Il Pugile del Duce

Film 2016 | Documentario, +13 65 min.

Anno2016
GenereDocumentario,
ProduzioneItalia
Durata65 minuti
Regia diTony Saccucci
AttoriMauro Valeri, Nicole Jacovacci, Patrizio Sumbu Kalambay, Angelo Nicotra Ezio Conenna, Simone Crisari, Sergio Lucchetti.
Uscitamartedì 21 marzo 2017
DistribuzioneCinecittà Luce
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,00 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Tony Saccucci. Un film con Mauro Valeri, Nicole Jacovacci, Patrizio Sumbu Kalambay, Angelo Nicotra. Cast completo Genere Documentario, - Italia, 2016, durata 65 minuti. Uscita cinema martedì 21 marzo 2017 distribuito da Cinecittà Luce. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,00 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 23 marzo 2017

La storia incredibile di Leone Jacovacci: un pugile tecnicamente perfetto, agile, tenace, intelligente, potente.

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Una bella parabola sull'ottusità della discriminazione razziale, un monito a non privarsi della ricchezza della diversità.
Recensione di Paola Casella
giovedì 9 marzo 2017
Recensione di Paola Casella
giovedì 9 marzo 2017

Roma, 24 giugno 1928. Si sta per celebrare il match finale di pugilato per il titolo europeo. Per la prima volta a contenderselo sono due italiani, Mario Bosisio e Leone Jacovacci: ma fra i due c'è un'incolmabile differenza, perché Bosisio è bianco e Jacovacci, nato da padre romano e madre congolese, è mulatto. E il ventennio non è il momento adatto per essere un italiano di pelle scura.

Basandosi sulla biografia Nero di Roma scritta da Mauro Valeri, che la discriminazione razziale in Italia la conosce avendo sposato una donna etiope ed essendo padre di un ragazzo mulatto, lo scrittore e docente di storia e filosofia Tony Saccucci esordisce alla regia documentaria con Il pugile del Duce, che di discutibile ha solo il titolo: infatti il Duce e il suo partito hanno fatto tutto il possibile per disconoscere Leone Jacovacci, nonostante fosse all'epoca il più forte di tutti, e quello più idoneo a rappresentare l'eccellenza italiana all'estero.

Ma non era abbastanza bianco, e dunque gli fu negata a lungo la cittadinanza italiana (lui che era figlio di un romano doc), e non gli venne mai riconosciuta la vittoria di quel 24 giugno, al punto da troncare, nei cinegiornali dell'epoca, le sequenze finali del match che lo mostravano conquistare il titolo.
C'è dunque una certa giustizia poetica nel fatto che oggi sia proprio l'Istituto Luce a produrre e distribuire Il pugile del Duce, e che Saccucci abbia attinto prevalentemente all'Archivio storico dell'ente nazionale per costruire questo documentario che unisce immagini di repertorio a riprese girate allo Stadio Flaminio, che fu teatro dell'affollatissimo incontro Bosisio-Jacovacci e ora appare desolantemente vuoto, perché il pugilato è stato soppiantato dal calcio come sport più seguito dagli italiani. Il filo rosso che collega passato e presente è la lunga intervista a Mauro Valeri che racconta tutto ciò che ha appreso sulla vita di Jacovacci, attingendo a vecchie biografie e articoli di giornale ma anche a fonti più dirette come la figlia del campione. E le musiche originali di Alessandro Gwis e Riccardo Manzi creano un perfetto commento sincopato jazz alle immagini.

Il pugile del Duce è una bella parabola sull'ottusità della discriminazione razziale, che colpisce non solo chi ne è vittima ma anche chi la perpetra, privandosi di una risorsa vincente. Di questi tempi l'insensatezza della storia di Jacovacci appare come un monito a non privarsi della ricchezza portata dalla diversità, tantopiù se questa diversità anela con ogni sua fibra a fare parte integrante del nostro Paese. Il pugile del Duce ricostruisce anche un mondo di uomini con il braccio teso, riluttante a mettere neri e bianchi sullo stesso piano. E ci ricorda che tutto questo succedeva appena l'altroieri.

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IL PUGILE DEL DUCE disponibile in DVD o BluRay

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 18 marzo 2017
Flaviano De Luca
Il Manifesto

Essere un nero italiano non è facile per campioni come Mario Balotelli, Carlton Myers o Andrew Howe, bersagliati da ululati e fenomeni razzisti, in campo e fuori. Era ancora più terribile un secolo fa, pensando alla strabiliante vicenda di Leone lacovacci, un pugile romano che divenne campione europeo dei pesi medi nel 1928, «cancellato» dal fascismo per il colore della sua pelle «che non poteva rappresenta [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 marzo 2017
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Sul ring, il bianco e il nero, l'italiano e l'italiano (rin)negato. È il 24 giugno 1928, anno VI dell'era fascista, allo Stadio Nazionale di Roma sono radunati quarantamila spettatori, l'incontro viene filmato, e c'è pure l'inedita radio- cronaca dell'Eiar: a incrociare i guantoni Mario Bosisio, campione nazionale ed europeo dei pesi medi, e lo sfidante Leone Jacovacci.

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