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il cinefilo
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domenica 17 aprile 2011
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il papa secondo nanni moretti
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Nanni Moretti è piuttosto bravo nel"satirizzare"alcuni aspetti del vaticano e dei suoi rappresentanti ritagliando,per se stesso,il ruolo dello psicanalista i cui principi morali sono mossi da una"logica della ragione"profondamente laica che si contrappone totalmente alle convinzioni sul creazionismo anteposto dai cardinali come si evince da un dialogo durante la stramba partita di calcio tra i"membri"della chiesa rappresentanti di alcuni stati diversi tra loro.
Nel suo complesso è un film abbastanza divertente benchè sia lungi dal meritarsi l'appellativo di"capolavoro"...neanche a scriverlo,però,il reale merito della riuscita del film va al bravissimo Michel Piccoli nel ruolo di un uomo troppo"depresso"e troppo lacerato da certi dubbi esistenziali per poter ricoprire la carica che gli viene conferita dal conclave e a cui,infatti,finira per rinunciare nelle immagini finali tra lo sbigottimento della folla e dei cardinali.
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Nanni Moretti è piuttosto bravo nel"satirizzare"alcuni aspetti del vaticano e dei suoi rappresentanti ritagliando,per se stesso,il ruolo dello psicanalista i cui principi morali sono mossi da una"logica della ragione"profondamente laica che si contrappone totalmente alle convinzioni sul creazionismo anteposto dai cardinali come si evince da un dialogo durante la stramba partita di calcio tra i"membri"della chiesa rappresentanti di alcuni stati diversi tra loro.
Nel suo complesso è un film abbastanza divertente benchè sia lungi dal meritarsi l'appellativo di"capolavoro"...neanche a scriverlo,però,il reale merito della riuscita del film va al bravissimo Michel Piccoli nel ruolo di un uomo troppo"depresso"e troppo lacerato da certi dubbi esistenziali per poter ricoprire la carica che gli viene conferita dal conclave e a cui,infatti,finira per rinunciare nelle immagini finali tra lo sbigottimento della folla e dei cardinali...questo perchè,come ha scritto giustamente Giancarlo Zappoli,quello del protagonista è un papa veramente"umano"e"umile"davanti all'immensità dei valori che avrebbe dovuto,presumibilmente,rappresentare.
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alberto58
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martedì 19 aprile 2011
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un grande omaggio di nanni alla chiesa cattolica
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L’ultimo capolavoro di Nanni Moretti avvince fin dai primi fotogrammi. Piazza San Pietro, all’imbrunire, è completamente immersa nel silenzio nonostante sia piena di gente. Le sue straordinarie architetture si affacciano su una scena mozzafiato, quella della sera in cui è morto Giovanni Paolo II. Quel silenzio assoluto racconta del rispetto e della suggestione che la millenaria istituzione ha saputo conquistarsi e che il papa polacco ha contribuito ad accrescere.
Nanni, regista, sceneggiatore e produttore (insieme ai cugini Francesi) mescola sapientemente queste immagini grandiose e quelle del funerale, con quelle dei cardinali che accedono al conclave ..e continuerà, il regista romano, a fotografare il Vaticano, in tanti suoi luoghi simbolici (la Sistina, il cortile di S.
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L’ultimo capolavoro di Nanni Moretti avvince fin dai primi fotogrammi. Piazza San Pietro, all’imbrunire, è completamente immersa nel silenzio nonostante sia piena di gente. Le sue straordinarie architetture si affacciano su una scena mozzafiato, quella della sera in cui è morto Giovanni Paolo II. Quel silenzio assoluto racconta del rispetto e della suggestione che la millenaria istituzione ha saputo conquistarsi e che il papa polacco ha contribuito ad accrescere.
Nanni, regista, sceneggiatore e produttore (insieme ai cugini Francesi) mescola sapientemente queste immagini grandiose e quelle del funerale, con quelle dei cardinali che accedono al conclave ..e continuerà, il regista romano, a fotografare il Vaticano, in tanti suoi luoghi simbolici (la Sistina, il cortile di S. Damaso, i giardini) in un modo del tutto speciale. Forse solo un romano,un grandissimo romano, poteva rendere così bene la grandiosità di questo luogo senza scadere nell’icona o nell’ampollosità.
Ma anche andando oltre l’immagine e cercando di cogliere la sostanza, resta evidente come il Moretti non credente ed irriverente, che spiattella con ironia in faccia ai cardinali la teoria di Darwin, ha voluto rendere un tributo a questa istituzione che, da romano purosangue qual è, ha sempre vissuto vicina ed ingombrante.
Moretti vive in un magnifico attico a monte verde da cui, con ogni probabilità, può vedere da vicino il cupolone…ma da buon romano dissacratore ed irriverente, ha sempre schivato i simboli del potere che in questa città albergano da millenni..se ne è andato sulla spiaggia di Ostia a vedere l’alba (….), alla piscina del foro italico per giocare a pallanuoto, all’isola tiberina, alla Garbatella, a Casalpalocco … poi, quando si è dovuto occupare del potere, lo ha fatto con l’aggressività senza sconti e la capacità visionaria del Caimano. Adesso però, arrivato alla maturità, approccia il vero simbolo della città eterna, come e più del Colosseo, ciò che la rende famosa, autorevole ed immortale.. e lo fa evidenziando la fragilità e la profonda umanità di chi è dietro quella istituzione, senza con questo volerla indebolire, anzi, affermando l’essenza di ciò che la rende, nonostante tutto, ancora così credibile ed in grado di unire oltre 1 miliardo di persone !
