claudiofedele93
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venerdì 19 dicembre 2014
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addio, terra di mezzo!
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Fa uno strano effetto entrare in sala e vedere l'ultimo capitolo de Lo Hobbit, vuoi per il grande eco di cui ha goduto la saga in passato e adesso, vuoi le per aspettative (in parte ridimensionate dalla maggior parte della critica e da chi si è immedesimato nell'arduo compito di fare il critico per l'occasione), vuoi anche per una certa emotività ed infine per il fatto di cui bisogna ormai prendere coscienza: La Terra di Mezzo ci saluta attraverso Jackson e il lascito di questi sarà ormai una eredità pesante con cui si dovrà fare i conti.
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Fa uno strano effetto entrare in sala e vedere l'ultimo capitolo de Lo Hobbit, vuoi per il grande eco di cui ha goduto la saga in passato e adesso, vuoi le per aspettative (in parte ridimensionate dalla maggior parte della critica e da chi si è immedesimato nell'arduo compito di fare il critico per l'occasione), vuoi anche per una certa emotività ed infine per il fatto di cui bisogna ormai prendere coscienza: La Terra di Mezzo ci saluta attraverso Jackson e il lascito di questi sarà ormai una eredità pesante con cui si dovrà fare i conti.
Una serie di sei film, i primi 3, realizzati nei primissimi anni 2000, corrispondenti ai libri omonimi de Il Signore degli Anelli; la nuova trilogia nata, con un lungo travaglio, dal romanzo "minore" del professore inglese che ha rivisto (dopo una lunga gestazione) ancora P.J. alla cabina di regia.
La Battaglia delle Cinque Armate è un lavoro inedito e innovativo, sotto vari punti di vista, in primis a livello tecnico. Se eravamo infatti abituati ad una certa prolissità e calma nei lavori del neozelandese oggi ci troviamo di fronte ad lungometraggio carico di pathos, tensione e dotato di un ritmo davvero forsennato, in pieno stile e coerenza con gli ultimi 15 minuti di quella The Desolation of Smaug di un anno addietro. Ma laddove il secondo ed il primo capitolo godevano di tempi rilassati qui la pressione e gli eventi rocamboleschi ci portano in una giostra inarrestabile come se ci trovassimo alla guida di una macchina incapace di andare sotto i 70 km orari.
E' un male questo? Assolutamente no! Un Jackson inedito è ciò di cui si aveva veramente bisogno, un registro completamente innovativo è stato un passo vincente che non ha ammorbidito né ingolfato un ingranaggio tanto delicato come poteva essere la trilogia de Lo Hobbit. Ad affiancare il tutto vi è poi il talento e l'estro creativo, la voglia di spingersi oltre e rendere dinamica la propria arte perché mai la regia del premio Oscar era stata tanto fluida come adesso e tale fluidità ha potuto rendere il tutto elegante e sofisticato al tempo stesso, permettendoci di assistere ad una dura battaglia, sempre ben controllata, ma pur costantemente realistica e incredibilmente "fisica". Ad eccezione di alcuni scivoloni, inscenati sopratutto dagli elfi ed in particolare da Legolas, le cinque armate danno vita ad una battaglia che fa del corpo a corpo e della fisicità il proprio punto di forza.
Al di là di questo c'è poi la storia ed i personaggi, ove alcuni godono di maggior enfasi ed altri meno. Il piccolo Bilbo Baggins è testimone del lento declino di Thorin, ma è anche protagonista di alcuni dei più eroici atti di coraggio, specchio del suo valore e della sua fedeltà. Thorin, Thranduil, Bard e Gandalf devono fare i conti con i propri demoni, sia interiori che esteriori ed il tutto in alcuni frangenti assume connotati puramente teatrali che subiscono l'influenza di Shakespeare e di altri esponenti passati del teatro di Sua Maestà.
Ma dove La Battaglia delle Cinque Armate scricchiola? Nella sua natura di terzo capitolo, che qui non convince appieno, perché al contrario di Un Viaggio Inaspettato e La Desolazione di Smaug una volta usciti dal Cinema non si ha una sensazione di completezza, né (parafrasando) ci si sente con la "pancia piena". Quel che in principio doveva essere un film diviso in due parti adesso è costretto a scontare alcune lacune di sceneggiatura e sotto-trame non chiamate in causa durante l'epilogo, perché è proprio nella conclusione che si legge in modo chiaro un disegno composto in modo diverso nella sua genesi e poi gestito in un altro; forse se avesse avuto altro tempo, Jackson, sarebbe stato in grado di saper regalarci qualcosina in più e qui c'è un po' di amaro dispiacere dato il potenziale. Non è una critica particolarmente pesante, però essa rappresenta la consapevolezza di essere venuto concretamente al cospetto della seconda parte della medaglia di questa produzione, la parte potremmo dire "più scomoda".
