alberto pezzi
|
giovedì 7 luglio 2016
|
bellissimo
|
|
|
|
FILM ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIO. COME AL SOLITO MI TROVO A DOVER FAR FRONTE AI GIUDIZI DELLA CRITICA, CHE SINCERAMENTE, NON SO COSA VEDA. FILM FANTASTICO, CAST ECCEZIONALE, REGIA PERFETTA. TRUCCO ED AMBIENTAZIONI DA MANUALE E PER QUESTO PREMIATI. FILM IN GRADO DI METTERE IN SCENA IL DRAMMA, IL THRILLER, LA MENTE. DA QUESTA PELLICOLA POSSIAMO ESTRARRE DIVERSI MESSAGGI. L’ INVITO A PREGARE, LA FEDE, LA SPERANZA. MA ANCHE LA CAPARBIETA’, L’ AMORE INCONDIZIONATO, IL CORAGGIO. IL SOGGETTO DEL FILM E’ ASSOLUTAMENTE AVVINCENTE E PIU’ CHE MAI ATTUALE. IL DRAMMA DELLA PEDOFILIA VIENE TRATTATO IN MODO PROFONDO, QUASI SCONVOLGENTE. POSSO DIRE CHE DOPO AVERLO VISTO DUE VOLTE, E’ UN FILM SOTTOVALUTATO.
[+]
FILM ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIO. COME AL SOLITO MI TROVO A DOVER FAR FRONTE AI GIUDIZI DELLA CRITICA, CHE SINCERAMENTE, NON SO COSA VEDA. FILM FANTASTICO, CAST ECCEZIONALE, REGIA PERFETTA. TRUCCO ED AMBIENTAZIONI DA MANUALE E PER QUESTO PREMIATI. FILM IN GRADO DI METTERE IN SCENA IL DRAMMA, IL THRILLER, LA MENTE. DA QUESTA PELLICOLA POSSIAMO ESTRARRE DIVERSI MESSAGGI. L’ INVITO A PREGARE, LA FEDE, LA SPERANZA. MA ANCHE LA CAPARBIETA’, L’ AMORE INCONDIZIONATO, IL CORAGGIO. IL SOGGETTO DEL FILM E’ ASSOLUTAMENTE AVVINCENTE E PIU’ CHE MAI ATTUALE. IL DRAMMA DELLA PEDOFILIA VIENE TRATTATO IN MODO PROFONDO, QUASI SCONVOLGENTE. POSSO DIRE CHE DOPO AVERLO VISTO DUE VOLTE, E’ UN FILM SOTTOVALUTATO. COSA GRAVE. HUGH JACKMAN SFORNA UNA PROVA D’ ATTORE SENZA PRECEDENTI E GYLLENHAAL E’ ORMAI UN TOP. CREDO DI POTER CONSIGLIARE A TUTTI DI NON PERDERSI QUESTO MAGNIFICO PSYCO-THRILLER. GUARDATELO!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alberto pezzi »
[ - ] lascia un commento a alberto pezzi »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
lunedì 18 novembre 2013
|
quando l'orrore psicologico e non divampa in tutte
|
|
|
|
Thriller in cui si racconta della sparizione di due bambine nel corso dei festeggiamenti per la giornata del Ringraziamento. Da parte della polizia locale scattano ovviamente subito le indagini al fine di poterle ritrovare e nel corso delle quali alcuni indiziati verranno arrestati per poi essere liberati per mancanze di prove. Nel frattempo in cui le ricerche proseguono, non senza difficoltà ed intoppi, il padre di una delle bambine scomparse decide di farsi giustizia da solo e di prendere così in ostaggio, al fine di indurlo a confessare l'orrendo misfatto, uno degli indiziati. La vicenda, dopo un susseguirsi di inaspettati colpi di scena, finalmente approderà ad una conclusione finale che permetterà di risolvere brillantemente il caso, ma non senza vittime e dolorosi spargimenti di sangue.
