pipay
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lunedì 2 marzo 2009
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le parole, l'amore, la solitudine.
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Finalmente una storia originale (anche se un po' forzata e in alcuni punti poco credibile) che accomuna sentimenti e rapporti interpersonali e "privati" in contrasto con le crude leggi razziali e con le crudeli leggi della guerra. Una nota di amarezza scaturisce dal fatto che le "parole", così importanti e essenziali nella nostra vita non siano in grado di far sublimare un amore: di avvicinare due persone in fondo molto diverse. Lui e lei prenderanno strade molto diverse, com'è giusto che sia, anche per la differenza di istruzione e di età che esiste tra Older e Hanna. Ralph Fiennes troppo "ingessato", troppo freddo (anche se è chiaro il suo intento di non voler riallacciare rapporti stretti con la donna che ha conosciuto da ragazzo), non giova alla riuscita del film.
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Finalmente una storia originale (anche se un po' forzata e in alcuni punti poco credibile) che accomuna sentimenti e rapporti interpersonali e "privati" in contrasto con le crude leggi razziali e con le crudeli leggi della guerra. Una nota di amarezza scaturisce dal fatto che le "parole", così importanti e essenziali nella nostra vita non siano in grado di far sublimare un amore: di avvicinare due persone in fondo molto diverse. Lui e lei prenderanno strade molto diverse, com'è giusto che sia, anche per la differenza di istruzione e di età che esiste tra Older e Hanna. Ralph Fiennes troppo "ingessato", troppo freddo (anche se è chiaro il suo intento di non voler riallacciare rapporti stretti con la donna che ha conosciuto da ragazzo), non giova alla riuscita del film. Ottima invece l'interpretazione di K. Winslet.
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goldy
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martedì 3 marzo 2009
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e' cinema quando c'è una storia
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. L’iniziazione amorosa del ragazzo ha la purezza del cristallo che incanta. Una fisicità arricchita dall’emozione della mente che scopre la bellezza della parola letteraria condivisa con Hanna. . Cosa chiedere di più alla vita? . Poi la vicendas si allarga a una dimensione storica e ripropone per l’ennesima volta il tema della responsabilità individuale nell’Olocausto. Davvero si può incolpare la sorvegliante analfabeta Hanna di non essere stata capace di rifiutarsi agli ordini ? Crede nel proprio paese la donna e lo serve come le viene richiesto. Punto. Non le si chieda, non si pretenda di più.. L’Olocausto è una colpa collettiva, universale . Una lettura dell’Olocausto visto dagli occhi dei semplici che non scagiona l’individuo ma induce a riflessioni meno emotive e più meditate.
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. L’iniziazione amorosa del ragazzo ha la purezza del cristallo che incanta. Una fisicità arricchita dall’emozione della mente che scopre la bellezza della parola letteraria condivisa con Hanna. . Cosa chiedere di più alla vita? . Poi la vicendas si allarga a una dimensione storica e ripropone per l’ennesima volta il tema della responsabilità individuale nell’Olocausto. Davvero si può incolpare la sorvegliante analfabeta Hanna di non essere stata capace di rifiutarsi agli ordini ? Crede nel proprio paese la donna e lo serve come le viene richiesto. Punto. Non le si chieda, non si pretenda di più.. L’Olocausto è una colpa collettiva, universale . Una lettura dell’Olocausto visto dagli occhi dei semplici che non scagiona l’individuo ma induce a riflessioni meno emotive e più meditate. Ci sono tutti gli elementi per una storia significativa , coinvolgente , emozionante; quello che deve essere il cinema.
