fabio silvestre
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lunedì 27 aprile 2020
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segreti di famiglia
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Il film é basato sulla piéce teatrale "Agosto, foto di famiglia" - vincitrice del Premio Pulitzer - dell'autore Tracy Letts qui anche in veste di sceneggiatore. Partendo, quindi, da una valida e solida sceneggiatura, il film narra un dramma familiare che va oltre la morte misteriosa del capofamiglia in quanto, a partire dal pranzo in cui si riuniscono la moglie, le sue 3 figlie e i rispettivi compagni, si verrà a conoscenza di vari segreti che metteranno in discussione i rapporti tra le 3 sorelle e la loro madre. Ottimo il cast corale degli attori e davvero magistrale la performance di Meryl Streep.
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agostino giovanni
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giovedì 14 febbraio 2019
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sono d'accordo, ma...
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Sono d'accordo con la critica di Francesca50. I difetti ci sono, soprattutto l'eccessiva immissione di problemi, ma il film è un ottimo film.
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samanta
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sabato 2 giugno 2018
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il trionfo della cattiveria
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II segreti di Osage County rientra nella categoria dei film americani che presentanono uno spaccato drammatico delle famiglie che vivono di bugie e apparenze (per citare il passato: La gatta sul tetto che scotta, La dolce ala della giovinezza, Il buio in cima alle scale e il presente: Stanno tutti bene remake di un film di Tornatore).
Il film presenta una famiglia che vive In Oklahoma: la madre Violet (Meryl Streep) il marito Beverly (Sam Shepard) 3 figlie Ivy (Julianne Nicholson) l'unica che vive in casa, Barbara (Julia Roberts) sposata e con una giovane figlia Jean, e Karen (Juliette Lewis). La scomparsa di Beverly e il ritrovamento del suo corpo probabilmente suicida è motivo di riiunione delle figlie con rispettivi marito o fidanzato (di Karen).
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II segreti di Osage County rientra nella categoria dei film americani che presentanono uno spaccato drammatico delle famiglie che vivono di bugie e apparenze (per citare il passato: La gatta sul tetto che scotta, La dolce ala della giovinezza, Il buio in cima alle scale e il presente: Stanno tutti bene remake di un film di Tornatore).
Il film presenta una famiglia che vive In Oklahoma: la madre Violet (Meryl Streep) il marito Beverly (Sam Shepard) 3 figlie Ivy (Julianne Nicholson) l'unica che vive in casa, Barbara (Julia Roberts) sposata e con una giovane figlia Jean, e Karen (Juliette Lewis). La scomparsa di Beverly e il ritrovamento del suo corpo probabilmente suicida è motivo di riiunione delle figlie con rispettivi marito o fidanzato (di Karen). Arrivano anche la sorella di Violet, Mattie con il marito Charles (Chris Cooper) e il loro figlio "little" Charles segretamente innamorato, corrisposto, della cugina Ivy. Ma l'incontro è l'occasione per uno scontro tra i parenti: Violet malata di di un piccolo tumore in bocca si imbottisce di psicofarmaci e di alcool dà sfogo in modo perverso ad una serie di cattiverie rivelando i difetti o i vizi (anche modesti) dei parenti affiancata dalla sorella che pubblicamente prende in giro il figlio e lo deride in continuazione. Barbara che ha un matrimonio in crisi per il suo carattere dal momento che seppure cerca di comprendere gli altri spesso dà sfogo ad una durezza di animo, Mattie alla fine rivela che il figlio è fratellastro di Ivy frutto di una relazione con Beverly. Quanto al fidanzato di Karen cerca di sedurre Jean la figlia di 14 anni di Barbara. Il film a mio avviso ha come contenuto le miserie verbali che avvelano la situazione familare. La madre Violet che ha avuto un'infanzia difficile si sfoga del passato, tenendosi i piccoli segreti per rovesciarli addosso ai presenti con pesanti insulti verbali, alla fine tutti vanno via lasciandola sola con la persona di servizio. La storia non è particolarmente brillante i contenuti dei dialoghi rivelano unicamente un disagio morale per cui anche le buone intenzioni vengono distrutte dai comportamenti odiosi delle due sorelle Violet e Mattie, non c'é una morale positiva o negativa se non che si deve stare alla larga da certe persone! Il film, che oggettivamente è interessante, si salva soprattutto per l'eccellente interpretazione degli attori, un plauso in particolare a Julia Roberts, quanto a Merryl Streep è bravissima anche se "gigioneggia" un pò troppo. Un'osservazione la Casa di Produzione è The Weinstein Company, Weinstein (il mostro di Hollywood) è uno dei produttori insieme a George Clooney che con Merryl Steep è uno dei alfieri di Me too, una domanda: ma se era un predatore sessuale e "tutti" lo sapevano da 20 anni (il film è uscito nel 2013) perché dei personaggi così illustri approfittavano dei suoi soldi o lavoravano con lui?
