Anno | 2015 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Regia di | Fabrizio Cattani |
Attori | Vittorio Viviani, Valeria Ciangottini, Bruno Zanin, Franca Abategiovanni Pierluigi Corallo, Chiara Martegiani, Marina Pennafina, Francesco Menconi, Cristina Arnone, Alessandra Schiavoni. |
Uscita | lunedì 7 novembre 2016 |
Distribuzione | Moovioole |
MYmonetro | 2,54 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 7 febbraio 2019
Fabrizio Cattani, dopo La rabdomante e Maternity Blues, dirige un dramma d'amore ambientato ai giorni nostri.
CONSIGLIATO NÌ
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Giovanni e Anna sono due anziani ristoratori che da sempre conducono una vita onesta e dignitosa. Con grande sforzo s'impegnano nella gestione impeccabile della trattoria di cui sono titolari, stando ben attenti a non mancare di rispetto ai dipendenti, anche a costo di sacrificarsi per poter provvedere puntualmente agli stipendi.
Come un fulmine a ciel sereno, una mattina, vengono colti alla sprovvista da una cartella esattoriale proveniente dagli uffici di Equitalia.
Cinquanta mila euro di contributi arretrati, da pagare immediatamente, pena la messa all'asta della loro casa.
Con l'acqua alla gola i due tentano in ogni modo di far fronte all'ingente debito, ma atti giudiziari e controlli dell'ASL li costringono a chiudere il ristorante. Persa definitivamente l'indipendenza economica, vedono infine sfumare per poche migliaia di euro la casa, con il conseguente trasferimento in una casa famiglia in cui vengono loro assegnate due stanze singole. Hanno perso tutto, anche il "diritto a vivere da marito e moglie".
Uno sguardo intimo e devastante, rivolto a chi è rimasto stretto nella morsa dei debiti, con la violenza di una crisi che non lascia scampo, se non l'inevitabile.
In una società in cui si è persa ogni sorta di umanità, Fabrizio Cattani dipinge senza pregiudizi i tratti di una crisi che ha coinvolto un numero esorbitante di imprenditori italiani, strozzati dal fisco e da una burocrazia spietata.
Gente umile e onesta, semplice nel suo essere ordinaria, tacciata d'insolvenza e costretta alla sopravvivenza ai margini, nonostante tutto.
Una messa in scena fredda e uno sguardo attonito, per avvicinare il dramma. Un percorso di molti, che hanno dovuto reinventarsi pur essendo prossimi alla pensione, in un mondo che non riconoscono come proprio, perché mosso da logiche di mercato prima che etiche.
Un ultimo viaggio, che fa dei primi piani una logica formale straziante sui volti autentici di Vittorio Viviani e Valeria Ciangottini, inermi protagonisti di dinamiche austere e insieme testimoni della caduta nel baratro. Il suicidio come unica soluzione.
Giovanni (Vittorio Viviani) e Anna (Valeria Ciangottini) sono due coniugi sessantenni che hanno trascorso tutta la loro vita assieme. Gestiscono entrambi una trattoria che, tra clienti abituali e gli operai della fabbrica che si trova accanto, gli ha sempre permesso di condurre con onestà e dignità la propria vita. Quando la fabbrica a causa della crisi viene delocalizzata cominciano i primi problemi economici, aggravati da una pesante multa da parte di Equitalia.
Da questo momento per Giovanni e Anna comincia un inesorabile calvario che li porterà alla perdita della casa, dell'attività e poi ancora alla perdita della loro intimità familiare. Trasferiti in una casa famiglia dai servizi sociali e costretti a vivere separati in condizioni di assoluto degrado, i due coniugi faranno di tutto per ricominciare a vivere a dispetto di una società che li considera inutili ed invisibili. Quando la posta in gioco sarà la perdita della loro dignità, Giovanni e Anna sceglieranno una soluzione estrema.
Una vicenda che si lega a doppio filo all'attualità e che Fabrizio Cattani ha scelto di girare in territorio apuano.
È la storia di una coppia ormai un po' in là negli anni che gestisce una trattoria fino a quando non viene messa in ginocchio da una cartella da 50.000 euro dell'Agenzia delle Entrate. Va detto che non è un film memorabile, che sconta da una parte una recitazione non all'altezza (con l'eccezione della Ciangottini, che ebbe anche una candidatura al Globo [...] Vai alla recensione »
Tra il 2O12 e iI 2015 in Italia, 628 persone si sono tolte la vita per cause direttamente legate al deterioramento delle condizioni economiche personali o aziendali. Il regista Fabrizio Cattani parte da qui e dopo Maternity Blues (2011, su donne e infanticidio) non molla la cifra impegnata e scomoda del suo cinema: due coniugi sessantenni, Giovanni (Vittorio Viviani) e Anna (Valeria Ciangottini), precipitan [...] Vai alla recensione »