zapanisth
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sabato 28 febbraio 2015
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transchifo
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Il film è così brutto che non sono riuscito a non accendere il pc per scrivere subito una recensione. Che dire, certo che quando si vede un film del genere non ci si aspetta un capolavoro della dialettica, ma quattro frasi sensate di fila sarebbero state gradite. La sceneggiatura e il montaggio sono piene di enormi buchi e difetti mostruosi, scene incomprensibili e trovate pessime per rendere il brodo primordiale più annacquato possibile. Tanto per citarne qualcuna, dall'ascensore che non parte perché troppo carico di peso (4 persone) che costringe il coraggioso protagonista a scendere, quando un'enorme etichetta segnala "peso massimo 650kg - 9 persone".
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Il film è così brutto che non sono riuscito a non accendere il pc per scrivere subito una recensione. Che dire, certo che quando si vede un film del genere non ci si aspetta un capolavoro della dialettica, ma quattro frasi sensate di fila sarebbero state gradite. La sceneggiatura e il montaggio sono piene di enormi buchi e difetti mostruosi, scene incomprensibili e trovate pessime per rendere il brodo primordiale più annacquato possibile. Tanto per citarne qualcuna, dall'ascensore che non parte perché troppo carico di peso (4 persone) che costringe il coraggioso protagonista a scendere, quando un'enorme etichetta segnala "peso massimo 650kg - 9 persone"... a Optimus prime che passa tutto il film a prenderle di santa ragione per poi scoprire nella scena finale che poteva volare, addirittura fino a raggiungere lo spazio aperto...purtroppo se lo ricorda dopo due ore e mezza di film...ma perché? Non poteva volare prima? La grafica degli oggetti e dei robot che si trasformano ne vogliamo parlare? Astronavi disegnate alla perfezione e animazione degli oggetti in transformio che mutano fatte con windows 95...ma perché? Avevate finito il budget? Eppure con tutti quegli sponsor che appaiono in ogni dove avreste dovuto elaborare effetti speciali da oscar con quello che vi avranno pagato...(il supercattivo con lo stemma della Lamborghini sul petto, mi spiace, ma non si può vedere). Visto che le supercar non bastavano mettiamoci anche un paio di dinosauri tanto per far contenti i bambini. Il povero Stanley Tucci non riesce (per quanto sempre straordinario e assolutamente fuori luogo con la sua bravura) a farmi dare più di una stella. In confronto i primi tre capitoli sono dei capolavori. Che pena!
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jacopo b98
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giovedì 18 dicembre 2014
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abominevole!
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Dopo la devastazione di Chicago e la sconfitta dei Decepticon, lo stato americano ha messo al bando i transformers, anche i buoni Autobot, che sono costretti a nascondersi per non essere demoliti. Il meccanico Cade Yeager (Wahlberg) vive in Texas con la figlia Tessa (Peltz) e trascorre la propria vita serenamente, in costante ricerca di un senso alla propria esistenza e di un proprio posto nel mondo. Un giorno acquista per pochi soldi un camion vecchio e malconcio: nientemeno che Optimus Prime, capo degli Autobot, ricercatissimo dalla CIA e da un misterioso cacciatore di taglie transformer, Lockdown, che ha stretto un patto un una grande multinazionale terrestre guidata dal geniale Joshua Joyce (Tucci).
