eleonorapanzeri
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martedì 28 febbraio 2017
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l'amore per la vita in ogni tempo
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Il trailer di questo film non mi convinceva e ho approcciato alla visione in modo scettico e prevenuto, mai mi sono sbagliata così tanto. Mad Max è una distopia fantascientifica pura che ipotizza un mondo ormai al collasso, arido di sentimenti e di umanità. Un pessimismo quello di Miller che spaventa, sgomenta e angoscia, in un film dove ogni singolo particolare è studiato e curato in maniera maniacale. Una sorta di Apocalypto del futuro, dove il mondo subisce una raccapricciante regressione allo stato bestiale, in cui anni di evoluzione hanno solo portato a devastazione e miseria e la domanda che riecheggia come un mantra è: CHI HA DISTRUTTO IL MONDO?
In un deserto globale il mostruoso Immortal Joe fonda un impero assoluto accaparrandosi il controllo di tutte le risorse, tra cui la più importante, l'acqua, dando vita ad un regno di miseria e terrore.
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Il trailer di questo film non mi convinceva e ho approcciato alla visione in modo scettico e prevenuto, mai mi sono sbagliata così tanto. Mad Max è una distopia fantascientifica pura che ipotizza un mondo ormai al collasso, arido di sentimenti e di umanità. Un pessimismo quello di Miller che spaventa, sgomenta e angoscia, in un film dove ogni singolo particolare è studiato e curato in maniera maniacale. Una sorta di Apocalypto del futuro, dove il mondo subisce una raccapricciante regressione allo stato bestiale, in cui anni di evoluzione hanno solo portato a devastazione e miseria e la domanda che riecheggia come un mantra è: CHI HA DISTRUTTO IL MONDO?
In un deserto globale il mostruoso Immortal Joe fonda un impero assoluto accaparrandosi il controllo di tutte le risorse, tra cui la più importante, l'acqua, dando vita ad un regno di miseria e terrore. Una corte degli orrori quella di Joe, composta da sub umani, malati e invasati. Quello che l'anima cela in Mad Max l'aspetto mostra, senza trucchi o inganni. L'accanimento terapeutico portato all'estremo, destinato chiaramente alla sola elitè ed il resto della popolazione schiava e disperata. Le donne tornano ad essere bestie da macello e da riproduzione, come una mandria di giumente da monta. Sembra impossibile ribellarsi o fuggire, oltre alla cittadella vi è solo morte e sabbia. Una bellissima e combattiva donna, Furiosa, raggiunta una posizione di prestigio ha in mente un piano, salvare le povere e bellissime mogli di Immortal Joe, conducendole in un fantomatico luogo sicuro, il posto verde, la casa delle molte madri. Inizia così una corsa contro il tempo, in un mondo in cui resta ben poco se non quella poca tecnologia fredda e meccanica. Aiuterà Furiosa il sensuale e solitario Max, che porta sulla coscienza i fallimenti del suo lavoro e le anime delle persone che non è riuscito a salvare. Adrenalinico, emozionante, ironico e raccapricciante. Un film studiato nel minimo dettaglio, a partire dai nomi dei personaggi fino alla fotografia ed allo struggente binomio tra osceno e sublime. Impeccabile il cast, i costumi e la colonna sonora. Una trama che non si incarta mai e un epilogo equo e struggente in un mondo dove l'amore può essere solo provato intensamente e non vissuto poiché troppi sono i peccati da scontare.
SOLO FANTASCIENZA?
Può darsi, ma ditemi... secondo voi
chi ha distrutto il mondo o lo sta facendo proprio ora?
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luca1968
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martedì 5 luglio 2016
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storia orribile, regia eccezionale
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Quando ero un ragazzino, alla scoperta del cinema, impazzivo per i primi due Mad Max, anzi Interceptor (il terzo era una porcheria). Quando è uscito questo nuovo capitolo, la storia non mi interessava più e ho evitato di vederlo al cinema (ormai non vado più almeno una volta alla settimana, come un tempo): avevo ragione al 50%. La sceneggiatura è persino peggiore dei film originali e Tom Hardy (che normalmente mi piace tantissimo) è la bruttissima copia di Mad Mel (Gibson). Da un lato una interpretazione fiacca e ben poco convinta, dall'altro un personaggio completamente diverso da quello dei primi film. Impacciato e praticamente inetto, alla fine è praticamente solo una spalla per Charlize Theron, vera protagonista, che ruba la scena a tutti.
