sergio dal maso
|
mercoledì 17 giugno 2015
|
il nome del figlio
|
|
|
|
“… ma ecco che si avvicina con un salto siamo nel duemila
alle porte dell'universo importante è non arrivarci in fila
ma tutti quanti in modo diverso” Telefonami tra vent’anni (Lucio Dalla)
Parafrasando la bella canzone di Lucio Dalla, che si rivelerà l’emozionante tema musicale del film, agli anni duemila e all’età matura i quattro amici d’infanzia protagonisti dello splendido Il nome del figlio ci sono arrivati, senza dubbio, in modo diverso.
Cresciuti nell’ambiente borghese e aristocratico della famiglia ebrea dei Pontecorvo hanno scelto e percorso strade differenti, pur restando legati da una amicizia tutto sommato sincera.
[+]
“… ma ecco che si avvicina con un salto siamo nel duemila
alle porte dell'universo importante è non arrivarci in fila
ma tutti quanti in modo diverso” Telefonami tra vent’anni (Lucio Dalla)
Parafrasando la bella canzone di Lucio Dalla, che si rivelerà l’emozionante tema musicale del film, agli anni duemila e all’età matura i quattro amici d’infanzia protagonisti dello splendido Il nome del figlio ci sono arrivati, senza dubbio, in modo diverso.
Cresciuti nell’ambiente borghese e aristocratico della famiglia ebrea dei Pontecorvo hanno scelto e percorso strade differenti, pur restando legati da una amicizia tutto sommato sincera.
Sandro (Luigi Lo Cascio) è diventato un professore universitario, intellettualoide e moralista, ma anche precario e frustrato, ridicolmente affetto da social network. Ha finito col sposare proprio Betta Pontecorvo (Valeria Golino), anch’essa insegnante e di sinistra, un po’ repressa e dedicata a tempo pieno ai loro due bambini. Completamente diverso è il fratello di Betta, Paolo Pontecorvo (Alessandro Gassmann), immobiliarista di successo, spaccone e impulsivo, del tutto estraneo alla tradizione politica progressista della sua famiglia. Paolo aspetta un figlio dalla compagna Simona (Micaela Ramazzot-ti), un’attrice televisiva un pò ingenua e coatta, scrittrice di romanzetti erotici, incredibilmente vendutissimi, l’unica estranea al gruppo “storico” degli amici d’infanzia. L’ultimo è Claudio (Rocco Papaleo), musicista jazz, eccentrico e snob, che tutti credono gay solo perché single e gentile nei modi.
Il film si svolge nell’arco temporale di una cena, convocata da Paolo nella casa, gremita di libri e di ricordi, di Betta e Sandro, per festeggiare l’attesa del bambino e annunciarne il nome.
Proprio l’annuncio del nome del figlio, in realtà uno scherzo maldestro di Paolo, scatenerà un confronto veemente e una reazione a catena in cui ognuno rinfaccerà agli altri fatti passati, con invettive e recriminazioni che faranno emergere rivelazioni imprevedibili. Il ritorno alla regia, a sette anni dall’al-trettanto bello Questione di cuore, della cineasta romana Francesca Archibugi si rivela una commedia riuscitissima, brillante e coinvolgente, impeccabile nella forma e ricca di contenuti.
Qualcuno aveva storto il naso, prima di vederlo, perché si tratta di un remake di un film francese (Cena tra amici) di qualche anno fa. In realtà non è proprio così, chiamarlo remake è sbagliato, pri-ma di tutto perché la pellicola transalpina a sua volta si è ispirata a una piéce teatrale (Le prenom). Inoltre, la Archibu-gi e lo sceneggiatore Francesco Piccolo hanno svolto un lavoro di scrittura straordinario, rielaborando i dialoghi e “italianizzando” i vari personaggi. Ne esce uno spaccato antropologico agrodolce e graffiante. L’iniziale dicoto-mia destra-cialtrona-ma-simpatica contro sinistra-idealista-ma-snob lascia ben presto spazio all’umanità e ai sentimenti dei personaggi, esuberanti ma senza scadere mai nel macchiettismo. L’interpretazione corale dei cinque attori principali è semplicemente memorabile. L’accoppiata Lo Cascio-Gassmann, già vista in I nostri ragazzi, è straordinaria per intensità e coinvolgimento, non meno bravi Valeria Golino e Rocco Papaleo. Formidabile anche Micaela Ramazzotti nel personaggio forse più difficile, essenziale per garantire equilibrio e respiro alla storia. Tra l’altro nella scena finale è filmato il vero parto della sua seconda figlia, Anna. La regia della Archibugi è impeccabile, efficace l’utilizzo dei diversi flash-back che ci fanno conoscere il passato e l’infanzia dei protagonisti, ma anche alcune trovate registiche davvero origi-nali come la telecamera nell’elicotterino telecomandato dai bambini con la quale questi osservano gli adulti. Proprio lo sguardo curioso ma distaccato dei bambini, elemento tipico dei film di Francesca Archibugi fin dal suo esordio con Mignon è partita, dà il senso del tramonto di un’epoca storica che oramai appartiene al passato, la società italiana è profondamente cambiata.
