jacopo b98
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martedì 12 novembre 2013
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i mostri dell'america che non si conosce!
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In Pennsylvania, il giorno del ringraziamento, le piccole Joy Birch e Anna Dover scompaiono. Rapimento? Fuga? Il primo sospetto cade su Alex Jones (Dano), che stava davanti a casa de Birch con il suo camper, ma quando la polizia lo rilascia per mancanza di prove il padre di Anna, Keller (Jackman), rapisce Jones e lo tortura per farlo parlare. Ma Alex non parla. È veramente innocente? Intanto nella cantina di un prete (Cariou) viene trovato un cadavere congelato. E un pazzo viene arrestato perché in casa sua sono stati trovati dei vestiti delle bambine sporchi di sangue. Alla fine si scopre il vero colpevole, ma la violenza ha già avuto il suo corso. Scritto da Aaron Guzikowski, è l’esordio americano del canadese Villeneuve, che aveva già dimostrato ampiamente le sue doti con precedenti buonissimi film (La donna che canta, 2010).
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In Pennsylvania, il giorno del ringraziamento, le piccole Joy Birch e Anna Dover scompaiono. Rapimento? Fuga? Il primo sospetto cade su Alex Jones (Dano), che stava davanti a casa de Birch con il suo camper, ma quando la polizia lo rilascia per mancanza di prove il padre di Anna, Keller (Jackman), rapisce Jones e lo tortura per farlo parlare. Ma Alex non parla. È veramente innocente? Intanto nella cantina di un prete (Cariou) viene trovato un cadavere congelato. E un pazzo viene arrestato perché in casa sua sono stati trovati dei vestiti delle bambine sporchi di sangue. Alla fine si scopre il vero colpevole, ma la violenza ha già avuto il suo corso. Scritto da Aaron Guzikowski, è l’esordio americano del canadese Villeneuve, che aveva già dimostrato ampiamente le sue doti con precedenti buonissimi film (La donna che canta, 2010). È un crudo, violento e drammatico thriller-dramma hollywoodiano sul disfacimento della società, ricorda molto da vicino le riflessioni di Friedkin sull’uomo che diventa animale e sulla violenza che scoppia incontrollata. Film di estrema cattiveria, violentissimo (le scene di tortura sono ai limiti dell’inguardabile, il volto gonfio di Alex fa venire i conati) e pessimista, cosa insolita per i solitamente positivi thriller americani. Ricorda molto da vicino lo splendido Un gelido inverno della Granik,ma anche, perché no, il Mystic River di Eastwood. Film oltre che di silenzi, molto d’atmosfera, cui giova molto la splendida fotografia di Roger Deakins. Per quanto riguarda i personaggi, sono tutti ben caratterizzati e approfonditi, dal colpevole (che in fondo è anche innocente) alla folle madre-capo famiglia dell’organizzazione, di fatto composta da persone rapite a loro volta, interpretata da Melissa Leo. E qui val la pena di soffermarsi per elogiare le prove di tutti gli interpreti, in particolare Jackman, alle prese con i profondo buio di Keller, ma anche Gyllenhaal non è da meno e tutti i vari caratteristi sono eccezionali (Paul Dano, ormai vera punta di diamante degli attori giovani del cinema americano, su tutti). Incontestabile il divieto ai minori di quattordici anni.
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(di hollyver07)
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flaw54
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martedì 12 novembre 2013
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finalmente un film!
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Era da tempo che il cinema non proponeva un film veramente ben fatto con attori che sentono la parte e un regista capace di creare un'atmosfera di inquietudine e di tensione quale non si vedeva dai tempi di Seven. La lentezza, i silenzi mettono ancor più in rilievo la condizione di angoscia delle famiglie e forse dell'intera nazione americana che sembra aver perduto la fede nei propri valori: Ottima l'interpretazione di Hugh Jackman nella parte del padre disperato e vendicativo, ma forse ancora migliore quella di Jack Gillenhall che con i suoi silenzi esprime seppur in maniera implicita tutti i dubbi di una società ( avrà veramente torto il padre a comportarsi come sta facendo ? ).
