billyjo3
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giovedì 29 novembre 2012
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hanno ucciso l'uomo ragno
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Quando nei primi anni '90 gli 883 cantavano "hanno ucciso l'uomo ragno", criticando l'avversità della società per la cultura pop, nessuno avrebbe mai immaginato che due decadi dopo quella frase potesse essere interpretata anche nel senso letterario del termine. Il merito (o demerito) è tutto della Columbia Pictures, che a cinque anni dalla chiusura della prima trilogia dedicata a Peter Parker, ha deciso di ripartire da zero e di dare un volto nuovo all'intera storyline del supereroe. Una scommessa che, a prima vista, appare ampiamente persa, in particolare dal punto di vista qualitativo, considerando gli ovvi incassi stratosferici del botteghino (140 milioni di dollari negli USA in 6 giorni).
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Quando nei primi anni '90 gli 883 cantavano "hanno ucciso l'uomo ragno", criticando l'avversità della società per la cultura pop, nessuno avrebbe mai immaginato che due decadi dopo quella frase potesse essere interpretata anche nel senso letterario del termine. Il merito (o demerito) è tutto della Columbia Pictures, che a cinque anni dalla chiusura della prima trilogia dedicata a Peter Parker, ha deciso di ripartire da zero e di dare un volto nuovo all'intera storyline del supereroe. Una scommessa che, a prima vista, appare ampiamente persa, in particolare dal punto di vista qualitativo, considerando gli ovvi incassi stratosferici del botteghino (140 milioni di dollari negli USA in 6 giorni). Il reboot nasce con l'intento di dare risalto ad ogni aspetto accantonato dalla precedente trilogia di Raimi, a partire dal villain di turno (il lucertolone Lizard), fino ad arrivare all'amore dell'eroe per Gwen Stacy e al rapporto complicato con la polizia di N.Y.C.: all'apparenza tutto giusto ed intelligente, peccato solo che si tratti di un frullato di tutti aspetti più noiosi e melensi dell'intera storia dell'eroe mascherato. Lo script, affidato ad Alvin Sargent e James Vanderbilt, è superficiale ed affrettato, a metà tra una commedia adolescenziale ed un banalissimo b-movie da quattro soldi, che accantona clamorosamente gli aspetti più drammatici della vicenda per lasciar spazio a clichè da soap opera e a qualche discreto effetto visivo. Marc Webb si sforza di dare un'impronta registica che possa essere all'altezza del magnifico linguaggio visivo creato da Raimi, ma a parte qualche buon virtuosismo stilistico non riesce ad imporre un suo credo all'interno del film, che spaventa per quanto sia vuoto di appeal in grado di colpire l'immaginario collettivo. Andrew Garfield comunque appare molto più credibile di Tobey Maguire nel gestire i momenti drammatici, e nell'affrontare con dignità l'intera pellicola senza cadere mai nel ridicolo, nonostante lo script faccia acqua da tutte le parti. Una fotografia degna di nota, una colonna sonora corposa, ed effetti speciali da panico riescono a ricamare con decoro un film altrimenti debole sotto quasi tutti i punti di vista. Un paio di chicche riescono infine a regalare qualche sussulto anche a chi per tutto il tempo ha sonnecchiato nella sala buia. Questa nuova avventura dell'uomo ragno è troppo inutile e troppo superficiale per considerarsi degna erede della trilogia di Sam Raimi, che in tutta onestà, era davvero di un altro pianeta.
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mr. gianluca
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venerdì 16 agosto 2013
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the amazing spider-man... ma siamo proprio sicuri?
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"TWIP"... chi di voi non conosce questo suono? Chi di voi, almeno una volta, ha pensato: "Oh... se avessi un paio di ragnatele su cui dondolarmi, non farei mai tardi, niente più traffico, e niente più bisticci per strada". Magari alcuni di voi immaginano di volare, o teletrasportarsi, ma volete mettere l'emozione di lasciarsi cadere nel vuoto, e volteggiare nel cielo, come un moderno Tarzan, aggrappato ad un filo di ragnatele? Signori, qui si sta parlando di Spider-man... The amazing Spider-man. Questo è anche il titolo del film, attualmente nelle sale, ispirato alle gesta del celeberrimo tessiragnatele.
