rufus992
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lunedì 9 luglio 2012
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un grande film/una delusione
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Bello è bello: due ore e un quarto di evasione dalla realtà, ottimi effetti visivi, bellissime riprese in soggettiva (anche se ho scelto la versione in 2D) e qualche tocco da commedia indie adolescenziale che non stona in un film sul supereroe più vicino agli adolescenti che esista. Il regista ci sa fare, e ciò non era per nulla scontato, dato che ha alle spalle un solo film (guarda caso, una commedia indie) e svariati videoclip musicali. Il cast è ottimo: Andrew Garfield è un mix perfetto tra tutte le versioni cartacee di Peter Parker apparse negli anni (è un errore immaginarsi Peter come brutto e sfigato); Emma Stone E' Gwen Stacy: esattamente come desidero vederla al cinema da quando avevo circa 8/9 anni; Rhys Ifans è al di sotto di quegli autentici mostri di bravura che furono Dafoe e Molina ma quantomeno mi ha fatto dimenticare Topher Grace e questo, fidatevi, non è poco.
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Bello è bello: due ore e un quarto di evasione dalla realtà, ottimi effetti visivi, bellissime riprese in soggettiva (anche se ho scelto la versione in 2D) e qualche tocco da commedia indie adolescenziale che non stona in un film sul supereroe più vicino agli adolescenti che esista. Il regista ci sa fare, e ciò non era per nulla scontato, dato che ha alle spalle un solo film (guarda caso, una commedia indie) e svariati videoclip musicali. Il cast è ottimo: Andrew Garfield è un mix perfetto tra tutte le versioni cartacee di Peter Parker apparse negli anni (è un errore immaginarsi Peter come brutto e sfigato); Emma Stone E' Gwen Stacy: esattamente come desidero vederla al cinema da quando avevo circa 8/9 anni; Rhys Ifans è al di sotto di quegli autentici mostri di bravura che furono Dafoe e Molina ma quantomeno mi ha fatto dimenticare Topher Grace e questo, fidatevi, non è poco. Dove sta la delusione allora? Sta nel non essere riusciti ad osare abbastanza. Gli occhi più attenti noteranno che gran parte di ciò che si vedeva nei trailer è stata tagliata: non mi riferisco a qualche scena di combattimento eccessiva o a qualche bacio di troppo tra i due ragazzi (coppia stupenda) ma proprio ad una parte importantissima della trama che è stata brutalmente eliminata nelle fasi finali del montaggio: il morso del ragno ha dato nuovi poteri a Peter o ha semplicemente risvegliato qualcosa che già era in lui? Tutto rimandato al (ai) sequel, la cui sceneggiatura si trova disgraziatamente nelle mani di Kurtzman e Orci. Un vero peccato, dare una risposta del genere già nel primo film avrebbe contribuito a prendere ulteriori distanze dalla saga originale: con un regista più affermato forse avrammo potuto vedere qualcosa di ancora più efficace. Due stelle al film, più una per la simpatia: non mi hanno fatto tornare indietro di 10 anni ma si sono impegnati.
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mr.fixit
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martedì 24 luglio 2012
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un nuovo inizio
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Questo nuovo spiderman ha fatto storcere il naso a moltissimi fedeli del regista precedente, Sam Raimi. La cosa ¨¨ del tutto comprensibile, vuoi perch¨¦ molti non conoscono davvero la storia del personaggio e sono cos¨¬ convinti che questa sia stata inventata di sana pianta, vuoi perch¨¦ rivedere a cos¨¬ breve distanza di nuovo l'origine dell'eroe pu¨° annoiare. Trovo l'interpretazione di Garfield e della Stone davvero azzeccata. Colgo l'occasione di rispondere a due amiche che hanno scritto qui che lui sarebbe troppo bello e che la vera fidanzata di Peter ¨¨ Mary Jane. Sappiate che in questa nuova trasposizione troverete il vero spiderman,e cio¨¨ un genio scientifico prodigioso solamente un p¨° timido e molto carino, e non un secchione super imbranato,bruttino, e afflitto da tutta l'angoscia del mondo, come lo aveva dipinto Raimi.
