eugen
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sabato 13 gennaio 2024
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delizioso grottesco
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Piu'che"Parodia"o"satira"delle spy-stoties, questo"Burn after reading"(Joel and Ethan Coen, anche autori di soggetto e screenplay, 2008)e'un film grottesco, di vertici CIA"impazziti", di chi non si adatta ai nuovi media, di chi(una donna)vuo fare interventi di chirirgia plastica e addebitare le spese relative al suddetto ente di sponaggio/controspkionaggio... Un divertissement, con situazioni appunto grottesche, di chi viene"silurato"in quant gli si addebitnao presunt problmei di alcolismo, dove il"condannato"va a scrivere le sue memorie, che si perdono in una plalestra etc. Decisamente, ppartendo da un gneere cinemaotografico, se Woody Allen ne fa la stira, Mel Brooks la parodia, i Coen Brothers ne propongono uno stravolgimento grottesco.
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Piu'che"Parodia"o"satira"delle spy-stoties, questo"Burn after reading"(Joel and Ethan Coen, anche autori di soggetto e screenplay, 2008)e'un film grottesco, di vertici CIA"impazziti", di chi non si adatta ai nuovi media, di chi(una donna)vuo fare interventi di chirirgia plastica e addebitare le spese relative al suddetto ente di sponaggio/controspkionaggio... Un divertissement, con situazioni appunto grottesche, di chi viene"silurato"in quant gli si addebitnao presunt problmei di alcolismo, dove il"condannato"va a scrivere le sue memorie, che si perdono in una plalestra etc. Decisamente, ppartendo da un gneere cinemaotografico, se Woody Allen ne fa la stira, Mel Brooks la parodia, i Coen Brothers ne propongono uno stravolgimento grottesco. Impegnati, qui", come interpret,i, George Clooney, Brad Pitt, John Malkovich, Tida Swinton e altri/e, consciconsce del fatto che si tratta di film intelligenti, di cui questo e'un esempio brillante. Eugen
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figliounico
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martedì 11 aprile 2023
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una satira del potere e della società
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Una sarcastica, brillante, surreale, spassosa black comedy dei fratelli Coen. E’ più che una commedia, è una satira che mette alla berlina il potere nel suo lato più oscuro e profondo, ossia i suoi sgherri in giacca e cravatta della CIA, rappresentati come imbecilli burocrati, ridicolizzati in personaggi caricaturali, ed i costumi della società americana contemporanea con i suoi miti fasulli, dal fitness della palestra e della corsetta giornaliera per tenersi in perfetta forma agli interventi estetici per rimodellare culo e labbra, alla smania di denaro e di successo. Nessuno si salva dallo sguardo cinico e divertito dei Coen e anche l’unico personaggio, apparentemente ancora legato ad un mondo di valori tradizionali, sebbene spinto da un nobile e puro sentimento d’amore, alla fine si lascia coinvolgere nella grottesca zuffa per i soldi, che cinicamente passa sopra i morti ammazzati, regolarmente fatti sparire dal potere per non disturbare la collettività dal suo operoso tran tran fatto di carrierismo, tradimenti incrociati, divorzi, amanti, sesso meccanico con sconosciuti incontrati su internet, e tante, tante inutili chiacchiere intorno al nulla.
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maurizio biondo
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giovedì 1 luglio 2021
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inutilissimo
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Leggo recensioni positivissime su questo film,a mio giudizio pessimo. Beati voi che vi beate,di un film che al mio gusto è beota.
Dopo il 1997, molto raramente ho incontrato film degni di visione...e non è certo il caso di questa scempiaggine.
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lunedì 20 gennaio 2020
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ipodotati, altalena e maestria
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Bellissimo commento che condivido in pieno
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greatsteven
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domenica 17 settembre 2017
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le memorie d'un agente finite nelle mani sbagliate
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BURN AFTER READING – A PROVA DI SPIA (USA, 2008) diretto da JOEL & ETHAN COEN. Interpretato da JOHN MALKOVICH, GEORGE CLOONEY, FRANCES MCDORMAND, TILDA SWINTON, BRAD PITT, RICHARD JENKINS, J. K. SIMMONS
Introdotto da una ripresa aerea satellitare che introduce nel quartier generale della CIA e concluso dalla medesima inquadratura che se ne allontana, racconta le vicende tragicomiche di Osbourne Cox, esautorato dal suo ruolo di agente per le ingerenze capricciose dei suoi superiori, e deciso a scrivere una sorta di autobiografia online. Peccato che i dati top-secret inseriti nelle sue memorie arrivino nelle mani sbagliate, e precisamente in quelle di un istruttore di palestra e della direttrice della stessa, che ne vengono in possesso mediante un CD-Rom trovato per caso e, messisi in contatto con Cox, chiedono un cospicuo riscatto.