Se la nostalgia del passato e delle ideologie rischia di far emergere la parte peggiore (e ridicola) dei cinque prota-gonisti, a riportare la serenità ci pensa l’amicizia, la capacità e la voglia di condividere sentimenti e ricordi.
La vita continua, si rinnova, il testimone passa ai figli, per dirlo con le parole di Lucio Dalla “… aspettiamo che ritorni la luce, di sentire una voce, aspettiamo senza avere paura, domani ... e se è una femmina si chiamerà futura”.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sergio dal maso »
[ - ] lascia un commento a sergio dal maso »
|
|
d'accordo? |
|
francysig
|
martedì 20 gennaio 2015
|
finalmente una nuova commedia italiana
|
|
|
|
Scalda il cuore l’arrivo del nuovo film di Francesca Archibugi, una vera commedia italiana profonda e corale interpretata da un cast “familiare” perfettamente a suo agio nel ruolo. Ai deliziosi Gassman, Lo Cascio e Papaleo fanno da contrappunto le due splendide attrici protagoniste: Valeria Golino, che porta sul grande schermo il suo fascino enigmatico e il suo irresistibile magnetismo, e Micaela Ramazzotti, perfettamente a suo nel ruolo della bellezza popolare.
Una commedia splendidamente scritta ed interpretata, girata da uno degli occhi migliori del Cinema nostrano, che tocca uno dei momenti più belli lasciandosi accompagnare dalle indimenticabili note e da uno dei testi migliori di Lucio Dalla.
[+]
Scalda il cuore l’arrivo del nuovo film di Francesca Archibugi, una vera commedia italiana profonda e corale interpretata da un cast “familiare” perfettamente a suo agio nel ruolo. Ai deliziosi Gassman, Lo Cascio e Papaleo fanno da contrappunto le due splendide attrici protagoniste: Valeria Golino, che porta sul grande schermo il suo fascino enigmatico e il suo irresistibile magnetismo, e Micaela Ramazzotti, perfettamente a suo nel ruolo della bellezza popolare.
Una commedia splendidamente scritta ed interpretata, girata da uno degli occhi migliori del Cinema nostrano, che tocca uno dei momenti più belli lasciandosi accompagnare dalle indimenticabili note e da uno dei testi migliori di Lucio Dalla.
Assolutamente consigliato per chi ama i film che parlano direttamente al cuore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francysig »
[ - ] lascia un commento a francysig »
|
|
d'accordo? |
|
sir gient
|
lunedì 2 febbraio 2015
|
voglia di cena tra amici...
|
|
|
|
...Sabato sera e voglia di andare a cinema...
Tra le molte scelte del palinsesto del multisala, non ho dubbi,compro il biglietto per vedere un film italiano, almeno questa volta.
Sono un pò prevenuto nei confronti del cinema italiano, perchè spesso capita di andare a vedere una commedia e di uscire con la testa frastornata perchè non si è capito ciò che si è visto, lo stesso dicasi per i film "comici" che per ridere devi avere un quoziente intelletivo davvero al di sotto della media, altrimenti alcune battute non le capisci nemmeno e allora ti tocca ridere per simpatia verso il vicino ed evitare di essere additato come un idiota che non capisce .
[+]
...Sabato sera e voglia di andare a cinema...
Tra le molte scelte del palinsesto del multisala, non ho dubbi,compro il biglietto per vedere un film italiano, almeno questa volta.
Sono un pò prevenuto nei confronti del cinema italiano, perchè spesso capita di andare a vedere una commedia e di uscire con la testa frastornata perchè non si è capito ciò che si è visto, lo stesso dicasi per i film "comici" che per ridere devi avere un quoziente intelletivo davvero al di sotto della media, altrimenti alcune battute non le capisci nemmeno e allora ti tocca ridere per simpatia verso il vicino ed evitare di essere additato come un idiota che non capisce ....quelli drammatici poi a volte sono così terribilmente pesanti che hai bisogno di un cucchiaino di bicarbonato per digerirli... per questo faccio fatica a vedere spesso film targati Italia...spesso ma non questa volta.