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abo
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giovedì 5 marzo 2009
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bello ma lascia l'amaro in bocca
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Michael, in fondo, ha sempre continuato ad amare Hanna, che è stata, in assoluto, il suo primo vero e più grande amore. Quando scopre il crimine di cui si è macchiata, commesso quando lei era appena ventenne, dapprima rimane incredulo e, successivamente, diventa un severo giudice. Una cosa che pochi mettono in evidenza, infatti, è che lui, se volesse, potrebbe parzialmente salvare Hanna. Infatti lui solo sa che Hanna è totalmente analfabeta e che, quindi, non poteva aver poteri decisionali circa la strage e, materialmente, non poteva aver redatto il rapporto del crimine ai suoi superiori. Invece Hanna viene condannata all'ergastolo, mentre le altre cinque donne imputate vengono condannate, ognuna, a soli quattro anni di reclusione.
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Michael, in fondo, ha sempre continuato ad amare Hanna, che è stata, in assoluto, il suo primo vero e più grande amore. Quando scopre il crimine di cui si è macchiata, commesso quando lei era appena ventenne, dapprima rimane incredulo e, successivamente, diventa un severo giudice. Una cosa che pochi mettono in evidenza, infatti, è che lui, se volesse, potrebbe parzialmente salvare Hanna. Infatti lui solo sa che Hanna è totalmente analfabeta e che, quindi, non poteva aver poteri decisionali circa la strage e, materialmente, non poteva aver redatto il rapporto del crimine ai suoi superiori. Invece Hanna viene condannata all'ergastolo, mentre le altre cinque donne imputate vengono condannate, ognuna, a soli quattro anni di reclusione. Lei stessa non fa nulla per scagionarsi, almeno parzialmente, e forse lo fa perchè vuole espiare le proprie colpe scontando una pena molto più grave di quella che i giudici le avrebbero potuto comminare. Michael vorrebbe sentirsi tranquillo perchè, secondo lui, Hanna ha meritato il massimo della pena ma, nello stesso tempo, si sente in colpa per non aver fatto nulla in sua difesa. Per ben venti anni non trova il coraggio per andarla a trovare, almeno una volta, in carcere. Si limita solo a farle pervenire cassette registrate con la sua voce. Si commuove soltanto dopo la morte di Hanna, quando viene a sapere che lei ha voluto lasciare tutti i suoi risparmi alla figlia dell'unica scampata all'olocausto. E' troppo poco per un amante! Lei, del resto, non sembra essere del tutto pentita del proprio gesto, che, forse, rifarebbe, in base ad un innato, kantiano, senso del dovere. E' solo dispiaciuta per le conseguenze di ciò che ha fatto, ma non del gesto in se. Brava la Winslet ma, forse, l'oscar è un premio un po' troppo eccessivo
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marcos
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domenica 8 marzo 2009
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opinione generale
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Come tutte le cose che incontriamo nella vita e dalle quali si impara qualcosa,questo qualcosa ci viene rivelato nn sotto la sua forma,ma celato dall’abito della riflessione,del dubbio,della considerazione di cio’che fino a quel momento nn era considerato. The reader nn ha una morale e nn vuole essere un esempio,descrive due situazioni che si intrecciano e dalle quali una prima considerazione scaturisce dal fatto che le “parole”,così importanti e essenziali nella nostra vita nn siano in grado di far sublimare un amore:di avvicinare due persone in fondo molto diverse. Micheal rappresenta l’uomo reale,riduttivamente normale,in cui ogni persona si puo’riconoscere,ieri come oggi, Anna è un soggetto a se stante,privo di cultura,di emozioni,di ragione,per certi versi istintivo,il cui unico residuo di umanità è l’essere affascinato da cio’che nn conosce,e dal quale,forse perché a se estraneo riesce a trarre piacere.