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Dopo la devastazione di Chicago e la sconfitta dei Decepticon, lo stato americano ha messo al bando i transformers, anche i buoni Autobot, che sono costretti a nascondersi per non essere demoliti. Il meccanico Cade Yeager (Wahlberg) vive in Texas con la figlia Tessa (Peltz) e trascorre la propria vita serenamente, in costante ricerca di un senso alla propria esistenza e di un proprio posto nel mondo. Un giorno acquista per pochi soldi un camion vecchio e malconcio: nientemeno che Optimus Prime, capo degli Autobot, ricercatissimo dalla CIA e da un misterioso cacciatore di taglie transformer, Lockdown, che ha stretto un patto un una grande multinazionale terrestre guidata dal geniale Joshua Joyce (Tucci). La guerra incombe. Nuovamente sceneggiato da Ehren Kruger (che già aveva scritto il secondo e il terzo capitolo della saga), Bay & Company tentano la strada del sequel che è allo stesso tempo reboot: fuori Shia LaBeouf, Rosie Huntington-Witheley e John Turturro, dentro Mark Wahlberg, Nicola Peltz e Stanley Tucci. Bay tenta di realizzare un’opera ambiziosa e matura: invece di raccontare la storia d’amore tra un ragazzo e una ragazza questa volta vuole narrare quella tra un padre e una figlia. Ma purtroppo per lui (e soprattutto per noi) l’operazione fallisce. Difficile dire se L’età dell’estinzione sia peggio de La vendetta del caduto, ma se non lo è poco ci manca. Kruger incupisce la trama e rende tutto drammatico e scuro, togliendo quasi tutti i siparietti comici tra robot e lasciando solo qualche goffa scena in cui i transformers tentano di strappare qualche risata allo spettatore (senza farsi il problema di ricorrere alla volgarità). La trama è inconsistente e anche se alcuni spunti in un primo momento sembrano buoni tutto crolla in pochi minuti. Attori e personaggi sono inconsistenti, se si fa eccezione per il bravo Stanley Tucci, a riprova che a un attore del genere non serve avere un bravo regista per recitare bene. Le scene d’azione sono come sempre caotiche, rumorose, esplosive e tonitruanti, ma anche su questo piano sembra che Bay abbia perso qualcosa rispetto al buon terzo episodio: l’apocalisse che il regista metteva in scena in Transformers 3 qui si riduce a un semplice inseguimento per Hong Kong (e non pensate che l’ambientazione cinese sia casuale! Il mercato cinematografico cinese è diventato di primo piano in questi anni, e i lauti incassi ottenuti lo hanno dimostrato), con un po’ di esplosioni, grattacieli maciullati e dinosauri robot furiosi (Michael Bay. Come diavolo ti sono venuti in mente i dinosauri?!). E non basta! I 155 minuti del film precedente erano tanti, nonostante il film fosse godibilissimo, qui Bay ci propina questo devasto cinematografico per ben 11 minuti in più: 166 minuti totali! Assolutamente folle e sconsiderato! Ad ogni modo gli effetti speciali sono di serie A (anche se, ripeto, mi sembrano meno realistici di quelli del film precedente) e il cast tecnico non si discute: fotografia patinatissima di Amir Mokri (che gira per la prima volta alcune scene in IMAX 3D nativo) e musiche di Steve Jablonsky. Come prevedibile non è mancato l’immenso successo di pubblico, che però questa volta è rimasto deluso.
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khaleb83
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mercoledì 17 dicembre 2014
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dimenticabile
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Fa sorridere leggere recensioni che definiscono quest'inguardabile pastrocchio come "concettuale". Perché è davvero difficile trovarvi qualcosa di decente, e stando a quanto ricordo concettuale è una definizione usata per opere in cui il contenuto prevalga sulla forma.
Questo film, di contenuto, ne ha davvero poco: se il dilemma etico risolto a colpi di fucile di Optimus Prime sia sufficiente anche solo a ipotizzare che questo capitolo inutile sia concettuale, sono pronto a sottoscrivere la morte del cinema.
La trama è un'accozzaglia di espedienti: quelli che di solito vengono tollerati perché servono a mettere in moto gli eventi in un film senza pretese, qui lo costituiscono per intero.
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Fa sorridere leggere recensioni che definiscono quest'inguardabile pastrocchio come "concettuale". Perché è davvero difficile trovarvi qualcosa di decente, e stando a quanto ricordo concettuale è una definizione usata per opere in cui il contenuto prevalga sulla forma.
Questo film, di contenuto, ne ha davvero poco: se il dilemma etico risolto a colpi di fucile di Optimus Prime sia sufficiente anche solo a ipotizzare che questo capitolo inutile sia concettuale, sono pronto a sottoscrivere la morte del cinema.
La trama è un'accozzaglia di espedienti: quelli che di solito vengono tollerati perché servono a mettere in moto gli eventi in un film senza pretese, qui lo costituiscono per intero. Per non parlare dei suoi buchi enormi (citare i Cavalieri dando per assodato si capisca cosa siano senza lasciarlo intendere, o la storia dei Dinobot senza spiegarla o neanche raccontarla, non lascia spazio per un sequel, ma un vuoto ridicolo nel film).
La qualità della recitazione si riassume nella scelta di Wahlberg come protagonista, noto per tutto fuorché per la sua profondità; l'unica eccezione di rilievo è Tucci, l'unico che riesca a mantenere un personaggio sensato, per quanto assurdo, nell'abisso da commediola dell'umorismo del film. Perché strizzare l'occhio al divertimento è una formula che paga, ma farlo in maniera forzata rende il film una barzelletta: una battuta sbagliata rovina una scena d'azione o una scena "intensa" (le virgolette sono d'obbligo), e il film semplicemente ne trabocca.