Per quel che riguarda la fedeltà ai libri va detto che così come in passato, anche adesso si ripercorrono all'incirca gli stessi avvenimenti, con qualche considerevole cambiamento, ma in fondo niente di rivoluzionario dato che chi scrive è un convinto fautore che le trasposizioni non possano mai essere tali e quali alla loro contro parte cartacea, il più delle volte per via del fatto che ciò che funziona in un libro al cinema non può funzionare. (Es. Tom Bombadil ne La Compagnia dell'Anello)
C'è comunque Tolkien, magari non sempre, ma c'è e lo si scorge tra le righe, nel profondo, al di là dei duelli e degli effetti speciali e dato che bisogna comunque sapersi adattare è vero che in questo film c'è anche Il Trono di Spade (sotto un'aspetto puramente antropologico, così come c'è molta televisione sopratutto nella scelta di "dividere" un film a metà con un cliffhanger) e molte realtà videoludiche o cinematografiche con cui oggi è giusto confrontarsi e che hanno reso la trilogia precedente tanto affascinante, quanto un semplice e geniale connubio tra forma e contenuto perfettamente calibrato. Tematiche, sfumature, dialoghi e piccoli dettagli ci portano a scoprire alcuni elementi del Legendarium che però non sono serviti su un piatto d'argento e molte volte proposti sotto angolazioni diverse, confluite in quella che è la base del cinema di Jackson.
Lo Hobbit è arrivato così alla sua conclusione, dimostrandosi esattamente come il suo alter ego cartaceo: un qualcosa di inferiore a quel che rimane un capolavoro cinematografico/letterario quale è Il Signore degli Anelli, ma grazie ad un uomo che ha impiegato 20 anni della sua vita è indubbio che quel che ci troviamo davanti sia un ottimo lavoro, un finale che seppur non elaborato come The Return of the King farà commuovere in modo naturale chi nel 2001 varcò la porta di una qualunque sala cinematografica ed udì in quell'occasione raccontare da Bilbo quelle che furono le sue avventure. Ed allora in fin dei conti si è spinti a chiudere un occhio di fronte alle varie imperfezioni, ad alcuni personaggi lasciati a se stessi e ad alcuni inseriti forzatamente per diluire il tutti (vedi Alfrid la cui presenza oltre che a dar noia risulta fine a se stessa), consci che purtroppo molte verità verranno svelate nella famosa Edizione Estesa, mai come ora necessaria e tanto importante. Una lacrima sincera scenderà sul volto di chi ha amato ed ama la Terra di Mezzo perché questa vale più di tutto l'oro di Erebor.
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[+] pellicola dignitosa che conclude una saga discreta
(di antonio montefalcone)
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mati :d
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domenica 21 dicembre 2014
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...quello che temevo
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Nella recensione de La desolazione di Smaug, avevo espresso i miei timori riguardo questo ultimo film della trilogia. Devo dire che sono rimasta delusa, e mi chiedo perchè Peter Jackson abbia voluto insistere per fare 3 film, finendo col rovinare un'opera tanto bella come Lo Hobbit. Sicuramente non si possono fare paragoni con il libro, perchè a questo punto è ovvio come ci si sia distaccati quasi del tutto dal testo di Tolkien...i puristi saranno sconcertati dalle aggiunte di Jackson e inevitabilmente a molti il film non piacerà. La scena iniziale, ancora prima della comparsa del titolo, è perfetta e mozzafiato, soprattutto grazie alla presenza di Smaug.
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Nella recensione de La desolazione di Smaug, avevo espresso i miei timori riguardo questo ultimo film della trilogia. Devo dire che sono rimasta delusa, e mi chiedo perchè Peter Jackson abbia voluto insistere per fare 3 film, finendo col rovinare un'opera tanto bella come Lo Hobbit. Sicuramente non si possono fare paragoni con il libro, perchè a questo punto è ovvio come ci si sia distaccati quasi del tutto dal testo di Tolkien...i puristi saranno sconcertati dalle aggiunte di Jackson e inevitabilmente a molti il film non piacerà. La scena iniziale, ancora prima della comparsa del titolo, è perfetta e mozzafiato, soprattutto grazie alla presenza di Smaug...il Drago che ci aveva impressionato nella precedente pellicola. Morto lui però la narrazione perde forza e corre a singhiozzo fino alla fine. Ci sono passaggi poco chiari, soprattutto nei salti tra le vicende dei nani e quelle di Gandalf che viene soccorso da Galadriel, Elrond e Saruman...senza contare la persistenza di Radagast, a dir poco irritante con le sue lepri giganti. Compaiono i "mangiaterra", creature inspiegabili e rimaste ignote allo spettatore. La cosa però che più mi ha infastidito è stato il triangolo amoroso tra Tauriel, Legolas e Kili...un'aggiunta del tutto fuori luogo e non in sintonia con i caratteri di elfi e nani della Terra di Mezzo. Che Jackson, cedendo al sentimentalismo, abbia inserito delle scene banali e smielate, diventa chiaro quando persino Thranduil, re degli elfi, dal nulla, rivela al figlio che sua madre lo amava...ma perchè?! Tutto ciò è a discapito dei nani e di Bilbo, che solo nell'ultima parte, quando tutto si avvia alla conclusione, riacquistano più spazio. Non mancano comuque i momenti di adrenalinica tensione, e nemmeno quelli, più teneri, di commozione...il cast è eccezionale come al soltio, così come i costumi, magnifici, e le ambientazioni.
