riccardo dalla costa
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mercoledì 1 aprile 2020
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il viaggio in se' stessi verso il superamento delle idealizzazioni
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Con alcuni sapienti tributi al benchmark di riferimento per il genere (Interstellar), il viaggio introspettivo, irrazionale e metaforico di Pitt si trasforma in un segmento di narrazione formativa, che accarezza le metafore bibliche, il ricongiungimento fiabesco di PInocchio col padre nel ventre della Balena, fino allo spogliarsi delle candide idealizzazioni, che ci accompagnano per la vita, dalla creazione dei nostri idoli fino alla loro destituzione. Interrogativi che fanno piano piano breccia nella fragile corazza del protagonista, in un viaggio dai ritmi volutamente compassati. Ottima pellicola, priva di particolari highlights di azione adrenalinica, inutili umorismi compiacenti, ed adatta ad un pubblico mentalmente attivo e predisposto a leggere tra le righe del film.
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berserk1980
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martedì 31 marzo 2020
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dialoghi sottotono
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Sono d'accordo con te su quasi tutto dace74. Forse qualche scena andrebbe vista con gli occhi di un rimando ad altro: i pirati lunari potrebbero, per me, essere l'iimagine di qualcosa o qualcuno che vuole rubare i nostri sogni, e contro cui dobbiamo lottare se vogliamo mantenerli vivi, la scimmia in questo senso è l'immagine della nostra voglia primordiale di vita. la parte terribile del film per me sono i troppi tempi morti e dei dialoghi a volte davvero banali per un film con un cast del genere.
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berserk1980
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martedì 31 marzo 2020
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purtoppo qualche tempo morto di troppo
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Da un punto di vista visivo Ad Astra è sicuramente un gran film, con immagini dello spazio e dei vari apparati tecnologici di grande impatto e un ottima accuratezza nell'utilizzo dei mezzi tecnici e della fotografia, forse meno su alcune procedure spaziali, qualche passeggiata spaziale un po troppo allegra che potrebbe fare storcere il naso a qualche purista del genere). Il film sembra ripercorrere il mito di dedalo ed icaro ma rivisto al contrario:il moderno Icaro (B. Pitt) che precipita dalla torre segno di una morte psicologica, la morte della propria volontà, per dedicarsi totalmente ad un bene collettivo, si lancia nel profondo dello spazio per recuperare il padre Dedalo (Tl Jones) disperso nello spazio oscuro (il sole,simbolo della ragione, è lontano e l'uomo è perso nei meandri della propria psiche, oramai al limite della follia).
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Da un punto di vista visivo Ad Astra è sicuramente un gran film, con immagini dello spazio e dei vari apparati tecnologici di grande impatto e un ottima accuratezza nell'utilizzo dei mezzi tecnici e della fotografia, forse meno su alcune procedure spaziali, qualche passeggiata spaziale un po troppo allegra che potrebbe fare storcere il naso a qualche purista del genere). Il film sembra ripercorrere il mito di dedalo ed icaro ma rivisto al contrario:il moderno Icaro (B. Pitt) che precipita dalla torre segno di una morte psicologica, la morte della propria volontà, per dedicarsi totalmente ad un bene collettivo, si lancia nel profondo dello spazio per recuperare il padre Dedalo (Tl Jones) disperso nello spazio oscuro (il sole,simbolo della ragione, è lontano e l'uomo è perso nei meandri della propria psiche, oramai al limite della follia). Le tappe del viaggio (la Luna, Marte) rappresentano una crescita morale e spirituale alla riscoperta di se stesso,di cosa è veramente importante per lui, per ogni uomo. Come Dedalo non poté recuperare il corpo del figlio cosi il moderno Icaro non riesce a recuperare quello del padre (il loro rapporto è andato perso per l'egoismo dell'uomo) ma recupera se stesso rimediando agli errori commessi dal padre e da se stesso. Il film è un monito a vivere la nostra vita cercando la nostra strada nonostante questa sia tracciata proprio dai nostri genitori. Ma proprio valutando gli errori dei nostri genitori, che potrebbero incatenarci per tutta la vita, possiamo capirli, capirci ed andare oltre, ricercando una evoluzione collettiva e personale, lanciando uno sguardo al futuro senza tralasciare quello che oggi ci sta al fianco e che conta veramente nella nostra vita. A me sembra mancare qualcosa, lasciando un senso di noia sulla pellicola con qualche tempo morto di troppo e qualche dialogo un po banale a fare da cornice a delle scelte drammatiche da parte dei personaggi. Non un brutto film ma mi ha lasciato l amaro in bocca per qualcosa che sembra sia riuscito a metà. Peccato
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sabato 7 marzo 2020
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equilibrio
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D'accordo, ma non si può in nome di conflitti interiori riempire il film di nonsensi scientifici. Se l'ambiente è quello, che sia quello. Altrimenti ambientalo in città. Lo spettatore con un minimo di cultura scientifica rimane costantemente disturbato e perde il meglio della struttura emotiva.
