rolshack
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lunedì 22 dicembre 2014
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scorbuto au pellicola
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No so proprio da dove cominciare
Dal caporetto del cinema o dagli orchi in gonnella.
Questo film é il capolinea della cinematografia.
Partiamo dal primo punto
1. Smaug, male impersonificato che nel due si presenta come il più forte di tutti, colui che impedisce a tutti di conquistare la montagna, si rivela essere pericoloso come un asparago.
2. Anche gli orchetti non spiccano per virilità, grossi e tatuati ma non più forti delle fatine dei boschi
3. A completare dialoghi imbarazzanti e scene ridicole quali quelle di bird watching, tra pipistrelli, aquile e altri volatili di vario tipo.
Concludo sconsigliando vivamente la visione
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faramir199
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lunedì 22 dicembre 2014
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ho visto qualche critica
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Tranne la sit. comm, prendiamo qualsiasi genere, qualsiasi tipo di scena, di situazione, sentimentale, di azione , effetti speciali , costruzione dell'immagine, potenza espressiva, musica ...tutto quello che è cinema e ti fa annichilire sulla sedia del cinema e insomma ti fa spalancare la bocca .
siccome non ho voglia di rispondere a tutte le critiche a volte assurde, vi dirò ...
prendete un qualsiasi altro film e portatemene uno migliore, sotto tutti i punti di vista...(Tranne il genere Comm.)
Non c'è.
Pur se ovviamente essendo antecedente "il ritorno del re" era un opera titanica che mi stupì maggiormente,proprio perchè era una novità.
Potreste prendere un qualsiasi fotogramma incorniciarlo appenderlo in qualsiasi parete e cambierete quel posto per sempre, in un bel posto.
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Tranne la sit. comm, prendiamo qualsiasi genere, qualsiasi tipo di scena, di situazione, sentimentale, di azione , effetti speciali , costruzione dell'immagine, potenza espressiva, musica ...tutto quello che è cinema e ti fa annichilire sulla sedia del cinema e insomma ti fa spalancare la bocca .
siccome non ho voglia di rispondere a tutte le critiche a volte assurde, vi dirò ...
prendete un qualsiasi altro film e portatemene uno migliore, sotto tutti i punti di vista...(Tranne il genere Comm.)
Non c'è.
Pur se ovviamente essendo antecedente "il ritorno del re" era un opera titanica che mi stupì maggiormente,proprio perchè era una novità.
Potreste prendere un qualsiasi fotogramma incorniciarlo appenderlo in qualsiasi parete e cambierete quel posto per sempre, in un bel posto.
...Ma è ovvio la mia opinione non conta, ma è altrttanto ovvio che per me contano poco le altre critiche, e non ho bisogno di dire altro .
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casval
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lunedì 22 dicembre 2014
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capace di incuriosire, ma non di appassionare!
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Un primo tempo pieno di novità, capace di stupire nonostante si tratti del sesto film della saga. Con un ritmo teso come un arco, Jackson ci propone un'enorme battaglia dove non sembra mancare proprio nulla: i combattimenti degli elfi, eleganti e dinamici come una danza, le testuggini dei nani, vere montagne mobili sul campo di battaglia, e infine il coraggio degli uomini, grandi combattenti che si scoprono eroi di fronte alle avversità.
Non si può non riconoscere la saggezza degli Hobbit, la consapevolezza che nelle cose semplici come una ghianda possa essere contenuta molta più ricchezza di quanta ve ne sia nel cuore tenebroso e avido della montagna. Così anche il coraggio di Bilbo non è quello del grande condottiero, ma quello del giusto, che sa fare la differenza anche senza essere mosso dal desiderio di gloria.
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Un primo tempo pieno di novità, capace di stupire nonostante si tratti del sesto film della saga. Con un ritmo teso come un arco, Jackson ci propone un'enorme battaglia dove non sembra mancare proprio nulla: i combattimenti degli elfi, eleganti e dinamici come una danza, le testuggini dei nani, vere montagne mobili sul campo di battaglia, e infine il coraggio degli uomini, grandi combattenti che si scoprono eroi di fronte alle avversità.