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"TWIP"... chi di voi non conosce questo suono? Chi di voi, almeno una volta, ha pensato: "Oh... se avessi un paio di ragnatele su cui dondolarmi, non farei mai tardi, niente più traffico, e niente più bisticci per strada". Magari alcuni di voi immaginano di volare, o teletrasportarsi, ma volete mettere l'emozione di lasciarsi cadere nel vuoto, e volteggiare nel cielo, come un moderno Tarzan, aggrappato ad un filo di ragnatele? Signori, qui si sta parlando di Spider-man... The amazing Spider-man. Questo è anche il titolo del film, attualmente nelle sale, ispirato alle gesta del celeberrimo tessiragnatele... quando ho visto il primo trailer, ero stranito, quando ho visto il secondo ero emozionato, quando ho visto il terzo ero gasato... quando sono uscito dal cinema, ero deluso...
Avessi visto la metà, di quello che il trailer mi aveva promesso... un montaggio che definire pessimo è un eufemismo, e la trama è piena di piccoli buchi, che necessitavano un riempimento. Pensavo di trovarmi davanti ad una versione più adulta e convincente del personaggio, ma così non è stato; e la mancanza dei film di Raimi, ha cominciato presto a farsi sentire... cerco di non essere nostalgico, e guardo sempre avanti: questa nuova versione del personaggio m'intrigava, e pareva più interessante di quella proposta da "Mr. Evil Dead". In effetti eravamo partiti col piede giusto, presentando un Peter Parker meno piscione e più sveglio, in linea con un contesto storico più new age. Lodevole anche l'interpretazione di Garfield, che riesce a rendere bene ogni più piccola sfumatura del personaggio... Poi si va avanti... e le cose si susseguono un po' in modo confuso, senza spiegare questo o quello, con sequenze che non avevano motivo di esistere all'interno della pellicola.
Certo, il film, attualmente, non è da buttare... ci sono molte parti divertenti, e che mi sono piaiute molto, come il rapporto con gli zii, sicuramente più veritiero, e meno smielato, e un Peter Parker più ingrifato che mai, che cerca in tutti i modi, in una sequenza, di convincere Gwen a fare del sesso... il punto è che questo non è Peter Parker!!! Poi per strada si perde la sottotrama dei genitori di Peter (così sponsorizzata nei trailer), alcuni personaggi compaiono, e poi, per tutto il film, non se ne sente più parlare (come lo stesso rapinatore che ha ucciso zio Ben), e consentitemelo, è ridicola la parte finale, dove il tizio a cui Spidey ha salvato il figlio, lo aiuta, facendo allineare per tutta la città le gru, che gli permetteranno, così, di raggiungere Lizard (ma è normale che uno che si arrampica sui muri, e abbia una città a sua disposizione, abbia in realtà bisogno di un "aiutino" in più... metafora del viagra?)... mi è quasi sembrato che Webb volesse fare il verso al primo film di Raimi, in cui le persone sul ponte aiutavano l'arrampicamuri, scaraventando oggetti contro il Goblin... ma almeno nel film di Raimi, era più credibile, la cosa.
Peccato che "The Amazing Spider-man" non sia stato quello che mi aspettavo, perché le carte in regola le aveva tutte... e qui non posso che fare tanto di cappello alle doti narrative del buon Raimi, che aveva creato una vera scatola dei sogni, con tanto romanticismo, eroismo, azione, e, sprattutto, epicità. Indimenticabile, la sequenza finale del primo film "Chi sono io? Sono Spider-man!", e giù con una sequenza di imperdibili voli acrobatici del tessiragnatele! Al di là del terribile terzo capitolo della trilogia (l'uomo sabbia era praticamente inutile, bastavano Harry e Venom, e il film avrebbe funzionato meglio... in più, se avesse tolto quel ridicolo balletto...), mi sento di preferire ancora le pellicole di Raimi. Peccato, Webb, speriamo che col prossimo film, tu faccia meglio.