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Era da tempo che il cinema non proponeva un film veramente ben fatto con attori che sentono la parte e un regista capace di creare un'atmosfera di inquietudine e di tensione quale non si vedeva dai tempi di Seven. La lentezza, i silenzi mettono ancor più in rilievo la condizione di angoscia delle famiglie e forse dell'intera nazione americana che sembra aver perduto la fede nei propri valori: Ottima l'interpretazione di Hugh Jackman nella parte del padre disperato e vendicativo, ma forse ancora migliore quella di Jack Gillenhall che con i suoi silenzi esprime seppur in maniera implicita tutti i dubbi di una società ( avrà veramente torto il padre a comportarsi come sta facendo ? ). Da un tema abbastanza scontato e rivisto al cinema ( il rapimento di bambini ) un film che riconcilia con la sala e che fa sembrare breve anche la durata di due ore e mezza.
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luciacinefila
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martedì 12 novembre 2013
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claustrufobico ma perfetto!
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Si tratta di una trama che poteva quasi certamente cadere nella ovvietà di tanti film già visti..ma così non è stato!La palma di miglior attore senza dubbio deve essere attribuita al bravissimo jake Gyllenhaal che è riuscito a dare vita ad un personaggio senza precedenti.Mi ha affascinato particolarmente il ruolo dell'investigatore caratterizzato da un profondo amore per la sua professione e al contempo da un attaccamento al dovere tale da portarlo inevitabilmente a trscurare la vita privata e a dare tutto se stesso nella risoluzione dei casi. A metà fra uno psicologo e un duro è quanto mai avvincente seguire le" gesta " di questo uomo comune alle prese con il peggio della popolazione americana ( ma anche noi in Italia non ci facciamo mancare niente in quanto a spicopatici.
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Si tratta di una trama che poteva quasi certamente cadere nella ovvietà di tanti film già visti..ma così non è stato!La palma di miglior attore senza dubbio deve essere attribuita al bravissimo jake Gyllenhaal che è riuscito a dare vita ad un personaggio senza precedenti.Mi ha affascinato particolarmente il ruolo dell'investigatore caratterizzato da un profondo amore per la sua professione e al contempo da un attaccamento al dovere tale da portarlo inevitabilmente a trscurare la vita privata e a dare tutto se stesso nella risoluzione dei casi. A metà fra uno psicologo e un duro è quanto mai avvincente seguire le" gesta " di questo uomo comune alle prese con il peggio della popolazione americana ( ma anche noi in Italia non ci facciamo mancare niente in quanto a spicopatici...)solo, nella sua battaglia contro un crimine particolarmente odioso( il rapimento di bambini).Sicuramente non scevro da luoghi comuni particolarmente cari alle recenti produzioni americane con chiari intenti di aperta critica d un certo mondo cattolico o comunque di dichiarata fede cristiana, ciononostante il prodotto finale è qualcosa che si fa ricordare e che in un modo o nell'altro ti tiene incollato alla poltrona sino all'ultimo secondo di programmazione.Originale quanto basta e supportato da una ottima scelta del cast il fim è assolutamente da vedere anche se mi permetto di sconsigliarlo a quegli spettatori che magari si trovano in uno stato d'animo ansioso.....Buona visione.
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luciacinefila
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martedì 12 novembre 2013
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claustrufobico ma perfetto!
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Si tratta di una trama che poteva quasi certamente cadere nella ovvietà di tanti film già visti..ma così non è stato!La palma di miglior attore senza dubbio deve essere attribuita al bravissimo jake Gyllenhaal che è riuscito a dare vita ad un personaggio senza precedenti.Mi ha affascinato particolarmente il ruolo dell'investigatore caratterizzato da un profondo amore per la sua professione e al contempo da un attaccamento al dovere tale da portarlo inevitabilmente a trscurare la vita privata e a dare tutto se stesso nella risoluzione dei casi. A metà fra uno psicologo e un duro è quanto mai avvincente seguire le" gesta " di questo uomo comune alle prese con il peggio della popolazione americana ( ma anche noi in Italia non ci facciamo mancare niente in quanto a spicopatici.