Non si può non riconoscere la saggezza degli Hobbit, la consapevolezza che nelle cose semplici come una ghianda possa essere contenuta molta più ricchezza di quanta ve ne sia nel cuore tenebroso e avido della montagna. Così anche il coraggio di Bilbo non è quello del grande condottiero, ma quello del giusto, che sa fare la differenza anche senza essere mosso dal desiderio di gloria. Perfetta la recitazione di Martin Freeman, curata fin nei movimenti degli occhi e nei mezzi sorrisi. L'insistere della videocamera sui primi piani mette in luce una recitazione non verbale di grandissima espressività.
Potentissima e terrificante la battaglia contro Sauron e i nove re, peccato solo che sia risultata solo una parte marginale della trama. Sarebbe stato bello vedere qualche connessione in più col Signore degli anelli, indugiare di più sulle origini del Negromante, ma forse Jackson voleva lasciarsi spazio per una eventuale versione cinematografica del Silmarillion.
Tanti elementi, alcuni vecchi, altri nuovi, che magari hanno saputo incuriosire, ma non appassionare. I sentimenti dei personaggi, non coinvolgono e non riescono più di tanto a dare empatia alla pellicola.
Il secondo tempo delude rispetto al primo: è una conclusione, ma senza colpi di scena significativi. Lo Hobbit si riallaccia al Signore degli anelli, confermando di essere un'opera pur sempre minore e di contorno.
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mickey97
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lunedì 22 dicembre 2014
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un film magistrale visivamente spettacolare
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La trilogia de lo Hobbit spontaneamente la si paragona a quella de Il Signore degli Anelli per poi constatare quanto la prima risulti inferiore alla seconda, questo senza dubbio ma sono comunque due cose completamente diverse perchè mentre Lo Hobbit si sintetizza in tre momenti principali: il viaggio verso la montagna, la conquista e la difesa della stessa, Il Signore degli Anelli invece ha una trama decisamente più articolata e complessa satura di dettagli, poichè suddiviso in tre libri distinti e separati. La Battaglia delle Cinque Armate tende a rivelarsi visivamente spettacolare dopo una serie di fasi antecedenti che enunciano il tono pacato della vicenda, la quale proprio nel cuore delle disputa fra le legioni diviene sempre più ricca anche con l'acquisizione di un ritmo serrato che coinvolge sempre più lo spettatore.
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La trilogia de lo Hobbit spontaneamente la si paragona a quella de Il Signore degli Anelli per poi constatare quanto la prima risulti inferiore alla seconda, questo senza dubbio ma sono comunque due cose completamente diverse perchè mentre Lo Hobbit si sintetizza in tre momenti principali: il viaggio verso la montagna, la conquista e la difesa della stessa, Il Signore degli Anelli invece ha una trama decisamente più articolata e complessa satura di dettagli, poichè suddiviso in tre libri distinti e separati. La Battaglia delle Cinque Armate tende a rivelarsi visivamente spettacolare dopo una serie di fasi antecedenti che enunciano il tono pacato della vicenda, la quale proprio nel cuore delle disputa fra le legioni diviene sempre più ricca anche con l'acquisizione di un ritmo serrato che coinvolge sempre più lo spettatore. Quest'ultimo ammira gli straordinari effetti speciali, le modalità di combattimento ( specialmente degli elfi ) e lo scontro fra Torin ed il leader degli orchi comunemente noti come i Mangiaterra e non solo... perdonando di conseguenza l'inizio un po piatto della battaglia. Peter Jackson ha realizzato nel complesso un film magistrale, cura i dettagli e valorizza molti dei personaggi e non ha il benchè minimo dubbio ad inserire un po' di sentimentalismo, eh sì il film è pure commuovente nel momento in cui Bilbo saluta i nani, Gandalf e la Terra di Mezzo, anche noi le diciamo addio mentre attraversiamo il ponte che ci porta alla scena iniziale de Il Signore degli anelli ma la via adesso è interrotta perchè poi non ci sarà più nulla ed il collegamento Lo Hobbit - Signore degli Anelli purtroppo non è possibile, le idee è pur vero che vengono dopo ma non posso nascondere tale rammarico.
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arcadia71
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lunedì 22 dicembre 2014
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correggete le frasi celebri
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Nelle frasi celebri se ne cita una di Frodo... ma che film avete visto?
