iuriv
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mercoledì 21 febbraio 2018
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mi ci sono divertito.
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Scegliere di costruire una storia basata sulle avventure di un autista per rapine non è certo l'idea più fresca degli ultimi tempi.
Wright ne è consapevole e costruisce attorno alla sua vicenda una trama elementare, caratterizzata da personaggi molto caratterizzati, il cui scopo è semplicemente quello di essere utili alla semplicità di fruizione.
Si perché se da una parte il regista chiede allo spettatore di non formalizzarsi troppo per una narrazione non troppo precisa, dall'altra lo conquista attraverso una messa in scena potente e un ritmo inarrestabile.
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Scegliere di costruire una storia basata sulle avventure di un autista per rapine non è certo l'idea più fresca degli ultimi tempi.
Wright ne è consapevole e costruisce attorno alla sua vicenda una trama elementare, caratterizzata da personaggi molto caratterizzati, il cui scopo è semplicemente quello di essere utili alla semplicità di fruizione.
Si perché se da una parte il regista chiede allo spettatore di non formalizzarsi troppo per una narrazione non troppo precisa, dall'altra lo conquista attraverso una messa in scena potente e un ritmo inarrestabile.
Il punto forte della pellicola è la resa degli inseguimenti in automobile. A differenza del più mansueto Drive, ad esempio, qui è tutto un fischiare di gomme, rombare di motori e manovre spettacolari.
Ogni volta che accompagnamo il giovane Ansel Elgort sulla sua vettura possiamo star tranquilli che ci divertiremo, all'insegna di una fase della pellicola molto coinvolgente, ma anche molto più ordinata di un Fast And Furious qualsiasi.
Attori fortemente riconoscibili come Kevin Spacey, Jamie Foxx e John Hamm, sono utili ad aumentare l'effetto cool che Wright vuole ottenere dalla sua opera, anche se portano in scena personaggi non certo indimenticabili.
Baby Driver è un film che riesce proprio perché raggiunge l'obbiettivo che si pone. Vuole divertirci per le due orette che ci chiede, senza inutili complicazioni..
Un film d'azione vecchio stile senza troppi moralismi, crudo quando serve, frizzante per buona parte della sua durata e eccessivo solo se ne ha la necessità.
Non indimenticabile, ma a me è piaciuto.
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aroma.di.feta
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giovedì 14 settembre 2017
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ready lets go
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L'intreccio parte in modo classico e si costruisce come ci si aspetta, ma ciò che a mano a mano prende sempre più piede in veste di protagonisti sono i dettagli: la scelta musicale, curata (da elogiare la presenza dei Boards of Canada) e legata alle vicende, le tempistiche, con l'azione a ritmo di musica, e le vicende secondarie, scene o battute non cruciali per lo sviluppo della trama, ma rese speciali da elementi originali e pensati. Ci si trova quindi di fronte ad un film che a priori avrebbe tutte le carte in regola per essere la solita banale pellicola di proiettili e motori, ma che pian piano si rivela dotato di forma e sostanza esattamente all'opposto delle pessimistiche aspettative. E se dopo l'abbuffata di primo e secondo ci si potrebbe fermare soddisfatti, il film ci porta un dolce/finale ancora una volta non scontato, che non possiamo fare a meno di non mangiare, completando con grazia ed eleganza ciò che già ci aveva saziato.
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andreagiostra
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sabato 16 settembre 2017
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the driver!
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Il film è incalzante, con un ritmo ben sostenuto dalle musiche di Steven Price, sintoniche e in perfetta armonia con la sceneggiatura ben ritmata di Edgard Wright, che ne ha diretto anche la regia. La scelta delle musiche è una componente determinante nella narrazione e nella sequenza delle immagini. E già questo può dirsi un elemento relativamente nuovo.
L’action driver nel film è il protagonista assoluto, con una sorta di richiamo nostalgico allo straordinario e insuperabile “The Driver” (1978) scritto e diretto da Walter Hill, con un superbo Ryan O'Neal; come adesso il “Driver” (2017) scritto e diretto da Edgard Wrigth che certamente avrà tratto ispirazione dall’insuperabile Hill.
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Il film è incalzante, con un ritmo ben sostenuto dalle musiche di Steven Price, sintoniche e in perfetta armonia con la sceneggiatura ben ritmata di Edgard Wright, che ne ha diretto anche la regia. La scelta delle musiche è una componente determinante nella narrazione e nella sequenza delle immagini. E già questo può dirsi un elemento relativamente nuovo.
L’action driver nel film è il protagonista assoluto, con una sorta di richiamo nostalgico allo straordinario e insuperabile “The Driver” (1978) scritto e diretto da Walter Hill, con un superbo Ryan O'Neal; come adesso il “Driver” (2017) scritto e diretto da Edgard Wrigth che certamente avrà tratto ispirazione dall’insuperabile Hill. Tutto condito con elementi divertenti ed umoristici, come oramai prassi dello stile hollywoodiano degli action movie.
Non mancano poi tutti gli ingredienti essenziali di un buon genere umoristico-emozionale: amore, sesso, tradimento, paura, ansia, coraggio, avventura, ironia, sarcasmo … elementi sparsi nella narrazione con intelligenza narrativa.