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Come tutte le cose che incontriamo nella vita e dalle quali si impara qualcosa,questo qualcosa ci viene rivelato nn sotto la sua forma,ma celato dall’abito della riflessione,del dubbio,della considerazione di cio’che fino a quel momento nn era considerato. The reader nn ha una morale e nn vuole essere un esempio,descrive due situazioni che si intrecciano e dalle quali una prima considerazione scaturisce dal fatto che le “parole”,così importanti e essenziali nella nostra vita nn siano in grado di far sublimare un amore:di avvicinare due persone in fondo molto diverse. Micheal rappresenta l’uomo reale,riduttivamente normale,in cui ogni persona si puo’riconoscere,ieri come oggi, Anna è un soggetto a se stante,privo di cultura,di emozioni,di ragione,per certi versi istintivo,il cui unico residuo di umanità è l’essere affascinato da cio’che nn conosce,e dal quale,forse perché a se estraneo riesce a trarre piacere. Anna rappresenta l’umanità che si rende partecipe dei grandi crimini storici,dei quali si rende complice per ignoranza e necessità,in questo caso accettando un lavoro,migliore del precedente( la Germania era in guerra e gravava in una situazione economica drammatica da ormai quasi due decenni),senza per forza di cose potersi porre domande fondamentali come quella su cosa sia bene e cosa male. Nn lo puo’fare sia per condizione immateriale(anima priva di nobiltà) sia per condizione materiale( corpo ha bisogno di sopravvivere). Questa condizione disumana,riesce a far male sia all’umanità intesa come società,sia all’umanità intesa come individuo, di fatto approfittando di un bravo ragazzo,che incontrando un amore così terribile per la prima volta nella sua vita,ne sarà per forza di cose travolto e traumatizzato per l’intera esistenza. Pur restandole per tutta la vita legato,e vergognandosi di cio’esattamente come fosse un amore incestuoso,vergognoso e deplorevole (amore privo del suo connotato fondamentale), riesce a vendicarsi,per se stesso e per l’umanità,nn attestando la verità nel momento che segnerà definitivamente la vita del nn essere umano. Due sono le frasi chiave del film : Anna:” Nn importa cosa penso,nn importa cosa provo,i morti sono morti”. Micheal:“ Nn sai quanto ti sbagli”. Vittima dell’umanita:” Ma lei si è resa conto dell’influenza che ha avuto su di lei?” Vittima dell’umanità:” Ha fatto più male a molta altra gente”.
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ed tom bell
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domenica 8 marzo 2009
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riuscito (a metà)
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Film elegante, validamente interpretato (meritato l'Oscar a Kate Winslet), che raggiunge - soprattutto nella prima parte - momenti di non banale autenticità. In seguito la narrazione tende a farsi meno fluida, la sceneggiatura inanella parentesi su parentesi - probabilmente per rispettare l'intreccio del romanzo originale - a scapito del ritmo, e Daldry preferisce, forse saggiamente, sfiorare soltanto il tema dell'Olocausto, mantenendo il film sui binari di un robusto bildungsroman a tinte melodrammatiche. Oltre alla già citata Winslet, meritano una menzione Lena Olin (in due parti) e il giovane David Kross. Imperdonabile che la corrispondenza fra Peter Berg adulto e la Schmitz avvenga in lingua inglese.
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domenico argondizzo
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venerdì 13 marzo 2009
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spunti tratti dalla visione di the reader
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Una visuale diversa per rivivere l’Olocausto, come “fenomeno sociale” che coinvolse l’intera Germania/Europa.
Il dilemma classico tra giusto e legale. La giustizia legale, spesso fallace come la mera legalità, ed in più tragicamente tardiva ed arida.
Quando ignoranza (in seno stretto) e povertà di senso critico, fanno fare nella vita le cose sbagliate. Quindi, la conoscenza come un sentiero da percorrere per provare a trovare una impossibile riconciliazione con il sé e con il prossimo.
Il sentimento tra singoli individui, anche se formatosi in condizioni di non piena libertà psicologica (chi può dire di fare le sue scelte in questo campo - come in altri - in piena libertà?), come salvezza, se non dell’anima, di incerta realtà, del senso della propria vita che accompagna ognuno di noi finché avvengono sinapsi cerebrali.
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Una visuale diversa per rivivere l’Olocausto, come “fenomeno sociale” che coinvolse l’intera Germania/Europa.