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paolp78
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domenica 21 dicembre 2014
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spettacolare impatto visivo
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L'accoppiata Peter Jackson-JRR Tolkien non tradisce. Ancora una volta gli spettatori sono portati magicamente nel mondo di Bilbo e Gandalf. Un mondo che grazie a Jackson riesce a sembrare reale, tanto che lo spettatore si cala completamente in questa realtà.
La regia è come al solito impeccabile, gli effetti speciali fanno decisamente la differenza e insieme all'ambientazione ed ai paesaggi bellissimi costituiscono chiaramente il piatto forte del film.
Un'opera avvincente, che porta sullo schermo il fantastico mondo della Terra di Mezzo senza tradirne lo spirito e delineandone le atmosfere. L'opera di Tolkien è pienamente rispettata.
Lo studio dei particolari è meticoloso, il film funziona e riesce a raggiungere il suo scopo.
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L'accoppiata Peter Jackson-JRR Tolkien non tradisce. Ancora una volta gli spettatori sono portati magicamente nel mondo di Bilbo e Gandalf. Un mondo che grazie a Jackson riesce a sembrare reale, tanto che lo spettatore si cala completamente in questa realtà.
La regia è come al solito impeccabile, gli effetti speciali fanno decisamente la differenza e insieme all'ambientazione ed ai paesaggi bellissimi costituiscono chiaramente il piatto forte del film.
Un'opera avvincente, che porta sullo schermo il fantastico mondo della Terra di Mezzo senza tradirne lo spirito e delineandone le atmosfere. L'opera di Tolkien è pienamente rispettata.
Lo studio dei particolari è meticoloso, il film funziona e riesce a raggiungere il suo scopo.
La scena in cui Thorin, alla testa degli altri dodici nani, esce dal castello e si getta nella mischia della battaglia, è esaltante: da brividi. Di grande effetto tutte le sequenze che comprendono combattimenti (quelle iniziali con Smaug protagonista e quelle finali che descrivono la guerra tra le armate di elfi, nani, orchi ed uomini).
La storia narrata, come quella della trilogia del Signore degli Anelli, è destinata a non rimanere impressa nella memoria degli spettatori, almeno non nei dettagli; nel ricordo invece ci resterà senz'altro la sensazione di aver assistito ad uno dei massimi spettacoli di una certa cinematografia moderna, di cui Jackson è probabilmente il maggiore esponente.
La sala cinematografica, con il suo schermo e la riproduzione ottimale dei suoni, è essenziale per poter gustare al meglio un film di questo genere.
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arbi!
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domenica 21 dicembre 2014
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addio terra di mezzo!
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Che dire, il film è ottimo vorrei poter mettere le cinque stelle, dato che sono un fan di questo franchise, e definire questo film un capolavoro, ma non lo è.
Jackson ancora una volta dirige un cast fantastico che sostiene il film dal primo all'ultimo secondo, ma in tutta questa "baraonda" Jackson (secondo me) si dimentica di dare un finale ad alcuni personaggi: infatti non si capisce che fine farà la montagna solitaria o chi diverrà il re di essa, non si capisce che fine farà tauriel dato che nel signore degli anelli non si vede, non si capisce che fine fara tranduill e non si capisce ch fine fara il coraggiosissimo bard.
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Che dire, il film è ottimo vorrei poter mettere le cinque stelle, dato che sono un fan di questo franchise, e definire questo film un capolavoro, ma non lo è.
Jackson ancora una volta dirige un cast fantastico che sostiene il film dal primo all'ultimo secondo, ma in tutta questa "baraonda" Jackson (secondo me) si dimentica di dare un finale ad alcuni personaggi: infatti non si capisce che fine farà la montagna solitaria o chi diverrà il re di essa, non si capisce che fine farà tauriel dato che nel signore degli anelli non si vede, non si capisce che fine fara tranduill e non si capisce ch fine fara il coraggiosissimo bard. Jackson lascia troppo all'imagginazzione per la storia di questi personaggi e considerati gli standard della durata dei suoi film, c'era pure tempo per dare un finale brutto o bello che sia ad ognuno di essi.
Un'altra cosa che non mi è affato piaciuta è la presenza costante della computer grafica, insomma essa è necessaria per il film, ma ci sono scene ad esempio: un campo lunghissimo della città di dale che viene invasa dagli orchi che fa pensare più ad un videogioco che ad un film.