Così come Bilbo dice addio ai suoi amici nani, anche noi abbiamo detto addio alla Terra di Mezzo, dopo questo viaggio all'indietro nel tempo per poi essere richiamati agli eventi già visti del Signore degli Anelli. Mi dispiace solo che alcune sviste di un regista capace come Peter Jackson abbiano offuscato un lavoro così grande...
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(di andrea.bonino.97)
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(di faramir199)
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davy_campo
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giovedì 18 dicembre 2014
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capitolo conclusivo dell'avventura di un hobbit
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Ecco il capitolo conclusivo sulla Terra di Mezzo by Peter Jackson!! Dopo la non completa soddisfazione del secondo capitolo della trilogia, La Desolazione di Smaug, posso quasi confermare la mia soddisfazione per La Battaglia delle 5 Armate. Quasi perchè, come al solito, la pellicola rende davvero di più dopo aver visionato la versione Extended Edition, che, soprattutto in questo terzo capitolo, ne sente forte necessità.. a breve spiegherò il perchè secondo il mio parere.
Il film parte in quinta con Smaug che distrugge senza sosta Esgaroth, e la sua uccisione da parte di Bard, che usa come mirino il figlio (perplesso) per mandare a segno la freccia nera che colpisce in pieno il drago, facendo precipitare la carcassa sulla città morente e distrutta dalle fiamme.
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Ecco il capitolo conclusivo sulla Terra di Mezzo by Peter Jackson!! Dopo la non completa soddisfazione del secondo capitolo della trilogia, La Desolazione di Smaug, posso quasi confermare la mia soddisfazione per La Battaglia delle 5 Armate. Quasi perchè, come al solito, la pellicola rende davvero di più dopo aver visionato la versione Extended Edition, che, soprattutto in questo terzo capitolo, ne sente forte necessità.. a breve spiegherò il perchè secondo il mio parere.
Il film parte in quinta con Smaug che distrugge senza sosta Esgaroth, e la sua uccisione da parte di Bard, che usa come mirino il figlio (perplesso) per mandare a segno la freccia nera che colpisce in pieno il drago, facendo precipitare la carcassa sulla città morente e distrutta dalle fiamme.. Da la giusta carica per quel che sarà il resto del film,La battaglia!!
Essa predilige quasi tutta la pellicola, con effetti visivi e CGI che mi hanno convinto e che fanno alzare molto la mia valutazione di questo film.. nonostante il mio scetticismo verso l'esagerazione di utilizzo della computer grafica, questa volta posso ritenermi soddisfatto del lavoro ottenuto, e il 3D ne rende stranamente giustizia.
Il resto invece trova qualche difficoltà; la caratterizzazione dei personaggi è un po carente a mio modo di vedere, complice anche lo scadente doppiaggio italiano, fatto salvo per alcuni personaggi.. presenti molti buchi nella trama, ne cito alcuni per non dilungarmi: che fine fa l'Arkengemma? Saruman e Sauron? Beorn per mezzo secondo?.. molte risposte, come scritto sopra, vedranno luce solo a Novembre 2015 con la versione estesa, dove PJ avrà molte più libertà e ci darà un film più coerente e coeso.
Parlando di libertà di PJ, il momento a Dol Guldur mi è piaciuto molto, molto intenso e vede uno scontro tra i personaggi che ci hanno accompagnato ne Il Signore Degli Anelli, per riportare sullo schermo un collegamento alle vicende dello stesso.. Lo scontro tra Azog e Thorin cruento e molto curato, di Bolg e Tauriel.. arriva il momento che più odio: Tauriel. Insieme a Legolas, trovano parte in scene che potevano essere risparmiate per dar spazio ad altri momenti: l'elfa che, tralasciando il siparietto tra lei e il nano, è davvero inutile ai fini della pellicola, ma questo da La Desolazione di Smaug.. Legolas invece che probabilmente è stato messo li per far vedere la sua abilità a scalare rocce in caduta e comandare Troll e pipistrelli come Kratos, con quel siparietto finale per collegare sempre a ISDA l'avvicinamento di Aragon con l'elfo, risparmiabile diciamocelo, come quello del capitolo precedente con Gimli.
