fendbev
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martedì 27 ottobre 2015
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intrigante ma eccessivamente lento
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Il tema è intrigante, l'ambientazione promettente, ma il risultato finale mi ha deluso per l'estrema lentezza del film.
Manca quel panico emotivo che ritengo sia inevitabile in una situazione del genere: i personaggi sono troppo tranquilli, anche nell'ultimo giorno sembra che sia tutto sotto controllo, come vedere un eclissi di sole o le stelle cadenti anzichè la fine del mondo.
Mi sono comunque piaciuti gli attori, ho trovato una buona recitazione anche se un po' monocorde.
Il tutto diventa molto più apprezzabile vedendo negli extra del DVD quel che sta dietro la realizzazione del film: un plauso perchè, al di là delle mie critiche di cui sopra, non sembra un film prodotto con un budget pressochè irrisorio.
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maxs.
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martedì 18 agosto 2020
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dove il cielo si muove e il sole non è un''ipotesi
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Da una "produzione dal basso", cioè indipendente, forse sarebbe potuto saltar fuori qualcosa di diverso da questo film, qualcosa da ricordare.
—descrivere le contraddizioni di una piccola comunità, indipendentemente dal fatto che sia rurale in meno—avrebbe potuti essere un pretesto per potuto raccontare una storia diversa, sempre di fantasia, ma tremendamente più affascinante, pur nella sua crudeltà. Provo a immaginarne una: l'apocalisse non è nelle mani del sole, ma di un solo antieroe, immerso in quello stesso micromondo che per un soffio non lo uccide e non smetterà mai di odiarlo. Un micromondo che incredibilmente si allarga in cerchi concentrici fino a diventare un mondo intero.
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Da una "produzione dal basso", cioè indipendente, forse sarebbe potuto saltar fuori qualcosa di diverso da questo film, qualcosa da ricordare.
—descrivere le contraddizioni di una piccola comunità, indipendentemente dal fatto che sia rurale in meno—avrebbe potuti essere un pretesto per potuto raccontare una storia diversa, sempre di fantasia, ma tremendamente più affascinante, pur nella sua crudeltà. Provo a immaginarne una: l'apocalisse non è nelle mani del sole, ma di un solo antieroe, immerso in quello stesso micromondo che per un soffio non lo uccide e non smetterà mai di odiarlo. Un micromondo che incredibilmente si allarga in cerchi concentrici fino a diventare un mondo intero... sarebbe stata una storia incredibile, dai mille colori, dove nulla è ciò che sembra. Purtroppo la scelta è invece caduta sulla favoletta pretenziosa, con l'immancabile happy-ending. Pretenziosa perché pensare di sottomettere un corpo astrale come il sole a comportamenti imprevisti come quelli buttati giù in questo film, non ha alcun senso. L'universo non è assoggettato alle regole dell'improvvisazione o delle banderuole: le stelle hanno un ciclo vitale armonico e non accade mai nulla di imprevisto. Mai. Gli imprevisti accadono solo sui pianeti su cui girano troppe banderuole, banderuole che a un certo punto pretendono di controllare l'entropia degli elementi, di muovere i venti a loro piacimento, dimenticando che un pianeta senza limiti è destinato inevitabilmente a morire presto. Ma sarebbe stato impopolare (o proibito?) fare un film alternativo di questo tipo, perché, pur restando un film, avrebbe soltanto contribuito ad aumentare il caos del nostro sventurato mondo. Caos che tuttavia non può diminuire censurando certe idee, ma tant'è, è più facile volgere gli occhi altrove o cadere nella trappola delle superstizioni. Così ci siamo dovuti accontentare di questa piccola rappresentazione filmica di un tema enorme, ambientata in un piccolo paese immerso fra vigneti e noccioleti, in cui a volte non accade niente, a volte accade tutto.
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stewie
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martedì 4 febbraio 2014
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film impegnativo ma risultato deludente
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Il tema proposto è senza dubbio molto difficile e pretenzioso da affrontare, specialmente per un giovane esordiente, vanno premiati il coraggio e la capacità di coinvolgere così tante persone in un progetto autofinanziato.
Il regista nel presentare il proprio film, prima della proiezione, afferma la sua volontà di andare controcorrente con un'opera volutamente "lenta" che dovrebbe emozionare e stimolare lo spettatore alla riflessione su temi quali la vita, la morte e la fede. In realtà il film non convince sotto molti aspetti, più che lento lo definirei a tratti noioso e banale, i protagonisti non vanno al di là dello stereotipo: il prete con un passato nascosto, il ragazzo dfficile, il sindaco di un paese bigotto, la maestrina che convive a dispetto delle maldicenze della gente; gli altri personaggi, attori non professionisti, risultano a volte macchiette che dialogano in piemontese senza amalgamarsi con la storia.
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Il tema proposto è senza dubbio molto difficile e pretenzioso da affrontare, specialmente per un giovane esordiente, vanno premiati il coraggio e la capacità di coinvolgere così tante persone in un progetto autofinanziato.
Il regista nel presentare il proprio film, prima della proiezione, afferma la sua volontà di andare controcorrente con un'opera volutamente "lenta" che dovrebbe emozionare e stimolare lo spettatore alla riflessione su temi quali la vita, la morte e la fede. In realtà il film non convince sotto molti aspetti, più che lento lo definirei a tratti noioso e banale, i protagonisti non vanno al di là dello stereotipo: il prete con un passato nascosto, il ragazzo dfficile, il sindaco di un paese bigotto, la maestrina che convive a dispetto delle maldicenze della gente; gli altri personaggi, attori non professionisti, risultano a volte macchiette che dialogano in piemontese senza amalgamarsi con la storia. Anche le immagini delle lange, ridotte a semplici intermezzi tra un dialogo e l'altro, sono panorami statici che possono compiacere gli abitanti della zona, ma non riescono ad esaltare la bellezza dei luoghi. Da un regista che vive in langa mi sarei aspettato qualcosa di più originale e suggestivo. Il suono in presa diretta risulta a volte piuttosto invadente, la colonna sonora è un commento che non aiuta ad alleggerire lo scorrere delle immagini. Apprezzabile la fotografia.
Spero che questa mia critica possa essere di stimolo al regista per il suo prossimo e annunciato film.
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(di dodix2013)
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