Il dilemma classico tra giusto e legale. La giustizia legale, spesso fallace come la mera legalità, ed in più tragicamente tardiva ed arida.
Quando ignoranza (in seno stretto) e povertà di senso critico, fanno fare nella vita le cose sbagliate. Quindi, la conoscenza come un sentiero da percorrere per provare a trovare una impossibile riconciliazione con il sé e con il prossimo.
Il sentimento tra singoli individui, anche se formatosi in condizioni di non piena libertà psicologica (chi può dire di fare le sue scelte in questo campo - come in altri - in piena libertà?), come salvezza, se non dell’anima, di incerta realtà, del senso della propria vita che accompagna ognuno di noi finché avvengono sinapsi cerebrali.
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ivan91
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martedì 22 settembre 2009
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toccante e profondo
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Bellissimo e toccante fim interpretato dalla magnifica kate winslet che finalalmente vince l'oscar come miglior attrice ed e ambientato dopo la fine della 2 guerra mondiale
Questa storia parla di un rapporto tra micheal e hanna, una donna che ha il doppio dei suoi anni, questo rapporto si trasforma in qualcosa di molto profondo quando micheal legge ad Hanna alcuni libri ma lei alcuni giorni dopo scompare misterisamente lasciando il ragazzo confuso e addolrato.Otto anni piu tardi Micheal e diventato studente di legge e segue i processi contro in crimini nazisti ed è sconvolto nel vedre hanna tornare sulla sua vita questa volta per essere accusata di aver ucciso 300 ebrei durante la guerra(lei era una delle SS)ma micheal scoprirà un terrbile segreto che cambierà per sempre la sua vita e quella di hanna.
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Bellissimo e toccante fim interpretato dalla magnifica kate winslet che finalalmente vince l'oscar come miglior attrice ed e ambientato dopo la fine della 2 guerra mondiale
Questa storia parla di un rapporto tra micheal e hanna, una donna che ha il doppio dei suoi anni, questo rapporto si trasforma in qualcosa di molto profondo quando micheal legge ad Hanna alcuni libri ma lei alcuni giorni dopo scompare misterisamente lasciando il ragazzo confuso e addolrato.Otto anni piu tardi Micheal e diventato studente di legge e segue i processi contro in crimini nazisti ed è sconvolto nel vedre hanna tornare sulla sua vita questa volta per essere accusata di aver ucciso 300 ebrei durante la guerra(lei era una delle SS)ma micheal scoprirà un terrbile segreto che cambierà per sempre la sua vita e quella di hanna.
In definitiva un film che deve esssere visto a cuore aperto e sopratutto senza pregiudizi,ed apprezzarne la belleza e la braura degli interpreti a cominciare dalla bella kate winslet fino ad arrivare a ralph fiennes, non e il solito film sull olocausto ma racconta anche che il passato per quanto crudele sia non si puo dimenticare ed e anche una storia sulla riconciliazione con una persona che nel bene e nel male ha fatto parte della sua vita
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amandagriss
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mercoledì 27 marzo 2013
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l'amore ai tempi del nazismo
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Storia d'amore e di reciproco abbandono in tempi,luoghi,circostanze,età differenti,sotto lo spettro del nazismo,prima,ed i suoi indelebili strascichi,dopo.I quali riaprono vecchie ferite e ne provocano nuove,altrettanto profonde e dolorose,frutto del senno di poi,di una nuova consapevolezza,della giusta distanza (nel guardare gli eventi) finalmente acquisite.Lei è Hanna (un'eccellente Kate Winslet,premiata con Golden Globe e Oscar),giovane donna,bella,sola,dal carattere ruvido che fa da scudo ad un animo sensibile e a tanta paura del mondo,lui è Michael (da ragazzo è il promettente David Kross,da adulto avrà il volto del dolente Ralph Fiennes),adolescente di buona famiglia alle prese col suo primo vero (ed ultimo?) amore.