In sostanza, il punto che mi ha fatto molto incazzare, sapete quale è stato? Il fatto che abbia portato mio nipote a vedere questo film... non tanto per i soldi spesi, ma per la sua faccia delusa, quando siamo usciti... volevo che si divertisse, e così non è stato; a un quarto d'ora dalla fine, mi chiedeva: "Ma quando finisce, zio?"... e sapete una cosa? A un quarto d'ora dalla fine, cominciavo a chiedermelo anche io, per quanto ero annoiato...
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venarte
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giovedì 5 luglio 2012
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lo stupefacente spider-man
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L’avevamo lasciato vincente contro Venom, il simbiote alieno, e felice con la sua Mary Jane nel finale del terzo episodio della saga del regista di culto Sam Raimi. Ora però per Peter Parker è tempo di ricucire la sua calzamaglia rosso e blu, e ricominciare l’avventura ripartendo da zero.
Riprendendo il titolo completo del fumetto, The Amazing Spider-Man si dimostra più aderente al personaggio originale della Marvel, dando nuovo smalto al supereroe creato dal genio di Stan Lee.
Morso da un ragno radioattivo, il maldestro Peter si ritrova dotato di un’incontrollata forza e di agilissimi riflessi che userà per combattere il perfido Lizard, eminente scienziato genetista, trasformatosi in un megalucertolone in seguito all’iniezione di un siero con DNA di rettile.
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L’avevamo lasciato vincente contro Venom, il simbiote alieno, e felice con la sua Mary Jane nel finale del terzo episodio della saga del regista di culto Sam Raimi. Ora però per Peter Parker è tempo di ricucire la sua calzamaglia rosso e blu, e ricominciare l’avventura ripartendo da zero.
Riprendendo il titolo completo del fumetto, The Amazing Spider-Man si dimostra più aderente al personaggio originale della Marvel, dando nuovo smalto al supereroe creato dal genio di Stan Lee.
Morso da un ragno radioattivo, il maldestro Peter si ritrova dotato di un’incontrollata forza e di agilissimi riflessi che userà per combattere il perfido Lizard, eminente scienziato genetista, trasformatosi in un megalucertolone in seguito all’iniezione di un siero con DNA di rettile.
Oltre alle mirabolanti acrobazie sui tetti di New York esaltate dalla grafica 3D, questo film, diretto da Marc Webb e interpretato dal giovane Andrew Garfield, rispolvera il primo vero amore di Spidey: la dolce Gwen Stacy. Peter, dunque, non è solo nella sua lotta, ma dovrà ricordare che i segreti hanno un costo, non sono mai gratis.
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gaetano
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lunedì 9 luglio 2012
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questo è spider-man!
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Scusate ma non c' è neanche bisogno dell'introduzione, questo film è fantastico!!! Fin dai primi minuti dall' inzio del film l'atmosfera è carica di mistero e da allo spettatore un senso di curiosità che gli permette di immeggersi totalmente nel film già dall'inizio.Il paragone con il film di Raimi è inevitabile, ma il film di Webb ha superato il suo predecessore sotto tutti i punti di vista. I collegamenti con la storia originale del fumetto sono più di quanto si possa credere, nel fumetto infatti fu proprio Gwen il primo vero amore di Peter, e prorio come rappresentato nella pellicola il comandante Stacy era molto curioso di scoprire la vera identità di spider-man, anche per quanto riguarda i poco amati lancia ragnatele, sono anch'essi provenienti dalla storia originale.