Collegamento emozionante invece è proprio il finale, ai quali ci ha sempre abituato bene Jackson, con il passaggio dallo Hobbit al termine della sua avventura, allo stesso Hobbit pieno di ricordi passati che darà inizio a quella seguente che conosciamo tutti bene.
Non voglio allungare più di tanto il brodo, quindi questa è la mia mini recensione su quelli che sono i problemi e i pro principali da me riscontrati in questo film.. Se avete visto gli altri due, consiglio ovviamente la visione di questo, ma al cinema!! Spendete quei 7 euro per far rendere giustizia al lavoro di grafica fatto dalla regia.. e non andate in sala con il libro per annotare le incongruenze di trama, questo è Lo Hobbit di PJ, la sua interpretazione basata sul racconto di Tolkien.
Voto: quasi8/10, che probabilmente diverrà 8 pieno l'anno prossimo con la versione estesa.
Un saluto a tutti :)
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bugnato
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domenica 21 dicembre 2014
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battaglia delle 5 armate o fiera del bestiame?
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C'era una notevole aspettativa nell'aria riguardo al capitolo conclusivo della controversa trilogia su "Lo Hobbit". Come poteva mai essere resa questa tanto decantata battaglia delle cinque armate?
Sicuramente meglio di così, è la risposta che mi verrebbe più naturale. Colpa dei tagli? è possibile, ma allora forse avrebbe potuto durare un po' meno l'infinito duello che viola qualunque legge della fisica tra Legolas e Bolg - era evidentemente indispensabile indulgere in messe in scena di ispirazione tipicamente videogiochesca. A tal proposito, ha senso ricordare la scena della cacciata di Sauron da Dol Guldur. Scena di per sè non malvagia, nella quale però forse Dama Galadriel "trasfigurata" poteva assomigliare un po' di più a come appare nella Compagnia dell'anello, piuttosto che a una Samara di the Ring.
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C'era una notevole aspettativa nell'aria riguardo al capitolo conclusivo della controversa trilogia su "Lo Hobbit". Come poteva mai essere resa questa tanto decantata battaglia delle cinque armate?
Sicuramente meglio di così, è la risposta che mi verrebbe più naturale. Colpa dei tagli? è possibile, ma allora forse avrebbe potuto durare un po' meno l'infinito duello che viola qualunque legge della fisica tra Legolas e Bolg - era evidentemente indispensabile indulgere in messe in scena di ispirazione tipicamente videogiochesca. A tal proposito, ha senso ricordare la scena della cacciata di Sauron da Dol Guldur. Scena di per sè non malvagia, nella quale però forse Dama Galadriel "trasfigurata" poteva assomigliare un po' di più a come appare nella Compagnia dell'anello, piuttosto che a una Samara di the Ring.
Ma parliamo effettivamente della battaglia, il cui esito appare quasi miracoloso, dato il numero impressionante di orchi che si riversa fuori dalle galleria dei "mangiaterra" - vogliamo parlarne? ma cos'è? Tremors? Vermoni giganti che poi spariscono con la stessa non chalance con cui sono apparsi, invece di prestare ancora la loro opera che, con ogni evidenza, poteva essere di grande impatto per la buona riuscita della battaglia! L'unico commento possibile è lo stesso che fa Dàin nel vederli comparire: "Oh, per favore!"
Dicevamo delle orde infinite di orchi, che vengono fronteggiate con una rapidità sorprendente, se non surreale, dai nani del primo battaglione di Dàin che subito mettono in piedi una ben congegnata testuggine, la quale però viene praticamente vanificata dagli elfi che la scavalcano con un salto di svariati metri e si avventano contro gli orchi. Della serie, innanzitutto la scena figa e solo in secondo piano la sensatezza - sempre per rimanere coerenti con lo stile da videogioco - a tal proposito forse merita una menzione anche il cervo gigante di Thranduil che infilza sulle sue corna ben sei orchi corazzati, permettendo così al suo padrone di decapitarli tutti con un colpo solo. Già.
Poi in qualche maniera gli orchi vengono annientati. Completamente.
In tutto ciò Tauriel scopre cosa vuol dire soffrire per la morte di qualcuno che si ama. E vabbè, qualche cliché è inevitabile, vero?
D'altra parte molto belle e emozionanti sono sia la morte dei giovani Fili e Kili, che quella di Thorin, la cui pazzia è resa in maniera credibile, anche pregevole.
La performance di Martin Freeman è come sempre più che encomiabile, eccellente. Con ogni evidenza notevoli anche gli altri interpreti, a fronte di una sceneggiatura che fa acqua da molte parti e che chiude malamente una trilogia che aveva già fatto storcere il naso a molti.