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Quando ero un ragazzino, alla scoperta del cinema, impazzivo per i primi due Mad Max, anzi Interceptor (il terzo era una porcheria). Quando è uscito questo nuovo capitolo, la storia non mi interessava più e ho evitato di vederlo al cinema (ormai non vado più almeno una volta alla settimana, come un tempo): avevo ragione al 50%. La sceneggiatura è persino peggiore dei film originali e Tom Hardy (che normalmente mi piace tantissimo) è la bruttissima copia di Mad Mel (Gibson). Da un lato una interpretazione fiacca e ben poco convinta, dall'altro un personaggio completamente diverso da quello dei primi film. Impacciato e praticamente inetto, alla fine è praticamente solo una spalla per Charlize Theron, vera protagonista, che ruba la scena a tutti. Dall'altra parte, la regia è impressionante, soprattutto se si considera che George Miller ha ormai 70 anni: le scene degli inseguimenti (cioè quasi tutto il film) sono incredibilmente spettacolari e la fotografia è da urlo. Insomma: voto del cervello 1, voto degli occhi 5, media 3.
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khaleb83
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martedì 10 maggio 2016
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eccellente
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Questo film ha dialoghi ridotti a meno che all'osso e una trama assolutamente prevedibile. Eppure è, tenendo conto del genere, un capolavoro.
Perché ci sono fillm in cui le esplosioni servono a coprire la mancanza di parlato, e film in cui le esplosioni sono il parlato. Un modo differente di comunicare, efficace, assolutamente funzionale a quello che si propongono. Intrattenimento, adrenalina, ma senza rinunciare a mostrare qualcosa che semplicemente è andata storta, che ha lasciato il mondo in preda al delirio più assoluto.
C'è qualche leggerezza? Sicuramente. Probabilmente la più grande è il non voler dare spessore al protagonista, che un po' ne avrebbe beneficiato rendendo l'interpretazione di Hardy memorabile, mentre ce lo ritroviamo un po' sotto tono per gli standard cui ci ha abituato (tranne vistose eccezioni, sempre in grado di comunicare molto anche dietro i ruoli più abbrutiti e meno loquaci), o l'inserimento di alcuni personaggi femminili sinceramente evitabili (sia nell'economia della trama, come quello di Magen Gale, sia per l'incapacità dell'interprete, come nel caso di Rose Huntington-Whiteley).
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Questo film ha dialoghi ridotti a meno che all'osso e una trama assolutamente prevedibile. Eppure è, tenendo conto del genere, un capolavoro.
Perché ci sono fillm in cui le esplosioni servono a coprire la mancanza di parlato, e film in cui le esplosioni sono il parlato. Un modo differente di comunicare, efficace, assolutamente funzionale a quello che si propongono. Intrattenimento, adrenalina, ma senza rinunciare a mostrare qualcosa che semplicemente è andata storta, che ha lasciato il mondo in preda al delirio più assoluto.
C'è qualche leggerezza? Sicuramente. Probabilmente la più grande è il non voler dare spessore al protagonista, che un po' ne avrebbe beneficiato rendendo l'interpretazione di Hardy memorabile, mentre ce lo ritroviamo un po' sotto tono per gli standard cui ci ha abituato (tranne vistose eccezioni, sempre in grado di comunicare molto anche dietro i ruoli più abbrutiti e meno loquaci), o l'inserimento di alcuni personaggi femminili sinceramente evitabili (sia nell'economia della trama, come quello di Magen Gale, sia per l'incapacità dell'interprete, come nel caso di Rose Huntington-Whiteley). Ma questo non incide molto sul bilancio complessivo di un film che è fatto di suggestioni potenti e prepotenti, che parla alla pancia più che alla testa e che non va giudicato male per questo, perché lo fa come nessun altro ha saputo fare negli ultimi anni. Il tasso adrenalinico è ininterrotto, soffocante come dovrebbe essere, gli scenari inimitabili, i deliri in fuoco e lamiera di Miller assolutamente reali davanti agli occhi.
