Madoff

Bernie Madoff, broker considerato di altissimo livello, racconta in prima persona la sua esperienza che lo ha portato a truffare migliaia di investitori piccoli e grandi (tra cui anche amici personali) e all'arresto l'1 dicembre 2008.
Ci sono film (nello specifico una miniserie andata in onda negli States in 4 episodi e in Italia raggruppata in 2) che potrebbero essere schematicamente definiti come biografici. Anche Madoff sarebbe suscettibile di rientrare tranquillamente nella categoria se non fosse che, sin dall'inizio, si trasforma in un horror che purtroppo ha avuto disastrose ripercussioni sulla realtà. Perché la sceneggiatura non perde tempo in convenevoli narrativi.

Bernie Madoff (splendidamente interpretato da un irriconoscibile e pertanto più efficace Richard Dreyfuss) guarda direttamente in macchina e ci spiega da subito la strategia con cui irretisce investitori che vanno da grandi società a piccoli risparmiatori.

Il metodo che applica è il cosiddetto schema Ponzi che consiste nel promettere alti rendimenti agli investitori pagando gli interessi di quelli più vecchi con il denaro portato dai nuovi entrati. In realtà non investendo un dollaro ma accumulando invece un enorme capitale sul proprio conto corrente. De Felitta ci offre non solo un quadro della sua azione devastante sul piano finanziario ma anche un ritratto delle dinamiche familiari che vedono una moglie che non vuole sapere (Woody Allen vi ha fatto uno splendido riferimento con Blue Jasmine) e figli, fratello e nipote messi ad occuparsi di una finta società che essi, seppur con qualche dubbio da parte del fratello, ritengono reale. Perché tutto si svolge a un altro piano dell'edificio (il 17°) dove si è invece attivi in un gruppo ristretto di truffatori votati al silenzio.

Madoff è una sorta di vampiro che invece di succhiare sangue succhia denaro con lo stesso piacere che poteva provare il pifferaio di Hammelin nel trascinare con sé tutti bambini che non avrebbero più fatto ritorno a casa. Tutto però resterebbe circoscritto nella descrizione della sorridente perversione del 'mostro' se non si evidenziasse la colpevole (perlomeno per incuria) complicità dei vertici ufficiali dell'economia. Perché non solo Madoff è stato presidente per 3 anni del Nasdaq, il più importante mercato borsistico elettronico del pianeta, ma nel momento in cui sono emerse le prime falle nel suo sistema nessuno è andato a controllare se gli investimenti dichiarati esistessero realmente oppure no. Da quel momento la lettura della situazione si allarga a un sistema a cui l'economia mondiale resta appesa e non consola il sapere che Madoff dovrebbe uscire dal carcere nel 2139, cioè mai. Preoccupa (e il verbo è eufemistico) sapere che altri, anche istituzionalmente a ciò preposti, siano a piede libero e possano ancora colpire per volontà o per inettitudine. 