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gregoriogalli
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lunedì 17 febbraio 2020
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evitabile e da evitare
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Il film ha un ritmo letargico condito con degli avvenimenti secondari - con i quali si cerca forse di svegliare il pubblico - che definire patetici è tessere lodi del tizio che ha scritto questa porcheria: pirati lunari, babbuini assassini in mezzo allo spazio, incontri di kung-fu a zero g, con un tasso di mortalità degno di tarantino. La storia principale è un'edipica versione di un cuore di tenebra dei poveri.
Veramente pessimo.
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gregoriogalli
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lunedì 17 febbraio 2020
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evitabile
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Il film ha un ritmo letargico condito con degli avvenimenti secondari - con i quali si cerca forse di svegliare il pubblico - che definire patetici è tessere lodi del tizio che ha scritto questa porcheria: pirati lunari, babbuini assassini in mezzo allo spazio, incontri di kung-fu a zero g, con un tasso di mortalità degno di tarantino. La storia principale è un'edipica versione di un cuore di tenebra dei poveri. Veramente pessimo.
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oclockalex
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lunedì 17 febbraio 2020
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un cuore di tenebra spaziale
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Ennesima digressione sul “Cuore di tenebra” di Conrad. Ne ho viste di migliori, tra tutte “Apocalypse now”. Gli attori sono bravi e, mentre Tommy Lee Jones non regge il confronto (troppo poco tempo e troppe cose da fare) Brad Pitt se la cava. Ma i primi piani si sprecano e riducono la storia a sfondo impercettibile, la lentezza grava come i corpi in assenza di gravità.
La superficialità mal si sposa con lo spazio profondo, i dialoghi sono pesanti e già sentiti. La regia approssimativa.
Buoni i primi venti minuti, per uno che soffre di vertigini un vero horror.
Insomma, mi sembra uno di quei film di cui si parla per farlo passare per un evento, perché evento non è.
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Ennesima digressione sul “Cuore di tenebra” di Conrad. Ne ho viste di migliori, tra tutte “Apocalypse now”. Gli attori sono bravi e, mentre Tommy Lee Jones non regge il confronto (troppo poco tempo e troppe cose da fare) Brad Pitt se la cava. Ma i primi piani si sprecano e riducono la storia a sfondo impercettibile, la lentezza grava come i corpi in assenza di gravità.
La superficialità mal si sposa con lo spazio profondo, i dialoghi sono pesanti e già sentiti. La regia approssimativa.
Buoni i primi venti minuti, per uno che soffre di vertigini un vero horror.
Insomma, mi sembra uno di quei film di cui si parla per farlo passare per un evento, perché evento non è. Badget a parte potrebbe essere un buon b-movie.