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Questo nuovo spiderman ha fatto storcere il naso a moltissimi fedeli del regista precedente, Sam Raimi. La cosa ¨¨ del tutto comprensibile, vuoi perch¨¦ molti non conoscono davvero la storia del personaggio e sono cos¨¬ convinti che questa sia stata inventata di sana pianta, vuoi perch¨¦ rivedere a cos¨¬ breve distanza di nuovo l'origine dell'eroe pu¨° annoiare. Trovo l'interpretazione di Garfield e della Stone davvero azzeccata. Colgo l'occasione di rispondere a due amiche che hanno scritto qui che lui sarebbe troppo bello e che la vera fidanzata di Peter ¨¨ Mary Jane. Sappiate che in questa nuova trasposizione troverete il vero spiderman,e cio¨¨ un genio scientifico prodigioso solamente un p¨° timido e molto carino, e non un secchione super imbranato,bruttino, e afflitto da tutta l'angoscia del mondo, come lo aveva dipinto Raimi. E vi troverete la vera prima ragazza di Peter (Mj arriver¨¤ solo anni dopo nel fumetto). Il film ha forti elementi di intrattenimento e risulta nel complesso molto gradevole, pure soffrendo di un paio di vuoti nella trama, che sono sicuro verranno colmati. Senza nulla togliere al grande Raimi che ce lo ha portato per la prima volta sugli schermi, questa trasposizione ¨¨ infinitamente pi¨´ fedele all'originale. Iniziamo con la morte dello zio, proseguiamo con i lanciaragnatele (sapevate che il vero spiderman non ha ragnatele secrete da lui che escono dai polsi?),parliamo del fatto che ¨¨ giusto far vedere Lizard prima di Goblin,visto che ¨¨ un nemico pi¨´ antico. Parliamo della ritrovata sbruffonaggine di Peter mentre malmena i cattivi,cosa che Raimi aveva del tutto evitato. Di Mj abbiamo gi¨¤ detto. Il titolo di questa recensione recita "un nuovo inizio", ma in realt¨¤ questo ¨¨ il vero inizio. Vi troverete una storia non affrettata per esigenze di copione, un Peter giustamente al liceo e non catapultato al college in 5 minuti. Troverete che i suoi poteri non sono ancora stati scoperti del tutto. Se vi stavate chiedendo dove fossero finiti il suo senso di ragno, Mary Jane, Harry e il Daily Bugle con il suo cattivissimo direttore J.J. jameson.. beh arriveranno. Cos¨¬ doveva essere in principio e cos¨¬ sar¨¤. E questa volta state pur sicuri che non verranno fatti fuori tutti i nemici alla fine di ogni film. Il film non ¨¨ perfetto ma se siete diventati fan di Spidey grazie alla scorsa trilogia, cercate di rivedere questo alla luce delle cose che ho scritto. Non ¨¨ necessario che li paragoniate, ma se proprio volete farlo ora avete qualche notizia in pi¨´.
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blacky
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mercoledì 25 luglio 2012
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grazie marc webb
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Un ringraziamento profondo e sentito a Marc Webb per aver ridato lustro al supereroe Marvel più famoso. Amazing è la parola giusta per questo film, fin troppo criticato non tanto da chi non conosce minimamente il personaggio su carta, quanto da persone eccessivamente prevenute, che hanno permesso al gusto e (peggio ancora) al pregiudizio di avere la meglio sull'imparzialità. Perchè chiunque sa essere obiettivo deve riconoscere che il prodotto in questione è ben fatto, non ha pecche di nessun rilievo e merita assolutamente di essere visto.
Al giorno d'oggi Hollywood non fa altro che riproporre soggetti e trame viste e riviste. Niente di più vero, però trovo sia giusto riconoscere un merito a chi riesce a riproporre tali soggetti cercando di rinnovare la storia senza uscire fuori tema.
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Un ringraziamento profondo e sentito a Marc Webb per aver ridato lustro al supereroe Marvel più famoso. Amazing è la parola giusta per questo film, fin troppo criticato non tanto da chi non conosce minimamente il personaggio su carta, quanto da persone eccessivamente prevenute, che hanno permesso al gusto e (peggio ancora) al pregiudizio di avere la meglio sull'imparzialità. Perchè chiunque sa essere obiettivo deve riconoscere che il prodotto in questione è ben fatto, non ha pecche di nessun rilievo e merita assolutamente di essere visto.
Al giorno d'oggi Hollywood non fa altro che riproporre soggetti e trame viste e riviste. Niente di più vero, però trovo sia giusto riconoscere un merito a chi riesce a riproporre tali soggetti cercando di rinnovare la storia senza uscire fuori tema. Se qualcuno afferma che "The amazing spider-man" è un reboot nato troppo presto, non vedo assolutamente perchè riempire di nomination agli oscar "Il grinta" del 2011, quando è semplicemente una scopiazzata del mille vole migliore "Il grinta" del 1969. La stessa cosa vale per "Millenium-uomini che odiano le donne" del 2012, in cui gli unici cambiamenti rispetto all'originale stanno nell'aver leggermente snaturato il personaggio di Lisbeth.