Vuoi perchè Gassmann è un attore che stimo molto o vuoi perchè il fascino della voce rauca della Golino mi ha sempre stimolato, sta di fatto che incuiosito di sapere come avrebbero chiamato questo figlio, a cinema ci sono andato molto volentieri.
Una storia semplice, anche se all'inizio si fa un po di fatica a capire chi è fratello di, ma che si dipana velocemente attraverso un leggero sentimento di autostima ed ironia, gli attori sono bravi, direi, tutti molto bravi.
Non c'è nulla di partcolarmente nuovo in un film come questo, ma non è la novità che fa bello un film, un film nasce cresce e muore con la storia, la regia, i dialoghi, le ambientazioni, la trama....Qui tutto molto semplice risulta costruito piuttosto bene, non voglio criticare il film, i film si guardano, non si criticano e il mio consiglio è di andare a vederlo perchè vi lascerà sorprendentemente allietati...
..Garbato, pulito, divertente...a tratti esilarante, una bella commedia fatta con classe e semplicità, i protagonisti li trovo superbi, realisticamente veri, vi arrabbierete con loro, vi sorprenderete con loro, sarete degli invitati a cena e ... non dovrete nemmeno portare il dolce !!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sir gient »
[ - ] lascia un commento a sir gient »
|
|
d'accordo? |
|
giusen
|
martedì 20 gennaio 2015
|
magistrale ritorno della archibugi
|
|
|
|
Il nuovo film di Francesca Archibugi è una commedia corale che vi metterà a vostro agio come se foste a cena con i vostri cari amici di sempre. Proprio da questa premessa prende le mosse “Il Nome del Figlio”: in una cena fra cinque vecchi amici, lo svelamento del nome di un figlio in arrivo diventa occasione per un confronto fra personalità diverse e vissuti comuni.
Paolo (Gassman) è un agente immobiliare istrionico e burlone, sposato con Simona (Ramazzotti), principessa di borgata autrice di un bestseller pruriginoso, in dolce attesa del bambino su cui si regge il titolo dell’opera. Insieme a loro la coppia composta da Sandro (Lo Cascio) e Betta (Golino), sorella di Paolo, e l’eccentrico musicista Claudio, amico e collante del gruppo.
[+]
Il nuovo film di Francesca Archibugi è una commedia corale che vi metterà a vostro agio come se foste a cena con i vostri cari amici di sempre. Proprio da questa premessa prende le mosse “Il Nome del Figlio”: in una cena fra cinque vecchi amici, lo svelamento del nome di un figlio in arrivo diventa occasione per un confronto fra personalità diverse e vissuti comuni.
Paolo (Gassman) è un agente immobiliare istrionico e burlone, sposato con Simona (Ramazzotti), principessa di borgata autrice di un bestseller pruriginoso, in dolce attesa del bambino su cui si regge il titolo dell’opera. Insieme a loro la coppia composta da Sandro (Lo Cascio) e Betta (Golino), sorella di Paolo, e l’eccentrico musicista Claudio, amico e collante del gruppo.
Il film della Archibugi colpisce al cuore, utilizzando un contesto semplice e riconoscibile per mettere a nudo la natura umana e sociale dei personaggi, specchio deformante delle vite di ciascuno spettatore. Con occhio e penna sapiente la regista utilizza un contesto familiare per puntare direttamente alla testa dello spettatore, e coinvolgerlo in un varietà sociologico dove è semplice e meraviglioso riconoscersi per ritrovarsi differenti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giusen »
[ - ] lascia un commento a giusen »
|
|
d'accordo? |
|
alisubi85
|
martedì 20 gennaio 2015
|
il migliore cinema italiano
|
|
|
|
La nuova pellicola della Archibugi si rivela una splendida commedia italiana, magistralmente scritta e favolosamente interpretata. La regista sviluppa una fantastica commedia corale e familiare che si muove attraverso dialoghi vivaci e personaggi magistralmente interpretati da un cast di stelle italiane. La storia racconta di una semplice cena fra vecchi amici di sempre in cui la rivelazione del nome scelto per il figlio in arrivo della coppia Gassman/Ramazzotti (Paolo e Simona nel film) innescherà una discussione che rapidamente trascinerà i cinque protagonisti in un confronto in cui dovranno misurarsi con le proprie maschere abituali e confrontarsi con il passato per ritrovare il presente.
