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chiara roggino
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sabato 13 dicembre 2008
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eastwood: moderno cantastorie
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Sovraccarico di aspettative, com’era da aspettarsi, è uscito nelle sale l’ultimo film di Clint Eastwood, colui che, in quest’occasione particolare, a sentire addetti e non, è riuscito là dove altri avevano fallito. “La Jolie ha assunto una propria dignità di attrice”. Chi grida al miracolo dovrebbe parlar più sommessamente e con maggior accortezza. E’ sufficiente fare un passo indietro. Era il 1999 quando Angelina Jolie si aggiudicò l’oscar per “Ragazze interrotte”. Il film, pur modesto ma dignitoso, rivelava pienamente le attitudini artistiche della futura diva, purtroppo miseramente precipitata nei ‘croftiani’ stereotipi che Holliwood le cucì su misura, alla perfezione. A settantotto anni, una carriera da cineasta ad ascendere, all’allievo di Leone è sufficiente uno sguardo per capire se e quanto un’attrice sia destinata o meno ad un ruolo.
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Sovraccarico di aspettative, com’era da aspettarsi, è uscito nelle sale l’ultimo film di Clint Eastwood, colui che, in quest’occasione particolare, a sentire addetti e non, è riuscito là dove altri avevano fallito. “La Jolie ha assunto una propria dignità di attrice”. Chi grida al miracolo dovrebbe parlar più sommessamente e con maggior accortezza. E’ sufficiente fare un passo indietro. Era il 1999 quando Angelina Jolie si aggiudicò l’oscar per “Ragazze interrotte”. Il film, pur modesto ma dignitoso, rivelava pienamente le attitudini artistiche della futura diva, purtroppo miseramente precipitata nei ‘croftiani’ stereotipi che Holliwood le cucì su misura, alla perfezione. A settantotto anni, una carriera da cineasta ad ascendere, all’allievo di Leone è sufficiente uno sguardo per capire se e quanto un’attrice sia destinata o meno ad un ruolo. Puntare sulla Swank, talento poliedrico, era stato un scherzo, scommettere sulle potenzialità della Jolie è stato un gioco calibrato e poco d’azzardo.
Sono rari i registi che conservano intatto il gusto di raccontare una storia. Eastwood in questo rimane bambino: l’ingenuità, la freschezza dell’infanzia si potenziano col passare del tempo in una consolidata maturità artistica e di stile. La mano, ferma e precisa, si muove dietro la cinepresa. Ogni minimo particolare rasenta o quasi la perfezione. Così nello strepitoso montaggio alternato finale dei due processi, là dove si ha la testimonianza di quanto un’emozione, un palpito, un sussulto siano pilotati da un occhio onnipresente, vigile, che raramente perde di vista il suo obiettivo.
E’ la storia di un’infanzia spezzata. Si noti come la predilezione del cineasta per l’innocenza saccheggiata-perduta ad opera del male fosse già tema predominante in “Mystic River”: trovava fisicità e pallore nella metamorfosi fisica di uno straordinario Tim Robbins, colui cui viene data una seconda possibilità ( al contrario di quel che avverrà in Changeling) e che rimarrà imprigionato fino alle estreme conseguenze nella sua dimensione chiusa, d’arretrato mentale, vincolato al passato e ai suoi drammi.
La lotta disperata di Christine Collins appare una battaglia contro i mulini a vento. La favola impietosa del figlio s-cambiato, perduto, ricercato appare senza rimedio. Una madre braccata dalle ombre e dai fantasmi, una donna insalvabile nella sua ostinata ricerca dettata dall’incessante presenza-assenza della propria carne. E la Jolie è drammaticamente perfetta. Nei tremolii delle labbra, sempre rosse, accese da un trucco che si fa carico di pathos. Un colore, il rosso che rimanda alla fotografia, ai filtri sanguigni delle prime riprese che conoscono il sapore della vecchia cartolina, l’immagine vagamente sgranata a marcare il sigillo: questo è solo l’inizio. Le eroine di Eastwood, a partire da Maggie Fitzgerald, sono lottatrici fino in fondo, fino alla fine.
