Il tema proposto è senza dubbio molto difficile e pretenzioso da affrontare, specialmente per un giovane esordiente, vanno premiati il coraggio e la capacità di coinvolgere così tante persone in un progetto autofinanziato.
Il regista nel presentare il proprio film, prima della proiezione, afferma la sua volontà di andare controcorrente con un'opera volutamente "lenta" che dovrebbe emozionare e stimolare lo spettatore alla riflessione su temi quali la vita, la morte e la fede. In realtà il film non convince sotto molti aspetti, più che lento lo definirei a tratti noioso e banale, i protagonisti non vanno al di là dello stereotipo: il prete con un passato nascosto, il ragazzo dfficile, il sindaco di un paese bigotto, la maestrina che convive a dispetto delle maldicenze della gente; gli altri personaggi, attori non professionisti, risultano a volte macchiette che dialogano in piemontese senza amalgamarsi con la storia. Anche le immagini delle lange, ridotte a semplici intermezzi tra un dialogo e l'altro, sono panorami statici che possono compiacere gli abitanti della zona, ma non riescono ad esaltare la bellezza dei luoghi. Da un regista che vive in langa mi sarei aspettato qualcosa di più originale e suggestivo. Il suono in presa diretta risulta a volte piuttosto invadente, la colonna sonora è un commento che non aiuta ad alleggerire lo scorrere delle immagini. Apprezzabile la fotografia.
Spero che questa mia critica possa essere di stimolo al regista per il suo prossimo e annunciato film.
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ercafone
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lunedì 10 febbraio 2014
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un'ottimo prodotto
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Immagino che lei Mr. Stewie sarebbe riuscito a esaltare la bellezza dei luoghi, a rendere la storia meno banale e dare ai personaggi un taglio più profondo; mentre nel tempo libero scriveva una nuova sceneggiatura per Christopher Nolan ... ma per favore. Invece che sparare critiche a caso poteva semplicemente scrivere "non mi è piaciuto"; provi ad apprezzare un'ottimo prodotto realizzato con pochi spiccioli e lasci le critiche "stimolanti" (cosa sono purghe?) a chi lavora con la macchina da presa.
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(di stewie)
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dodix2013
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martedì 18 marzo 2014
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al di là della denominazione che si é data...
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...sono perfettamente d'accordo con "ercafone".Aspettiamo con ansia dal Signor (Signora?) Stewie un film che passi alla storia del cinema. Saremo tu lì ad applaudirlo!!!
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no_data
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giovedì 20 marzo 2014
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l'assenza di emozione
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Mi pare il principale tallone d'Achille di questo film. E non ho bisogno di saper scrivere sceneggiature per dire questo. Analoghe riflessioni sulla vita, la morte e la fine del mondo me le posso fare guardando le stelle nel giardino di casa mia, senza bisogno di andare al cinema...
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stopusa
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lunedì 8 dicembre 2014
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tutto è relativo
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D'accordo su molti aspetti negativi evidenziati da Stewie (ho dato alla sua recensione il mio voto favorevole). Tuttavia temo che alcuni giudizi (se non tutti, Stewie compreso) siano spesso condizionati da vizio ideologico. Quando si definisce un film "noioso e banale" è perché si hanno in testa modelli diversi. Siamo drogati dal cinema americano, dalla sua tecnica e tecnologia, dal montaggio, dalle sceneggiature, dai capitali che riesce ad investire, e conseguentemente dai miti che riesce a creare e che ci hanno colonizzato definitivamente. Così un piccolo, microscopico, frammento narrativo, italiano, piemontese, langarolo, perfino un po' dialettale, realizzato senza soldi, su un soggetto "alto" raccontato con dimessa modestia, ci riesce fastidioso.
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D'accordo su molti aspetti negativi evidenziati da Stewie (ho dato alla sua recensione il mio voto favorevole). Tuttavia temo che alcuni giudizi (se non tutti, Stewie compreso) siano spesso condizionati da vizio ideologico. Quando si definisce un film "noioso e banale" è perché si hanno in testa modelli diversi. Siamo drogati dal cinema americano, dalla sua tecnica e tecnologia, dal montaggio, dalle sceneggiature, dai capitali che riesce ad investire, e conseguentemente dai miti che riesce a creare e che ci hanno colonizzato definitivamente. Così un piccolo, microscopico, frammento narrativo, italiano, piemontese, langarolo, perfino un po' dialettale, realizzato senza soldi, su un soggetto "alto" raccontato con dimessa modestia, ci riesce fastidioso. Difetti ne ha, ci mancherebbe. Lo stile è spesso da filodrammatica. Infatti non condivido nemmeno chi lo considera un grande capolavoro, magari da chi vive nelle langhe ed è amico del regista o degli attori. E' però un'opera onesta fatta a fatica da un esordiente italiano. Lo vogliamo guardare senza pregiudizi e inchinarci rispettosamente davanti al faticoso lavoro artigianale che ha richiesto?
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mosegiulio
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domenica 12 aprile 2015
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diplomatico
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Sei stato più che cortese in questa recensione.Io scelgo di non pubblicare nulla perché potrebbe ritornarmi in mente questa pellicola.Non so se sia stato prodotto con l'aiuto della chiesa, ma ho un sentore....Attori terrificanti-sceneggiatura allucinante-pause lunghe che pensavo di essere mortoSono stato sedotto dall'idea, mi era apparsa originale e poi: mi hanno tratto con l'inganno e mi hanno ucciso simulando un suicidio!!Ecco!!
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