Per il resto quasi tutte le scene con schermo verde e computer grafica sono ben gestite.
In genere il film è coerente al signore degli anelli e vi sì ricollega bene di fatti Jackson non compie alcun errore di scrittura.
La battaglia è la cosa più graficamente spettacolare che io abbia mai visto sul grande schermo, non scherzo la battaglia viene sostenuta dalle azioni tattiche dei personaggi (che fanno sì che la battaglia perduri e che un fantastico spettacolo continui) e dalla grande gestione di Jackson di tutta la battaglia, insomma credo che Jackson faccia entrare tutte le comparse nel momento giusto al posto giusto, e credo che dia ad i personaggi della battaglia tutto il tempo di cui hanno bisogno per costruire queste epiche lotte con fantastiche coereografie.
In conclusione il film è assolutamente una perla del fantasy, perchè emoziona per ciò che provano i personaggi e perchè il film è più che sufficientemente epico (cosa necessaria per il fantasy) ma non è una delle perle più pregiate.
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[+] immaginazione
(di blacky)
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mati :d
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domenica 21 dicembre 2014
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...quello che temevo
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Nella recensione de La desolazione di Smaug, avevo espresso i miei timori riguardo questo ultimo film della trilogia. Devo dire che sono rimasta delusa, e mi chiedo perchè Peter Jackson abbia voluto insistere per fare 3 film, finendo col rovinare un'opera tanto bella come Lo Hobbit. Sicuramente non si possono fare paragoni con il libro, perchè a questo punto è ovvio come ci si sia distaccati quasi del tutto dal testo di Tolkien...i puristi saranno sconcertati dalle aggiunte di Jackson e inevitabilmente a molti il film non piacerà. La scena iniziale, ancora prima della comparsa del titolo, è perfetta e mozzafiato, soprattutto grazie alla presenza di Smaug.
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Nella recensione de La desolazione di Smaug, avevo espresso i miei timori riguardo questo ultimo film della trilogia. Devo dire che sono rimasta delusa, e mi chiedo perchè Peter Jackson abbia voluto insistere per fare 3 film, finendo col rovinare un'opera tanto bella come Lo Hobbit. Sicuramente non si possono fare paragoni con il libro, perchè a questo punto è ovvio come ci si sia distaccati quasi del tutto dal testo di Tolkien...i puristi saranno sconcertati dalle aggiunte di Jackson e inevitabilmente a molti il film non piacerà. La scena iniziale, ancora prima della comparsa del titolo, è perfetta e mozzafiato, soprattutto grazie alla presenza di Smaug...il Drago che ci aveva impressionato nella precedente pellicola. Morto lui però la narrazione perde forza e corre a singhiozzo fino alla fine. Ci sono passaggi poco chiari, soprattutto nei salti tra le vicende dei nani e quelle di Gandalf che viene soccorso da Galadriel, Elrond e Saruman...senza contare la persistenza di Radagast, a dir poco irritante con le sue lepri giganti. Compaiono i "mangiaterra", creature inspiegabili e rimaste ignote allo spettatore. La cosa però che più mi ha infastidito è stato il triangolo amoroso tra Tauriel, Legolas e Kili...un'aggiunta del tutto fuori luogo e non in sintonia con i caratteri di elfi e nani della Terra di Mezzo. Che Jackson, cedendo al sentimentalismo, abbia inserito delle scene banali e smielate, diventa chiaro quando persino Thranduil, re degli elfi, dal nulla, rivela al figlio che sua madre lo amava...ma perchè?! Tutto ciò è a discapito dei nani e di Bilbo, che solo nell'ultima parte, quando tutto si avvia alla conclusione, riacquistano più spazio. Non mancano comuque i momenti di adrenalinica tensione, e nemmeno quelli, più teneri, di commozione...il cast è eccezionale come al soltio, così come i costumi, magnifici, e le ambientazioni.
Così come Bilbo dice addio ai suoi amici nani, anche noi abbiamo detto addio alla Terra di Mezzo, dopo questo viaggio all'indietro nel tempo per poi essere richiamati agli eventi già visti del Signore degli Anelli. Mi dispiace solo che alcune sviste di un regista capace come Peter Jackson abbiano offuscato un lavoro così grande...