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ennio
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venerdì 16 febbraio 2018
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un tranquillo midwest di paura e torbidi segreti
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Alla fine la memoria rimanda a Tennessee Williams e alle sue storie di una borghesia americana viziosa e segreta, ma solo tra le quattro mura di casa.
Forse non siamo ai livelli de "la gatta sul tetto che scotta", ma il paragone ci sta, anche a livello di intensità e bravura degli interpreti. Non solo Streep e Roberts, ma qui tutti gli interpreti, blasonati e no, funzionano perchè incastrati nella parte giusta. Dalla svampita Juliette Lewis a un Ewan Mcgregor improbabile bravo ragazzo, all'ottima caratterista Martindale, emula di Burl Ives.
Il fatto che lo sceneggiatore sia anche l'autore dell'opera teatrale originaria lascia credere che il film sia stato molto fedele a questa.
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Alla fine la memoria rimanda a Tennessee Williams e alle sue storie di una borghesia americana viziosa e segreta, ma solo tra le quattro mura di casa.
Forse non siamo ai livelli de "la gatta sul tetto che scotta", ma il paragone ci sta, anche a livello di intensità e bravura degli interpreti. Non solo Streep e Roberts, ma qui tutti gli interpreti, blasonati e no, funzionano perchè incastrati nella parte giusta. Dalla svampita Juliette Lewis a un Ewan Mcgregor improbabile bravo ragazzo, all'ottima caratterista Martindale, emula di Burl Ives.
Il fatto che lo sceneggiatore sia anche l'autore dell'opera teatrale originaria lascia credere che il film sia stato molto fedele a questa.
Veramente un bel film, senza cali di tensione, a partire dalla prima, scioccante apparizione di una malata, drogata, quasi calva Meryl Streep alle prese con una crisi isterica familiare.
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laurence316
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mercoledì 27 settembre 2017
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ma che bella famiglia!
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Dopo l'esperienza di Killer Joe, Letts ritorna ad adattare un suo precedente testo teatrale, e getta le basi per un nuovo, terribile film, agghiacciante ma anche divertente, recitato ottimamente (e non solo dalle eccellenti protagoniste, Streep e Roberts) e ambientato nelle giornate torride dell'Oklahoma. Un fiume continuo di parole, di accuse, di rivelazioni. Quel che inizialmente è "solo" una riunione di famiglia in occasione di un tragico evento, si trasforma ben presto, complice anche l'impasticcata Violet, in una sarabanda di critiche e cattiverie varie, scoperchiando ben presto indicibili verità, da tempo tenute nascoste, passati di incesti, tentate violenze e tradimenti.
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Dopo l'esperienza di Killer Joe, Letts ritorna ad adattare un suo precedente testo teatrale, e getta le basi per un nuovo, terribile film, agghiacciante ma anche divertente, recitato ottimamente (e non solo dalle eccellenti protagoniste, Streep e Roberts) e ambientato nelle giornate torride dell'Oklahoma. Un fiume continuo di parole, di accuse, di rivelazioni. Quel che inizialmente è "solo" una riunione di famiglia in occasione di un tragico evento, si trasforma ben presto, complice anche l'impasticcata Violet, in una sarabanda di critiche e cattiverie varie, scoperchiando ben presto indicibili verità, da tempo tenute nascoste, passati di incesti, tentate violenze e tradimenti.
