La tenerezza

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rosso malpelo sabato 6 maggio 2017
accarezzati dall'idea Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
100%

Dal titolo ingannatore, la Tenerezza, vista da Gianni Amelio, in questo cupo mondo di sentimenti buoni inevitabilmente falliti, al macero da tempo nelle anime dei protagonisti, non esiste, e la si cerca, per disperazione, senza saperne neanche il nome: solo tradimenti, rabbia senza scopo e senza perdono.
Due famiglie, una molto vecchia l'altra molto giovane, accomunate dalla incapacità di amarsi, ma salde nel farsi del male, sullo sfondo di una Napoli stracciata cadente e faticosa, si specchiano nel sorriso, unico in tutto il film , della mamma Michela , giovane,ma un pò svitata.
La tragedia senza senso,che rimarrà scolpita nelle menti dello spettatore, compiuta dal giovane padre ossessionato da problemi parapsichiatrici, si matura con angoscia e senso di smarrimento generale lasciando una domanda: ma perchè?
Perchè noi dobbiamo andare al cinema accarezzati dall'idea di riflettere su di un sentimento raro, e prezioso, per doverne sorbire invece tutta la amara perdita e assenza nelle incapaci personalità di questi filosofici personaggi? La grande bravura e convinzione degli attori, di un Lorenzo Carpentieri,patriarca poco onorevole e avvezzo a non amare nessuno, lo spezzarsi dell'integrità psichica nel giovane padre delineato da Elio Germano, il sorriso evanescente fragile ed imbarazzante di Micaela Ramazzotti, la ricerca senza bussola di un equilibrio nella avvocato disegnata con pesantezza da Giovanna Mezzogiorno, per non parlare dei ritratti secondari, non ne giustificano la penitenziale visione. [+]

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mauriziomeres sabato 6 maggio 2017
autentica realtà Valutazione 4 stelle su cinque
40%
No
60%

Film strutturalmente perfetto,tutto girato in presa diretta,con i suoni della vita come colonna sonora,attraverso una magistrale recitazione di tutti gli attori,dialogato con estrema efficacia e nei tempi teatralmente costanti ed espressivamente reale,i tagli scena perfetti che non si soffermano sulla staticità del periodo ma lasciano allo spettatore l'interpretazione di ciò che ognuno di noi vuole vedere,il tutto incastonato in una cornice di una Napoli,vera,reale,autentica non violenta ma passiva allo scorrere della vita,bellissimi sono alcuni scorci dei vicoli che scenograficamente parlando danno l'autenticità a tutta la sceneggiatura del film. [+]

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kleber giovedì 4 maggio 2017
non ho trovato un senso Valutazione 2 stelle su cinque
57%
No
43%

Un accrocchio di bei sentimenti... con una trama arrangiata a capriccio. Con disgrazie bellamente rabberciate in mezzo al film. La Ramazzotti bravissima nell'interpretazione del solito personaggio che trascina da un film all'altro. Vorrei capire come è possibile che ancora nel 2017, se un film è ambientato a Napoli, i protagonisti non possono che abitare nel palazzo del '600 con le scale tortuose e le terrazze, ben ristrutturato ma non di lusso... benintesi.

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angeloumana giovedì 4 maggio 2017
la famiglia...il posto peggiore dove nascere Valutazione 3 stelle su cinque
86%
No
14%

  La Tenerezza in extremis … Renato Carpentieri impersona un anziano avvocato onesto a modo suo, da incidenti falsi, una chiavica d’avvocato, che ha vissuto una vita pure a modo suo, staccato dalla moglie ora defunta e dai due figli, dotato di un’amante dalle forme generose come Maria Nazionale. In extremis riscopre la tenerezza verso almeno una dei figli, l’altro è anaffettivo e spilla soldi alla sorella, del resto è Renato a dire in un’occasione che a Napoli basta bussare  e vi sarà aperto. La figlia è Giovanna Mezzogiorno, una molto umana traduttrice dall’arabo nei processi ad immigrati, bada al loro tono di voce, al fiato, agli occhi e quello che hanno nella testa. [+]

[+] evviva i buoni film! (di maria.f)
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no_data giovedì 4 maggio 2017
un occasione mancata Valutazione 3 stelle su cinque
69%
No
31%