Un film assolutamente da non perdere, finché si ha ancora la capacità di perdersi nella pellicola. Ironicamente, un film "non per tutti".
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niccol� martini
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lunedì 29 febbraio 2016
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azione pura
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Capolavoro d azione e colori
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fedeleto
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domenica 7 febbraio 2016
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corsa verso la redenzione
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In un futuro apocalittico domina un messia che promette il valhalla a soldati folli.Max e furiosa si ribelleranno a questo dominio guidando un autocisterna di benzina,ma la lotta sarà all ultimo respiro.George Miller (interceptor,l olio di lorenzo)riprende la saga di mad max dopo 30 anni,tante cose sono cambiate,a partire dal roccioso Tom Hardy non certo all altezza di Mel Gibson,la storia non proprio originale,e girarlo tutto on the road rischia di appesantire,anche se tra esplosioni e inseguimenti l adrenalina scorre a fiumi.Scenari bizzarri,violento quanto basta ,Charlize Theron combattiva e brava.Senza infamia e lode consigliato solo agli amanti del genere action.
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tyler durden 76
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domenica 7 febbraio 2016
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un deserto ricco d'azione e colori
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Film d'azione più che buono, spettacolare e visionario, e dai colori del deserto che non possono che colpire al centro del cuore lo spettatore . Certo questo MAd Max candidato a 10 premi Oscar, mi pare proprio un esagerazione e forse la dice lunga sulla stagione cinematografica... Nel complesso, seppur siano film diversi, gli ho preferito The Martian!
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raysugark
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martedì 2 febbraio 2016
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mad max fury road
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Il regista e il creatore della leggendaria trilogia post-apocalittica Mad Max, George Miller sarebbe sicuramente ritornato con Mel Gibson a realizzare il quarto capitolo di Mad Max. Però nella pre-produzione ci sono stati moltissimi problemi, dove dopo l'accadimento dell'undici Settembre c'è stato un grosso crollo al dollaro causando problemi al budget della pellicola e Mel Gibson ha scontrato problemi nella vita privata. Dopo aver diretto Happy Feet e Happy Feet 2, nel 2015 George Miller riesce finalmente a realizzare Mad Max Fury Road con protagonisti Tom Hardy nel ruolo di Max Rockatansky e Charlize Theron nel ruolo dell'imperatrice Furiosa. Tom Hardy come Max Rockatansky sorprendere pienamente riuscendo a riprendere quel carattere feroce, quanto Mel Gibson mostrava nella trilogia precedente.
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Il regista e il creatore della leggendaria trilogia post-apocalittica Mad Max, George Miller sarebbe sicuramente ritornato con Mel Gibson a realizzare il quarto capitolo di Mad Max. Però nella pre-produzione ci sono stati moltissimi problemi, dove dopo l'accadimento dell'undici Settembre c'è stato un grosso crollo al dollaro causando problemi al budget della pellicola e Mel Gibson ha scontrato problemi nella vita privata. Dopo aver diretto Happy Feet e Happy Feet 2, nel 2015 George Miller riesce finalmente a realizzare Mad Max Fury Road con protagonisti Tom Hardy nel ruolo di Max Rockatansky e Charlize Theron nel ruolo dell'imperatrice Furiosa. Tom Hardy come Max Rockatansky sorprendere pienamente riuscendo a riprendere quel carattere feroce, quanto Mel Gibson mostrava nella trilogia precedente. Charlize Theron calza benissimo da Furiosa, come figura forte sia emotivamente che volontariamente alla ricerca della redenzione. In questo quarto capitolo di Mad Max a differenza della trilogia precedente, rilascia un marchio da donare speranza alle mogli e al popolo del tiranno Imortan Joe. Dal budget di 150 milioni di dollari incassa 375 milioni di dollari, grazie al talento sia di George Miller che della troupe riuscendo a realizzare dietro le quinte una grandissima lavorazione che ha richiesto tempo. Gli effetti speciali sono stati realizzati da rilasciare a bocca aperta allo spettatore, specialmente nelle scene di scontri alle macchine, della tempesta e infine nelle parti di grandissima follia. Il make-up e i costumi regalano una perfetta maschera per gli attori, completando l'aspetto dei personaggi. La fotografia dona i colori e le luci, da rispecchiare le atmosfere di grande intensità. Il montaggio riesce a rendere la pellicola scatenata, spettacolare, folle ed emozionante in tutta la sua durata. La colonna sonora di Junkie XL accompagna perfettamente l'atmosfera di pura follia, di cui viene mostrato in tutta la durata della pellicola. Il suono elettronico della chitarra e il rimbombo ritmico della batteria rimane appiccicata nei momenti di pura adrenalina, facendo rimanere lo spettatore incollato sulla poltrona. Contemporanea la colonna sonora riesce ad accompagnare anche le scene più emozionanti, sia di epicità che di grande drammaticità. Mad Max Fury Road è uno dei migliori film del 2015.
