La tenerezza

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silvanobersani sabato 29 aprile 2017
frammenti di manutenzione sentimentale Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
100%

Opera che affonda le mani nei sentimementi, nei legami famigliari, nella incompiutezza dei medesimi  e nella abissale solitudine esistenziale che ne consegue. Temi non nuovi in certa cinematografia contemporanea, diciamo così, "d'autore". Ma è proprio il ripercorrere temi già svolti che alza l'aspettativa su questa opera, che pure si ammanta di una notevole dignità autoriale. Un film, quindi, da vedere, proprio in quanto rappresenta uno degli episodi più felici e più intensi di questa stagione. Costruito come opera corale dove il punto di vista della regia non sovrasta ma armonizza il contributo di un gruppo di attori che senz'altro, ne mettono tanto del loro nei personaggi incarnati. [+]

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goldy sabato 29 aprile 2017
sconvolgere per pensare Valutazione 4 stelle su cinque
45%
No
55%

Mi sono chiesta quale motivazione possa aver spinto l'autore del romanzo da cui è tratto il film a scrivere una storia così sconvolgente. Probabilmente il ripetersi continuo di tragedie familiari che negli ultimi anni  riempono la cronaca nera. italiana Impensabili fino a qualche  anno fa, oggi invece  i delitti parentali sembrano essere i luoghi sclusivi per gli assassinii più efferati..
Del fenomeno il cinema  per lo meno quello itliano non se ne era ancora occupato. Lo fa Amelio che ha il tocco e l'esperienza per entrare nei drammi familiari e lo fa con maestria e delicatezza esemplare. Nella mancanza di tenerezza individua
la causa principle e probabilmente ha ragione. [+]

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flaw54 sabato 29 aprile 2017
lentissimo e tristissimo, ma da vedere Valutazione 3 stelle su cinque
33%
No
67%

Un film da vedere nonostante il tema e la drammaticità della vicenda. Tutto giocato sui sentimenti ( anche se talvolta quelli del protagonista appaiono non chiari ). Amelio riesce a toccare le corde dello spettatore affrontando drammi interiori purtroppo esistenti e non lasciandosi andare al gusto estetizzante e narcisisistico di altri registi ( ad esemp io Sorrentino ilcui film Youth appare falso e ipocrita in confronto a questo ). Ottimi gli attori che recitano con estrema naturalezza creando così un' atmosfera credibile e realistica. Da vedere 

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carlosantoni sabato 29 aprile 2017
la difficile via del ritorno Valutazione 4 stelle su cinque
54%
No
46%

E' un film che s'impone per rigore e tessitura costruttiva nel panorama deprimente dell'attuale stagione cinematografica. Amelio non delude, anzi sorprende per bravura e finezza, e il suo film parla di tante cose, su piani discorsivi diversi. Parla del rapporto tra genitori e figli, mostrandocelo come per niente scontato, tutt'altro, ricordandoci che è un rapporto difficile, che richiede impegno, applicazione costante: qualcosa che deve saper andare oltre l'incanto dei primi anni, deve saper affrontare il tempo difficile in cui i figli, crescendo, poco a poco diventano necessariamente qualcosa di diverso dai gioiosi bambolotti che ci eravamo ritrovati a coccolare.
Ci parla poi del'irrompere spesso del tutto inatteso della tragedia nella vita, qualcosa cui capita di non essere minimamente preparati, ma che tuttavia devasta la vita nostra e purtroppo non solo la nostra; e di come la tragedia, il precipitare tragico della vita in una dimensione di estremo dolore, ci porti, ci obblighi direi, a riconsiderare tutte quante le coordinate della nostra esistenza, a partire dalla storia e dalla struttura dei nostri propri sentimenti, delle nostre relazioni affettive, imponendo scelte, gerarchie di valori che poco tollerano il formalismo dei luoghi comuni. [+]

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pintaz sabato 29 aprile 2017
il rammarico Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