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Scusate ma non c' è neanche bisogno dell'introduzione, questo film è fantastico!!! Fin dai primi minuti dall' inzio del film l'atmosfera è carica di mistero e da allo spettatore un senso di curiosità che gli permette di immeggersi totalmente nel film già dall'inizio.Il paragone con il film di Raimi è inevitabile, ma il film di Webb ha superato il suo predecessore sotto tutti i punti di vista. I collegamenti con la storia originale del fumetto sono più di quanto si possa credere, nel fumetto infatti fu proprio Gwen il primo vero amore di Peter, e prorio come rappresentato nella pellicola il comandante Stacy era molto curioso di scoprire la vera identità di spider-man, anche per quanto riguarda i poco amati lancia ragnatele, sono anch'essi provenienti dalla storia originale. Per quanto riguarda il personaggio di Peter, in effetti si è stato leggermente modificato da quello solitamente conosciuto, ovvero non è più uno "sfigatello intelliggente" senza amici, bensì un genio ribelle, ma dopotutto il personaggio di Peter è stato solo modernizzato e adattato ai giorni nostri( cosa che lo rende anche più credibile e realistico), in quanto il primo vero Parker ha ben 50 anni(il primo spider-man è uscito nel '62). Azione, sentimento, mistero, credibilità e divertimento dunque, rendono questo film davvero godibile ed appassionante nonostante le molte critiche ricevute.Un film da non perdere a mio parere, il blu ray sarà mio appena uscito!
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andrea bazzarini
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domenica 15 luglio 2012
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the amazing spider-man
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Nuovo inizio per Spider-Man dopo la saga di Sam Raimi: adesso dirige il tutto il non famosissimo e dal cuore tenero Marc Webb (500 giorni insieme), con macchine da presa che sorpassano alla velocità della luce ogni limite tecnologico e tecnico filmando 120 fotogrammi al secondo in un 3D che si nota poco. Andrew Garfield è più che capace nella recitazione e nelle giovani espressioni imbarazzate da finto timido, ma bello e impossibile per risultare credibile nella parte dell'impotentemente impacciato con le femmine Peter Parker, che diventa uomo ragno e cerca la vendetta per la morte dello zio tra i criminali del Queens a ritmo rap con battute sarcastiche.
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Nuovo inizio per Spider-Man dopo la saga di Sam Raimi: adesso dirige il tutto il non famosissimo e dal cuore tenero Marc Webb (500 giorni insieme), con macchine da presa che sorpassano alla velocità della luce ogni limite tecnologico e tecnico filmando 120 fotogrammi al secondo in un 3D che si nota poco. Andrew Garfield è più che capace nella recitazione e nelle giovani espressioni imbarazzate da finto timido, ma bello e impossibile per risultare credibile nella parte dell'impotentemente impacciato con le femmine Peter Parker, che diventa uomo ragno e cerca la vendetta per la morte dello zio tra i criminali del Queens a ritmo rap con battute sarcastiche.
Soldi soldi soldi, tutto è già pronto per i sequel, e mentre il fantasma di Norman Osborn aleggia e si fa nominare nell'aria è ottima la versione 2012 del costume (spandex), gli effetti 3d quasi invisibili invece sorprendono e fanno sobbalzare dalla poltrona nelle sequenze d'azione in volo.
La sceneggiatura si concentra molto sul rapporto di coppia Peter-Gwen Stacy, la convincente bionda platinata Emma Stone dal nasino all'insù, e meno sul cattivo di turno, il lucertolone gigante Lizard, e su una delle figure più importanti della storia, l'immortale zia May. Webb impacchetta un blockbuster più delicato rispetto alle tendenze hollywoodiane, filoragnesca e contemporanea versione giovanile dell'arrampicamuri, (sempre) amichevole uomo ragno di quartiere che fa dello skate il suo mezzo di trasporto, porta felpe col cappuccio e occhiali dalla montatura spessa ormai diventati di tendenza. Nerd is the new sexy.
