Anno | 2010 |
Genere | Azione |
Produzione | Tailandia |
Regia di | Panna Rittikrai |
Attori | Speedy Arnold . |
MYmonetro | 2,18 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 19 aprile 2011
Alcuni amici di un fight club devono mettere in gioco le proprie vite quando uno di loro viene rapito.
CONSIGLIATO NÌ
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Cercare un minimo di senso o dedicare più del dovuto alla sceneggiatura o anche semplicemente alla trama di un film come Bangkok Knockout è sbagliato almeno quanto è ingeneroso giudicarlo per le voragini nella continuity narrativa. Quel che preme a Panna Rittikrai e che interessa al suo pubblico è uno spettacolo all'altezza della fama dello scopritore di Tony Jaa e Jeeja Yanin, pioniere dello stile ibrido di arti marziali tra gong fu e muay thai: stuntmen che rischiano costantemente l'osso del collo, tasso di adrenalina garantito e duelli a una velocità che sia in linea con lo standard imposto (dallo stesso Panna) con Ong Bak 2. Il resto - personaggi, intreccio, espedienti narrativi - è contorno, intermezzo tra uno scontro e l'altro, meramente pretestuoso e finalizzato a preparare i momenti action, proprio come avviene nel porno e in ogni genere exploitation che si rispetti. Fatta l'opportuna premessa e considerato un budget evidentemente all'osso, la sciatteria di Bangkok Knockout va comunque al di là di quanto si possa supporre; spesso sembra di essere alle prese con un making of del film stesso, per come sono curate le scenografie o per come la recitazione si ferma al "buona la prima".
Anche le scene di lotta palesano qualche punto debole: se l'uso di wirework pare ridotto al minimo, scarseggiano mosse realmente innovative, tanto che Panna ricorre a escamotage bizzarri per elevare il tasso di interesse, tra cui il più inatteso consiste in un villain che riprende fattezze e movenze di Jason Voorhees, con tanto di musica che richiama Venerdì 13. In fondo è solo nei pochi minuti in cui è il regista stesso a "scendere in campo" e ad affrontare il team di eroi che si assiste ad arti marziali di eccellente fattura, senza che sia necessario aggiungere elementi eterogenei. Ma è davvero troppo poco per chiudere un occhio sui difetti di cui è costellato Bangkok Knockout.