[+]
La nuova pellicola della Archibugi si rivela una splendida commedia italiana, magistralmente scritta e favolosamente interpretata. La regista sviluppa una fantastica commedia corale e familiare che si muove attraverso dialoghi vivaci e personaggi magistralmente interpretati da un cast di stelle italiane. La storia racconta di una semplice cena fra vecchi amici di sempre in cui la rivelazione del nome scelto per il figlio in arrivo della coppia Gassman/Ramazzotti (Paolo e Simona nel film) innescherà una discussione che rapidamente trascinerà i cinque protagonisti in un confronto in cui dovranno misurarsi con le proprie maschere abituali e confrontarsi con il passato per ritrovare il presente.
Decisamente più distante dal testo di partenza di quanto ci si potrebbe aspettare, il film si dimostra puramente e genuinamente calato nella realtà italiana, abbandonando le connotazioni ideologiche per concentrarsi sulle realtà umane e sociologiche.
Splendida la scelta della canzone di Lucio Dalla che sottolinea uno dei momenti più evocativi della pellicola, e che i cinque interpreti mettono in scena come un coro, cantando e ballando, con la naturalezza degli amici di sempre, per un momento di pura unione fra persone diverse e tempi diversi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alisubi85 »
[ - ] lascia un commento a alisubi85 »
|
|
d'accordo? |
|
mauritaz
|
martedì 20 gennaio 2015
|
originale e profondo
|
|
|
|
Il nuovo film di Francesca Archibugi racconta le vicende di cinque amici Paolo (Gassman) e Simona (Ramazzotti), una coppia in attesa del primo figlio, Betta (Golino), sorella di Paolo, e Sandro (Lo Cascio). Tra i quattro l’amico Claudio (Papaleo), eccentrico musicista che incolla e compensa gli squilibri dei quattro. Quella che dovrebbe essere solita cena fra amici di sempre si trasformerà, però, in una sconvolgente discussione quando Paolo e Simona sveleranno il nome che hanno scelto di dare al figlio in arrivo.
La penna della regista, qui coadiuvata da Francesco Piccolo, è segnatamente attratta dalla “commedia umana” in cui i ruoli e i gli atteggiamenti di quattro amici si affrontano per arrivare a snudarne maschere e pregiudizi e questo costituisce la sostanza narrativa della pellicola.
[+]
Il nuovo film di Francesca Archibugi racconta le vicende di cinque amici Paolo (Gassman) e Simona (Ramazzotti), una coppia in attesa del primo figlio, Betta (Golino), sorella di Paolo, e Sandro (Lo Cascio). Tra i quattro l’amico Claudio (Papaleo), eccentrico musicista che incolla e compensa gli squilibri dei quattro. Quella che dovrebbe essere solita cena fra amici di sempre si trasformerà, però, in una sconvolgente discussione quando Paolo e Simona sveleranno il nome che hanno scelto di dare al figlio in arrivo.
La penna della regista, qui coadiuvata da Francesco Piccolo, è segnatamente attratta dalla “commedia umana” in cui i ruoli e i gli atteggiamenti di quattro amici si affrontano per arrivare a snudarne maschere e pregiudizi e questo costituisce la sostanza narrativa della pellicola. Una commedia che si tinge di varietà quando, in uno dei momenti narrativamente ed emotivamente più intensi, i cinque protagonisti, cantando, si fanno da contrappunto fra di loro e con il loro sé bambino sulle note della splendida “Telefonami tra vent’anni” del grandissimo Lucio Dalla.
Lo splendido cast è estremamente accordato e accoglie lo spettatore in un salotto di famiglia credibile e riconoscibile.
Spicca fra tutti la fantastica interpretazione di Micaela Ramazzotti, nuovamente nelle vesti di una bellezza intrigante quanto direttamente popolare, diretto contrappunto dell’istrionico marito Paolo (Gassman).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mauritaz »
[ - ] lascia un commento a mauritaz »
|
|
d'accordo? |
|
alex2044
|
martedì 27 gennaio 2015
|
si esce dal cinema contenti !
|
|
|
|
Si esce dal cinema contenti e anche soddisfatti dopo aver visto questo film . Certamente non è un capolavoro ma la regia è impeccabile e gli attori molto bravi con una citazione in più per Valeria Golino e Micaela Ramazzotti . Pur essendo un remake molto aderente all'originale la regista ha introdotto qualche trovata drammaturgica assolutamente piacevole ed interessante .Rendendo così il film un po' più mosso e meno prevedibile . Insomma un ottimo prodotto italiano che non solo non fa rimpiangere l'originale ma è in grado di competere con le commedie brillanti d'oltre oceano .
