Pál Adrienn

Film 2010 | Drammatico,

Regia di Ágnes Kocsis. Un film con Lia Pokorny, Éva Gábor, István Znamenák, Ákos Horváth, Izabella Hegyi. Genere Drammatico, - Ungheria, Paesi Bassi, Francia, Austria, 2010, distribuito da da definire. - MYmonetro 3,06 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 6 dicembre 2013

Un'infermiera si deve districare tra il rapporto col cibo e quello con il suo passato perduto.

Consigliato sì!
3,06/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,12
CONSIGLIATO SÌ
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Trailer
Un'infermiera ungherese alla ricerca del proprio passato.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

Piroska è un'infermiera decisamente sovrappeso e incapace di resistere all'attrazione esercitata dal cibo. Lavora nel reparto di terapia del dolore per malati terminali e su di lei girano voci (non comprovate) di interventi di eutanasia. Un giorno viene portata in ospedale una donna anziana che ha lo stesso nome della sua migliore amica ai tempi della scuola e di cui ha perso le tracce. Il suo più grande desiderio è ora quello di ritrovarla.
Un nome e un cognome: Adrienne Pal. Basta questo per ridare senso a una vita ormai spenta nella routine quotidiana della morte, nel percorso dal reparto, all'ascensore, al lungo corridoio che conduce all'obitorio. Piroska ha un difficile rapporto con il suo corpo nonostante il marito cerchi (anche se con una certa freddezza) di spingerla occuparsi di sé. Anche sul lavoro le cose non vanno meglio: nessuno la ostacola ma è tenuta a distanza e sospettata. Quel nome apre dinanzi a lei la possibilità di ritrovare qualcuno a cui dice di essersi sentita profondamente legata. Le tappe del percorso di ricerca la riportano a contatto con persone che le offrono punti di vista discordanti sulla grande amica che alcuni affermano non essere mai esistita. Ma Piroska non demorde anche quando scopre di avere lasciato solo una flebile traccia nella memoria di chi la conosceva se non, a volte, il vuoto totale.
È un interessante film sulla memoria e sul pre-giudizio (quello che ognuno di noi ha applicato ai compagni di un tempo e che si fa fatica ad accettare di veder modificato). Ma è anche un'agghiacciante rilevazione sul trapasso negli ospedali. I luoghi in cui abbiamo rinchiuso (per allontanarlo dalla nostra vista) il temibile mistero del morire.

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