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parieaa
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domenica 4 gennaio 2015
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lo hobbit: un film di peter bay
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Siamo stati tutti illusi che dopo il buonissimo, ma forse non ottimo, secondo capitolo ci si potesse attendere qualcosa di grande, di epico, di fantastico, che ci facesse perlomeno rivivere in parte la grandiosa ,e temo irripetibile, atmosfera della trilogia del Signore Degli Anelli. Invece siamo stati bellamente gabbati. Ovviamente non era certo un'impresa facile ,e anzi forse letteralmente impossibile, ma resta la nitida sensazione che si potesse fare decisamente meglio. Ormai è andata, facciamocene una ragione, ci rimangono sempre i tre veri capolavori. Tralasciando le varie ,e pessime, scelte atte esclusivamente per allungare il brodo per permettere agli studios di fare più guadagno possibile (d'altronde, come già detto nella recensione del secondo film, pecunia imperium) come in primis la sconsiderata love story tra un nano e un'elfa (veramente una scelta orrenda, per non parlare del pessimo commiato sul cadavere.
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Siamo stati tutti illusi che dopo il buonissimo, ma forse non ottimo, secondo capitolo ci si potesse attendere qualcosa di grande, di epico, di fantastico, che ci facesse perlomeno rivivere in parte la grandiosa ,e temo irripetibile, atmosfera della trilogia del Signore Degli Anelli. Invece siamo stati bellamente gabbati. Ovviamente non era certo un'impresa facile ,e anzi forse letteralmente impossibile, ma resta la nitida sensazione che si potesse fare decisamente meglio. Ormai è andata, facciamocene una ragione, ci rimangono sempre i tre veri capolavori. Tralasciando le varie ,e pessime, scelte atte esclusivamente per allungare il brodo per permettere agli studios di fare più guadagno possibile (d'altronde, come già detto nella recensione del secondo film, pecunia imperium) come in primis la sconsiderata love story tra un nano e un'elfa (veramente una scelta orrenda, per non parlare del pessimo commiato sul cadavere...mi sono tolto gli occhiali 3D e ho pianto dalla vergogna...),ma anche un cast nanico decisamente non azzeccato, il pessimo Radagast, Legolas in salsa Avengers, l'inutile aiuto governatore (spudoratamente scopiazzato da Vermilinguo, ma ridicolizzato...del quale non si capisce nemmeno la fine...), i Tremors (che da soli avrebbero fatto strage di chiunque) e chissà ancora cos'altro, il film presenta anche un sacco di altri difetti. Che rabbia! Scene che potevano essere di un'epicità e drammaticità uniche, sono state ridotte a ben poca cosa: le marce e le rese degli eserciti sono stupende (a me sono piaciuti anche gli elfi...se non sono un po' tamarri loro, chi se lo può permettere?), ma poi quando comincia la battaglia vera e propria (inspiegabilmente senza i mannari selvaggi!), diventa tutto confusionario e troppo prolisso, senza scene veramante incisive che rimangono impresse a fondo, con in compenso un re nanico che uccide a scrapate metà esercito nemico(.....). A quanto pare gli sceneggiatori erano in vacanza. Perfino i due scontri finali, tra Legolas e Bolg e tra Thorin e Azog, non sono indimenticabili, con il primo troppo troppo, e il secondo anche (come caspita si fa a saltare fuori dall'acqua in quel modo?! per non parlare del finale, che non dice assolutamente nulla, nonostante muoiano due protagonisti...). Grande assente del film è Gandalf (persino lui non riesce a migliorare granchè il film), e Bard non mi ha mai convinto del tutto. Fortunatamente almeno Thorin, Bilbo e Thranduil (escluso l'ultimo discorso con Tauriel) sono in forma, e risultano essere gli unici nuovi personaggi veramente azzeccati e carismatici, che riescono a dare un po' di spessore laddove gli altri hanno miseramente fallito (Dain è addirittura comico). Certo, gli effetti speciali, i costumi, le scenografie, il sonoro, la colonna sonora e le riprese aeree sono impeccabili, ma ormai da soli non bastano più; per inciso proprio per "colpa" della trilogia originale. Sceneggiatura e montaggio sono, secondo me, i veri talloni d'achille di questo non riuscitissimo film ( pochissimi dialoghi ben riusciti e tantissime scene tronche e sconclusionate, che nessuna extended version potranno salvare). Quindi: invece di un film di Jackson, mi è sembrato di vedere un film di Bay, cosa molto brutta, tutto fumo e niente arrosto. Cosa che proprio non mi aspettavo (e come me tanti altri credo). Tutte le tematiche care a Tolkien sono state semplicemente ignorate. L'ombra dei 3 "fratelli maggiori" è stata troppo ingombrante alla fine, e la scelta di cercare di dare lo stesso taglio drammatico\decadente\epico\con senso di ineluttabile fine imminente di questi a una trilogia tratta da un libro completamente diverso, sia per tematiche, che per "serietà", non ha per nulla pagato. In realtà 2.5 stelle sarebbero più corrette (di meno non riesco a dare....scusate).