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turnaround
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martedì 24 luglio 2012
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niente di nuovo... ma niente di male!
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Inizio subito col dire che le critiche dei fan dei fumetti sono noiose e insensate. Infatti non bisogna scordare che esistono i fumetti ed esistono i film, due cose separate. Se il film fosse la copia del fumetto allora non ci sarebbe gusto, e proprio perché è un film, ha la possibilità e anche il dovere di cambiare qualcosa, non solo per motivi pratici, ma per narrare una storia diversa, che usa il fumetto come traccia. Stan Lee stesso è il produttore esucutivo, dunque lui può variare le scelte del regista, consigliando al meglio cosa fare perchè Spiderman sia il più fedele possibile a quello da lui pensato. Peter Parker è diverso si, ma non peggiore. Garfield non è eccezionale, ma mantiene comunque la timidezza del personaggio.
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Inizio subito col dire che le critiche dei fan dei fumetti sono noiose e insensate. Infatti non bisogna scordare che esistono i fumetti ed esistono i film, due cose separate. Se il film fosse la copia del fumetto allora non ci sarebbe gusto, e proprio perché è un film, ha la possibilità e anche il dovere di cambiare qualcosa, non solo per motivi pratici, ma per narrare una storia diversa, che usa il fumetto come traccia. Stan Lee stesso è il produttore esucutivo, dunque lui può variare le scelte del regista, consigliando al meglio cosa fare perchè Spiderman sia il più fedele possibile a quello da lui pensato. Peter Parker è diverso si, ma non peggiore. Garfield non è eccezionale, ma mantiene comunque la timidezza del personaggio. La critica del fatto che non porta gli occhiali è ben giustifica, dato che porta le lenti a contatto come si vede nel film, inoltre l'aggiunta dello skate è geniale e la scena dove lo usa con grande abilità è fra le più riuscite. Gwen è perfetta, a differenza invece di Lizard, che non si distingue molto dal solito villain stereotipato. Menzione d'onore ai duelli, davvero ben pensati e girati con grande maestria da Webb. In sostanza il film non delude, non commettete l'errore di paragonarlo con la trilogia di Raimi, questa è un'altra storia. Lo spettacolo non manca, ne il mistero che induce lo spettatore a seguire la trama nel minimo particolare, rendendo l'atmosfera più cupa, proprio come Webb voleva. Io consiglio la visione del film, non è nulla che non sia già stato visto ma apre bene la trilogia che verrà realizzata. Infine una piccola nota sulla colonna sonora, certo meno bella di quella composta da Elfman, il cui tema è noto a tutti, ma comunque interessante, con molti richiami a quella del Titanic, composta proprio da Horner che si aggiudicò l'oscar. Ne è un esempio la scena della gru, una delle più spettacolari, seppur irreale e prevedibile, dove il compositore richiama la canzone Southumpton.
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andrea.bonino.97
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sabato 26 aprile 2014
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il reboot più riuscito degli ultimi tempi
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Si ricomincia d'accapo tutta la storia di Spiderman, azzerando completamente tutta la storia che Raimi con la sua triologia aveva raccontato. Questa scelta ha fatto storcere il naso a molte persone, soprattutto a coloro che si erano abituati allo stile della vecchia triologia, qui completamente stravolto. Premetto che anch'io ero diffidente da questa scelta, anche se riconoscevo che essa era stata causata in parte della fine di Spiderman 3, completamente insensata, e che quindi andare a fare un sequel dovendo tener conto del capitolo precedente diventava una vera impresa. Ma adesso concentriamoci sul nuovo capitolo. Peter Parker è un ragazzo intelligente, un po' "sfigato" che durante una visita alla Oscorp viene punto da un ragno, dopo poco si rende conto che è diverso, e la morte dello Zio lo costringerà a intraprendere la via del supereroe, per vendicarsi e per sventare una minaccia biologica, organizzata da uno scienziato trasformato in enorme lucertola.
