Dorian Gray |
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Un film di Oliver Parker.
Con Ben Barnes, Colin Firth, Ben Chaplin, Rebecca Hall, Fiona Shaw.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 112 min.
- Gran Bretagna 2009.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 27 novembre 2009.
- VM 14 -
MYMONETRO
Dorian Gray
valutazione media:
2,03
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Brutta copiadi gabriellaFeedback: 17197 | altri commenti e recensioni di gabriella |
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domenica 27 aprile 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Oscar Wilde, riferendosi ai personaggi del suo famoso libro "Il ritratto di Dorian Gray", diceva che Lord Wotton era quello che la gente pensava lui fosse, che Dorian era quello che avrebbe voluto essere e Basil invece quello che era veramente. L'artista crea, plasma la bellezza, ma non la possiede, tanto più la desidera, migliore sarà la sua opera. Ribadisco,come sostenuto più volte che un libro e un film devono assolutamente prendere le distanze uno dall'altro, però dovrebbe rimanere integra l'essenza, cosa che manca assolutamente nel film di Oliver Parker che preferisce abbandonarsi a una fin troppo facile esposizione di scene “erotiche” che tolgono qualsiasi spazio all'immaginazione, cosicchè il protagonista appare da subito impuro . A questo punto anche l'ambientazione nella Londra vittoriana ( epoca del romanzo e dell'autore stesso ) , risulta ininfluente, si sarebbe potuto collocarla in un periodo più contemporaneo, infatti i celebri aforismi wildiani per bocca di Lord Henry sembrano buttati a casaccio, anziché rivestire il tono rivoltoso e accusatorio verso la società borghese e austera del periodo. Quest'ultimo poi assomiglia di più al perfido consigliere di Otello, Jago, desideroso di portare il giovane alla sua distruzione, invece che il dandy salottiero e cinico che lo rende tanto affascinante nel racconto e che esorta Dorian a non privarsi dei piaceri della vita, lontano però dall'immaginare la devastante influenza delle sue parole. Mi rendo conto di quanto sia difficile la trasposizione cinematografica di un libro di questo genere, ma alcune cadute si stile potevano essere evitate, intanto la scelta di Ben Barnes, e il suo volto ambiguo , riducono la metafora del patto diabolico a una banale interpretazione, la palese omosessualità di Basil diventa imbarazzante, il personaggio è spogliato completamente dal suo tormento interiore. La vita morale dell'uomo è uno dei soggetti che l'artista può trattare, ma la moralità dell'arte consiste nell'uso perfetto di uno strumento imperfetto. In questo caso l'artista / il regista è stato molto impreciso.
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