Anche le caratterizzazioni dei personaggi sono assolutamente poco credibili. Passi il voler ricontestualizzare i Dinobot come barbari, ma almeno una personalità dargliela. Un samurai rissoso ha anche senso, ma in un film sui samurai, non quando la scelta dell'aspetto è dettata dal desiderio di incarnare uno stereotipo.
Persino le scelte estetiche, in cui Bay e i team con cui lavora si sono sempre dimostrati accurati, sono assolutamente contestabili: adatte forse a una versione animata per bambini, ma già un pubblico di ragazzini troverebbe alcune trovate che non anticipo come eccessive.
Un buco nell'acqua totale, decisamente il peggior film della saga e uno dei peggiori in assoluto nel suo genere (nel quale già sarebbe comunque lecito essere di manica larga dato l'obiettivo di tanta azione con poche pretese, il che è quanto dire).
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evildevin87
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mercoledì 3 dicembre 2014
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nuova linfa scadente per una saga scadente
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Mai apprezzato il brand dei Transformers in salsa Michael Bay, saga costituita da film d'intrattenimento che non intrattengono ma bensì annoiano fino a far sopraggiungere la sonnolenza, che è un po' come fare un film comico e non riuscire a far ridere. D'altronde questo è un problema ricorrente in tutti i suoi film, che finisce sempre per pompare fino all'ossesso in ogni cosa. La diretta conseguenza non può essere altro che tirar fuori qualcosa che stucca e nel quale è tutto o quasi fuori contesto. Ergo, trasmettere noia, sgomento e confusione anzichè divertire. E il suo non saper girare (o come lo chiamano lui e i suoi fans "usare un linguaggio differente") non aiuta, anzi conferisce ai suoi film un ulteriore punto di demerito.
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Mai apprezzato il brand dei Transformers in salsa Michael Bay, saga costituita da film d'intrattenimento che non intrattengono ma bensì annoiano fino a far sopraggiungere la sonnolenza, che è un po' come fare un film comico e non riuscire a far ridere. D'altronde questo è un problema ricorrente in tutti i suoi film, che finisce sempre per pompare fino all'ossesso in ogni cosa. La diretta conseguenza non può essere altro che tirar fuori qualcosa che stucca e nel quale è tutto o quasi fuori contesto. Ergo, trasmettere noia, sgomento e confusione anzichè divertire. E il suo non saper girare (o come lo chiamano lui e i suoi fans "usare un linguaggio differente") non aiuta, anzi conferisce ai suoi film un ulteriore punto di demerito.
Ma c'è da ammettere che i primi tre film nel non prendersi per nulla sul serio possono essere in qualche modo digeriti da chi va al cinema con l'unica pretesa di staccare il cervello e guardarsi due ore di robottoni che si cazzottano e spaccano tutto. Ecco, il problema di questo quarto capitolo (primo di una nuova trilogia a quanto pare) è proprio il volersi dare un tono più serio, però non cambiando nulla alla base. Risultato? La solita sceneggiatura piena zeppa di falle, la solita regia epilettica fatta di rallenty casuali e scene di azione totalmente confuse che rendono ancora più difficile la comprensione della trama, ammesso che ci sia una trama, e il tutto quanto a cozzare con questa assurda pretesa di dare un tono più tetro e serioso al tutto. Per non parlare dei dialoghi che sembrano essere scritti da un bambino di 12 anni e che nei momenti in cui vorrebbero far ridere fanno solo ammosciare gli zebedei per la loro banalità e comicità da quattro soldi, molto spesso a sproposito. Le continue e numerose esplosioni a caso sono anche orrende a vedersi, scintillose e palesemente fittizie che paiono mortaretti di capodanno. L'unica cosa che si salva è la spettacolare computer grafica con cui sono realizzati i robottoni, ma è il minimo che si può chiedere da un film con un budget col quale ci salveresti dalla fame il Burkina Faso.
Insomma, film bocciatissimo anche come film di puro intrattemento dal momento che non intrattiene, ma anzi annoia ed è ancora più stucchevole dei precedenti. Tenta di dare una ventata di aria fresca alla saga e non ci riesce, è sempre il solito filmaccio logorroico ed estremamente tronfio e tamarro. Questa era dell'estinzione io la invoco nei confronti di pellicole come queste, malgirate, fatte il puro gusto di sfoggiare la possibilità di usare mezzi costosissimi e con zero parsimonia.
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kyotrix
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mercoledì 26 novembre 2014
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pessimo
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Trama mediocre, dialoghi e battute ridicoli. Molte cose trattate male e irrealistiche. Lasciam poi perdere i dinosauri finali...
Spazzatura
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liuk!