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antonello villani
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venerdì 12 dicembre 2008
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i missing di eastwood
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Missing. Il fenomeno tristemente noto negli Stati Uniti coinvolge migliaia di bambini ogni anno, il più delle volte vittime di rapimenti ed omicidi a sfondo sessuale. Come quello accaduto alla vigilia della Grande Depressione, quando un ragazzino scomparso in circostanze misteriose portò alla luce un caso di corruzione ed abuso di potere. Il dramma di una madre assume il contorno del giallo se la polizia insabbia le indagini ricorrendo persino dell’ospedale psichiatrico. Perché “Changeling” cammina su due binari, quello del dolore materno e quello dei diritti civili, puntando il dito contro le istituzioni che vogliono sostituirsi alla legge ed evitando accuratamente la retorica di circostanza.
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Missing. Il fenomeno tristemente noto negli Stati Uniti coinvolge migliaia di bambini ogni anno, il più delle volte vittime di rapimenti ed omicidi a sfondo sessuale. Come quello accaduto alla vigilia della Grande Depressione, quando un ragazzino scomparso in circostanze misteriose portò alla luce un caso di corruzione ed abuso di potere. Il dramma di una madre assume il contorno del giallo se la polizia insabbia le indagini ricorrendo persino dell’ospedale psichiatrico. Perché “Changeling” cammina su due binari, quello del dolore materno e quello dei diritti civili, puntando il dito contro le istituzioni che vogliono sostituirsi alla legge ed evitando accuratamente la retorica di circostanza. In questo labirinto kafkiano si muovono una donna spogliata della cosa più preziosa ed un predicatore che non perde occasione per censurare “on air” i metodi intimidatori di poliziotti corrotti. Sullo sfondo la disumanità dei manicomi, la condanna più o meno velata della pena capitale e tutta una serie di dilemmi morali. Insomma, tanta carne a cuocere per Eastwood che non sempre riesce a riannodare i fili di una sceneggiatura fin troppo densa di avvenimenti eppure il suo atto d’accusa scuote anche il Paese che si dichiara più democratico. I diritti civili possono essere dimenticati o addirittura sacrificati per fini personali, l’amore di una madre invece non conosce confini.
Antonello Villani
(Salerno)
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cory
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venerdì 12 dicembre 2008
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bellissimo film grande ancora clint e angiolina
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grande film sulla speranza che non muore mai .
una donna da sola che lotta per la verita'.
da vedere assolutamente
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liuk
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giovedì 11 dicembre 2008
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film da oscar
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filmone strappalacrime..molto triste e molto toccante!
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gibi
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mercoledì 10 dicembre 2008
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averrrrceneeeeeeee
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Ho visto queso film con il mio compagno: pareri decisamente discordanti. Io l'ho trovato un film perfetto, dalla trama agli attori, alla scenografia...mi ha catturato per tutto il tempo e , nonostante io non ami film ambientati negli anni trenta non mi sono nemmeno resa conto .....Bello, decisamente un film perfetto !
Il mio compagno invece l'ha trovato un po' polpettone e io dissssento...
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mic
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mercoledì 10 dicembre 2008
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changeling
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Questo film è incredibile. Ti resuscita dopo averti fatto vivere e toccare con mano l'inferno.
Parla di tragedie inconcepibili, eppure realmente avvenute.
Dopo Million Dollar Baby, con cui Eastwood ci mette sull'orlo di un abisso, mostrandoci la nostra incapacità a dare la felicità a chi amiamo più al mondo, con questo film Clint fa passi in avanti. Ci sono delle ragioni valide che danno speranza di vivere anche se la vita schiaccia ed è un inferno. C'è motivo di speranza, come si dice nel film. E' un' opera grandiosa, Changeling, uno dei migliori film a colori, con uno spessore tragico-drammatico raro; la tragedia è affrontata di petto, non con toni epici, ma nella battaglia quotidiana della signora Collins.
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Questo film è incredibile. Ti resuscita dopo averti fatto vivere e toccare con mano l'inferno.
Parla di tragedie inconcepibili, eppure realmente avvenute.
Dopo Million Dollar Baby, con cui Eastwood ci mette sull'orlo di un abisso, mostrandoci la nostra incapacità a dare la felicità a chi amiamo più al mondo, con questo film Clint fa passi in avanti. Ci sono delle ragioni valide che danno speranza di vivere anche se la vita schiaccia ed è un inferno. C'è motivo di speranza, come si dice nel film. E' un' opera grandiosa, Changeling, uno dei migliori film a colori, con uno spessore tragico-drammatico raro; la tragedia è affrontata di petto, non con toni epici, ma nella battaglia quotidiana della signora Collins. Regia perfetta, senza una sbavatura, che srotola la storia in modo chiarissimo, senza mai "far sedere" lo spettatore. Fotografia e ricostruzione della Los Angeles anni '20 veramente ammirevoli. E poi bisogna parlare della Jolie: semplicemente stupefaciente, non avrei mai detto. Bellissimo anche il ruolo di J. Malkovich, fondamentale nella storia. Ognuno nella sua vita deve trovare un sostegno umano così. Perchè senza, c'è solo l'inferno...