Si sente l'impianto teatrale del tutto, ma questo nulla toglie ad un film che tutto è tranne che una normale, banale commediola come fin troppe ne circolano negli ultimi anni, e che invece si rivela una tragica, drammatica black comedy, impregnata di umorismo nero che fa riflettere e di cui non è per nulla priva, al contrario di quanto molti sostengono.
August: Osage County, titolo originale che identifica tempo e luogo in cui si svolge l’azione, è sicuramente un'analisi critica della middle-class americana e delle sue contraddizioni, ma è al contempo e molto più semplicemente un film di attori, senza dubbio: i duelli verbali fra la Streep e la Roberts gli danno l’acqua della vita, ma da non dimenticare sono anche le altre interpretazioni di Cooper, Breslin, Martindale, Cumberbatch, Lewis, Nicholson e Upham. Come è stato osservato, infatti, regala "the finest ensemble acting seen in years" ("il miglior complesso di recitazione visto negli ultimi anni"). E già solo per questo meriterebbe la visione.
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(di mencio)
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tamburel
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martedì 26 settembre 2017
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terrificante!!!
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Un vero pugno allo stomaco... imperdibile!!!
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greatsteven
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domenica 25 giugno 2017
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ritratto di famiglia espansivo, tirato e ipnotico.
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I SEGRETI DI OSAGE COUNTY (USA, 2013) diretto da JOHN WELLS. Interpretato da MERYL STREEP, JULIA ROBERTS, EWAN MCGREGOR, CHRIS COOPER, ABIGAIL BRESLIN, BENEDICT CUMBERBATCH, JULIETTE LEWIS, MARGO MARTINDALE, JULIANNE NICHOLSON, DELMOT MULRONEY, SAM SHEPARD, MISTY UPHAM
Beverly e Violet Weston sono sposati. Lui è un poeta senza più ispirazione, lei una donna paranoica e aggressiva ammalata di un tumore alla bocca e preda di un’infinità di farmaci. Un giorno Bev sparisce dopo aver assunto Johnna, nativa americana che gli funge da donna delle pulizie, e viene ritrovato cadavere poco tempo dopo in un lago di Osage County, Oklahoma, dove i coniugi hanno la residenza.
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I SEGRETI DI OSAGE COUNTY (USA, 2013) diretto da JOHN WELLS. Interpretato da MERYL STREEP, JULIA ROBERTS, EWAN MCGREGOR, CHRIS COOPER, ABIGAIL BRESLIN, BENEDICT CUMBERBATCH, JULIETTE LEWIS, MARGO MARTINDALE, JULIANNE NICHOLSON, DELMOT MULRONEY, SAM SHEPARD, MISTY UPHAM
Beverly e Violet Weston sono sposati. Lui è un poeta senza più ispirazione, lei una donna paranoica e aggressiva ammalata di un tumore alla bocca e preda di un’infinità di farmaci. Un giorno Bev sparisce dopo aver assunto Johnna, nativa americana che gli funge da donna delle pulizie, e viene ritrovato cadavere poco tempo dopo in un lago di Osage County, Oklahoma, dove i coniugi hanno la residenza. Viene convocata tutta la famiglia al completo: le tre figlie di Violet (dalla maggiore alla minore: Barbara, Ivy e Karen); la sorella di Violet, Mattie Fae, col marito Charles e il figlio "Little"Charles; Steve, il fidanzato di Karen; Bill, il marito di Barbara, con la di loro figlia Jean. Si scopre che Bev si è suicidato. In un concitato pranzo con l’intero parentado, emergono i lati più inquietanti e deplorevoli della storia della famiglia Weston: Little Charles non è in realtà figlio di Charlie, ma è nato da una relazione clandestina fra Beverly e Mattie Fae, con la silenziosa complicità di Violet; Karen, civettuola e vanitosa, ha deciso di stabilirsi a Miami col suo uomo pomposo e arrogante, che tenta un approccio sessuale con l’ingenua Jean; i contrasti di coppia fra Barb e Bill esplodono per via del modo scelto per educare una figlia troppo ribelle; Mattie Fae si lamenta col consorte del figlio illegittimo che, ai suoi occhi, è un’enorme delusione; e Barb non sopporta che Ivy e Karen l’abbiano lasciata sempre sola nell’accudire una madre divenuta ormai un opprimente peso per tutte le figlie, compresa la