Il caso Spotlight |
||||||||||||||
Un film di Tom McCarthy.
Con Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber.
continua»
Titolo originale Spotlight.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 128 min.
- USA 2015.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 18 febbraio 2016.
MYMONETRO
Il caso Spotlight
valutazione media:
3,12
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Non m'interessa il caso, voglio il quadro d'insiediFeedback: 6118 | altri commenti e recensioni di |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
sabato 5 marzo 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film è molto ben scritto e recitato, a cominciare dal direttore Marty Baron, ebreo, alieno dalle comunelle di paese (anche se Boston è una grande città), un irriconoscibile e splendidamente doppiato Liev Schreiber, sempre in parte, che rivive i fasti della coppia d'oro del giornalismo d'indagine, ovvero Dustin Hoffman e Robert Redford di "Tutti gli uomini del presidente", insieme all'avvocato armeno interpretato da Stanley Tucci. Ma ciò che davvero sorprende in questo film, oltre alla denuncia di uno scandalo che via via assume proporzioni sempre più gigantesche - si parte con 13 preti pedofili nella sola Boston per finire a 90 - è la riflessione su un mestiere che può essere anche noioso, non eroico, non esaltante come appunto quello del giornalista. Spulciare annuali che pure stanno in archivio da anni, magari per accorgersi che la casa di cura per preti "in periodo di riposo" è proprio dietro casa tua, o fare interviste al vescovo partecipando alle feste del liceo a cui viene invitato il bel mondo cittadino, come fa il capocronista e poi capo della sezione spot (riflettore) Robby Robinson, un davvero straordinario Micheal Keaton - beh questo fa la differenza, con il rischio che quando al giornale si presenta il tipo un po' matto, in realtà abusato da adolescente e nello stesso tempo si ha l'invito a partecipare alle suddette feste, il dossier del primo viene scaraventato in fondo a un cassetto e il biglietto patinato viene subito adoperato con la scusa - sempre pronta - che bisogna conoscere tutti i maggiorenti per misurare il polso alla città. Si prendono così per oro colato le parole flautate del colto vescovo e ci si dimentica del caso scottante che pure era lì, sotto i propri occhi, solo che non si era creduto fosse così importante. E quando a Robinson spuntano le lacrime alla domanda del suo amico di golf, avvocato: "Tu dov'eri?" ebbene, è vero, tu dov'eri, se con ci fosse stato un direttore estraneo (viene dalla California, sta sempre al giornale, ha fama di secchione) al giro ristretto dei soliti noti, forse il caso non sarebbe scoppiato com'era giusto che scoppiasse. Ed è ciò che distingue un giornalista attivo (prendiamo a esempio Federica Sciarelli, incalzante e puntuale conduttrice di un programma d'inchiesta della Rai come "Chi L'ha visto?") da un giornalista che la notizia ce l'ha sì, ma spesso non ne capisce (perché ci vuole pure l'intuizione giusta) la portata. Anche in "Tutti gli uomini del presidente" - film caposcuola, forse irraggiungibile - era così: Berstein e Woodward erano agli inizi, avevano più entusiasmo e più spocchia dei loro colleghi più anziani e forse più scoraggiati, sono andati avanti con tenacia, non tralasciando la minima fonte. Così come qui il direttore Baron non è interessato al singolo caso e nemmeno di dare un "buco" (come si chiama in gergo una notizia esclusiva) al giornale concorrente, quanto di tracciare un quadro d'insieme che certifichi la corruzione di gran parte del clero e non di qualche isolata "mela marcia" (epiteto ricorrente). In sostanza, un'ottima lezione di vita.
[+] lascia un commento a »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di :
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||