Siamo di fronte ad un capolavoro, una pietra miliare del cinema
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minou1999
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martedì 9 dicembre 2008
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spetacolare
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non amo molto la Jolie, questa volta mi sono ricreduta... complimenti a tutto lo staff
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maryluu
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lunedì 8 dicembre 2008
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il dramma della realtà che supera la fantasia
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Ritengo questo film oltre che molto ben fatto e emozionante, decisamente triste. Triste perché ci mostra una realtà che sembra rasentare l’illusione. Nel nostro cuore tremiamo al pensiero che esista, esisteva e purtroppo sicuramente esisterà tanta crudeltà. Crudeltà nel viso dello psicopatico, che sembra addirittura meno colpevole dei loschi poliziotti corrotti della Los Angeles anni 30. Dobbiamo crudeltà dunque, sia in quello che dovrebbe rappresentare il male, sia in quella che dovrebbe essere la giustizia e quindi il bene.
La cosa che più sconvolge è la consapevolezza che si tratti di una storia vera. E la sua profonda verità turba in maniera ancora più incisiva.
Dal primo all’ultimo minuto del film si sente l’ansia, l’attesa, la speranza.
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Ritengo questo film oltre che molto ben fatto e emozionante, decisamente triste. Triste perché ci mostra una realtà che sembra rasentare l’illusione. Nel nostro cuore tremiamo al pensiero che esista, esisteva e purtroppo sicuramente esisterà tanta crudeltà. Crudeltà nel viso dello psicopatico, che sembra addirittura meno colpevole dei loschi poliziotti corrotti della Los Angeles anni 30. Dobbiamo crudeltà dunque, sia in quello che dovrebbe rappresentare il male, sia in quella che dovrebbe essere la giustizia e quindi il bene.
La cosa che più sconvolge è la consapevolezza che si tratti di una storia vera. E la sua profonda verità turba in maniera ancora più incisiva.
Dal primo all’ultimo minuto del film si sente l’ansia, l’attesa, la speranza. Fin da subito si nota l’orrore della via che l’uomo può scegliere. L’orrore dei fatti che prendono la piega più tragica.
Credo che la prima cosa su cui ho riflettuto è il destino. Se lei e il figlio quel giorno fossero andati al cinema come doveva essere, di certo la storia avrebbe preso un’altra piega. O forse no. Chi lo sa. Davvero un veloce attimo, un azione banale, può cambiare così la vita? Può dare felicità o distruzione con un solo lancio di moneta. C’è molto su cui riflettere.
Le ambientazioni degli anni 30 americani sono davvero il punto forte del film. Sembra di passeggiare per quelle vie, sembra di sentirne i profumi e coglierne i colori. E’ stato ricostruito, creato, modellato in una maniera così impeccabile che è difficile non accorgersi subito della mano maestra di Clint Eastwood.
Ho trovato l’interpretazione di Angelina Jolie davvero perfetta. Di certo da Oscar. E’ riuscita a esprimere il dolore, ma anche la forza di Christine Collins in una maniera così reale da sembrare lei stessa il personaggio e non l’attrice. Direi che lei e le ambientazioni regalano al film quel qualcosa in più da meritare almeno una nomination.
Il mio giudizio è senz’altro più che positivo.
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[+] clint eastwood
(di andrea)
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[+] avevo ragione sulla jolie
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matteodemy
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lunedì 8 dicembre 2008
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i pastori che fanno la differenza
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Commuove, indigna e spiazza. Lo zio Clint, bisogna dirlo, ha una visione piuttosto pessimistica sulla razza umana. A far da contrappunto il pastore presbiteriano (a proposito: le statue sono bandite nelle chiese protestanti!!!) un uomo tutto d'un pezzo che rischia la propria vita denunciando le malefatte della polizia californiana. Un film da vedere, a volte un pò troppo lento, ma fa parte del respiro del regista: sofferto verso il proprio simile
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