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pierotrevisi
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giovedì 18 dicembre 2014
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l'anello debole della catena
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Ed ecco qui.. finalmente a commentare l'ultimo (ma siamo sicuri?) film della saga della Terra di Mezzo. Sapevo che ci sarebbe stata malinconia; non mi aspettavo però che si aggiungesse anche un po' di delusione. E' l'anello più debole della catena, questa lunga pellicola finale di Peter Jackson. A conti fatti e a caldo, lo Hobbit è stata una trilogia forzata, che avrebbe dovuto rimanere una dilogia; nella terza parte, soprattutto, con la trama già[+]
Ed ecco qui.. finalmente a commentare l'ultimo (ma siamo sicuri?) film della saga della Terra di Mezzo. Sapevo che ci sarebbe stata malinconia; non mi aspettavo però che si aggiungesse anche un po' di delusione. E' l'anello più debole della catena, questa lunga pellicola finale di Peter Jackson. A conti fatti e a caldo, lo Hobbit è stata una trilogia forzata, che avrebbe dovuto rimanere una dilogia; nella terza parte, soprattutto, con la trama già svelata all'80%, le tematiche da affrontare erano poche (la morte di Smaug, la pazzia di Thorin e la Guerra delle Cinque Armate) e perciò è stato deciso di esasperare le scene di battaglia. Il risultato è un'indigestione di combattimenti, dialoghi ridotti al minimo ed un senso di déjà vu continuo (in alcuni momenti il regista sembra copiare addirittura sé stesso, riprendendo molte scene e soluzioni narrative da "Le Due Torri"). Personaggi pleonastici ed inventati come Tauriel (che non muore nonostante gli sforzi) e il consigliere Alfrid (vestito da donna) e il cui destino resterà ignoto, confermano la loro inutilità; è un po' il nonsense, il paradosso di tutta questa seconda trilogia: soggetti che dovevano essere introdotti in questo prequel sono meglio caratterizzati o, addirittura, diversamente descritti nel Signore degli Anelli (da Galadriel a Elrond, da Legolas ai Troll!!). Il risultato è un bel polpettone molto scenografico e spettacolare, ma con dialoghi mai così banali, dove si salvano solo le interpretazioni dei soliti noti, soprattutto Armintage e Freeman. L'eccessiva drammatizzazione e violenza di alcune scene non sono adatte a un film sostanzialmente destinato ai bambini come Lo Hobbit, quasi come se Peter Jackson, per introdurre l'atmosfera del Signore degli Anelli, si sia sentito in obbligo di rendere tutto più cupo e dark (anche dopo le critiche al primo episodio), ma esagerando nella misura. Si rimane frastornati e stanchi dopo i 144 minuti di questo lungometraggio, un po' come in una delle scene finali dove il povero Bilbo e Gandalf, esausti di fronte al corpo esanime di Thorin, si guardano quasi ammiccando, ma senza dire nulla, come se non ci fosse più nulla, ormai, da dire o da raccontare.
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arbi!
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domenica 21 dicembre 2014
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addio terra di mezzo!
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Che dire, il film è ottimo vorrei poter mettere le cinque stelle, dato che sono un fan di questo franchise, e definire questo film un capolavoro, ma non lo è.
Jackson ancora una volta dirige un cast fantastico che sostiene il film dal primo all'ultimo secondo, ma in tutta questa "baraonda" Jackson (secondo me) si dimentica di dare un finale ad alcuni personaggi: infatti non si capisce che fine farà la montagna solitaria o chi diverrà il re di essa, non si capisce che fine farà tauriel dato che nel signore degli anelli non si vede, non si capisce che fine fara tranduill e non si capisce ch fine fara il coraggiosissimo bard.
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Che dire, il film è ottimo vorrei poter mettere le cinque stelle, dato che sono un fan di questo franchise, e definire questo film un capolavoro, ma non lo è.
Jackson ancora una volta dirige un cast fantastico che sostiene il film dal primo all'ultimo secondo, ma in tutta questa "baraonda" Jackson (secondo me) si dimentica di dare un finale ad alcuni personaggi: infatti non si capisce che fine farà la montagna solitaria o chi diverrà il re di essa, non si capisce che fine farà tauriel dato che nel signore degli anelli non si vede, non si capisce che fine fara tranduill e non si capisce ch fine fara il coraggiosissimo bard. Jackson lascia troppo all'imagginazzione per la storia di questi personaggi e considerati gli standard della durata dei suoi film, c'era pure tempo per dare un finale brutto o bello che sia ad ognuno di essi.
Un'altra cosa che non mi è affato piaciuta è la presenza costante della computer grafica, insomma essa è necessaria per il film, ma ci sono scene ad esempio: un campo lunghissimo della città di dale che viene invasa dagli orchi che fa pensare più ad un videogioco che ad un film.