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Storia d'amore e di reciproco abbandono in tempi,luoghi,circostanze,età differenti,sotto lo spettro del nazismo,prima,ed i suoi indelebili strascichi,dopo.I quali riaprono vecchie ferite e ne provocano nuove,altrettanto profonde e dolorose,frutto del senno di poi,di una nuova consapevolezza,della giusta distanza (nel guardare gli eventi) finalmente acquisite.Lei è Hanna (un'eccellente Kate Winslet,premiata con Golden Globe e Oscar),giovane donna,bella,sola,dal carattere ruvido che fa da scudo ad un animo sensibile e a tanta paura del mondo,lui è Michael (da ragazzo è il promettente David Kross,da adulto avrà il volto del dolente Ralph Fiennes),adolescente di buona famiglia alle prese col suo primo vero (ed ultimo?) amore.Diversi in tutto,la vita provvederà a renderli simili nelle scelte che faranno: entrambi depositari ostinati di un rispettivo segreto,personalissimo,inconfessabile,che finirà per condizionarne le reciproche esistenze in maniera irreversibile.Dal libro di Bernhard Schlink,un'opera maiuscola complessa,dolorosissima,estremamente sensibile nel tracciare le psicologie tormentate dei due protagonisti,nel renderli così profondamente umani da permettere alle loro convinzioni,al loro 'sentire' (vergogna,pudore,senso di perdita,indignazione, rassegnazione,speranza tradita,intimità lesa),alla paura o,forse,al basilare istinto di sopravvivenza,di fondare e continuare la propria vita su decisioni consapevolmente sbagliate,i cui effetti sulla realtà,tuttavia,non riescono a comprendere appieno se non quando è troppo tardi.Entrambi vittime di un (terribile) momento storico che ha schiacciato l'essenza stessa di cui erano fatti.Intenso dramma esistenziale che accompagna i due protagonisti in tutto il loro percorso di vita,senza mai più abbandonarli.Coinvolgente,suadente,magnetico,struggente,ci lascia a domandarci quale sarebbe stato il destino di quest'uomo e di questa donna se avessero vissuto in un altro tempo -o fuori dal tempo-,magari in un altro luogo o soltanto dentro se stessi,così forti e 'incorruttibili' da non permettere a niente e nessuno di decidere delle loro esistenze.
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jacopo b98
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giovedì 2 maggio 2013
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un ottimo film che indaga nel profondo l'uomo
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Nel 1995 l’avvocato Michael Berg (Fiennes da adulto, Kross da giovane) ricorda la giovinezza e quando, nel 1958, solo quindicenne, era stato introdotto ai piaceri del sesso dalla trentaseienne Hanna Shmitz (Winslet). Durante i loro appuntamenti erotici, prima di fare l’amore, lei gli chiede di leggerle dei libri a voce alta. Un giorno la donna scompare e, otto anni dopo Michael la rincontra da studente di Legge, imputata con altre cinque per l’omicidio di trecento persone quando era una SS nazista. Quando le viene chiesto di mostrare la propria calligrafia per fare un confronto con quella di un verbale, Hanna, per la vergogna di essere analfabeta, si rifiuta di scrivere e si assume responsabilità solo parzialmente sue.
