'accordo? |
|
benmecchenzi
|
sabato 4 luglio 2020
|
miracolato
|
|
|
|
Film miracolato. Sopravvalutato. L'equivalente cinematografico del MCDonald: popolare e scadente. Multinazionale filmica.
|
|
[+] lascia un commento a benmecchenzi »
[ - ] lascia un commento a benmecchenzi »
|
|
d'accordo? |
|
rickyrossi
|
lunedì 29 giugno 2020
|
ottimo film
|
|
|
|
Visto due volte al cinema. Altri utenti hanno ben spiegato i motivi per cui vale la pena vederlo. Tra i numerosi dettagli da ammirare, cito la scena del "cellulare pistola", un associazione che è riuscita molto bene. Buona visione a tutti.
|
|
[+] lascia un commento a rickyrossi »
[ - ] lascia un commento a rickyrossi »
|
|
d'accordo? |
|
|