Purtroppo ho trovato questo film di Amelio fumoso, incompleto, presuntuoso. Le situazioni, i sentimenti le caratterizzazioni e i legami fra personaggi, vengono presentati come dati di fatto e non estrapolati, neanche raccontati. Abbiamo l'ex avvocato che al calare di una vita vissuta spregiudicatamente si ritrova isolato dall'orgoglio e forse dai sensi di colpa (non è dato saperlo) che trova uno spiraglio nell'arrivo dei vicini di casa, personaggi delineati con l'accetta ma con cui è facile empatizzare: il marito storto, spigoloso, un vulcano di malessere malcelato , la moglie evanescente ma ingenuamente saggia, con due occhioni increduli e fiduciosi sulla vita, due figli probabilmente spaesati dall'arrivo in una nuova città . [+]

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giovedì 4 maggio 2017
deludente
33%
No
67%

Al contrario di quanto decantato dalla critica, La tenerezza ha ampiamente disatteso le mie aspettative. La storia si dipana inizialmente in modo confuso, tant'è che non capisci perché Elio Germano arriva a fare ciò che farà. In seguito il racconto vorrebbe farsi profondo senza realmente riuscirci. Gli attori recitano in modo forzato e non riescono a trasmettere empatia. In sostanza non mi ha emozionato come avrebbe dovuto e pertanto il voto è insufficiente. E' stato promosso in pompa magna, ma di film come questo se ne può fare a meno.
Laura

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guidodino mercoledì 3 maggio 2017
bella storia buttata via Valutazione 2 stelle su cinque
39%
No
61%

Alla fine ho provato perfino irritazione di fronte a bravi attori, bella location e bella storia ma a un pessimo risultato complessivo; come dire: buttare via un'opportunità filmica interessante e i sentimenti di una storia complessa, probabilmente fidandosi solo della propria storia registica e di generosi aiuti al cinema da parte di MIBACT e sponsor vari.
Un film mal sviluppato e male esposto, con momenti di drammatico e ruscito realismo alternati ad altri improbabili e mistificanti, col risultato di quasi annullare e i primi.
Ho fatto un sogno: chissà come  lo stesso soggetto, la sceneggiatura e la regia sarebbero stati proposti da un grande come Ken Loach, con tutto il rispetto dovuto ad "un altro" Amelio.

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agata75 mercoledì 3 maggio 2017
il titolo giusto sarebbe 'la pesantezza'
53%
No
47%

Film che promette bene dall'incipit, l'idea c'è. Si sviluppa però in maniera troppo contorta, con una drammaticità e tragicità che non aggiunge valore alla trama e si dilunga in particolari che anch'essi non sono necessari, aumentano solo il calvario, aspettando il finale. Lo stesso è risolutivo, ma che fatica. I personaggi sono troppi, abbozzati ma non sufficientemente approfonditi psicologicamente da poter creare un legame con lo spettatore. Io lo sconsiglio, non mi ha dato niente.

[+] la pesantezza!!! (di tamburel)
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fabiofeli mercoledì 3 maggio 2017
la felicità è il luogo dove si ritorna Valutazione 4 stelle su cinque
40%
No
60%

Lorenzo (Renato Carpentieri) è un avvocato70enne che vive a Napoli in un grande appartamento al quinto piano di un palazzo gentilizio. Ha appena avuto un infarto ed è in ospedale, ma non esita a staccare la flebo per tornare a casa. Sua moglie è morta; non l’amava ed aveva una relazione con un’altra donna. Lorenzo schiva i figli: Saverio (Arturo Muselli) si arrangia come può e cerca sempre denaro; la figlia (Giovanna Mezzogiorno) fa l’interprete in tribunale con la sua preziosa conoscenza della lingua araba e con doti psicologiche non richieste; con lei il padre non parla più; non le perdona di aver rivelato alla madre la sua relazione, ma la verità è un’altra. [+]

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cardclau martedì 2 maggio 2017
come i sogni ma siamo sull'orlo di un incubo Valutazione 2 stelle su cinque
15%
No
85%

I film sono come i sogni. Non vanno letti come una storia coerente, ma come pezzetti che vanno presi singolarmente. Vediamo l'ultimo film di Gianni Amelio, la tenerezza. Intanto il titolo, la tenerezza, che è un sentimento particolarmente complesso ed estremamente vitale. Cimentarsi con essa può essere impresa formidabile, può bastare uno sguardo, ma forse non è sufficiente la mano del protegonista che cerca alla fine, in modo che non si comprende, di accarezzare la figlia. Difficoltà generazionali fra padre e figli, ma da dove partono? Il protagonista si affeziona ad una coppia di giovani, sposati con due figli, ed uno si illude per una storia semplice, edificante, effettivamente tenera. [+]

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