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(di andrea.bonino.97)
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(di faramir199)
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saruman^
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domenica 21 dicembre 2014
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sono felice di questo film!
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Io sono un appassionatissimo di Tolkien e per questo qualche giorno prima di vedere il film ho riletto gli ultimi sette capitoli dello Hobbit per avere freschi anche i più minimi particolari e per riapprezzare le sensazioni ed il messaggio finale che l'autore ha voluto trasmettere. Devo dire che messaggio e sensazioni sono stati trasmessi anke nel Lo Hobbit La Battaglia delle Cinque Armate di Jackson nonostante il film sia in generale povero di veri e propri dialoghi fra i personaggi e verta più sulle dinamiche della battaglia. A mio parere Jackson ce l'ha fatta! È riuscito a trasmettere col suo film ciò che ha voluto comunicare il Professore.
Quello ke ho visto il pomeriggio del 17 e ho rivisto il 20 è un tipo di film completamente nuovo: partenza subito in grande con la morte di Smaug, la liquidazione rapida della questione di Sauron il Negromante (che si ritira verso est) e una storia che si sviluppa attraverso dinamiche che vanno subito al nocciolo della situazione (al contrario dei primi due film).
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Io sono un appassionatissimo di Tolkien e per questo qualche giorno prima di vedere il film ho riletto gli ultimi sette capitoli dello Hobbit per avere freschi anche i più minimi particolari e per riapprezzare le sensazioni ed il messaggio finale che l'autore ha voluto trasmettere. Devo dire che messaggio e sensazioni sono stati trasmessi anke nel Lo Hobbit La Battaglia delle Cinque Armate di Jackson nonostante il film sia in generale povero di veri e propri dialoghi fra i personaggi e verta più sulle dinamiche della battaglia. A mio parere Jackson ce l'ha fatta! È riuscito a trasmettere col suo film ciò che ha voluto comunicare il Professore.
Quello ke ho visto il pomeriggio del 17 e ho rivisto il 20 è un tipo di film completamente nuovo: partenza subito in grande con la morte di Smaug, la liquidazione rapida della questione di Sauron il Negromante (che si ritira verso est) e una storia che si sviluppa attraverso dinamiche che vanno subito al nocciolo della situazione (al contrario dei primi due film).
Sono felice di questo film! Non dico che è il film perfetto (anke perchè necessita di una EE che aggiusti e aggiunga alcune parti fondamentali) ma dico che Jackson ci ha azzeccato! Questa trilogia è senza dubbio partita con il piede sbagliato perchè facendo tre film e dovendo rispondere a certe dinamiche di mercato (e ad un pubblico in generale diverso a quello di un decennio fa) era ovvio ke il brodo sarebbe stato allungato con cose superflue o addirittura contastanti con gli stessi scritti di Tolkien. Infatti sono venuti fuori Azog (che in realtà muore 142 anni prima de Lo Hobbit), l'assurda (anke se emozionante) sequenza dei barili e la storia fra Kili e Tauriel ecc...
Io avrei fatto una saga più "sobria" (in due film!) ma più attinente al libro anche se devo dire ke Jackson & Co mi hanno letteralmente stupito (contro ogni aspettativa!) in senso positivo con il personaggio Smaug!
Ritornando a parlare di quest'ultimo capitolo vorrei dire che secondo me ci sono due scene che da sole valgono il prezzo del biglietto: la carica di Thorin & Co che escono dalle Montagna e il dialogo finale fra Bilbo e Thorin. Quest'ultimo oltre che rispettare quasi perfettamente il libro fa capire molto bene come la missione sarebbe fallita senza lo Hobbit (Thorin ringrazia Bilbo) perchè inevitabilmente i nani sarebbero diventati vittime della loro stessa brama per l'oro (ammesso ke fossero riusciti a scappare dagli elfi e a soppravvivere all'ira di Smaug). Un dialogo ke ti fa capire cos'è la vera amicizia ovvero l'aiutarsi a guardare oltre i propri programmi e oltre il proprio piccolo recinto (ci tengo a ricordare ke Gandalf aveva aiutato Bilbo ad uscire dal suo piccolo): un aiutarsi a guardare a questo mistero ke è la vita e a cogliere la bellezza ke sta in essa. Questo è il fatto straordinario dell'avventura di Bilbo e dei nani oltre all'aver scatenato gli eventi ke hanno portato all'uccisione del drago e alla ricostituzione dell'antica prosperità nella zona della Montagna Solitaria... e oltre all'aver fatto trovare ad uno hobbit un "oggetto" ke caratterizzerà la missione di grandissima portata del Signore degli Anelli.