Il protagonista della storia, il bravissimo Ansel Elgort, il genio della fuga in auto, è sempre con gli auricolari attaccati alle orecchie ad ascoltare musica … e lo spettatore che andrà al cinema scoprirà perché … la musica è il vero carburante dell’ispirazione geniale di Baby Driver. Il cattivo di turno è il sempre più bravo Kevin Spacey, che arruola criminali senza scrupoli e disposti a tutto per arricchirsi. Tutto sembra filare liscio nella banda di Doc (Spacey), tranne quando l’amore entra in gioco … e quando l’amore prende il sopravvento rompe tutti gli equilibri apparentemente stabili che divengono precari di fonte alla forza della passione. Come precari appariranno allo spettatore i legami della banda degli uomini di Spacey.
Ed è a questo punto che inizia un’altra storia che non possiamo certo scrivere qui. Ma di certo l’azione, la suspense, l’imprevedibilità, la sorpresa, le emozioni non mancano per lo spettatore esigente … per lo spettatore che ama il genere action nell’accezione anni ’70-‘80 … e anche per questo il film è certamente da vedere.
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elpiezo
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martedì 19 settembre 2017
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una dark comedy brillante!!!
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PIZZI MOVIE RECENSIONI:
“BABY DRIVER – IL GENIO DELLA FUGA”.
Un giovane asso del volante al servizio di un basista di successo. Una cameriera innamorata e un nugolo di istrionici e folli personaggi dal grilletto facile. Commedia thriller infarcita di scene d'azione e contenuti intelligenti.
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PIZZI MOVIE RECENSIONI:
“BABY DRIVER – IL GENIO DELLA FUGA”.
Un giovane asso del volante al servizio di un basista di successo. Una cameriera innamorata e un nugolo di istrionici e folli personaggi dal grilletto facile. Commedia thriller infarcita di scene d'azione e contenuti intelligenti. Un cast di rilievo (Spacey e Foxx su tutti) e una colonna sonora da brivido per un condensato di generi e sottogeneri che attraverso un vortice di sequenze e dialoghi veloci catturano il pubblico fino all'inaspettato finale.
BRILLANTE!!!
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tmpsvita
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sabato 12 agosto 2017
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edgar wright- il genio del cinema contemporaneo
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In un periodo particolare per la musica nel cinema, nel quale questa assume un ruolo fondamentale, dopo Guardian of The Galaxy, Gotg vol2, La La Land ecc ecc, Edgar Wright coglie la palla al balzo scrivendo e dirigendo questo Baby Driver, un film nel quale la musica muove il tutto.
Tra omaggi, citazioni e easter egg, il pubblico viene scaraventato in un film divertente, potente, coinvolgente E ciò che colpisce davvero è che funziona tutto.
Ho adorato gli effetti sonori, molto realistici e quindi credibili; stupefacenti le scene dell'auto in fuga che, oltre ad essere ben concepite e studiate, beneficiano di ottime coreografie.
Perfetta la colonna sonora che spazia tra numerosi brani musicali di vari generi e di diversi periodi.
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In un periodo particolare per la musica nel cinema, nel quale questa assume un ruolo fondamentale, dopo Guardian of The Galaxy, Gotg vol2, La La Land ecc ecc, Edgar Wright coglie la palla al balzo scrivendo e dirigendo questo Baby Driver, un film nel quale la musica muove il tutto.
Tra omaggi, citazioni e easter egg, il pubblico viene scaraventato in un film divertente, potente, coinvolgente E ciò che colpisce davvero è che funziona tutto.
Ho adorato gli effetti sonori, molto realistici e quindi credibili; stupefacenti le scene dell'auto in fuga che, oltre ad essere ben concepite e studiate, beneficiano di ottime coreografie.
Perfetta la colonna sonora che spazia tra numerosi brani musicali di vari generi e di diversi periodi.
Da un regista innovativo e geniale come Edgar Wright, che si è fatto conoscere e apprezzare dal pubblico e critica con la grandissima trilogia del cornetto, mi aspettavo un bel lavoro da parte della regia, ma qui si raggiungo livelli altissimi, con inquadrature incisive, movimenti di macchina fantastici e piani sequenza talmente belli da poter gareggiare con quelli del maestro Inarritu.
Un lavoro magistrale viene svolto anche dal montaggio che rende il ritmo veloce ed elettrizzante.
All'inizio, devo essere sincero, non ero molto entusiasta della scelta del casting per quanto riguarda il protagonista, ovvero Ansel Elgort, attore che non ho affatto apprezzato nella saga di Divergent e che non mi ha soddisfatto particolarmente in "Colpa delle stelle", ma, grazie alla regia di Wright, in questo caso mi ha davvero stupito con il suo carisma in una parte che gli calza a pennello e, finalmente, posso cominciare a rivalutarlo.
Poi, inutile dirlo, Kevin Spacey è la ciliegina sulla torta.
Quindi dopo aver affrontato l'horror, la commedia, il dramma, l'azione e la fantascienza mi chiedo che cosa non sia in grado di fare Edgar Wright?
VOTO: 9/10
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(di no_data)
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