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steffa
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venerdì 14 febbraio 2020
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tanto fumo e molto poco arrosto
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il film è molto pretenzioso, si intravedono gli intenti ma la stesura è molto molto mediocre e poco originale
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dace74
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venerdì 31 gennaio 2020
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brad che mi combini?
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Per pura fortuna ho zompato l'uscita ripromettendomi di recuperarlo appena vedibile da rete....Google mi manda il solito reminder ed io ci ricasco e me lo noleggio. Mannaggia.... Ci aveva già provato Clooney con Solaris ad avventurarsi nel fantascientifico e l'avventura era finita maluccio (nota:qui rivaluto Solaris alla grandissima!), ma qui siamo davvero ad altissimi livelli di incomprensibilità:sceneggiatura inesistente, cose buttate a caso senza alcuna spiegazione (pirati lunari? ma che davvero?) una storia che non decolla mai. La parte scientifica non la tocco nemmeno, fuori da ogni logica. Il finale...boh... Orribile, da starne lontani.
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felicity
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giovedì 23 gennaio 2020
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convenzionale, prevedibile, privo di anima
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Cuore di tenebra nello spazio, Ad Astra è un film antipaticissimo e tronfio.
Un viaggio che è anche interiore in cerca di un uomo che è anche un simbolo.
Brad Pitt non sta mai zitto e narra e commenta costantemente tutto quello che gli accade e tutto quello che gli passa per la testa: davvero un voice over fastidioso e invadente.
Quando non parla, Pitt piroetta elegantemente a gravità zero accompagnato da magnifiche musiche minimaliste e luci colorate.
Ad Astra - con il muto - è un gustoso polpettone che pesca ingredienti da Kubrick e da Solaris e procede a botte di simbolismi e metafore rappresentati su quella magnifica tela d’artista che è il cosmo.
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Cuore di tenebra nello spazio, Ad Astra è un film antipaticissimo e tronfio.
Un viaggio che è anche interiore in cerca di un uomo che è anche un simbolo.
Brad Pitt non sta mai zitto e narra e commenta costantemente tutto quello che gli accade e tutto quello che gli passa per la testa: davvero un voice over fastidioso e invadente.
Quando non parla, Pitt piroetta elegantemente a gravità zero accompagnato da magnifiche musiche minimaliste e luci colorate.
Ad Astra - con il muto - è un gustoso polpettone che pesca ingredienti da Kubrick e da Solaris e procede a botte di simbolismi e metafore rappresentati su quella magnifica tela d’artista che è il cosmo. Ad Astra - senza il muto - è la stessa roba ma con la commentary track, perché Gray è terrorizzato dall’idea che a qualcuno possa sfuggire il messaggio. Con il difetto ulteriore che la commentary track in questione è scritta da un sedicenne sospeso tra un po’ di filosofia da terza liceo e la voglia di frasi a effetto tipica dei Baci Perugina e dei romanzi di Fabio Volo.
In sostanza questo film sta davvero dicendo cose interessanti? (spoiler: no) C’era bisogno che me le spiegasse a parole rendendo così superflui gli sforzi di Gray di comunicare la stessa cosa tramite immagini? No di certo.
Ad Astra è un film schizofrenico e costantemente in corsa contro se stesso, ridondante nel suo continuo spiegarsi e giustificarsi.
Un film timido e insicuro come il suo protagonista, poco convinto delle sue stesse rivelazioni esistenziali.
Per concludere: Ad Astra è un film che presenta una confezione magniloquente, visivamente impeccabile, ma è proprio sul versante della trama e dell’intreccio che l’opera si rivela irrimediabilmente convenzionale, prevedibile, priva di anima.
La malinconia dell’astronauta, affidata agli insistenti primi piani di Brad Pitt, alla sua voce stentorea in voice-over, sembrerebbe aspirare a un ritratto esistenzialista.
La sceneggiatura, purtroppo, si rivela estremamente superficiale, mentre la bellezza delle immagini e degli scenari astrali non basta a riscattare un film povero di vere emozioni.
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