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Si ricomincia d'accapo tutta la storia di Spiderman, azzerando completamente tutta la storia che Raimi con la sua triologia aveva raccontato. Questa scelta ha fatto storcere il naso a molte persone, soprattutto a coloro che si erano abituati allo stile della vecchia triologia, qui completamente stravolto. Premetto che anch'io ero diffidente da questa scelta, anche se riconoscevo che essa era stata causata in parte della fine di Spiderman 3, completamente insensata, e che quindi andare a fare un sequel dovendo tener conto del capitolo precedente diventava una vera impresa. Ma adesso concentriamoci sul nuovo capitolo. Peter Parker è un ragazzo intelligente, un po' "sfigato" che durante una visita alla Oscorp viene punto da un ragno, dopo poco si rende conto che è diverso, e la morte dello Zio lo costringerà a intraprendere la via del supereroe, per vendicarsi e per sventare una minaccia biologica, organizzata da uno scienziato trasformato in enorme lucertola. La storia che secondo alcuni, riprende in parte la sceneggiatura che era stata scritta per Spiderman 4, risulta interessante, non troppo semplice, come era stato per i primi due capitoli della saga originale, ne troppo caotica, e qua Spiderman 3 lo era molto. Con questo reboot, si cerca di andare alle origini di Spiderman e della morte dei suoi genitori, e si cambiano alcuni elementi che la saga precedente aveva usato, come le ragnatele che qui vengono fabbricate da lui stesso, proprio secondo la storia originale, e con la sostituzione del personaggio femminile da Mary Jeine a Gwen, anche qui una scelta per quanto riguarda la caratterizzazione del personaggio è molto più riuscita. Andando ad analizzare l'aspetto tecnico di questo nuovo film, non si può non dire che è stupefacente, inoltre lo stile molto più fumettistico del personaggio, permette delle animazioni veramente impressionanti e New York di notte non è mai stata così splendida. Detto questo, però c'è da notare che la fotografia non è però eccezionale, e più in particolare non è molto luminosa, con fasi diurne tendenti al grigio e di leggermente offuscate. Se la fine potrebbe non soddisfare molto lo spettatore per quanto riguarda la storia d'amore, è già in uscita un seguito. Quindi in conclusione, si può dire che la prova è stata superata ampiamente e se si è un fan dell'uomoragno o no, si potrà sicuramente apprezzare molto questo nuovo capitolo , molto più in linea con il cinema d'azione d'oggi ed è riuscita a svecchiare una saga che al terzo capitolo cominciava già a sentire alcuni acciacchi.
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dargath90
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giovedì 26 luglio 2012
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un buon reboot
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The Amazing Spiderman è' un cosiddetto "reboot", un riavvio della saga cinematografica, che prescinde dagli eventi narrati nella precedente trilogia di Sam Raimi. E' un nuovo inizio insomma. Infatti la pellicola ripercorre la genesi dell'uomo ragno, la maturazione di un adolescente dapprima vittima di atti di bullismo ma che poi accetta le sue responsabilità diventando un supereroe. L'attore che interpreta Peter Parker non è più Tobey Maguire ma Andrew Garfield, a mio parere più adatto ad interpretare il giovane studente con la passione per la scienza e la fotografia. Naturalmente è mutato anche il resto del cast. Tra i tanti nomi spiccano: Emma Stone, che interpreta Gwen Stacy e Rhys Ifans nel ruolo dello scienziato Curtis Connors alias Lizard, celeberrimo nemico del tessiragnatele.