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bugnato
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domenica 21 dicembre 2014
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battaglia delle 5 armate o fiera del bestiame?
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C'era una notevole aspettativa nell'aria riguardo al capitolo conclusivo della controversa trilogia su "Lo Hobbit". Come poteva mai essere resa questa tanto decantata battaglia delle cinque armate?
Sicuramente meglio di così, è la risposta che mi verrebbe più naturale. Colpa dei tagli? è possibile, ma allora forse avrebbe potuto durare un po' meno l'infinito duello che viola qualunque legge della fisica tra Legolas e Bolg - era evidentemente indispensabile indulgere in messe in scena di ispirazione tipicamente videogiochesca. A tal proposito, ha senso ricordare la scena della cacciata di Sauron da Dol Guldur. Scena di per sè non malvagia, nella quale però forse Dama Galadriel "trasfigurata" poteva assomigliare un po' di più a come appare nella Compagnia dell'anello, piuttosto che a una Samara di the Ring.
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C'era una notevole aspettativa nell'aria riguardo al capitolo conclusivo della controversa trilogia su "Lo Hobbit". Come poteva mai essere resa questa tanto decantata battaglia delle cinque armate?
Sicuramente meglio di così, è la risposta che mi verrebbe più naturale. Colpa dei tagli? è possibile, ma allora forse avrebbe potuto durare un po' meno l'infinito duello che viola qualunque legge della fisica tra Legolas e Bolg - era evidentemente indispensabile indulgere in messe in scena di ispirazione tipicamente videogiochesca. A tal proposito, ha senso ricordare la scena della cacciata di Sauron da Dol Guldur. Scena di per sè non malvagia, nella quale però forse Dama Galadriel "trasfigurata" poteva assomigliare un po' di più a come appare nella Compagnia dell'anello, piuttosto che a una Samara di the Ring.
Ma parliamo effettivamente della battaglia, il cui esito appare quasi miracoloso, dato il numero impressionante di orchi che si riversa fuori dalle galleria dei "mangiaterra" - vogliamo parlarne? ma cos'è? Tremors? Vermoni giganti che poi spariscono con la stessa non chalance con cui sono apparsi, invece di prestare ancora la loro opera che, con ogni evidenza, poteva essere di grande impatto per la buona riuscita della battaglia! L'unico commento possibile è lo stesso che fa Dàin nel vederli comparire: "Oh, per favore!"
Dicevamo delle orde infinite di orchi, che vengono fronteggiate con una rapidità sorprendente, se non surreale, dai nani del primo battaglione di Dàin che subito mettono in piedi una ben congegnata testuggine, la quale però viene praticamente vanificata dagli elfi che la scavalcano con un salto di svariati metri e si avventano contro gli orchi. Della serie, innanzitutto la scena figa e solo in secondo piano la sensatezza - sempre per rimanere coerenti con lo stile da videogioco - a tal proposito forse merita una menzione anche il cervo gigante di Thranduil che infilza sulle sue corna ben sei orchi corazzati, permettendo così al suo padrone di decapitarli tutti con un colpo solo. Già.
Poi in qualche maniera gli orchi vengono annientati. Completamente.
In tutto ciò Tauriel scopre cosa vuol dire soffrire per la morte di qualcuno che si ama. E vabbè, qualche cliché è inevitabile, vero?
D'altra parte molto belle e emozionanti sono sia la morte dei giovani Fili e Kili, che quella di Thorin, la cui pazzia è resa in maniera credibile, anche pregevole.
La performance di Martin Freeman è come sempre più che encomiabile, eccellente. Con ogni evidenza notevoli anche gli altri interpreti, a fronte di una sceneggiatura che fa acqua da molte parti e che chiude malamente una trilogia che aveva già fatto storcere il naso a molti.
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