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mercoledì 19 novembre 2014
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brutto
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Tolti gli effetti speciali, riciclati dai precedenti episodi, di questo film non rimane nulla. 130' senza trama. Troppo anche per i bambini. Da evitare.
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kondor17
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martedì 7 ottobre 2014
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divertente e ben fatto
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Mi trovo perfettamente d'accordo, una volta tanto, con la recensione. Nonostante le lacune narrative, infatti, il film diverte e prende dall'inizio alla fine, pur non essendo un amante del genere. Target adolescenziale, ovviamente, ma con bravi attori (l'ho visto per questo, mi piacciono molto Mark Wahlberg e Stanley Tucci) e con una storia ben scritta, con richiami filosofici ed epici. Effetti e computer Animation strabilianti, ai vertici, ma questa non è una novità per Michael Bay. Lhappy end è un pò stucchevole, ma in fondo ci sta.
Nonostante la lunghezza e le evidenti incongruenze, 3 stelle piene.
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mizio154
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sabato 20 settembre 2014
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optimus addio
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Il film l'ho visto e me ne sono pentito subito, rispetto ai film precedenti, dove i transformers erano alimentati dalla scintilla o allspark, in questo capitolo basta una batteria di una automobile, ridicolo, ma la cosa che mi ha urtato di più è il fatto che Optimus Prime non sia più il grande e vecchio saggio del gruppo autobot ma che si sia trasformato in uno spaccone menefreghista... Brutto brutto, erano migliori i primi tre.
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buccis
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giovedì 28 agosto 2014
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qual'è il limite fra credibilità e plausibilità?
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Sono sempre stato un estimatore di film d'azione, in quanto il cinema è per me innanzitutto evasione e sogno. Ho apprezzato molto il primo film della saga, che pur non avendo certo ambizioni intellettuali riusciva ad appassionare per il riuscito mix di trama, immagini e personaggi.
Siamo purtroppo ormai abituati a dover convivere con la moltiplicazione degli episodi in quanto le regole del marketing impongono nuove repliche ed immancabilmente, dal momento che una storia ci vuole, le sceneggiature si avventurano verso trame sempre più improbabili, fino (non scordiamoci che siamo alla 4a puntata) a creare situazioni che di fatto altro non servono che a giustificare gli effetti speciali, che diventano non più un mezzo ma il fine stesso del film.
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Sono sempre stato un estimatore di film d'azione, in quanto il cinema è per me innanzitutto evasione e sogno. Ho apprezzato molto il primo film della saga, che pur non avendo certo ambizioni intellettuali riusciva ad appassionare per il riuscito mix di trama, immagini e personaggi.
Siamo purtroppo ormai abituati a dover convivere con la moltiplicazione degli episodi in quanto le regole del marketing impongono nuove repliche ed immancabilmente, dal momento che una storia ci vuole, le sceneggiature si avventurano verso trame sempre più improbabili, fino (non scordiamoci che siamo alla 4a puntata) a creare situazioni che di fatto altro non servono che a giustificare gli effetti speciali, che diventano non più un mezzo ma il fine stesso del film. Questa, a mio avviso, è l'unica ottica attraverso la quale Transformers 4 può essere valutato.
Un film di fantascienza, per definizione, non sarà mai credibile, ma dovrà sempre essere plausibile. E' plausibile che si possano ipotizzare dei robots alieni che aiutano gli esseri umani, soprattutto se si disegnano simpatici ed antropomorfi. Ma non è a mio avviso accettabile (perché si scade ne ridicolo e può anche essere considerato un insulto all'intelligenza dello spettaore) che l'antropomorfizzazione arrivi a creare un Autobot (Hound) con tanto di barba, pancione e sigaro in bocca, senza contare le battute alla Blues Brothers. Ad un altro hanno messo un mantello tipo Batman. Stride troppo a mio avviso questa operazione di adattare l'immagine e la psicologia dei robot buoni ad un target di spettatore di massimo dieci anni, quando poi i temi trattati (per non parlare delle scene di distruzione di massa) sono per un pubblico adulto. Stendiamo infine un pietoso velo sui transformers dinosauri, che non si capisce cosa c'entrino.
A parte la prima mezz'ora, più interessante in quanto focalizzata sui personaggi umani (la metafora del cinema abbandonato ci ricorda che Michael Bay potrebbe fare grandi cose, se potesse staccarsi dai modelli che ormai lo contraddistinguono), il resto del film è stato per me davvero stancante e nioioso, troppo ripetitivo nelle infinite scene di lotta ed inseguimenti e addirittura straniante nelle inquadrature dentro l'astronave.