Chiudo la parentesi di riflessione e ritorno a spidey: Sicuramente era inevitabile il paragone con "Spider-man" del 2002. Riguardo a ciò posso senz'altro dire che quest'ultimo non è nè peggiore, nè migliore di "The amazing spider-man" perchè è qui che scatta il "degustibus non disputandum est". E' solo una questione di gusti, non di può denigrare uno dei due, perchè entrambi ottimi prodotti, ma si può preferire benissimo uno rispetto all'altro. Sia Tobey Maguire che Andrew Garfield hanno saputo calarsi degnamente nei panni di Peter Parker, rispettivamente il Peter Parker di Stan Lee e Steve Ditko e il Peter Parker di Brian Michael Bendis e Mark Bagley. Già perchè il protagonista del film attuale si rifà alla versione più moderna del personaggio, definita ultimate (Ho tutti i numeri :D). Sono entrambi degli emarginati, ma il secondo più rabbioso, a volte litiga con i suoi zii (Lo skateboard è una pensata personale del film, ma niente di blasfemo). Diverso è il discorso del passato del personaggio: Il mistero che si annida intorno alla scomparsa dei genitori di Peter è un argomento presente, sebbene in modo diverso, sia nella testata originale del fumetto che in quella più recente. Ed è proprio questo il punto di frattura fra la vecchia trilogia di Raimi e il prodotto di Mark Webb. A mio avviso il protagonista questa volta viene analizzato sotto un piano maggiormente introspettivo e ciò non può che essere positivo. Intelligente pensata quella di introdurre il personaggio di Gwen Stacy, grande amore di Peter (proprio come nella serie originale Amazing) Con questa carta in mano si possono realizzare sequel dove il distacco dai film con Maguire sarà totale e lo sviluppo della storia sarà molto interessante. Chi conosce il personaggio di Gwen come me lo può immaginare.Sia il regista che il cast sono eccellenti e a dimostrarlo è il ritmo della storia, in cui dramma e meravigliosa azione si alternano sapientemente. Sembra assurdo dirlo, ma perfino il 3d è stato piacevole, con una sensazione di profondità di cui raramente si può godere. Effetti speciali curatissimi: grandioso Lizard fedelissimo nell'aspetto alla controparte cartacea dei primi numeri.
Un ultima questione da affrontare è il paragone forzato tra Webb e Nolan: No sicuramente "The amazing spider-man" non ha la stessa complessità e struttura del Batman Nolaniano, ma ciò non lo rende ugualmente un film mediocre (Tanto meno paragonabile alla saga di Twilight, ma cosa si fuma certa gente???). Invito perciò chiunque non lo abbia ancora visto a goderselo, mentre io aspetto trepidamente il sequel
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(di nino pell.)
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mr.lol
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giovedì 9 agosto 2012
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nel segno dell'uomo ragno
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Dopo dopo circa 4 anni dall'uscita dell'appena sufficiente Spider-Man 3 , esce nelle sale The Amazing Spider-Man . Un film veramente "Amazing" . Andrew Garfield fornisce un ottima performance , sia come Peter Parker che come Spider-Man , non troppo Nerd ma neanche troppo fighetto nei panni del primo , e praticamente perfetto nei panni del tessiragnatele .Durante le scene di azione (fatte veramente bene anche grazie all'aiuto della grafica computerizzata) Spider-Man mostra il suo solito humour , senza sbagliare una virgola . Marc Webb riesce a far capire lo spettatore le sensazioni e le emozioni di Peter quando scopre i suoi poteri e quando assiste alla morte di Zio Ben .
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Dopo dopo circa 4 anni dall'uscita dell'appena sufficiente Spider-Man 3 , esce nelle sale The Amazing Spider-Man . Un film veramente "Amazing" . Andrew Garfield fornisce un ottima performance , sia come Peter Parker che come Spider-Man , non troppo Nerd ma neanche troppo fighetto nei panni del primo , e praticamente perfetto nei panni del tessiragnatele .Durante le scene di azione (fatte veramente bene anche grazie all'aiuto della grafica computerizzata) Spider-Man mostra il suo solito humour , senza sbagliare una virgola . Marc Webb riesce a far capire lo spettatore le sensazioni e le emozioni di Peter quando scopre i suoi poteri e quando assiste alla morte di Zio Ben . E dopo questo avvenimento c'è il classico primo momento "triste" del film , seguito però da delle scene che mostrano un Peter scatenato nella lotta al crimine e nella ricerca dell'assassino di suo zio . Uno Spider-Man molto diverso dal supereroe di Sam Raimi . Brava anche Emma Stone , che interpreta Gwen Stacy . Ovviamente Peter Parker è molto diverso dal personaggio del film di Raimi : non è un "secchione nerd" , ma fa le acrobazie con lo skateboard , sta quasi sempre fuori casa piuttosto che davanti ai libri . Tutte queste caratteristiche avvicinano il personaggio più alla versione Ultimate , che alla versione classica . Il cattivo è il dottor Connors , cioè Lizard , interpretato benissimo da Rhys Ifans (ho scritto bene ?LOL) che riesce a far capire cosa prova Curt Connors quando scopre di poter riavere il suo braccio (grazie , tra l'altro , a Peter Parker) . Connors , però non sa che la cura ha degl..ehm..effetti collaterali.Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere si trova quindi a fronteggiare Lizard , un lucertolone gigante che sembra praticamente invincibile . Lizard è stato realizzato molto bene . Ma c'è da dire che questa versione è ispirata ai primi disegni presenti sui numeri degli anni 60-70 di (appunto) The Amazing Spider-Man , in cui LIzard era rappresentato in modo più umanoide . Le scene di azione sono semplicemente fantastiche , comprese le (poche) scene in CGI . Anche per quel che riguarda i combattimenti ci sono dei riferimenti alla saga Ultimate : il combattimento nella scuola è molto simile allo scontro con Ultimate Green Goblin . A proposito del combattimento a scuola , avete notato quel vecchietto che ascolta la musica mentre Lizard e Spider-Man distruggono la biblioteca ? Era il creatore di Spider-Man , Stan Lee . Insomma Marc Webb (ri)porta sul grande schermo uno Spider-Man scatenato (ma non troppo) , pur tralasciando delle sottotrame (come quella relativa agli incontri di wrestling , però citati in una scena) , e lasciando spazio anche a delle scene "sdolcinate" che però non fanno mai cadere nel ridicolo il film . Che dire , un anno veramente coi fiocchi per l'Uomo Ragno,visto che questo mese il famoso "supereroe della porta accanto" compie 50 anni . E chissà , se tra 2 anni , potremo dire di aver vissuto un altro anno , un mese , magari anche solo due ore , nel segno dell'Uomo Ragno .
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lory08
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lunedì 29 ottobre 2012
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spider-man quasi amazing
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Credo che "Amazing" sia una parola grossa ,adatta forse per lo Spider-Man di Sam Raimi, ma il film di Marc Webb rimane una godibile visione che in alcune parti riesce pure ad emozionare. Ottima l'interpretazione degli attori e gli effetti speciali del film (anche se preferivo Lizard con una faccia da lucertola come negli ultimi fumetti). Forse ,per rendere veramente Amazing questo film, serviva una migliore caratterizzazione del villain (l'evoluzione di Connors da buono a cattivo è troppo breve) e una maggiore durata degli scontri tra Spidey e Lizard. Tuttavia "Amazing Spider-man" è un ottimo punto di partenza per una nuova saga sul nostro arrampicamuri ,molto più fedele al fumetto rispetto alla trilogia di Raimi, lasciando appunto alla fine del film alcune porte aperte che possono rendersi interessanti nei successivi episodi.
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Credo che "Amazing" sia una parola grossa ,adatta forse per lo Spider-Man di Sam Raimi, ma il film di Marc Webb rimane una godibile visione che in alcune parti riesce pure ad emozionare. Ottima l'interpretazione degli attori e gli effetti speciali del film (anche se preferivo Lizard con una faccia da lucertola come negli ultimi fumetti). Forse ,per rendere veramente Amazing questo film, serviva una migliore caratterizzazione del villain (l'evoluzione di Connors da buono a cattivo è troppo breve) e una maggiore durata degli scontri tra Spidey e Lizard. Tuttavia "Amazing Spider-man" è un ottimo punto di partenza per una nuova saga sul nostro arrampicamuri ,molto più fedele al fumetto rispetto alla trilogia di Raimi, lasciando appunto alla fine del film alcune porte aperte che possono rendersi interessanti nei successivi episodi.
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tonysamperi
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sabato 6 luglio 2013
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sotto l'acciaio c'è un uomo
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Come premessa c'è da segnalare che optare per un reboot è più o meno condivisibile. A parer mio è stata una scelta vincente, visto il clamoroso fallimento che si è avuto con "Superman Returns". Per quanto io infatti sia un estimatore di Bryan Singer, non ho trovato il sequel del 2006 all'altezza di proseguire le precedenti pellicole dove aveva calcato la scena Christopher Reeve.
Per quanto riguarda "Man of steel" come ho detto in occasioni simili: formazione vincente non si cambia. Dopo la trilogia di successo quale è "Batman", Nolan e Goyer tornano fianco a fianco, per riscrivere la storia di Kal-El: come per l'uomo pipistrello si cerca di conferire un'impronta più cupa e realistica.
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Come premessa c'è da segnalare che optare per un reboot è più o meno condivisibile. A parer mio è stata una scelta vincente, visto il clamoroso fallimento che si è avuto con "Superman Returns". Per quanto io infatti sia un estimatore di Bryan Singer, non ho trovato il sequel del 2006 all'altezza di proseguire le precedenti pellicole dove aveva calcato la scena Christopher Reeve.
Per quanto riguarda "Man of steel" come ho detto in occasioni simili: formazione vincente non si cambia. Dopo la trilogia di successo quale è "Batman", Nolan e Goyer tornano fianco a fianco, per riscrivere la storia di Kal-El: come per l'uomo pipistrello si cerca di conferire un'impronta più cupa e realistica.