[+]
Thriller in cui si racconta della sparizione di due bambine nel corso dei festeggiamenti per la giornata del Ringraziamento. Da parte della polizia locale scattano ovviamente subito le indagini al fine di poterle ritrovare e nel corso delle quali alcuni indiziati verranno arrestati per poi essere liberati per mancanze di prove. Nel frattempo in cui le ricerche proseguono, non senza difficoltà ed intoppi, il padre di una delle bambine scomparse decide di farsi giustizia da solo e di prendere così in ostaggio, al fine di indurlo a confessare l'orrendo misfatto, uno degli indiziati. La vicenda, dopo un susseguirsi di inaspettati colpi di scena, finalmente approderà ad una conclusione finale che permetterà di risolvere brillantemente il caso, ma non senza vittime e dolorosi spargimenti di sangue. Questo thriller, avrebbe potuto essere uno dei tanti in cui viene rappresentato uno dei casi, così diffusi negli States ed in Europa, di rapimenti di bambini da parte di psicopatici e killers seriali, ma si discosta ampiamente da tutto ciò assumendo una connotazione originale, e comunque non scontata, in quanto la regia perfettamente equilibrata, tessuta in un crescendo sempre maggiore di tensione, fa evolvere la trama in modo da tenere sempre alta l'attenzione dello spettatore. E più che sulle efferate azioni di violenza, il regista Denis Villeneuve qui pone l'accento, evidenziandola, sulla psicologia dei personaggi. Le reazioni ed i punti di vista di tutti i protagonisti, dal poliziotto, ai componenti familiari delle due bimbe rapite, agli indiziati fortemente disturbati dal punti di vista psicologico, sono qui analizzate e rappresentate con un' obiettività e lucidità da far emergere soprattutto quanto al giorno d'oggi la società non possieda più alcun valore morale od addirittura Fede o timor Dei al fine di agire correttamente e non perdere completamente la ragione. Pertanto quest'ottima pellicola, brillantemente recitata dai tutti i suoi attori, ma con una menzione speciale per Jake Gyllenhaal per l' interpretazione del poliziotto, risulta praticamente perfetta, avvincente e ben congegnata in tutte le sue parti e pertanto da consigliare altamente come esempio di thriller non comune e come conferma del talento di Villeneuve, già ampiamente apprezzato nel suo precedente e "spietato" per argomento "La donna che canta", di genere completamente differente da quest'ultimo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
pietro viola
|
giovedì 28 novembre 2013
|
grande corpo, piedi e testa piccoli
|
|
|
|
Stenta a decollare, accelera troppo nell'atterraggio, ma i buoni tre quarti del film sono un viaggio riuscito e originale nel nero dell'animo umano e dell'anima americana. Spunti francamente horror e una tensione continua accompagnano il racconto parallelo della doppia ricerca di due bambine scomparse, ad opera del padre di una delle due e di un poliziotto, al contempo impegnati a misurare il limite delle proprie convinzioni morali e il senso di che cosa sia Giustizia. L'impressione, sembra dirci il regista, è che sia da tempo venuto meno ogni punto di riferimento - Guantanamo docet - e che in questi tempi cupi, dissolta l'ipocrisia, si sia dissolta anche la compassione.
[+]
Stenta a decollare, accelera troppo nell'atterraggio, ma i buoni tre quarti del film sono un viaggio riuscito e originale nel nero dell'animo umano e dell'anima americana. Spunti francamente horror e una tensione continua accompagnano il racconto parallelo della doppia ricerca di due bambine scomparse, ad opera del padre di una delle due e di un poliziotto, al contempo impegnati a misurare il limite delle proprie convinzioni morali e il senso di che cosa sia Giustizia. L'impressione, sembra dirci il regista, è che sia da tempo venuto meno ogni punto di riferimento - Guantanamo docet - e che in questi tempi cupi, dissolta l'ipocrisia, si sia dissolta anche la compassione. Ottimi attori e atmosfere (quasi tutte in notturna e sotto la pioggia), intreccio complesso e sottile... frenano l'entusiamo i primi venti minuti, lentissimi e atoni, e la parte finale, dalla "scoperta" della verità in poi, affrettata e riassuntiva.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pietro viola »
[ - ] lascia un commento a pietro viola »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
mercoledì 25 febbraio 2015
|
la giustizia secondo keller.