Di sicuro ci sarà un altro capitolo, mi chiedo come verrà riscaldata per la quinta volta questa minestra.
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il beppe nazionale
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martedì 19 agosto 2014
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la degradazione continua
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E' una triste parabola verso il basso quella che traccia la saga cinematografica di Transformers.
Il quarto capitolo decide di rompere col passato con un cambio di cast e un restiling degli amati robottoni, ma nello stesso tempo propone una soluzione di continuità con quanto accaduto in Dark side of the Moon. Soluzione che purtroppo si mantiene anche per quanto riguarda la qualità della pellicola. Già in Transformers 3 eravamo stati costretti ad assistere al brusco passaggio da un gruppo esiguo di robot all'invasione aliena, ritrovando l'irritante dogma di Spielberg con tutte le sue caratteristiche astronavi con barbigli. Irritante ho detto, perchè dopo Thor 2, The Avengers, L'uomo d'acciaio, sembra che negli studi americani, Spielberg a parte, non si pensi ad altro.
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E' una triste parabola verso il basso quella che traccia la saga cinematografica di Transformers.
Il quarto capitolo decide di rompere col passato con un cambio di cast e un restiling degli amati robottoni, ma nello stesso tempo propone una soluzione di continuità con quanto accaduto in Dark side of the Moon. Soluzione che purtroppo si mantiene anche per quanto riguarda la qualità della pellicola. Già in Transformers 3 eravamo stati costretti ad assistere al brusco passaggio da un gruppo esiguo di robot all'invasione aliena, ritrovando l'irritante dogma di Spielberg con tutte le sue caratteristiche astronavi con barbigli. Irritante ho detto, perchè dopo Thor 2, The Avengers, L'uomo d'acciaio, sembra che negli studi americani, Spielberg a parte, non si pensi ad altro. Saturi di questa sovraesposizione ci ritroviamo a fare di tutta l'erba un fascio e a notare troppe somiglianze nel design delle navicelle, nei loro rumori, nelle armature. Non rimane più niente di caratteristico, solo uno stereotipo per sollazzare i disegnatori in CGI.
Transformers 4 si inscrive in questo Leitmotiv e si sfalda come una statua d'argilla. Eccessivamente lungo, più tragicomico che ironico, totalmente inverosimile negli scontri, il lungometraggio si rivela un pesante agglomerato di banalità.
Wahlberg non è La Beouf, Tucci non è Turturro, come la Huntington non era la Fox: la mancanza si sente. Il pubblico è stato fidelizzato sulla peculiare verve ironica degli attori, e ora si ritrova a dover rifare l'abitudine a personaggi completamente nuovi. L'abitudine si rifà, anche volentieri, a patto che ci sia sotto una minima caratterizzazione dei personaggi e una trama minimamente pensata. Tutto questo manca.
Wahlberg inscena un padre ultrageloso di una figlia supersexy che va in giro mezza nuda, Tucci inizialmente è il viscido antagonista e poi diventa la stella 'comica' del film, senza che si dica qualcosa di più, senza che la storia dei personaggi abbia qualcosa di minimamente interessante. A livello robotico, Optimus parte come un rottame visibilmente indebolito, per poi tornare agli antichi splendori senza il minimo apporto dell'Allspark. Fucilato, bastonato, trapassato, missilato: nulla può distruggere il campione degli Autobot. Nemmeno non uno, ma ben due antagonisti, tra cui un rinato Megatron che ci fa chiedere se non fosse stato meglio lasciarlo vivere, piuttosto che farlo ritornare in questa maniera. Giusto per solleticare i ricordi d'infanzia esordiscono poi anche i Dino-transformers, personaggi dal concept intrigante e piazzati in campo come metallo d'assalto.
Infine, per chi si fosse chiesto chi ha creato cosa, appaiono i Creatori che ci immergono in un ulteriore salto all'indietro dopo The Fallen e Sentinel.
A che pubblico è rivolto questo L'era dell'estinzione? A bambini? A ragazzi? Agli affezionati? Transformers 4 non dice nulla, se non che gli animatori sono bravi a disegnare in digitale. Transformers 4 non intrattiene nemmeno, annoia. Ogni azione ha la fluidità narrativa del piombo, i dialoghi sono basilari, la comicità è forzata, l'introspezione inesistente.
Se vogliamo vedere un padre geloso fatto come si deve si guardi a Khal Lightman; se vogliamo vedere una bella invasione aliena si giochi a Mass Effect 3; se vogliamo vedere un Transformers fatto bene, guardiamo il primo e il secondo.
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