In modo piuttosto efficace il film affronta le origini del supereroe, sia per quanto riguarda il pianeta nativo, sia per quanto riguarda l'infanzia. In apertura ci vengono raccontate le sorti di Krypton e degli abitanti (in cui tra l'altro vengono mostrati campi di incubazione di neonati forse troppo copiati da matrix), quindi ci vengono introdotti diversi personaggi in particolare i due che saranno centrali nel plot: un Jor-El leggermente rivisitato (ricordo che l'originale Jor-El era la massima autorità Kryptoniana come scienziato, mentre qui forse anche grazie all'interprete - Russel Crowe - mi ha ricordato "Il gladiatore") e il generale Zod.
Alcuni flashback delineano un problema fondamentale nella nascita del supereroe: la xenofobia costringe il giovane Clark Kent al più totale anonimato. Sotto le raccomandazioni e gli insegnamenti di un Johnatan Kent che, come è stato in Smallville, ha sempre le parole giuste per il figlio, Clark non manca dei più nobili valori: l’altruismo, la compassione, la giustizia e il patriottismo. Viene però mostrato come in contrapposizione, sventure e calamità possano mettere in conflitto l'etica e la morale, con la necessità di essere invisibili. Ad un certo punto, dove il conflitto è insormontabile, si rende necessario il sacrificio di Johnatan che, con una performance superlativa di Kevin Costner, lascia agli spettatori il groppone in gola.
Quando Kal scopre le sue origini una nuova guida lo porterà a svelarsi all'umanità: la proiezione di Jor-El racconterà gli ultimi istanti su Krypton, e gli ideali per la rinascita della specie, ma soprattutto trasmetterà a Clark il concetto di speranza che si racchiude dietro il simbolo della casata degli El.
Non si manca di indagare il lato umano del protagonista, con il patriottismo che ne deriva e il crescente sentimento per Lois Lane.
Infine ci viene regalata anche una buona dose di azione nella lunga battaglia ai Kryptoniani, in cui gli effetti speciali raggiungono il culmine. Forse una piccola critica va mossa nei confronti della noncuranza con cui Superman combatte, disinteressandosi di disintegrare interi palazzi.
È chiaro che questa pellicola rappresenta un cambio radicale dall'originale, nonché dal fumetto: molte scelte hanno inserito variazioni nella storia, che possono piacere o non piacere. Anche se c'è da dire che in quanto a linearità ed efficacia la sceneggiatura è stata scritta veramente bene.
Gran parte del film richiede grafica digitale, realizzata in modo direi sublime e supportata da una fotografia spettacolare.
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[+] film sbagliato
(di dragonia)
[ - ] film sbagliato
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connor hawk
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venerdì 8 novembre 2013
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quando i fan non capiscono
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Per capire cosa non vada in questo film bisogna partire dall'inizio (e intendo proprio l'inizio) quando nel lontano 1962 un giovane Stan Lee decise di rivoluzionare il fumetto americano con un idea tanto geniale quanto semplice: creare un personaggio con cui i lettori si potessero identificare. All'epoca il "nerdismo" non aveva ancora conquistato il mondo e gli appassionati di fumetti erano spesso ragazzi derisi e bistrattati dal resto della comunità giovanile, la trovata di Stan Lee fu quella di creare un personaggio come loro, un nerd odiato e maltrattato da tutti i suoi coetanei, oppresso dai problemi dell'adolescenza che però di notte si trasformava nello stupefacente Uomo Ragno, nacque così la figura del supereroe con super problemi.