P.S. Mezzo voto in più per la prova corale degli attori !
|
|
[+] lascia un commento a alex2044 »
[ - ] lascia un commento a alex2044 »
|
|
d'accordo? |
|
lbavassano
|
venerdì 25 marzo 2016
|
incoscienza o presunzione?
|
|
|
|
Ci vuole una notevole dose, più che di incoscienza, di vero e proprio masochismo, o di presunzione, per proporsi di rifare, a distanza di pochi anni, un film a proprio modo perfetto ("Cena tra amici"), perfetto innanzitutto nel ritmo e nella scelta degli interpreti, eccellentemente calibrati.
Sotto entrambi gli aspetti il tentativo dell'Archibugi annaspa. Il ritmo viene troppo spesso interrotto, appesantito dall'eccesso di flash-back inutili.
[+]
Ci vuole una notevole dose, più che di incoscienza, di vero e proprio masochismo, o di presunzione, per proporsi di rifare, a distanza di pochi anni, un film a proprio modo perfetto ("Cena tra amici"), perfetto innanzitutto nel ritmo e nella scelta degli interpreti, eccellentemente calibrati.
Sotto entrambi gli aspetti il tentativo dell'Archibugi annaspa. Il ritmo viene troppo spesso interrotto, appesantito dall'eccesso di flash-back inutili. Gli interpreti risultano tutti costantemente eccessivi, sopra le righe, ma una menzione, negativa, particolare va purtroppo riservata alla Golino che, soprattutto nella prima parte, cade irrimediabilmente nel ridicolo caricaturale, mentre la beatificazione del personaggio interpretato dalla Ramazzotti appare, pur se non per sua colpa, più che scontata, banale. Anche l'ambientazione romana per altro non riesce ad andare oltre i cliché più triti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lbavassano »
[ - ] lascia un commento a lbavassano »
|
|
d'accordo? |
|
asfissio
|
lunedì 26 gennaio 2015
|
un'occasione mancata
|
|
|
|
Quando funziona un film significa che il testo funziona. Se poi si indovinano gli attori, le produzioni, (il contributo della direzione generale per il Cinema negli sponsor mi lascia contrario dato che trattasi di chiaro intento commerciale) allora il successo è assicurato. Non ho apprezzato i flash back, la rappresentazione di loro da giovani e la loro madre, né la voce fuori campo, né le intrusioni visive, didascaliche, di immagini del passato che rallentano e fanno perdere la tensione drammaturgica creata dal contesto e dai conflitti in corso. Gli esterni, inoltre, non ci hanno certo distolto dall’avere di fronte e comunque una piece teatrale. Ho apprezzato, invece, l’idea del drone, pertinente e significante, che da movimento alle scene.
[+]
Quando funziona un film significa che il testo funziona. Se poi si indovinano gli attori, le produzioni, (il contributo della direzione generale per il Cinema negli sponsor mi lascia contrario dato che trattasi di chiaro intento commerciale) allora il successo è assicurato. Non ho apprezzato i flash back, la rappresentazione di loro da giovani e la loro madre, né la voce fuori campo, né le intrusioni visive, didascaliche, di immagini del passato che rallentano e fanno perdere la tensione drammaturgica creata dal contesto e dai conflitti in corso. Gli esterni, inoltre, non ci hanno certo distolto dall’avere di fronte e comunque una piece teatrale. Ho apprezzato, invece, l’idea del drone, pertinente e significante, che da movimento alle scene. Buoni alcuni dialoghi, ma troppo turpiloquio per riconoscerci sullo schermo. Il film francese risulta più elegante e di nicchia borghese, se si vuole, meno proletario. Ma perché quando ci rivolgiamo alla nostra gente dobbiamo sempre pensare di arrivarci premendogli lo stomaco? Anche la recitazione, per alcuni, è sopra le righe. Se in quello francese si sottraeva, noi usciamo addirittura fuori. Come Gassman-Paolo che nella seconda parte gigioneggia di più rendendo un personaggio non mosso da una interiorità. Scena del canto corale con Dalla troppo lunga e compiaciuta. Il finale? Chiudere con la vita per spiegare tutto quello a cui poco prima abbiamo assistito? Inutile e noioso. Il motto di Cechov, alla fine: bè. preferivo essere risparmiato. Qualche battuta forzata, intellettuale, mi ha fatto digrignare i denti. La direzione degli attori si perde nella seconda parte. Considerando che si poteva fare di meglio diamo ragione al prodotto finale in quanto soddisferà con le sue scelte stilistiche e gli attori il botteghino. Un’occasione mancata per poter dire la nostra e meglio dei nostri cugini d’oltralpe.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a asfissio »
