Wall Street - Il Denaro non dorme mai |
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Un film di Oliver Stone.
Con Michael Douglas, Shia LaBeouf, Josh Brolin, Carey Mulligan, Eli Wallach.
continua»
Titolo originale Wall Street: Money Never Sleeps.
Drammatico,
durata 133 min.
- USA 2010.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 22 ottobre 2010.
MYMONETRO
Wall Street - Il Denaro non dorme mai
valutazione media:
2,83
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Pretty Women 2010di cannedcatFeedback: 1600 | altri commenti e recensioni di cannedcat |
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domenica 24 ottobre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A parte la presunzione di Stone di voler superare sir Alfred Hitchock nel piazzarsi in ben due camei, il film è una specie di Pretty Women 2010, una melensa ingombrante storia familiare - per altro recitata malissimo da una insignificante ragazzetta - in una storia dove non si spiega nulla di come sia scoppiata l'ennesima (e purtroppo non ultima bolla finanziaria) e dove le riunioni fra i big brass della finanza non danno per niente nè il senso dell'immane dramma finanziario ma neppure dell'arroganza megagalattica dei banchieri "to big to fail". Una regia lenta, vuota, con ben 7 minuti iniziali di visioni di New York che dimostrano il fascino che Big Apple, mezza buona e mezza avvelenata coem la mela di Crimilde, ha su Oliver Stone, uno che fa il fustigatore (ma con frusta di velluto d'ordinanza) della società americana di cui subisce il fascino, sopratutto di quella ricchissima di belle donne e case di lusso. Il film è una marea di luoghi comuni: il boss pelato testosteronico, il grande banchiere vecchio e onesto (ma dove?, ma quando? in quale universo parallelo?), il banchiere avido e versipelle (un povero Eli Wallach cui Stone dedica la suoneria del cellulare del fighetto aspirante marito della insignificante sciacquetta nonchè genero di Gordon Geko), i conti in Svizzera, le corse in moto fra il fighetto e uno Josh Brolin assolutamente inandatto alla parte, come gran parte degli attori, salvo il povero Douglas che speriamo stia bene per evitare che concluda la sua vita artistica con un film di una bruttezza unica. Unica novità, tanto per catturare il pubblico giovane, è il giornale online della sciacquetta, una specie di Huffington Post che sbatte il mostro "finanziere" in prima pagina e, altra caduta di stile, colpisce il cattivo che a suo tempo aveva inguiato il papà della ragazzetta, insomma: anche il conte di Montecristo con tesoro d'ordonanza depositato in Svizzera. Susan Sarandon è proprio inutile, un cachet buttato, un riempitivo indigesto, mentre solo il povero Michael Douglas ci mette tutto il mestiere a cercare di rendere passabile un copione senza senso. Le ciliegine su questa torta zuccherosa sono la scena serale finale, che gronda miele e rose a tonnellate davanti alle classiche scale di una casa newyorkese, e i titoli di coda che, avrebbe detto il vecchio Freud, sono l'aspirazione di Oliver Stone che un giorno l'America si svegli dal Nightmare e la favola continui, business as usual. Purtroppo Stone non ha capito niente: l'America è in guerra, e ci sarà per i prossimi decenni, e la crisi continuerà senza che i banchieri possano farci nulla, come nulla ci possono fare i governi. Ma lui, povera stella, crede ancora ai complotti!
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