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Per capire cosa non vada in questo film bisogna partire dall'inizio (e intendo proprio l'inizio) quando nel lontano 1962 un giovane Stan Lee decise di rivoluzionare il fumetto americano con un idea tanto geniale quanto semplice: creare un personaggio con cui i lettori si potessero identificare. All'epoca il "nerdismo" non aveva ancora conquistato il mondo e gli appassionati di fumetti erano spesso ragazzi derisi e bistrattati dal resto della comunità giovanile, la trovata di Stan Lee fu quella di creare un personaggio come loro, un nerd odiato e maltrattato da tutti i suoi coetanei, oppresso dai problemi dell'adolescenza che però di notte si trasformava nello stupefacente Uomo Ragno, nacque così la figura del supereroe con super problemi. Punto di forza del fumetto fu anche la sua morale, la famosa frase "Da un grande potere derivano grandi responsabilità", un messaggio tanto semplice quanto forte e profondo. Peter Parker infatti, pur possedendo straordinari poteri, rinuncia alla sua felicità personale, rinuncia a dare una lezione ai bulli che lo maltrattano, sopporta passivamente mille umiliazioni per proteggere la sua identità e i propri cari. Per trarre un buon film da questo fumetto era ESSENZIALE inserire questo concetto. Nel finale del primo Spiderman di Raimi, Tobey Macguire rinunciava alla sua amata Mary Jane, vorrebbe dirle quanto la ama, ma sa di avere delle responsabilità verso l'umanità e sa che queste responsabilità la potrebbero mettere in pericolo, così la rassicura, gli dice che per lei ci sarà sempre, che sarà sempre il suo migliore amico e se ne va, nell'ombra a testa china consapevole della sua scelta, una scena che METTE IN RISALTO l'intera poetica di Spiderman in 5 minuti. In questo film invece l'Uomo Ragno promette ad un padre morente che non metterà in pericolo la figlia e gli starà lontano, non si presenta al funerale e poi, come nulla fosse, nel finale fa capire che, nonostante tutto, ci tornerà insieme. Ora io chiedo: ma dov'è qui la responsabilità? dov'è il sacrificio? dov'è Spiderman? molti obbiettano che probabilmente tutto ciò verrà fuori nel prossimo film, ma se così fosse questa pellicola sarebbe completamente inutile. Il problema è che molti non capiscono quanto il linguaggio cinematografico e quello fumettistico siano diversi. Se fai un film devi inserire tutti gli elementi e soprattutto se fai un film di super eroi devi fare in modo che al pubblico arrivi un messaggio educativo. Ovviamente non è solo questo il problema, ma anche numerosi altri difetti, primo fra tutti il villain di turno, decisamente monotono e dimenticabile nella sua doppia personalità, tanto da sembrare quasi una parodia malfatta del fantastico Goblin interpretato da Willem Dafoe. Poi c'è ovviamente la scena imbarazzante delle gru, patetico tentativo di mostrare l'attaccamento di NY nei confronti del suo paladino, una scena che vorrebbe essere epica ma che risulta tutt'alpiù ridicola e irrealistica. Un film che fallisce sia come pellicola di supereroi, sia come adattamento cinematografico del fumetto
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jaylee
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domenica 8 luglio 2012
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il ritorno dell'era delle meraviglie
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A cinque anni dal terzo e conclusivo episodio dello Spiderman di Sam Raimi, ecco il re-boot ad opera di Marc Webb, con nuovi attori, un nuovo supercattivo, e tutti i presupposti per lanciare una nuova trilogia.
Essendo un re-boot (ovvero una riscrittura parziale e attualizzata), la trama riprende dalle origini del Tessiragnatele, ovvero il giovane e geniale nerd Peter Parker (interpretato da Andrew Garfield), studente imbranato e fotografo part-time, che viene morso da un ragno mutato che gli conferisce superpoteri e… (pronti?) Grandi responsabilità! Dovrà affrontare la minaccia della sua controparte, Lizard (ovvero lo scienziato –interpretato da Rhys Ifans- che decide di usare i suoi poteri in modo distorto per aiutare l’umanità) e conquistare la sua bella (stavolta è la bionda Gwen Stacy – interpretata da Emma Stone- ovvero la fidanzata originale della serie a fumetti).
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A cinque anni dal terzo e conclusivo episodio dello Spiderman di Sam Raimi, ecco il re-boot ad opera di Marc Webb, con nuovi attori, un nuovo supercattivo, e tutti i presupposti per lanciare una nuova trilogia.
Essendo un re-boot (ovvero una riscrittura parziale e attualizzata), la trama riprende dalle origini del Tessiragnatele, ovvero il giovane e geniale nerd Peter Parker (interpretato da Andrew Garfield), studente imbranato e fotografo part-time, che viene morso da un ragno mutato che gli conferisce superpoteri e… (pronti?) Grandi responsabilità! Dovrà affrontare la minaccia della sua controparte, Lizard (ovvero lo scienziato –interpretato da Rhys Ifans- che decide di usare i suoi poteri in modo distorto per aiutare l’umanità) e conquistare la sua bella (stavolta è la bionda Gwen Stacy – interpretata da Emma Stone- ovvero la fidanzata originale della serie a fumetti).
Stavolta il titolo contiene la parola “amazing” ovvero fantastico ed in questo aggettivo il regista Marc Webb (nomen omen, visto che il cognome significa “ragnatela”), ha basato il suo progetto, intensificando il lato spettacolare del fumetto, con riprese degli spostamenti da grattacielo a garattacielo in prima persona davvero notevoli, effetti visivi di prima qualità e scontri/inseguimenti (soprattutto quelli con Lizard, reso assolutamente benissimo) davvero avvincenti.
