Baarìa

E' così che occorre vederlo: lasciandosi trasportare dalle inquadrature e (cosa non secondaria) facendo attenzione alla fisionomia dei bambini per non farsi spiazzare dal finale che è un gioco di piani temporali ma anche un atto d'amore verso il proprio passato a cui si può tornare solo sullo schermo. Anche la Aspesi si è sbagliata identificando il bambino messo in castigo dietro la lavagna con Cecco (in realtà nonno di Pietro (il bambino volante)) anziché con Peppino (padre di Pietro e figlio di Cecco) quindi occhio. Detto questo, ascoltate le parole delle lettere, le modalità del tentato suicidio di Nino (Ficarra), tutto quello che ruota intorno alle difficoltà fatte a Mannina per la sua relazione, insomma, folklore ma anche un tocco di leggerezza perché il ricordo si sa, ingentilisce qualunque cosa. [+]

E' così che occorre vederlo: lasciandosi trasportare dalle inquadrature e (cosa non secondaria) facendo attenzione alla fisionomia dei bambini per non farsi spiazzare dal finale che è un gioco di piani temporali ma anche un atto d'amore verso il proprio passato a cui si può tornare solo sullo schermo. Anche la Aspesi si è sbagliata identificando il bambino messo in castigo dietro la lavagna con Cecco (in realtà nonno di Pietro (il bambino volante)) anziché con Peppino (padre di Pietro e figlio di Cecco) quindi occhio. Detto questo, ascoltate le parole delle lettere, le modalità del tentato suicidio di Nino (Ficarra), tutto quello che ruota intorno alle difficoltà fatte a Mannina per la sua relazione, insomma, folklore ma anche un tocco di leggerezza perché il ricordo si sa, ingentilisce qualunque cosa. Questa è una commedia tragicomica che intesse tante di quelle sfumature da renderne impossibile (e ingiusta) una spiegazione. Chi non le capisce non le capirà mai, bisogna essere predisposti. [-]

schermo...

E la anomala quantità di personaggi che ruotano intorno alla coppia principale non si affastellano caoticamente pressandosi gli uni sugli altri proprio perché sono stazioni attraverso cui il treno della narrazione passa senza tempi morti. A me di tutti i cammei hanno colpito particolarmente Placido e Gullotta ma è una questione di sfumature ma, lo confesso, al polpo non ho fatto attenzione. Grazie di avermi fatto notare un personaggio in più. Tu sì che dai soddisfazione, alla prossima.