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jacopo b98
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giovedì 24 dicembre 2015
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un capolavoro che ci porta all'essenza del cinema!
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In un futuro imprecisato la Terra è ridotta ad una landa desolata e desertica, attraversata solo da bande armate di folli a cavallo di colossali vetture. La più importante di esse, comandata dal feroce Immortan Joe (Keays-Byrne), ha sede in una cittadella scavata nella montagna, nella quale egli ricerca disperatamente un erede maschio sano, violentando periodicamente le sue cinque concubine predilette. Fuori dalla cittadella i sudditi vivono allo stato bestiale, attendendo l’acqua e il cibo che talvolta il crudele leader rilascia dalla fortezza. L’Imperatrice Furiosa (Theron) aiuta però le concubine e fuggire e inizia così un inseguimento senza tregua in cui Immortan schiererà tutto il suo esercito di folli.
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In un futuro imprecisato la Terra è ridotta ad una landa desolata e desertica, attraversata solo da bande armate di folli a cavallo di colossali vetture. La più importante di esse, comandata dal feroce Immortan Joe (Keays-Byrne), ha sede in una cittadella scavata nella montagna, nella quale egli ricerca disperatamente un erede maschio sano, violentando periodicamente le sue cinque concubine predilette. Fuori dalla cittadella i sudditi vivono allo stato bestiale, attendendo l’acqua e il cibo che talvolta il crudele leader rilascia dalla fortezza. L’Imperatrice Furiosa (Theron) aiuta però le concubine e fuggire e inizia così un inseguimento senza tregua in cui Immortan schiererà tutto il suo esercito di folli. Furiosa sarà invece aiutata dalla “sacca di sangue” ex-poliziotto Max (Hardy) e dal “figlio della guerra” Nux (Hoult), oltre che da un gruppo di conterranee alla ricerca di una nuova casa. George Miller, assieme a Brendan McCarthy e Nico Lathouris, ha riportato in vita la sua storica saga post-apocalittica, con un’operazione che in realtà sa di più di reboot che non di sequel: ma Fury Road non è solo un nuovo capitolo che ben si inserisce nella continuità temporale della saga, ma un’opera eccezionale, assoluta e autonoma. Infatti la verità è che Mad Max: Fury Road ha ben altre ambizioni che limitarsi a continuare le avventure del poliziotto: esso vuole essere una eccezionale riflessione cinematografica sia sul modo di fare cinema (e Miller impartisce vere e proprie lezioni di regia e storytelling qui, ma ne parleremo dopo), sia uno sguardo possente e inventivo su un futuro apocalittico incerto come non mai. Il film infatti è primordiale nelle sue scelte narrative, essendo di fatto il più spettacolare e importante attacco alla diligenza dai tempi di Ombre rosse (1939!): Miller chiude sulla blindo-cisterna i suoi 8 personaggi principali e per quasi due ore i motori non si spengono mai, l’attacco e l’inseguimento non cessa mai, tranne per qualche saltuario rabbocco d’olio e una pausa prima del gran finale, le parole dette non sono molte, a prevalere sono i suoni, i rumori, le esplosioni, gli assalti perfettamente coreografati, una musica rock incessante, spesso eseguita “in diretta” dai folli seguaci di Immortan Joe, rocchettari guerrieri. Eppure, nonostante tutto, il film offre uno straordinario svisceramento dei personaggi, di cui conosciamo il carattere, il passato e l’obiettivo finale, e tutto questo passa tramite sguardi, movimenti, pochissimi dialoghi (scritti “da dio” peraltro). Quindi una narrazione di essenzialità unica, molto implicita, ma assolutamente efficace e coinvolgente: come ha detto Miller lo svisceramento caratteriale e l’azione spettacolare qui avvengono in sincrono. Ogni azione, ogni movimento di macchina diventa quindi non solo fondamentale, ma anche davvero significativo, emozionante, coinvolgente, sia per l’eccezionalità del girato (di spettacolarità superlativa) sia per la continua indagine sui personaggi, sulle loro emozioni. Proprio per questo è un film che