Per alcuni versi, Webb riprende alcune caratteristiche del fumetto originale, come le ragnatele che stavolta sono di origine meccanica e non biologica ed appunto la fidanzata originale (e non la rossa Mary Jane, che pure è l’amore “storico” di Peter Parker), nonché le prime morti importanti della serie; a differenza di Raimi (o del più recente The Avengers), che aveva attinto (ottimamente) alle atmosfere pop di Stan Lee, Webb esegue un’operazione analoga a quella effettuata su Superman da Bryan Singer e su Batman da Christopher Nolan rendendo il mood generale più realistico e cupo, meno iconografico e “fumetto”. A differenza dei due film di cui sopra, The Amazing Spiderman tuttavia, tende talvolta a strizzare l’occhio al pubblico adolescenziale, soprattutto nella prima parte (decisamente meglio la seconda parte).
Nota positiva è senz’altro il nuovo Peter Parker/Spiderman, un Andrew Garfield che risponde meglio all’immaginario dei fumettofili su Peter Parker rispetto a Toby McGuire, e che connota il suo personaggio di tic da nerd e pose/abitudini da adolescente come skateboard e telefonino in linea coi tempi. Molto bella anche la resa del nuovo costume, con il fisico “smilzo” del primo Spiderman disegnato da Steve Ditko nel ’62. Forse un po’ superfluo il nuovo racconto delle origini, che nulla aggiunge rispetto al predecessore; e, in definitiva, non ottimale l’introspezione psicologica e l’esplorazione delle motivazioni che caratterizzano l’essenza del supereroe e l’identificazione dell’uomo comune nel Ragno di casa Marvel (cose che invece erano ben fatte da Raimi, soprattutto nel secondo film della serie).
In definitiva, un buon film divertente ed un buon potenziale non ancora pienamente espresso, ma che (occhio ai titoli di coda) lasciano ben sperare nel prossimo episodio. (www.versionekowalski.it)
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(di flaminia72)
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alessio montini
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giovedì 9 agosto 2012
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più ultimate che amazing?
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Eccolo! E' Lui!
Spider-Man, è lui! Quello dei fumetti!
Dopo dieci anni dalla prima apparizione del supereroe di quartiere sullo schermo vediamo, finalmente, la sua vera natura. Per carità, Raimi ha girato due capolavori-e mezzo, ma aveva un problema: Peter/Spidey, ovvero l' essenziale. Perciò dopo una trilogia che come cinematica era indiscutibile, ma dalla trama troppo stereotipata e un cast (per quanto di buon livello), inadatto, Mark Webb ridisegna il volto di Tobey McGuire ringiovanendolo e facendolo assomigliare il più possibile al personaggio cartaceo. ll risultato: Andrew Garfield, attore trentenne di fatto ma adoloscente per sembianze, mediamente conosciuto e destinato ad essere per sempre marchiato nelle nostre menti dal costume rossoblu.
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Eccolo! E' Lui!
Spider-Man, è lui! Quello dei fumetti!
Dopo dieci anni dalla prima apparizione del supereroe di quartiere sullo schermo vediamo, finalmente, la sua vera natura. Per carità, Raimi ha girato due capolavori-e mezzo, ma aveva un problema: Peter/Spidey, ovvero l' essenziale. Perciò dopo una trilogia che come cinematica era indiscutibile, ma dalla trama troppo stereotipata e un cast (per quanto di buon livello), inadatto, Mark Webb ridisegna il volto di Tobey McGuire ringiovanendolo e facendolo assomigliare il più possibile al personaggio cartaceo. ll risultato: Andrew Garfield, attore trentenne di fatto ma adoloscente per sembianze, mediamente conosciuto e destinato ad essere per sempre marchiato nelle nostre menti dal costume rossoblu.
Da amante dei fumetti Marvel la trama del film non mi ha fatto avere un benchè minimo rimorso, anzi, anche le piccole modifiche mi sono piaciute: Il costume, l' eliminazione del Wrestling e i capelli castani di Zia May.
Soprattutto ho amato il giusto compromesso tra la versione Ultimate e quella Originale (Amazing, appunto). Lo stesso Webb (ne approfitto per dire che è stato il suo primo film che ho visto e già mi ha segnato) aveva annunciato di volere la trama molto simile alle testate classe 2000. Se non fosse per Gwen Stacy al posto della collega Mary Jane, il film sarebbe stata la quasi perfetta adattazione dei fumetti di Michael Bendis.
Per esempio al posto della decrepita May Parker che dava venti dollari a McGuire c' è una vera ZIA e non più 'nonna' May, che fa battute e piange solo perchè ha paura di cosa stia succedendo al nipote, e accetta da brava cristiana la morte del marito per cui il vecchio personaggio portava la depressione per tutti i tre film. Altra scena Cluè per l' Ultimate SM è la scena del combattimento nella scuola, palesemente ispirata al primo combattimento di Peter contro Ultimate Goblin, poi si puo citare il fatto che Peter riveli alla sua ragazza il suo segreto prima di mettercisi (Stan Lee uccise Gwen prima che lei potesse scoprire l' identità di Peter).