|
|
|
|
Keller Dover, nel giorno del Ringraziamento, cade nel baratro, poiché la sua figlioletta scompare con la propria amica. Dover non si fida del detective che conduce le indagini e per questo decide di farsi giustizia da solo, sequestrando e torturando un balordo prima arrestato e poi rilasciato. I temi principali di questo thriller oscuro sono essenzialmente colpa, redenzione e vendetta, man mano che la storia procede si trasforma in un dramma morale tesissimo che va ad esplorare territori che Hollywood negli ultimi anni evita accuratamente, partendo da una sceneggiatura coraggiosa, ambiziosa, estremamente complessa e con una riflessione di fondo: cosa è concesso di fare a un uomo (e magari a un'intera nazione) per difende la propria famiglia? Il regista Denis Villeneuve si arma di immenso coraggio per sfiancare, anzi "torturare" (come fa il suo protagonista) lo spettatore per due ore e mezza di pura e crescente tensione per lunghi tratti insostenibile grazie anche alle perfette interpretazioni del quartetto formato da Jackman, Gyllenhaal, Leo e Dano.
[+]
Keller Dover, nel giorno del Ringraziamento, cade nel baratro, poiché la sua figlioletta scompare con la propria amica. Dover non si fida del detective che conduce le indagini e per questo decide di farsi giustizia da solo, sequestrando e torturando un balordo prima arrestato e poi rilasciato. I temi principali di questo thriller oscuro sono essenzialmente colpa, redenzione e vendetta, man mano che la storia procede si trasforma in un dramma morale tesissimo che va ad esplorare territori che Hollywood negli ultimi anni evita accuratamente, partendo da una sceneggiatura coraggiosa, ambiziosa, estremamente complessa e con una riflessione di fondo: cosa è concesso di fare a un uomo (e magari a un'intera nazione) per difende la propria famiglia? Il regista Denis Villeneuve si arma di immenso coraggio per sfiancare, anzi "torturare" (come fa il suo protagonista) lo spettatore per due ore e mezza di pura e crescente tensione per lunghi tratti insostenibile grazie anche alle perfette interpretazioni del quartetto formato da Jackman, Gyllenhaal, Leo e Dano. La pellicola riesce ad esporre i lati più oscuri e nascosti di Jackman, gli scrolla di dosso con decisione l'immagine di Wolverine e i panni dell'eroe per fargli vestire quelli di un sopravvissuto che ha bisogno di qualcosa per diventare una copia migliore di se stesso, un uomo perso nel labirinto di una disperazione impossibile da controllare. Film che scava in profondità nel suo protagonista ma anche nelle menti e nei cuori di chi guarda che per tutto il film si chiede se tutto ciò sia giusto e se si siano oltrepassati i limiti di un qualche codice morale, rimanda a "Mystic river" di Eastwood ma anche a "Seven" di Fincher e si iscrive al filone di thriller "molto adulto". Pellicola che spalanca un abisso grazie anche alle immagini fredde meravigliosamente illuminate da Roger Deakins, geniale storico direttore della fotografia dei Coen che muta il mite e cattolico falegname Keller nel borghese piccolo piccolo di monicelliana memoria che di fronte al dolore diventa uno spietato aguzzino.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
gabbro91
|
giovedì 6 agosto 2015
|
film sottovalutatissimo!
|
|
|
|
Molti pur riconoscendo la bontà del film imputano a Villeneuve di aver realizzato un film faticoso da seguire a causa della sua lunghezza...beh, io posso dire di essere stato incollato davanti allo schermo, sempre più trepidante con l'evolversi della vicenda, tanto che alla fine avrei desiderato che durasse ancora un pò. Poi un thriller ben fatto, che trasmette suspence, mi sembra anche normale che abbia una durata superiore alle commedie familiari. Un film fantastico, che riprende alcuni dei aspetti classici del thriller (il labirinto, ad esempio) ma che si concentra anche sui personaggi (Jackman e Gyllenhal superlativi!). Il finale aperto sugella il tutto, consegnando al pubblico un film che a mio parere diventerà un cult nei prossimi anni e ignorato in maniera clamorosa dai principali riconoscimenti.
|
|
[+] lascia un commento a gabbro91 »
[ - ] lascia un commento a gabbro91 »
|
|
d'accordo? |
|
khaleb83
|
mercoledì 18 maggio 2016
|
impressionante
|
|
|
|
È facile pensare di ridurre Hugh Jackman a quel che l'ha reso celebre, l'eroe palestrato e di bell'aspetto che non rinuncia a qualche sfumatura più da macho piuttosto che da bellone patinato. Questo però porta spesso a dimenticare che è anche uno dei migliori attori in assoluto della sua generazione, e Prisoners lo aiuta a mettere a nudo quest'aspetto, regalandoci una sua performance decisamente impressionante. Aiutato dal fisico imponente che gli rende certi ruoli naturali, riesce a lasciar esplodere tutta la rabbia e la frustrazione del suo personaggio, una disperazione che a un certo punto diventa palpabile, quasi dolorosa mentre il resto del cast funziona perfettamente.