va seguito attentamente, per non perdere informazioni preziose che Miller continua a fornirci ininterrottamente ogni secondo per 120 minuti. Il regista si affida inoltre ad un montaggio serrato di ferocia ed impatto unici (grazie anche al sovente sincrono musicale), che riesce a far vedere in 5 minuti quello che in un'altra occasione ne avrebbe richiesti 10. Dal punto di vista registico Miller è instancabile: il ritmo non cessa mai, i movimenti di macchina sono più estremi che in un film di Michael Bay, e il fatto che tutto ciò che si vede nel film sia stato fatto realmente (i velivoli sono reali, come esplosioni, coreografie ed acrobazie) rende tutto davvero impressionante. La cosa che colpisce è che un regista di settant’anni giri in modo più “cazzuto” che un giovincello in erba di trenta e questa è la sostanziale spiegazione del perché egli quest’anno merita un Oscar per la regia. La scelta delle inquadrature è compiuta con cura, dato anche l’innato intento estetico e l’esplicita estetica di natura pittorica (evidente specialmente nelle scene della tempesta di sabbia, una delle sequenze più belle, nel senso di belle da vedere, che io abbia mai visto). La fotografia di John Seale predilige colori bollenti quali il giallo e il rosso, e pare non conoscere le mezze misure, come dimostrano le magnifiche scene notturne, sostanzialmente blu. Indimenticabili le musiche di Junkie XL, di impatto e adeguatezza uniche. Infine per concludere il vero capolavoro del film è la sua incisività dovuta a delle atmosfere eccezionali, stabilite in pratica soltanto con l’uso dell’immagine: tutta la questione della dittatura di Immortan Joe ad esempio non ci viene spiegata assolutamente da nessuno, ma la intuiamo e la comprendiamo vedendo le immagini potenti dei suoi figli deformi, delle sue schiave a cui viene succhiato il latte dai seni, del suo popolo sofferente ed implorante. Stesso discorso vale per gli iconici veicoli, creazioni di genialità visiva assoluta, piene di dettagli ammirevoli che catturano l’attenzione dello spettatore. Infine a livello tematico è una riflessione profetica su un futuro incerto, in cui è sempre più difficile comprendere quale sia la decisione migliore da prendere. E anche in questo si dimostra un’opera eccezionalmente moderna ed attuale, capace, con due sole, esemplari frasi di riassumere tutto il dilemma del nostro tempo. Le riporto in seguito:
Il mondo crollava… e ognuno di noi a suo modo era a pezzi… difficile capire chi fosse più folle: io, o gli altri…
Dove dobbiamo andare, noi che vaghiamo per questa terra devastata in cerca di una versione migliore di noi stessi?
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floyd80
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domenica 6 dicembre 2015
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spettacolare
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Spettacolare, non servono parole, non servono tanti aggettivi, non servono sermoni, non servono lungaggini, perché questa pellicola non ne ha bisogno, in questo film tutto è spettacolare dagli effetti speciali, alle scene d'azione (ci sono gli stuntman!), dalla fotografia satura, agli attori, per non parlare delle musiche ah...già e la regia?
Spettacolare.
Spettacolare.
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Spettacolare, non servono parole, non servono tanti aggettivi, non servono sermoni, non servono lungaggini, perché questa pellicola non ne ha bisogno, in questo film tutto è spettacolare dagli effetti speciali, alle scene d'azione (ci sono gli stuntman!), dalla fotografia satura, agli attori, per non parlare delle musiche ah...già e la regia?
Spettacolare.
Spettacolare.
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kammo
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martedì 13 ottobre 2015
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wow!
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Quando l'adrenalina vera incontra l'arte! Film incredibile, se visto al cinema può lasciare letteralmente a bocca aperta.
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