In quanto all' aspetto tecnico però ho preferito in molti tratti la trilogia di Raimi, apparte la regia. Webb è alla pari o forse addirittura meglio del regista Horror), e il cast.
Per evitare troppo critiche negative riassumo il capitolo effetti spieciali esprimento il mio ribrezzo alla vista dell' esplosione causata dall' unione delle miscele che Lizard lancia a Peter nella scuola. Sembra fatta con Windows Media Player. Un 'altra assurdità per finire è la scena delle grù che mi è sembrata un pò troppo improbabile.
Tornando a quanto io abbia gradito il film:
Il Cast:
Andrew Garfield, più Peter Parker di così non si puo. La mimica facciale ricorda alla perfezione il protagonista dei fumetti, le sembianze sono più che azzeccate e la recitazione lo rende un adolescente perfetto. E' riuscito, insieme allo sceneggiatore, a farmi piacere per la prima volta un film che, a tratti, sembra una commedia adolescenziale (genere che ho sempre odiato in quanto non veritiero.). Soprattutto mi è piaciuto quanto il suo personaggio sia stato reinventato in modo da farlo apparire un ragazzo comune e non più il perfetto sfigato che nella reatà non esiste.
Emma Stone: E poi arriva Gwen. La ragazza ideale: bella, ricercata ma soprattutto dolce e semplice. Un personaggio talmente ben riuscito che già l' idea di una sua POSSIBILE morte nel sequel ti fa strano.
Rhys Ifans: Curt Connors esiste! altro che "...O ti dovrò bocciare..."! E poi (per chi non lo sapesse ha recitato anche come stunt per le parti di Lizard) è un ottimo lucertolone, che nella versione del film non ha il musone. Ma se Goblin è stato disegnato con una tuta verde ipertecnologica un Lizard senza muso ci va benissimo.
Per finire, comlimenti a Mark Webb, ottimo regista. La scena finale in cui crolla la torre è da Spielberg, da orgasmo.
Un ermetismo per descriverlo? AMAZING.
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lorenzo romano
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venerdì 14 settembre 2012
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un nuovo volto per l'uomo ragno
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Così come per quel lontano, bizzarra pellicola dal nome The Blair Witch Project, The Amazing Spider-Man ha letteralmente spaccato in due la critica e il pubblico: c'è chi sostiene che il timido ed impacciato secchione lancia-ragnatele sia stato barbaramente scartato in favore di un aitante Peter Parker che è esattamente il contrario dell'originale. Troviamo, infatti, un liceale alla moda, che va in skateboard, che bene o male non riesce ancora del tutto ad inserirsi nella società. A fargli compagnia si aggiungono uno zio Ben rimproverevole ed un arzilla ma salda zia May. A completare il tutto pensano la giovane Gwen e l'ossessionato Dr. Connors (alias Lizard).
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Così come per quel lontano, bizzarra pellicola dal nome The Blair Witch Project, The Amazing Spider-Man ha letteralmente spaccato in due la critica e il pubblico: c'è chi sostiene che il timido ed impacciato secchione lancia-ragnatele sia stato barbaramente scartato in favore di un aitante Peter Parker che è esattamente il contrario dell'originale. Troviamo, infatti, un liceale alla moda, che va in skateboard, che bene o male non riesce ancora del tutto ad inserirsi nella società. A fargli compagnia si aggiungono uno zio Ben rimproverevole ed un arzilla ma salda zia May. A completare il tutto pensano la giovane Gwen e l'ossessionato Dr. Connors (alias Lizard). Tuttavia, numerosi elementi che avevano fatto i film di Raimi gli unici degni di portare il nome del supereroe sono assenti, vedi Harry Osborn e Mary Jane. Detto tutto in questo sembrerebbe che il nuovo reboot di Spider-Man sia la classica commercialata da ultimo minuto; la classica produzione che pensa di sfruttare un brand come quello dell'Arrampicamuri per ottenere maggiori incassi, spesso fallendo e/o rovinando le aspettative dei fan della critica. Ma The Amazing Spider-Man non è uno di questi. La pellicola di Mark Webb, indubbiamente, presenta poche verosomiglianze al fumetto e ai film di Raimi. Nonostante ciò, il regista è stato in grado di regalare ai fan (e in particolare ai più nostalgici) un importante novità: l'Uomo Ragno come molti se lo aspettavano. Un eroe improbabile, anch'egli dilaniato di migliaia di conflitti, meno impacciato di Tobey Maguire e più incline all'adolescente del 21° secolo. Insomma, uno Spider-Man rinato (in positivo) da una parte, dall'altra un film colmo dello spirito avventuroso tipico delle prime avventure dell'Arrampicamuri. Una vera "fetta di torta" dalla mamma MARVEL, che delizierà la maggior parte degli ammiratori del nuovo amichevole Spider-Man di quartiere e che attirerà una nuova, grande quantità di neofiti del genere cinematografico supereroistico.
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