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Si tratta di una trama che poteva quasi certamente cadere nella ovvietà di tanti film già visti..ma così non è stato!La palma di miglior attore senza dubbio deve essere attribuita al bravissimo jake Gyllenhaal che è riuscito a dare vita ad un personaggio senza precedenti.Mi ha affascinato particolarmente il ruolo dell'investigatore caratterizzato da un profondo amore per la sua professione e al contempo da un attaccamento al dovere tale da portarlo inevitabilmente a trscurare la vita privata e a dare tutto se stesso nella risoluzione dei casi. A metà fra uno psicologo e un duro è quanto mai avvincente seguire le" gesta " di questo uomo comune alle prese con il peggio della popolazione americana ( ma anche noi in Italia non ci facciamo mancare niente in quanto a spicopatici...)solo, nella sua battaglia contro un crimine particolarmente odioso( il rapimento di bambini).Sicuramente non scevro da luoghi comuni particolarmente cari alle recenti produzioni americane con chiari intenti di aperta critica d un certo mondo cattolico o comunque di dichiarata fede cristiana, ciononostante il prodotto finale è qualcosa che si fa ricordare e che in un modo o nell'altro ti tiene incollato alla poltrona sino all'ultimo secondo di programmazione.Originale quanto basta e supportato da una ottima scelta del cast il fim è assolutamente da vedere anche se mi permetto di sconsigliarlo a quegli spettatori che magari si trovano in uno stato d'animo ansioso.....Buona visione.
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luciacinefila
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martedì 12 novembre 2013
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claustrufobico ma perfetto!
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Si tratta di una trama che poteva quasi certamente cadere nella ovvietà di tanti film già visti..ma così non è stato!La palma di miglior attore senza dubbio deve essere attribuita al bravissimo jake Gyllenhaal che è riuscito a dare vita ad un personaggio senza precedenti.Mi ha affascinato particolarmente il ruolo dell'investigatore caratterizzato da un profondo amore per la sua professione e al contempo da un attaccamento al dovere tale da portarlo inevitabilmente a trscurare la vita privata e a dare tutto se stesso nella risoluzione dei casi. A metà fra uno psicologo e un duro è quanto mai avvincente seguire le" gesta " di questo uomo comune alle prese con il peggio della popolazione americana ( ma anche noi in Italia non ci facciamo mancare niente in quanto a spicopatici.
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Si tratta di una trama che poteva quasi certamente cadere nella ovvietà di tanti film già visti..ma così non è stato!La palma di miglior attore senza dubbio deve essere attribuita al bravissimo jake Gyllenhaal che è riuscito a dare vita ad un personaggio senza precedenti.Mi ha affascinato particolarmente il ruolo dell'investigatore caratterizzato da un profondo amore per la sua professione e al contempo da un attaccamento al dovere tale da portarlo inevitabilmente a trscurare la vita privata e a dare tutto se stesso nella risoluzione dei casi. A metà fra uno psicologo e un duro è quanto mai avvincente seguire le" gesta " di questo uomo comune alle prese con il peggio della popolazione americana ( ma anche noi in Italia non ci facciamo mancare niente in quanto a spicopatici...)solo, nella sua battaglia contro un crimine particolarmente odioso( il rapimento di bambini).Sicuramente non scevro da luoghi comuni particolarmente cari alle recenti produzioni americane con chiari intenti di aperta critica d un certo mondo cattolico o comunque di dichiarata fede cristiana, ciononostante il prodotto finale è qualcosa che si fa ricordare e che in un modo o nell'altro ti tiene incollato alla poltrona sino all'ultimo secondo di programmazione.Originale quanto basta e supportato da una ottima scelta del cast il fim è assolutamente da vedere anche se mi permetto di sconsigliarlo a quegli spettatori che magari si trovano in uno stato d'animo ansioso.....Buona visione.