Insomma, chi pensa che Nanni abbia voluto attaccare la chiesa cattolica è completamente fuori strada, ed anche papa Ratzinger, quando vedrà questo film, non potrà fare a meno di ringraziare il nostro illustre concittadino.
Da oggi abbiamo un motivo in più per essere contenti di essere romani, e di avere, in questa città, la sede della chiesa cattolica.
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lillibeccaria
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sabato 16 aprile 2011
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un'attesa traduta
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Un lungo prologo per l'elezione del nuovo Papa all'interno delle stanze del Vaticano, un'attesa considerata doverosa all'esplodere della verve di Nanni Moretti, ma invece il tutto continua lentamente anche al di fuori delle mura , si salva la grande recitazione di Michel Piccoli e la regia di Nanni per un film tutto sommato noioso e sbagliato.
Speriamo di non dover attendere altri 5 anni per rivedere un suo capolavoro.
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tudor
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sabato 16 aprile 2011
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tanto rumore per nulla
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Film esilissimo, a tratti molto noioso, che sfrutta poco e male i temi che mette in campo. Davvero serviva tirare in ballo il papa per poi raccontare solo e unicamente una fuga dalle responsabilità? Rimane tutto in superficie, le scene sono abbozzate, spesso casuali. E neanche quando dovrebbero risultare divertenti riescono ad esserlo fino in fondo. Il personaggio di Moretti alle prese con cardinali-bambini è fiacco, privo d'ispirazione: un'inutile strizzata d'occhio al suo pubblico. Altrettanto debole il personaggio della Buy. Se non ci fosse Piccoli il film naufragherebbe nel mare di un'opulenza produttiva del tutto priva di una sceneggiatura all'altezza. Tanto rumore per nulla.
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stefanop
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lunedì 1 agosto 2011
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incredibile la valutazione della critica
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E' incredibile che la critica non abbia colto l'errore fondamentale del film: la rappresentazione della sprovvedutezza dei cardinali, di tutti, non solo del Papa appena eletto.
Nella realtà neanche l'ultimo prete appena nominato sacerdote è così immaturo, immobile, inattivo, senza iniziativa, come i cardinali rappresentati da Moretti.
Tuttalpiù qualcuno potrebbe essere anche troppo furbo. Nel film nessun cardinale è in grado di affrontare con argomenti di fede o di qualsiasi altro genere il Papa appena eletto per cui la Chiesa si affida allo psichiatra esterno di cui non si è verificata neanche la fede cattolica. Nel film nessun cardinale è in grado di ribattere alcunchè a allo psichiatra Moretti quando propina le sue verità.
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E' incredibile che la critica non abbia colto l'errore fondamentale del film: la rappresentazione della sprovvedutezza dei cardinali, di tutti, non solo del Papa appena eletto.
Nella realtà neanche l'ultimo prete appena nominato sacerdote è così immaturo, immobile, inattivo, senza iniziativa, come i cardinali rappresentati da Moretti.
Tuttalpiù qualcuno potrebbe essere anche troppo furbo. Nel film nessun cardinale è in grado di affrontare con argomenti di fede o di qualsiasi altro genere il Papa appena eletto per cui la Chiesa si affida allo psichiatra esterno di cui non si è verificata neanche la fede cattolica. Nel film nessun cardinale è in grado di ribattere alcunchè a allo psichiatra Moretti quando propina le sue verità. Al di là di qualunque convinzione religiosa i cardinali sono persone che, per la scelta di base che hanno fatto e la lunga missione che hanno svolto al fianco dei fedeli prendendo parte ai loro enormi problemi, sono perfettamente attrezzati per affrontare qualunque, dico qualunque, evento e qualunque psichiatra, anche il più bravo.
Moretti sbaglia clamorosamente a sottovalutare così i suoi "nemici" ; la storia insegna che errori come questi si pagano con irrimediabili sconfitte !
Per quanto riguarda poi la figura centrale, il Papa appena eletto che rifiuta l'incarico sentendosi inadeguato, possiamo stare sicuri che una situazione del genera non avverrà mai poichè, come già detto, i cardinali sono perfettamente attrezzati per questo evento.
Anche l'episodio recente di Papa Luciani, che potrebbe avere ispirato il film, è proprio la dimostrazione che un evento come quello rappesentato da Moretti non possa avvenire in quanto: anche se il peso dell'incarico papale viene avvertito, dal nuovo pontefice, come molto pesante (tanto da portarlo alla morte in poche settimane) la forza propria del cardinale gli ha permesso di presentarsi ai fedeli come un riferimento sicuro e forte(si pensi all'invenzione del nome GiovanniPaolo).
Le capacità di Moretti regista nel creare ambientazioni e sceneggiature molto efficaci peggiorano l'assurdità e faziosità del contenuto del film.
Al di là della sicurezza personale mostrata, Moretti rappresenta, nel Papa del gran rifiuto, se stesso, incapace di assumere un ruolo attivo e costruttivo all'interno della sinistra italiana.
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