[+]
È facile pensare di ridurre Hugh Jackman a quel che l'ha reso celebre, l'eroe palestrato e di bell'aspetto che non rinuncia a qualche sfumatura più da macho piuttosto che da bellone patinato. Questo però porta spesso a dimenticare che è anche uno dei migliori attori in assoluto della sua generazione, e Prisoners lo aiuta a mettere a nudo quest'aspetto, regalandoci una sua performance decisamente impressionante. Aiutato dal fisico imponente che gli rende certi ruoli naturali, riesce a lasciar esplodere tutta la rabbia e la frustrazione del suo personaggio, una disperazione che a un certo punto diventa palpabile, quasi dolorosa mentre il resto del cast funziona perfettamente. Non ho grande amore per Gyllenhall, ma funziona alla perfezione in un ruolo fatto di sfumature e accenni che non si perdono nello spiattellare la storia del suo personaggio, ma lo tratteggiano in maniera più che efficiente. Paul Dano e la sua controparte Melissa Leo sono assolutamente perfetti nello strappare reazioni violente allo stomaco dello spettatore, quasi viscerali. Il resto del cast è un buon contorno più che altro passivo, adatto a scandire le varie fasi in cui una storia non frenetica si sviluppa, alimentandosi di pochi colpi di scena ben dosati e vivendo di equilibri.
Un film che può passare facilmente in sordina e che invece merita assolutamente di essere visto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a khaleb83 »
[ - ] lascia un commento a khaleb83 »
|
|
d'accordo? |
|
fabal
|
mercoledì 27 settembre 2017
|
emozionante ma non straziante
|
|
|
|
Due bambine scopaiono misteriosamente mentre giocano fuori: si tratta delle piccole Anna ed Eliza, rispettivamente figlie dei Dover e dei Birch, due famiglie che vivono ai lati opposti della strada. La presenza di un camper parcheggiato poco più avanti costituisce l'unico indizio a cui appigliarsi: i genitori avvertono la polizia ma poi il padre di Anna (Keller) deluso dall'andamento delle indagini, decide di proseguire da solo la ricerca. Con metodi discutibili.
L'esordio di Villeneuve nel cinema statunitense non è esattamente un trampolino di lancio, ma la riconferma di un talentuoso regista ora alle prese con una produzione maggiore che vanta un grande cast e una sceneggiatura complessa.
[+]
Due bambine scopaiono misteriosamente mentre giocano fuori: si tratta delle piccole Anna ed Eliza, rispettivamente figlie dei Dover e dei Birch, due famiglie che vivono ai lati opposti della strada. La presenza di un camper parcheggiato poco più avanti costituisce l'unico indizio a cui appigliarsi: i genitori avvertono la polizia ma poi il padre di Anna (Keller) deluso dall'andamento delle indagini, decide di proseguire da solo la ricerca. Con metodi discutibili.
L'esordio di Villeneuve nel cinema statunitense non è esattamente un trampolino di lancio, ma la riconferma di un talentuoso regista ora alle prese con una produzione maggiore che vanta un grande cast e una sceneggiatura complessa. Non facile coniugare la trama di un thriller potenzialmente canonico (che ricorda, per certi versi, il bellissimo Gone baby Gone di Ben Affleck) che cerca il proprio carattere inedito nell'analisi del contraccolpo psicologico sulle famiglie. Ognuno ha la sua reazione secondo alcuni tòpoi della società e quindi del cinema americano: dalla soluzione machista dello yankee provinciale che si sente abbandonato dalle istituzioni incarnata dall'ottimo Jackman, al silenzio/assenso nicodemico del padre di Eliza, fino alla signora Dover che cade in depressione e sta inchiodata al letto.