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Nel 1995 l’avvocato Michael Berg (Fiennes da adulto, Kross da giovane) ricorda la giovinezza e quando, nel 1958, solo quindicenne, era stato introdotto ai piaceri del sesso dalla trentaseienne Hanna Shmitz (Winslet). Durante i loro appuntamenti erotici, prima di fare l’amore, lei gli chiede di leggerle dei libri a voce alta. Un giorno la donna scompare e, otto anni dopo Michael la rincontra da studente di Legge, imputata con altre cinque per l’omicidio di trecento persone quando era una SS nazista. Quando le viene chiesto di mostrare la propria calligrafia per fare un confronto con quella di un verbale, Hanna, per la vergogna di essere analfabeta, si rifiuta di scrivere e si assume responsabilità solo parzialmente sue. Tratto dal romanzo Der vorleser di Bernerd Schlink, sceneggiato da David Hare (The Hours) e diretto dall’inglese Daldry è uno dei migliori drammi degli ultimi anni, intimo, colto, intelligente ed interessante tratta molti temi: il sesso, la giustizia (vedi la discussione del professore [Ganz] con gli alunni), l’etica, la solitudine, il rimpianto, il perdono, il pentimento e solo per ultimo l’olocausto, che fa da sfondo ad un film che ha intenti diversi rispetto alla cronaca storica: sono infatti ridicole le critiche alla scelta di inserire una forte carica erotica in un film in cui è presente il tema della shoah. Notevole, la sceneggiatura approfondisce i personaggi con insolita profondità. La regia di Daldry è geometrica, senza virtuosismi e si appoggia spesso al notevole cast, tecnico (vedi i direttori della fotografia) e soprattutto artistico, con una eccellente Winslet, nella seconda parte invecchiata da un trucco non troppo invasivo, un bravo Kross (classe 1990). Comunque resta un film duro e molto drammatico sul significato del perdono e della redenzione. Peccato per Fiennes, rigido come un pesce surgelato. Oscar alla miglior attrice protagonista.
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shiningeyes
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venerdì 19 luglio 2013
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altra ottima regia di daldry.
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Stephen Daldry ci aveva già dimostrato le sue ottime capacità di regia nei precedenti “Billy Eliott” e “The Hours”, ce le dimostra anche in “The Reader”, sebbene il film non sia certo all'altezza di un grande film come “The Hours”.
Bisogna dire comunque che “The Reader” è un piccolo capolavoro che coniuga sapientemente temi come, l'amore giovanile, il rimorso e la vergogna, in un'operazione filmica che non sembra voler giungere a grandi traguardi, ma che soddisfa per bene le pretese di un certo pubblico che ama film ben fatti e diretti.
Un traguardo lo ha raggiunto la nostra bravissima Kate Winslet, vincitrice di Oscar, Globe e Bafta.
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Stephen Daldry ci aveva già dimostrato le sue ottime capacità di regia nei precedenti “Billy Eliott” e “The Hours”, ce le dimostra anche in “The Reader”, sebbene il film non sia certo all'altezza di un grande film come “The Hours”.
Bisogna dire comunque che “The Reader” è un piccolo capolavoro che coniuga sapientemente temi come, l'amore giovanile, il rimorso e la vergogna, in un'operazione filmica che non sembra voler giungere a grandi traguardi, ma che soddisfa per bene le pretese di un certo pubblico che ama film ben fatti e diretti.
Un traguardo lo ha raggiunto la nostra bravissima Kate Winslet, vincitrice di Oscar, Globe e Bafta. La cui prova, nonostante sia ottima (come sempre) non sembra così intensa e forte da prendere così tanti premi; ha fornito certamente prove migliori, ma ritengo che, data la mole di prove di valore che ci ha regalati, l'ambita statuetta gli spetta di diritto. Non esaltante, ma neanche pessima, la prova di David Kross e, sempre di livello l'interpretazione di Ralph Fiennes.
La sceneggiatura è al quanto stuzzicante, la sottotrama del passato della protagonista è ottima, ma bisogna anche dire che il film si allunga un po' troppo sia nelle note iniziali che finali. Certo che, invoglia non poco a prendere per mano il libro da cui è stato tratto (per chi non lo ha letto).
Necessita dire la bellezza di una fotografia che tratteggia bene le emozioni dei personaggi e le buone scenografie ed uso di luci che stanno nella pellicola.
“The Reader” è sicuramente un buon film, con una trama abbastanza meritevole di nomination a miglior sceneggiatura e che riesce a catturare degnamente l'attenzione dello spettatore; può benissimo piacere a tutti coloro che hanno un buon gusto ai film drammatici.
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