maggiore che, da sempre, disapprova i suoi modi di fare. Le rimembranze di violenze e incesti passati riaffiorano con tanta forza che Violet si ritrova di nuovo abbandonata a sé stessa, vedova, senza più nessuno a colmare la sua purchessia volontaria solitudine forzata. La stessa Johnna, esterna al legame di sangue, interverrà più di una volta per mediare i conflitti. Tratto da una pièce teatrale di Tracy Letts, che con essa si portò a casa il premio Pulitzer. La sceneggiatura su cui il film si basa l’ha scritta lui. Il titolo originale del testo teatrale è Agosto, foto di famiglia. In un assolato Midwest dominato da pale eoliche attive, balle di fieno raccolto, macchine che sfrecciano su strade povere di autoveicoli, case di campagna sonnacchiose e vegetazione arborea che sfrigola al vento, ha luogo una saga famigliare di quasi due ore che riassume in questo tempo i vizi e le virtù della struttura umana alla base di tutti i fabbricati umani più complessi e ad essa superiori. Una famiglia sbandata, ritratta con un occhio quasi totalmente critico e negativo, che analizza molto in profondità i motivi di scontro in quella che, a tutti gli effetti, viene a diventare una casta impenetrabile connessa ad uno spietato gioco al massacro, una lotta senza quartiere e senza esclusione di colpi. Tutto si fa, tutto si destabilizza, ogni cosa assume un significato ambiguo, i segreti vengono mantenuti nascosti troppo a lungo e solamente il tempo che trascorre inesorabile porta un seppur lieve palliativo alle sofferenze di queste donne e questi uomini. Impagabili i duetti fra Streep, molto a suo agio nelle vesti della madre farmaco-dipendente, isterica ed egoista, e Roberts, figlia indipendente ed emancipata che combatte per il suo posto nel nucleo famigliare: le esplosioni di rabbia che combinano e dirigono danno l’acqua della vita ad una commedia esilarante che dimostra di saper conoscere perfettamente i tempi comici e, quel ch’è meglio, di dire numerose verità senza spiattellarle, ma utilizzando bensì un registro intermedio, che ciononostante non risparmia la volgarità né il cinismo, va dritto al cuore dei problemi mettendo a nudo debolezze e fragilità come se i personaggi della sua vicenda se ne spogliassero, illudendosi di una libertà fatua. Le lodi principali vanno al reparto femminile, maggioritario di numero (sette contro cinque) e specialmente imperniato alle radici nella sovrastruttura famigliare, con una J. Lewis più antipatica e streghetta che mai e una J. Nicholson sotto le righe ma ugualmente di meravigliosa intensità, senza dimenticare la figlia tossicodipendente di A. Breslin, la grassa, abulica e brontolona zia di M. Martindale e la governante pacata, ma in realtà assai gatta-morta, di M. Upham. Un cast maschile che tiene testa a quello corrispettivo, però, è di tutto pregio e rispetto, e sfodera un bravissimo E. McGregor nel ruolo di un rampollo occhialuto determinato e presente, un B. Cumberbatch che, malgrado la timidezza e l’imbranataggine, crede nei sentimenti autentici e un C. Cooper che gioca a prendersi in giro con leziosità e spavalderia. Quanto a Mulroney e Shepard, il primo è un ottimo giocherellone con la presunzione dell’uomo di mondo fintamente navigato, e il secondo sorprende per la pacatezza con cui dipinge un ex autore di poesie che va incontro alla morte con una serenità da cui non ci si aspetterebbe mai e poi mai il raggiungimento spasmodico e fatidico di una fine. Punto di forza inequivocabile di questa allegra e scoppiettante vicenda è appunto un cast che merita ogni applauso e apprezzamento, ma l’adattamento eseguito dallo stesso drammaturgo non cela la vena di amarezza e pessimismo di fondo che lo rendono un prodotto abbordabile alle interpretazioni letterarie che cercano l’angoscia, l’insicurezza e la tristezza tipiche dell’animo umano le quali, da che mondo è mondo, fanno la differenza nella scrittura dei drammi. Evitarle o mascherarle è un male e porta di sicuro al fallimento. Enfatizzarle, dar loro importanza e incentivarne la rappresentazione costituisce invece una leva su cui adagiare un tuffo nell’importanza che molto difficilmente non andrà a segno. Fra i produttori esecutivi, figura anche George Clooney.