[ - ] lascia un commento a asfissio »
|
|
d'accordo? |
|
antonietta dambrosio
|
giovedì 29 gennaio 2015
|
l'omaggio alla verità della archibugi
|
|
|
|
Il nome del figlio - recensione
"Con un salto siamo nel duemila, alle porte dell'universo, importante è non arrivarci in fila, ma tutti quanti in modo diverso, ognuno con i suoi mezzi, magari arrivando a pezzi...". Parole e note che fanno da ponte tra passato e presente, accorciano le distanze di tempo e mettono a nudo le identità di ognuno, e cancellando omissioni, ipocrisie, risentimenti e le tante parole non dette, mettono in luce i sentimenti più veri. Francesca Archibugi ci porta a cena da Betta, una Valeria Golino credibile nel ruolo di chi si è sempre mossa al fine di compiacere tutti tranne se stessa, nello sguardo, nel tono di voce e nell'attesa dell'attenzione di parenti e amici, sempre uniti da vent'anni.
[+]
Il nome del figlio - recensione
"Con un salto siamo nel duemila, alle porte dell'universo, importante è non arrivarci in fila, ma tutti quanti in modo diverso, ognuno con i suoi mezzi, magari arrivando a pezzi...". Parole e note che fanno da ponte tra passato e presente, accorciano le distanze di tempo e mettono a nudo le identità di ognuno, e cancellando omissioni, ipocrisie, risentimenti e le tante parole non dette, mettono in luce i sentimenti più veri. Francesca Archibugi ci porta a cena da Betta, una Valeria Golino credibile nel ruolo di chi si è sempre mossa al fine di compiacere tutti tranne se stessa, nello sguardo, nel tono di voce e nell'attesa dell'attenzione di parenti e amici, sempre uniti da vent'anni. Suo marito è Sandro (Luigi Lo Cascio), lo stesso ragazzo che frequentava casa Pontecorvo grazie all'amicizia con suo fratello Paolo (Alessandro Gassman), e che oggi dall'alto della sua docenza universitaria pontifica e filosofeggia dalla stessa distanza che separa un suo tweet dai followers. Con loro ad accogliere Paolo e sua moglie Simona (Micaela Ramazzotti) c'è Claudio (Rocco Papaleo), l'amico di sempre figlio dell'uomo di fiducia di casa Pontecorvo e che "giustamente" rimane vicino negli anni grazie al legame ormai fraterno con Betta. La rivelazione di Paolo del nome del bambino che lui e Simona aspettano è l'occhio del ciclone che spazza via le maschere sociali ed attraverso posizioni politiche irremovibili ognuno si lancia nell'accusa e nel giudizio dell'altro facendo a pezzi soprattutto se stesso, mettendo in evidenza pregiudizi e preconcetti che vengono confusi con la verità. Simona è fuori dal coro, è quella che Sandro definisce l'incarnazione del fallimento della società, l'oca aspirante scrittrice relegata tra le masse popolari, che distante fisicamente da tutti, oltre una vetrata osserva, fuori tempo interviene e si impone con una naturalezza fatta di sentimenti semplici riportando tutti alla verità. Come il francese Cena tra amici, l'ultimo lavoro di Francesca Archibugi prende spunto dalla pièce teatrale Le prénom, ma in comune ha solo il pretesto perché non si ferma solo su stereotipi politici, il suo occhio è sulle persone, sulle contraddizioni e le gabbie sociali. La bambina che viene al mondo, figlia di Micaela Ramazzotti che ha dato alla luce sotto l'occhio della macchina da presa, lega tutti con un amore più vero ed è un invito a guardare il mondo ripartendo dai sentimenti più puliti. La Archibugi dirige il cast elevando ognuno a grande interprete di una gradevolissima e bentornata commedia italiana, dove spicca per bravura un sempre più maturo Alessandro Gassman, e dondolandoci tra passato e presente fa un'opera di bonifica dell'animo di tutti i presenti in sala.
Anonietta D'Ambrosio
[-]
|
|
[+] lascia un commento a antonietta dambrosio »
[ - ] lascia un commento a antonietta dambrosio »
|
|
d'accordo? |
|
|