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The Amazing Spiderman è' un cosiddetto "reboot", un riavvio della saga cinematografica, che prescinde dagli eventi narrati nella precedente trilogia di Sam Raimi. E' un nuovo inizio insomma. Infatti la pellicola ripercorre la genesi dell'uomo ragno, la maturazione di un adolescente dapprima vittima di atti di bullismo ma che poi accetta le sue responsabilità diventando un supereroe. L'attore che interpreta Peter Parker non è più Tobey Maguire ma Andrew Garfield, a mio parere più adatto ad interpretare il giovane studente con la passione per la scienza e la fotografia. Naturalmente è mutato anche il resto del cast. Tra i tanti nomi spiccano: Emma Stone, che interpreta Gwen Stacy e Rhys Ifans nel ruolo dello scienziato Curtis Connors alias Lizard, celeberrimo nemico del tessiragnatele. Il film è più fedele al fumetto rispetto alla precedente trilogia. Innanzitutto perché qui la prima ragazza di cui Peter si infatua non è Mary Jane - che nel film non compare affatto - bensì, come nel fumetto, Gwen Stacy, figlia di George Stacy, capo della polizia.
Inoltre, un dettaglio che ha sicuramente fatto gioire i fan è stata la scelta di introdurre i lancia-ragnatele presenti nella controparte cartacea. Le ragnatele non fuoriescono più dal polso del nostro arrampicamuri, come invece accadeva nei film di Raimi, (cosa, tra l'altro, che aveva fatto storcere il naso a molti) ma da speciali dispositivi realizzati da Peter.
Altri specifici eventi sono fedeli a quanto visto sulle pagine della serie a fumetti, ma per ovvi motivi mi asterrò dall'esporli.
Maggiore enfasi nel film viene posta sui genitori di Peter, scienziati che furono costretti ad affidare il proprio figlio ai suoi zii Ben e May, quest'ultima interpretata da Sally Field, forse un po' troppo giovane per il ruolo.
Peccato che sia stata quasi totalmente trascurata la carriera di Peter come fotografo. Anzi, il Daily Bugle, noto quotidiano sul quale sono pubblicate le foto scattate da Peter, non è neanche nominato. Dispiace un po' per non aver assistito ad una sfuriata di J. Jonah Jameson - direttore del quotidiano - contro Peter.
Alcune scene già presenti nella pellicola del 2002 diretta da Raimi, sono riproposte con alcune modifiche più o meno incisive senza, però, sfigurare.
Tirando le somme, quello diretto da Webb è sicuramente un buon film con numerosi aspetti positivi e pochi negativi. Consigliato non solo a chi ha amato la precedente trilogia ma anche ai puristi, maggiormente legati alla serie a fumetti. Per chi, invece, non si fosse ancora interessato a Spider Man, questa è l'occasione giusta per farlo.
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harry manback
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martedì 2 luglio 2013
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all'altezza del primo spiderman di raimi
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"The Amazing Spider-man", un film che in molti attendevano per ritrovare il vero spidey dei fumetti, e che altri disprezzavano già prima che uscisse perché soddisfatti del lavoro di Sam Raimi.
Secondo il mio modesto parere, da non lettore del fumetto , questo nuovo capitolo dell'uomo ragno non ha nulla da invidiare al primo capitolo di Sam Raimi, in quanto ha sempre la giusta dose di ironia, è sceneggiato bene e con poche sbavature, gli attori sono ottimi e gli effetti speciali davvero eccezionali. L'unico elemento che non raggiunge il livello dei primi capitoli è ovviamente la regia, considerata la poca esperienza di Webb.
Ho trovato giusta la scelta di isolarsi dai precedenti capitoli sviluppando la storia in maniera personale e conferendo ai personaggi caratteri completamente diversi e convincenti in quel nuovo nucleo narrativo.
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"The Amazing Spider-man", un film che in molti attendevano per ritrovare il vero spidey dei fumetti, e che altri disprezzavano già prima che uscisse perché soddisfatti del lavoro di Sam Raimi.
Secondo il mio modesto parere, da non lettore del fumetto , questo nuovo capitolo dell'uomo ragno non ha nulla da invidiare al primo capitolo di Sam Raimi, in quanto ha sempre la giusta dose di ironia, è sceneggiato bene e con poche sbavature, gli attori sono ottimi e gli effetti speciali davvero eccezionali. L'unico elemento che non raggiunge il livello dei primi capitoli è ovviamente la regia, considerata la poca esperienza di Webb.