Ma anche senza spulciare una noiosa antropologia sociale, c'è da dire che Prisoners funziona benissimo anche come film di puro intrattenimento, dimostrandosi un thriller ad alta tensione, solido ed emozionante fin dalle prime battute. Una trama a volte contorta e sparpagliata si ricompatta nella lunga durata del film, lasciando, in chi guarda, la piacevole sensazione che nessun dettaglio sia stucchevole o semplicemente fuori posto. Le due ore e mezza si godono tutte d'un fiato, perché sia il mistero del rapitore sia l'agire dei protagonisti costituiscono una doppia forza trainante di Prisoners.
Altro merito di Villeneuve è di non camuffare un sadismo gratuito nelle scene di violenza e, soprattutto, di non esasperare chi guarda con ipotesi raggelanti sul destino dei bambini, pugnalando allo stomaco lo spettatore sensibile e già traumatizzato (come chi sta scrivendo) dallo strazio dei due film di Eastwood, Mystic River e Changeling. Qui, invece, la paura di scoprire un possibile tragico destino lascia il posto a una più classica curiosità da "caccia all'uomo" che non lascia delusi nel suo epilogo. A suggellare questa riuscitissima pellicola la bella atmosfera da "inverno in provincia" creata dalla fotografia di Roger Deakins, candidato all'Oscar nel 2014.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabal »
[ - ] lascia un commento a fabal »
|
|
d'accordo? |
|
jonnylogan
|
sabato 5 ottobre 2019
|
e sia giustizia per tutti
|
|
|
|
La vita di due famiglie viene sconvolta quando, durante il pranzo per la festa del ringraziamento, le loro figlie più piccole scompaiono senza lasciar traccia. A capo delle indagini arriva l’esperto di rapimenti detective Loki e immediatamente i sospetti convergono su Alex, un ragazzo con problemi mentali. Keller Dover, padre di una delle vittime, vorrebbe che l’uomo venisse immediatamente arrestato. Per questo, quando Alex viene liberato per insufficienza di prove, Keller decide di muoversi da solo.
Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal a capi opposti di un tavolo a litigare contro il tempo che potrebbe fare ritrovare morta la figlia del primo. Il Detective Loki (Gyllenhaal) si misura con sensi di colpa e un’insonnia che pare non dargli tregua, mentre il franco - canadese Villeneuve firma un thriller piscologico che pare un inno al monicelliano “Un borghese piccolo piccolo”, con Jackman a fare il verso ad Alberto Sordi, padre, vedovo e in cerca di vendetta.
[+]
La vita di due famiglie viene sconvolta quando, durante il pranzo per la festa del ringraziamento, le loro figlie più piccole scompaiono senza lasciar traccia. A capo delle indagini arriva l’esperto di rapimenti detective Loki e immediatamente i sospetti convergono su Alex, un ragazzo con problemi mentali. Keller Dover, padre di una delle vittime, vorrebbe che l’uomo venisse immediatamente arrestato. Per questo, quando Alex viene liberato per insufficienza di prove, Keller decide di muoversi da solo.
Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal a capi opposti di un tavolo a litigare contro il tempo che potrebbe fare ritrovare morta la figlia del primo. Il Detective Loki (Gyllenhaal) si misura con sensi di colpa e un’insonnia che pare non dargli tregua, mentre il franco - canadese Villeneuve firma un thriller piscologico che pare un inno al monicelliano “Un borghese piccolo piccolo”, con Jackman a fare il verso ad Alberto Sordi, padre, vedovo e in cerca di vendetta. Il tema dominante, per quanto trattato in altre pellicole, Mystic River e il Silenzio degli innocenti per citare i primi facili esempi, è il desiderio dinarrare le fragili sicurezze nei quali si muove la società USA, fatte di tradizioni consumate all’ombra di un focolare che può, anche in seno alle piccole comunità rurali, celare orrori insospettabili. La fotografia di un paesaggio livido e battuto da una pioggia incessante rende ancora più lugubre lo scandirsi lento dei minuti e delle decisioni dalle quali possono dipendere la sopravvivenza delle due vittime. Paul Dano aggiunge alle prove dei due protagonisti - particolarmente calzante quella di Gyllenhaal nella parte di un poliziotto esperto e comprensivo, per il quale il bene delle vittime e dei famigliari è supremo - quella di un uomo fuori dal tempo, disadattato e quindi facilmente sospettabile. Così come il premio Oscar Viola Davis nella parte di una madre ferita e altrettanto disperata. Due ore e mezza che trascorrono nella verde campagna della Pennsylvania alla ricerca di una soluzione che giungerà quasi a tempo scaduto e con il medesimo suono di un pugno al centro dello stomaco.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jonnylogan »
[ - ] lascia un commento a jonnylogan »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialo
|
domenica 29 novembre 2020
|
quando la legge del cuore e quella della giustizia si contendono la verità
|
|
|
|
In una tranquilla cittadina di montagna, due bambine, Anna ed Eliza, spariscono nel nulla. Un detective, Loki, determinato si mette sulle loro tracce. Ma, contemporaneamente, anche il padre di Anna: Keller. Quest'ultimo è convinto che l'aguzzino sia un ragazzo ritardato, anche per alcuni indizi che ha trovato su di lui. Entrambi però brancolano nel buio e man mano che la luce della verità svela nuovi particolari, emergono inquietanti retroscena sempre più spiazzanti. Denis Villeneuve è un discreto cantore di storie che intrigano e sovente spiazzano, e lo conferma anche in questa pellicola ben curata anche nella fotografia. Ottima inoltre l'accoppiata Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal, che si contendono la risoluzione del dramma.
[+]
In una tranquilla cittadina di montagna, due bambine, Anna ed Eliza, spariscono nel nulla. Un detective, Loki, determinato si mette sulle loro tracce. Ma, contemporaneamente, anche il padre di Anna: Keller. Quest'ultimo è convinto che l'aguzzino sia un ragazzo ritardato, anche per alcuni indizi che ha trovato su di lui. Entrambi però brancolano nel buio e man mano che la luce della verità svela nuovi particolari, emergono inquietanti retroscena sempre più spiazzanti. Denis Villeneuve è un discreto cantore di storie che intrigano e sovente spiazzano, e lo conferma anche in questa pellicola ben curata anche nella fotografia. Ottima inoltre l'accoppiata Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal, che si contendono la risoluzione del dramma. Forse però finisce per peccare pure lui nel tirare troppo la corda. Aggiungendo sempre nuovi elementi, ma lo fa in modo coerente e graduale nel giusto. In fondo, alla luce dei tanti thriller che vengono proposti, molti dei quali finiscono per avvitarsi su se stessi, siamo sopra la media.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scialo »
[ - ] lascia un commento a luca scialo »
|
|
d'accordo? |
|
matteo
|
sabato 17 aprile 2021
|
un dramma americano
|
|
|
|
L'America rurale è sempre stata un filone di racconti cupi e drammatici e questo film non fa eccezzione. La vicenda angosciante di questa lunga ricerca della verità si snoda e scava dietro l'apparenza perbenista delle famiglia coinvolte dove senso di giustizia e crollo di credenze religiose si fondono inestricabilmente con violenza e sadismo. E' un'America gotica che si ripropone sul grande schermo che fa da contrasto col sogno americano propagandato dal Governo e dalla pubblicità. Un film cupo dove l'animo umano rivela la propria natura contraddittoria e perversa in cui gli ideali e la fede si dissolvono sotto una pioggia che accompagna gran parte dello svolgimento sino a un finale in cui, nonostante tutto, si intravede un barlume di speranza.
[+]
L'America rurale è sempre stata un filone di racconti cupi e drammatici e questo film non fa eccezzione. La vicenda angosciante di questa lunga ricerca della verità si snoda e scava dietro l'apparenza perbenista delle famiglia coinvolte dove senso di giustizia e crollo di credenze religiose si fondono inestricabilmente con violenza e sadismo. E' un'America gotica che si ripropone sul grande schermo che fa da contrasto col sogno americano propagandato dal Governo e dalla pubblicità. Un film cupo dove l'animo umano rivela la propria natura contraddittoria e perversa in cui gli ideali e la fede si dissolvono sotto una pioggia che accompagna gran parte dello svolgimento sino a un finale in cui, nonostante tutto, si intravede un barlume di speranza. Buon thriller e buona fotografia. Convincenti gli attori nella loro maschera di dolore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a matteo »
[ - ] lascia un commento a matteo »
|
|
d'accordo? |
|
|