Per il resto quasi tutte le scene con schermo verde e computer grafica sono ben gestite.
In genere il film è coerente al signore degli anelli e vi sì ricollega bene di fatti Jackson non compie alcun errore di scrittura.
La battaglia è la cosa più graficamente spettacolare che io abbia mai visto sul grande schermo, non scherzo la battaglia viene sostenuta dalle azioni tattiche dei personaggi (che fanno sì che la battaglia perduri e che un fantastico spettacolo continui) e dalla grande gestione di Jackson di tutta la battaglia, insomma credo che Jackson faccia entrare tutte le comparse nel momento giusto al posto giusto, e credo che dia ad i personaggi della battaglia tutto il tempo di cui hanno bisogno per costruire queste epiche lotte con fantastiche coereografie.
In conclusione il film è assolutamente una perla del fantasy, perchè emoziona per ciò che provano i personaggi e perchè il film è più che sufficientemente epico (cosa necessaria per il fantasy) ma non è una delle perle più pregiate.
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[+] immaginazione
(di blacky)
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miranbaricic
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venerdì 2 gennaio 2015
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male, ma non malissimo
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Alla fine di tutto, alla fine della trilogia dello Hobbit, è finalmente emerso pienamente l'errore principale fatto dal regista: la scelta di dividerlo in tre capitoli. Certo, non che non si fosse capito dall'inizio che la scelta avrebbe di molto peggiorato la qualità del prodotto, ma è in questo film a mio parere che l'errore mostra di più le sue conseguenze. Infatti, come già sospettavo, ci si è trovati all'inizio del film alle prese con il famigerato Smaug, di cui si sa fin dall'inizio del film, e che muore dopo pochissimi minuti di pellicola. Qui è la stessa struttora della trama a ritorcersi contro Jackson: mettere la morte di Smaug all'inizio del terzo film significa trovarsi con un picco di tensione (solo ipotetico) completamente fuori tempo, ma inserirla invece alla fine del secondo film significa togliere qualunque importanza al terzo capitolo; ne risulta che in qualunque modo la dipartita del drago sarebbe avvenuta nel momento sbagliato.
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Alla fine di tutto, alla fine della trilogia dello Hobbit, è finalmente emerso pienamente l'errore principale fatto dal regista: la scelta di dividerlo in tre capitoli. Certo, non che non si fosse capito dall'inizio che la scelta avrebbe di molto peggiorato la qualità del prodotto, ma è in questo film a mio parere che l'errore mostra di più le sue conseguenze. Infatti, come già sospettavo, ci si è trovati all'inizio del film alle prese con il famigerato Smaug, di cui si sa fin dall'inizio del film, e che muore dopo pochissimi minuti di pellicola. Qui è la stessa struttora della trama a ritorcersi contro Jackson: mettere la morte di Smaug all'inizio del terzo film significa trovarsi con un picco di tensione (solo ipotetico) completamente fuori tempo, ma inserirla invece alla fine del secondo film significa togliere qualunque importanza al terzo capitolo; ne risulta che in qualunque modo la dipartita del drago sarebbe avvenuta nel momento sbagliato. Superato ci si trova d'innanzi ad un film caruccio, ma nulla di più, che è costretto a pagare tutte le enormi stronzate che sono state compiute nel secondo film e che hanno rovinato pesantemente quella che (a mio parere) era una saga partita con il piede giusto, ed è costretto a pagarle con tantissima frettolosità, che si sente molto ad esempio nella storia d'amore (davvero patetica) fra Tauriel e il nano meno riuscito della storia di tutti i fantasy, o nella sconfitta dei nove, con Elrond e compagnia (con una scena di combattimento davvero BRUTTA). Anche in questo episodio inoltre non mancano le orrende tamarrate viste nel precedente, Legolas per un po' riesce a non violare nessuna legge fisica, ma poi cede in tentazione, soprattutto verso la fine, mentre sfida il vice di Azog, in un combattimento assolutamente RIDICOLO, che è pura conseguenza di un utilizzo assolutamente spropositato e ingiustificato della CGI, che a volte regale scorci molto belli, ma a volte mostra scene assolutamente mal riuscite, davvero pessime. Ci sono poi tutta una serie di piccolezze che rovinano il film: l'armata dei nani è in numero scarsissimo, ma fronteggia senza perdite l'esercito molto più folto di orchi, Azog riesce a galleggiare con mezzo quintale di armatura addosso, i mangia terra compaiono una volta, ma poi spariscono completamente, ed in battaglia non si vedono, Beorn (che a mio parere è stato sbagliatissimo inserire nella pellicola) fa una comparsa di un secondo (inutilissimo), la seconda armata di orchi è per qualche motivo composta da una dozzina di individui al massimo e Legolas, Tauriel ed il nano Dain in alcune sequenze di combattimento fanno delle cose proprio al limite del ridicolo, che fanno stingere non poco la pellicola. Ultima nota dolente è costituita dai personaggi, fra cui nessuno sembra essere particolarmente di spicco rispetto agli altri (forse Thorin nella sua pazzia). Se il film non è proprio da buttare via è per il miglioramento rispetto al disastroso secondo capitolo, rispetto al quale è abbastanza godibile, nonostante tutti i difetti. In conclusione se siete curiosi andatelo a vedere, ma non fatevi aspettative di alcun tipo, perchè potrebbero essere deluse.