Non mi dilungherò sulla trama dell'ultima opera di Gianni Amelio in quanto penso che lo stato d'animo che prova lo spettatore al termine della pellicola sia molto più importante.
Volutamente girato a Napoli che fa da coltraltare a gioia, spensieratezza e umanità alla tragedia che si realizza lentamente e si va a consumare.
Lorenzo, interpretato da una prossima statuetta Renato Carpentieri, avvocato brusco e burbero rifiuta l'affetto dei figli Saverio (Arturo Muselli) ed Elena (Giovanna Mezzogiorno) incolpando soprattutto quest'ultima della morte della moglie causata dalla rivelazione su una relazione extra-coniugale. Nell'appartamento di fronte si trovano Fabio (Elio Germano) e Michela (Micaela Ramazzotti) trasferiti da poco con i loro due figli piccoli. [+]

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kimkiduk venerdì 28 aprile 2017
due tempi diversi Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

Commento non facile per un film decisamente da due volti e due facce. Prima parte, diciamo fino al dramma, è bellissimo, seconda parte che  non trova la quaglia o la quadratura o non chiude il cerchio dite come volete. Il messaggio del film arriva lo stesso e per questo è piacevole e importante la sua visione, ma ripeto qualcosa non giunge a compimento. Il protagonista è un uomo che "forse" non sa amare, che cerca di rimediare ai suoi errori di vita priva di affetto vero, verso la moglie attraverso un'amante anch'essa delusa; attraverso una figlia persa e sostituita improvvisamente dalla vicina di casa Ramazzotti; nel figlio mai considerato ricercato nel nipote che serve però quasi da riparo e da parafulmine per tutti e due le mancanze verso i figli. [+]

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flyanto venerdì 28 aprile 2017
i sentimenti che vanno esternati Valutazione 4 stelle su cinque
38%
No
63%

 "La Tenerezza" del regista Gianni Amelio è un film con una drammaticità sempre più crescente man mano che la vicenda si dispiega ed è basato principalmente sulla tematica dei rapporti affettivi che legano le persone tra loro. Il protagonista principale è un signore anziano, ex-avvocato, molto burbero e ormai solo perchè praticamente non ha più alcun rapporto con i due figli per motivazioni legate al passato e non ancora risolte. Quando viene a contatto con una famiglia composta da una coppia di giovani e due bambini, suoi vicini di casa, l'esuberanza e lo spirito positivo che soprattutto anima la donna lo contagiano e lo coinvolgono in un rapporto amicale in cui nemmeno lui sperava di poter più credere e che potesse conseguentemente ancora succedere. [+]

[+] la tenerezza, strumento infallibile per la felicit (di no_data)
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pietro69 giovedì 27 aprile 2017
attori eccezionali film un po' meno. Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Attori Bravissimi. Film poco convincente. 
E' la storia di una famiglia che vede Napoli e poi muore. 
Di tenerezza se ne vede poca (solo alla fine). Solo molta solitudine e tristezza.
Elio Germano superlativo come sempre. 


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jackbeauregard giovedì 27 aprile 2017
minestrone abbastanza insipido Valutazione 1 stelle su cinque
41%
No
59%

Troppi personaggi, poco più che abbozzati. Troppo parlato e poco approfondito.
Questi sono i difetti principali di un film che non riesce a sfruttare l'ambientazione (Napoli resta solo una cornice sullo sfondo che non interagisce mai coi protagonisti), mette troppa carne al fuoco (senza dare il tempo di metabolizzarla), passando da un personaggio all'altro, da un dramma all'altro in pochi minuti di racconto, quasi sempre parlato e poco supportato dalle immagini, un bignami di emozioni solo riferite e poco vissute, incapaci di scuotere nel profondo lo spettatore.
Clint Eastwood diceva che se hai una buona storia, un buon cast di attori e dei bravi tecnici, ci devi mettere del tuo (come regista) per non riuscire a fare un buon film. [+]

[+] È proprio così! (di ilconformista)
[+] meglio clint al suo peggio che amelio al suo megli (di biagiodimonluc)
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rickluck mercoledì 26 aprile 2017
crescere anche a 70 anni Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Un percorso di redenzione di un personaggio rabbioso, perché incapace di accettare un passato vissuto mediocremente, ma che al vicinarsi della fine, trova energie inaspettate nel percorrere una strada forse mai intrapresa veramente e che lo condurrà alla tenerezza

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