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Ultimo aggiornamento venerdì 12 aprile 2019
Il primo lungometraggio sulle 700.000 vittime ungheresi dei campi di lavoro sovietici, le cui storie sono rimaste ignote per oltre 70 anni.
CONSIGLIATO N.D.
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Natale 1944. I soldati sovietici invadono l'Ungheria e portano via da un piccolo villaggio ogni giovane donna di etnia tedesca per trasportarle tutte verso un campo di lavoro sovietico dove saranno costrette a lavorare nelle miniere di carbone in condizioni disumane. È qui che Irén incontra Rajmund, anche lui prigioniero, che decide di insegnarle come sopravvivere. Sebbene Irén sia determinata a tornare a casa dalla figlia piccola e dalla sua famiglia, la storia e il destino hanno un piano diverso: Irén e Rajmund si innamorano.
L'amore a -30°, si potrebbe dire, ti salva la vita e ti permette di sopravvivere in condizioni disumane. Questa storia vera e sconosciuta ci presenta una prigionia, che dura al di là della fine della guerra, in un modo decisamente drammatico emozionante e coinvolgente. La storia di Iren e delle sue compagne ci mostra come l'umanità possa vivere anche nelle situazioni più [...] Vai alla recensione »