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fudalcor
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domenica 15 maggio 2016
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modesto epigono demodè di tennesse william
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Inguardabile. Di una noia mortale, nemmeno originale per chi ha visto cat on hot tin roof, che però poteva far scalpore 50 anni fa. La storia è incredibile, gli umori ed eccessi della presunta dipendenza da farmaci non hanno nulla della realtà, al pari della rappresentazione del tumore in bocca e dei rapporti marcescenti e indissolubili fra i protagonisti. Il paragone con parenti serpenti è offensivo. Roba da radical chic che pensano di passare da intellettuali.
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nicol�_c
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sabato 28 febbraio 2015
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la comicità drammatica
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Violet Weston (M. Streep) è l'incarnazione del vizio umano, la quale convive con suo marito Beverly, anche lui divorato dall'alcolismo ma scrittore e poeta. L'insensibilità e le continue provocazioni della moglie, purtroppo, lo portano al suicidio così da costringere la loro famiglia, una famiglia molto particolare a riunirsi con la madre... Questa ricongiunzione spingerà tutti i familiari a mostrare il loro carattere oscuro e rabbioso, vittime della "alcolizzata" Violet, sempre sotto farmaci psichiatrici e mai lucida, la quale provocherà e cercherà di farsi odiare da tutti i suoi co-familiari in un momento di nero così triste.
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Violet Weston (M. Streep) è l'incarnazione del vizio umano, la quale convive con suo marito Beverly, anche lui divorato dall'alcolismo ma scrittore e poeta. L'insensibilità e le continue provocazioni della moglie, purtroppo, lo portano al suicidio così da costringere la loro famiglia, una famiglia molto particolare a riunirsi con la madre... Questa ricongiunzione spingerà tutti i familiari a mostrare il loro carattere oscuro e rabbioso, vittime della "alcolizzata" Violet, sempre sotto farmaci psichiatrici e mai lucida, la quale provocherà e cercherà di farsi odiare da tutti i suoi co-familiari in un momento di nero così triste. Sempre a causa dallo stress causato Violet, fonte di ogni male e discordia, tutti i famigliari renderanno espliciti i segreti che per una vita hanno sempre preservato, sempre riusati da Violet per far nascere l'odio. "I Segreti di Osage County" è un bellissimo film che stuzzica l'animo del pubblico, divertendosi, riuscendo a tramutare contesti comici in drammatici e drammatici in comici, è un film che riesce a istillare, in un certo modo, il piacere per la discordia, facendoci entrare nella mente di Violet e che poi, per scena finale, mostra una donna sola con una bellezza innata trasandata dal sonno della ragione, dagli sforzi fisici, dall'alcool e dall'inesauribile voglia di farsi odiare e seminare odio condannando il pubblico ormai affascinato dalla discordia in se.
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giordano 87
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giovedì 25 dicembre 2014
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grandi attori in un dramma famigliare.
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Meryl Streep,Julia Roberts favolose in questo dramma famigliare diretto magistralmente da John Wells.Grande la fotografia.
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