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tanino38
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martedì 12 novembre 2013
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da vedere
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NON SONO NE UN CRITICO NE UN ESPERTO MI PIACE IL CINEMA E NON MI PERDO UN FILM QUINDI MI PERMETTO DI DARE UN GIUDIZIO IL FILM SENZ'ALTRO E' DA VEDERE NON ANNOIA TI TIENE SEMPRE ATTENTO GLI ATTORI PROTAGONISTI VERAMENTE BRAVI
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hollyver07
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martedì 12 novembre 2013
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l'ignobile squallore dell'anima
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Ciao. Film drammatico/thriller che racconta le squallide vicende connesse alla scomparsa di due bimbe. Il fatto narrato, avviene nell'ambito di una semplice ed amena comunità provinciale americana, coinvolgendo persone comuni che saranno drammaticamente stravolte dall'evento e dalle sue terribili conseguenze. L'ambientazione ed il contesto dell'azione si svolgono all'insegna di angoscia e tensione, ulteriormente accentuate dalla plumbea e sapiente fotografia di Roger Deakins (anche "A beautiful mind" - "The village" - "Le ali della libertà"). La regìa di Denis Villeneuve è chiaramente attratta ed orientata a stigmatizzare le due figure attoriali cardini della storia, Keller Dover (Hugh Jackman - il padre di Anna - disperatamente, rabbiosamente determinato) ed il detective Loki (Jake Gyllenhaal - interprete molto intonato al ruolo, capace di una notevole mimica espressiva).
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Ciao. Film drammatico/thriller che racconta le squallide vicende connesse alla scomparsa di due bimbe. Il fatto narrato, avviene nell'ambito di una semplice ed amena comunità provinciale americana, coinvolgendo persone comuni che saranno drammaticamente stravolte dall'evento e dalle sue terribili conseguenze. L'ambientazione ed il contesto dell'azione si svolgono all'insegna di angoscia e tensione, ulteriormente accentuate dalla plumbea e sapiente fotografia di Roger Deakins (anche "A beautiful mind" - "The village" - "Le ali della libertà"). La regìa di Denis Villeneuve è chiaramente attratta ed orientata a stigmatizzare le due figure attoriali cardini della storia, Keller Dover (Hugh Jackman - il padre di Anna - disperatamente, rabbiosamente determinato) ed il detective Loki (Jake Gyllenhaal - interprete molto intonato al ruolo, capace di una notevole mimica espressiva). Le altre caratterizzazioni, compresa l'identificazione del male/distorsione (con un errore di cast quasi assurdo...) non sono parimenti accurate apparendo, in tutto il film, poco più che abbozzate (in merito vedasi i ruoli delle due rispettive famiglie ed il loro effettivo "peso" scenico). Il vero pregio del regista è quello di mantenere una sorta di distorsione percettiva degli eventi che sollecitano gli stato di relativa angoscia ed attesa di uno spettatore. Questo... è avvenuto (almeno) in buona parte del film, grazie anche ad un montaggio delle scene molto misurato, compassato, per nulla votato a deviare dal percorso prestabilito. In termini di sceneggiatura, sono più evidenti delle sostanziali pecche narrative, in particolar modo nella parte finale della storia; non mi è sembrata pienamente consona allo sviluppo degli eventi precedenti - Eviterò d'approffondire perchè dovrei giustificare troppi Spoiler -. Voce a parte nell'ambito del film sono le considerazioni etico-morali che si possono trarre dallo stesso. Una di queste la collego alla legittimità/liceità, oppure no, di azioni legate alla disperazione di Keller. In questo caso, sono vagamente indeciso nel definire un onesto giudizio, visto che se fosse una cosa personale... umanamente credo avrei severe difficoltà a non giustificare un mio simile comportamento. D'altro canto, questo film crea un ambiguo correre sul filo del rasoio che (presumibilmente) nella realtà d'origine (forse anche da noi) avrebbe una quasi certa ed univoca logica di sviluppo: "sei nel giusto ed hai il diritto di fare...!". Francamente, è una contrapposizione tra azioni le quali, indifferentemente