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borghij
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sabato 20 dicembre 2014
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un bel prologo per il vero capolavoro.
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Di questo film non mi aspettavo molto di più. D altronde a mio parere questo film e l'intera trilogia del 'lo hobbit'
è solo un incipit, un prologo, una spiegazione per entrare nel vero mondo di Tolkien e cioè l'incredibile capovaloro: il signore degli anelli.
E' palese e si nota che nel film più volte ci sono riferimenti proprio del signore degli anelli, giustamente, poichè come ho già detto è il prequel e non poteva essere probabilmente più di così.
Peter Jackson forse poteva fare qualcosa di più, certe scene che peccano un po' sulla recitazione e sulla trama un po lenta o affrettata potevano essere evitate, ma a parte questo ha fatto quello che si doveva fare.
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Di questo film non mi aspettavo molto di più. D altronde a mio parere questo film e l'intera trilogia del 'lo hobbit'
è solo un incipit, un prologo, una spiegazione per entrare nel vero mondo di Tolkien e cioè l'incredibile capovaloro: il signore degli anelli.
E' palese e si nota che nel film più volte ci sono riferimenti proprio del signore degli anelli, giustamente, poichè come ho già detto è il prequel e non poteva essere probabilmente più di così.
Peter Jackson forse poteva fare qualcosa di più, certe scene che peccano un po' sulla recitazione e sulla trama un po lenta o affrettata potevano essere evitate, ma a parte questo ha fatto quello che si doveva fare.
Non bisogna arrabbiarsi se non è venuto bene o spettacolare come il grande capolavoro, semplicemente perché non è il capolavoro!
bisogna premdere lo hobbit per quello che è, cioé una spiegazione anche molto bella e interessante per il grande capolavoro del signor Tolkien e del regista fantasy miglior al mondo Peter Jackson.
Ho trovato particolarmente belle le scene di battaglia che ricordano per filo e segno quelle del signore degli anelli, effetti speciali davvero incantevoli a parte probabilmente la mancanza di idee, e infine ciò che ho trovato leggermente pastoso e meccanico: l'andamento ritmico, sbagliato in certe parti, che va veloce quando magari non deve, come la fine che dura troppo tempo mentre la battaglia si consuma in pochi atti.
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(di aldeb4ran)
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biso 93
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sabato 27 dicembre 2014
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saga piu' leggera ma piacevole
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La mia sara' una recensione globale per la saga de Lo Hobbit. Una saga piu leggera e piu ironica della precedente ma che forse risulta forzata e un po troppo epicizzata e standard. Ritengo la trilogia del Signore degli anelli una delle piu grandi opere cinematografiche mai realizzate, epica, divertente, esaltante e riflessiva soprattutto riguardo tematiche che non sembrano passare di moda. Il difetto forse di Lo Hobbit e' forse quello di cercava di arrivare a quella grandezza. Forzato in molte parti..la trilogia de Lo Hobbit risulta cmq gradevole e un bello spettacolo anche se perde la forza della precedente trilogia. La battaglia delle 5 armate cmq e un ottimo intrattenimento...una bella rappresentazione della guerra con la solita spettacolarita' e la giusta ironia, mettendo in risalto piu' che nella precedente trilogia la figura del Re e di tutto cio' che ne deriva.
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La mia sara' una recensione globale per la saga de Lo Hobbit. Una saga piu leggera e piu ironica della precedente ma che forse risulta forzata e un po troppo epicizzata e standard. Ritengo la trilogia del Signore degli anelli una delle piu grandi opere cinematografiche mai realizzate, epica, divertente, esaltante e riflessiva soprattutto riguardo tematiche che non sembrano passare di moda. Il difetto forse di Lo Hobbit e' forse quello di cercava di arrivare a quella grandezza. Forzato in molte parti..la trilogia de Lo Hobbit risulta cmq gradevole e un bello spettacolo anche se perde la forza della precedente trilogia. La battaglia delle 5 armate cmq e un ottimo intrattenimento...una bella rappresentazione della guerra con la solita spettacolarita' e la giusta ironia, mettendo in risalto piu' che nella precedente trilogia la figura del Re e di tutto cio' che ne deriva. In conclusione Jackson crea un piccolo assaggio come del resto e' il libro stesso di quella grandiosa rappresentazione del Signore degli Anelli, difficilmente eguagliabile a mio parere.
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