Ho trovato giusta la scelta di isolarsi dai precedenti capitoli sviluppando la storia in maniera personale e conferendo ai personaggi caratteri completamente diversi e convincenti in quel nuovo nucleo narrativo. Forse nel film viene sviluppato di più il lato romantico che quello action, ma mi è sembrato il modo più giusto per rendere convincente il rapporto tra Peter e Gwen.
Detto ciò non voglio assolutamente screditare l'ottimo lavoro fatto precedentemente da Sam Raimi, considerato che per me Spider-man 2 rimane ancora il migliore film sull'uomo ragno, nonchè uno dei migliori cinecomic di sempre.
Spero, comunque, che il prossimo capitolo di "The Amazing Spider-man" raggiunga, almeno in parte, la stessa maturità di Spider-man 2, non sarà facile ma mai dire mai.
VOTO 8
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julien
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lunedì 30 marzo 2015
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spiderman in veste dark, affascina ma non convince
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Il reboot di Webb piace senza convincere fino in fondo. Discostandosi dal fumetto, seguendo (e un po' ricalcando) le orme di Nolan, Webb reinventa Spiderman: da nerd "sfigato" e ingenuo a "fighetto" ombroso e geniale; una versione sicuramente più audace e commerciale, resa credibile dall'approfondimento della mancata relazione coi genitori e da una New York che a tratti ricorda Gotham City.
La prima parte è magistrale: le psicologie dei personaggi sono essenziali ma profonde, l'interpretazione di Andrew Garfield da al protagonista lo spessore che gli era mancato nel film di Raimi. La seconda parte invece sacrifica un po' troppo alle aspettative del grande pubblico.
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Il reboot di Webb piace senza convincere fino in fondo. Discostandosi dal fumetto, seguendo (e un po' ricalcando) le orme di Nolan, Webb reinventa Spiderman: da nerd "sfigato" e ingenuo a "fighetto" ombroso e geniale; una versione sicuramente più audace e commerciale, resa credibile dall'approfondimento della mancata relazione coi genitori e da una New York che a tratti ricorda Gotham City.
La prima parte è magistrale: le psicologie dei personaggi sono essenziali ma profonde, l'interpretazione di Andrew Garfield da al protagonista lo spessore che gli era mancato nel film di Raimi. La seconda parte invece sacrifica un po' troppo alle aspettative del grande pubblico. Le scene d'azione incalzano eccessivamente i personaggi, non lasciandogli il tempo necessario di svilupparsi, mantenendo sì alto il ritmo e mostrando tutta la bravura del regista (favolosa la scena di combattimento a suon di musica classica) ma riducendo l'ultima parte del film a un susseguirsi di trovate sceniche. Parlo della scena del salvataggio del ragazzino, utile solo affinché il padre del piccolo trasporti Spiderman con le gru dal nemico verso la fine del film. Necessità sorta dal ferimento del supereroe in un precedente scontro con la polizia. Ferita che comunque non gli impedisce di zompettare come un grillo durante lo scontro finale. Parlo del litigio finale tra Peter e Gwen, priva di effetto drammatico vista la repentina riconciliazione ma utile a chiudere il film con una battuta ad effetto. Forse non sarebbe stato meglio risparmiare qualche scena per dare maggiore coerenza al film? Si ha l'impressione che nella seconda parte succeda tutto troppo in fretta, come chi si accorge di essere rimasto indietro col lavoro e spinge sull'acceleratore per finire in tempo. Come se il regista avesse voluto (o dovuto?) inserire per forza delle scene, scene che spezzano il film in due, diminuiendone la credibilità.
Gli effetti speciali sono usati senza eccedere e questo aumenta il rimpianto per un film che parte col piede giusto, ma inciampa nelle esigenze commerciali.
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