legittime o illegittime esse siano, si sviluppano affette da plumbei contorni e finalizzate in esiti per i quali, raramente, si ottiene la legittima sensazione di equo assolvimento. Esaurite simili considerazioni, giusto o sbagliato che sia, la pellicola chiaramente propende, in parte assolve, il brutale comportamento di chi ha subito il torto (indipendentemente da quale sia la verità). Detta impressione personale ha parzialmente inficiato il mio gradimento nei confronti del film. Passando al cast, del quale ho già accennato le differenze di rilievo registico, poste tra i due attori principali e gli altri caratteristi, mi sento d'affermare che Jackman e Gyllenhaal (insieme) non siano una coppia affiatata. Vero che i ruoli erano quasi contrapposti ma, sopratutto nella scena girata in auto, entrambi appaiono impegnati a recitare in film diversi (una sorta di diatopia linguistica). Ad ogni buon conto, dei due attori, la caratterizzazione più convincente mi è sembrata quella fornita da Gyllenhaal. Jackman, si...! Bravo quando disperato e furibondo ma incompleto nel manifestare le dilanianti emozioni che possono avvolgerci in simili situazioni (e non è una questione di sole lacrime...). In definitiva, ho avuto modo d'apprezzare un film, intenso, angoscioso, adeguatamente interpretato ma non privo di difetti... magari più "etici" che in termini di forma espressiva e sostanza. Un "3,5" stelle sarebbe più corretto ma mezzo punto in più lo regalo per l'eccellente fotografia. Per quanto inutile sia un mio suggerimento, mi sento di consigliarne la visione, gustandosi sopratutto le ottime sfumature interpretative proposte da Jake. Saluti e buona visione
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biso 93
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lunedì 11 novembre 2013
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finalmente un bel thriller!
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Credo che il film meriti a pieno le 4 stelle..non tanto forse per il tema trattato ma per la qualità indiscutibile di questo thriller, grazie ad interpreti eccelsi gyllenhal e jackman su tutti ma il vero pilastro portante è la sceneggiatura che non lascia nulla al caso. Essendo il mio genere preferito posso tranquillamente affermare che sia uno dei migliori thriller degli ultimi anni e come qualcun altro ha notato prisoners ricorda film come mystic river e soprattutto zodiac....più che altro nella regia..nelle inquadrature...anche se zodiac è un film più lungo e meno avvincente...un buon prodotto che narra di come l 'uomo portato all'estremo sia in fondo un essere capace di procurare tanto male.
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Credo che il film meriti a pieno le 4 stelle..non tanto forse per il tema trattato ma per la qualità indiscutibile di questo thriller, grazie ad interpreti eccelsi gyllenhal e jackman su tutti ma il vero pilastro portante è la sceneggiatura che non lascia nulla al caso. Essendo il mio genere preferito posso tranquillamente affermare che sia uno dei migliori thriller degli ultimi anni e come qualcun altro ha notato prisoners ricorda film come mystic river e soprattutto zodiac....più che altro nella regia..nelle inquadrature...anche se zodiac è un film più lungo e meno avvincente...un buon prodotto che narra di come l 'uomo portato all'estremo sia in fondo un essere capace di procurare tanto male..
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asdrubale03
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lunedì 11 novembre 2013
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sorprendente
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un film da oscar sia per la regia che per la recitazione di hugh jackman e jake gyllenhaal ma soprattutto per hugh jackman che ha recitato nel ruolo del padre disperato in un modo sublime come non ha mai fatto prima,riesce a farti emozionare ti da la sensazione che non sta recitando.Se al posto di loro due c'erano altri due attori il film sarebbe stato noiosissimo.è IL PRIMO FILM CHE GUARDO DI QUESTO REGISTA E SE SONO TUTTI BELLI COME QUESTO GLI FACCIO I MIEI COMPLIMENTI.lo consiglio vivamente
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