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BURN AFTER READING – A PROVA DI SPIA (USA, 2008) diretto da JOEL & ETHAN COEN. Interpretato da JOHN MALKOVICH, GEORGE CLOONEY, FRANCES MCDORMAND, TILDA SWINTON, BRAD PITT, RICHARD JENKINS, J. K. SIMMONS
Introdotto da una ripresa aerea satellitare che introduce nel quartier generale della CIA e concluso dalla medesima inquadratura che se ne allontana, racconta le vicende tragicomiche di Osbourne Cox, esautorato dal suo ruolo di agente per le ingerenze capricciose dei suoi superiori, e deciso a scrivere una sorta di autobiografia online. Peccato che i dati top-secret inseriti nelle sue memorie arrivino nelle mani sbagliate, e precisamente in quelle di un istruttore di palestra e della direttrice della stessa, che ne vengono in possesso mediante un CD-Rom trovato per caso e, messisi in contatto con Cox, chiedono un cospicuo riscatto. L’ex agente, che scopre pure, come se già tutto il disastroso ambaradan non bastasse, una tresca amorosa della moglie con un poliziotto federale che prosegue da anni, riesce a fare piazza pulita dei suoi accaniti ricattatori, ma il prezzo da pagare per tale fatica sarà tutt’altro che indifferente. C’è poco da fare: quando i Coen tendono il loro arco, la freccia va sempre a piazzarsi nel cerchio rosso centrale del bersaglio. Il loro tiro è infallibile, come dimostra questa commedia, che però attinge anche a piene mani dal bagaglio materiale del thriller, e che si rivela popolata da personaggi palesemente squilibrati, pronti a tutto pur di ottenere i loro scopi loschi. La trappola che tuttavia i due fratelli evitano con impressionante abilità è quella della compassione compiaciuta: questi imbecilli sono governati, per così dire, sotto silenzio, da ossessioni (denaro, sesso, bellezza, potere, carriera, arrivismo), ma un cuore non gli manca, ed è ciò che li riabilita agli occhi dello spettatore quando commettono le loro furfanterie per salvarsi la vita nell’intrico complesso e ingarbugliato, ma pur sempre divertente, di omicidi, appuntamenti erotici, adulteri, minacce. È chiaro che la sceneggiatura è scritta apposta per adattare la misura agli attori e per giunta opponendo un evidente, ma non invalicabile paletto, al repertorio abituale di ciascuno, in particolar modo per quanto concerne i personaggi di Clooney e Pitt: il primo, poliziotto federale fedifrago con la buona abitudine della corsa mattutina e la repulsione della carne sulle bruschette, sorprende per il suo piglio accondiscende che però gli impedisce di farsi mettere i piedi in testa da chicchessia, mentre il secondo, palestrato narcisista che sogna momenti di gloria inimmaginabili ogni volta che scorre file di dati segretissimi sopra lo schermo, fa la sua brutta fine freddato a colpi di pistola nell’armadio, ma prima ha tutto il tempo e le occasioni necessarie per brillare da una prospettiva che valorizzi le sue corde spassose più che il suo troppo declamato carisma divistico. Abbiamo ance un J. Malkovich in splendida forma, sempre burbero e accigliato, che alterna sequenze in cui sfodera mirabilmente la pistola e guida la macchina a folli velocità ad altre in cui si prepara un frullato e litiga con la moglie per faccende coniugali di cui arriva ben presto a subodorare le fetide motivazioni. Per quanto riguarda il repertorio femminile, anche qui troviamo lodi da tessere a iosa: una F. McDormand completamente diversa dalla furba poliziotta di Fargo, è qui una carrierista insoddisfatta del proprio corpo decadente e deludente tanto da mettervi mano con quattro interventi chirurgici, e che non si dimostra, con lo scorrere in discesa degli eventi, troppo convinta del ricatto di cui Pitt la rende succube, per quanto poi non spetti a lei pagare il prezzo maggiore, il tutto realizzato con una recitazione che abbina l’autoironia alle risate debitamente concesse; quanto a T. Swinton, perennemente sotto le righe, sfodera a piene mani un sarcasmo tagliente che, unito ad una plastica visione della realtà, le permette di considerare le cose con lo sguardo più critico ed esatto di tutti. Chiude, nel finale, in questo cast di splendide quanto scatenate interpretazioni, un Simmons una volta tanto non squilibrato nelle vesti del capo superiore dell’associazione segreta statunitense più importante del mondo, che commenta con sufficienza e senso pratico i caotici disordini verificatisi dall’improvviso siluramento di Cox e soprattutto in seguito alla divulgazione su PC delle sue memorie, senza farsi scrupolo di introdurvi informazioni di una preziosità incalcolabile. Un film esilarante e scatenato che però non fa mostra di nascondere il suo retrogusto di amarezza e crudeltà. Le spie vengono messe al bando, ma il dito non manca di essere puntato anche verso la devastante lentezza burocratica e la smaniosa liberalizzazione delle informazioni sul web, la cui eccessiva democraticità è fonte di pericolo per tutti i cittadini americani. Specie per quegli squinternati a briglia sciolta col cervello che traffica a pieno ritmo per produrre scemenze da mettere in pratica, e che non si lasciano sfuggire l’imperdibile opportunità di sfruttarle a proprio egoistico vantaggio. Un altro bersaglio centrato con felicità e un’ulteriore pellicola che fonde la tristezza al pathos passando per i meandri della comicità intellettuale e dell’utilizzo sapiente dei luoghi come fonte di emozioni e angolo in cui preparare azioni emozionanti, cari Joel e Ethan. Cosa ci regalerà ancora, la loro prorompente genialità attenta tanto agli sbagli del passato quanto alle sordide magagne del presente?
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elgatoloco
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sabato 22 luglio 2017
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grottesco, coen style, a suo modo grande
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"Burn after Reading"dei Coen Brothers non va seguito passo per passo, non va"captato"in modo sequenziale, secondo la solita sequenzialità causa-effetto-effetti ulteriori, ma invece cercando di seguire tutto in modo decisamente pedissequo, ma lasciarsi andare al"grottesco"(eppure insito nella realtà, se si sa "leggerla"in modo meno convenzionale del solito)che i due brothers sanno cogliere come pochi. Malkovich è assolutamente in parte, anche se si era abituati/e a vederlo altrimenti... Clooney è invece qualcuno che sa"spiazzarsi"come in questa parte, "gridata"a differenza del solito, ben al di là delle sue parti consuete, da poltically correct.
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"Burn after Reading"dei Coen Brothers non va seguito passo per passo, non va"captato"in modo sequenziale, secondo la solita sequenzialità causa-effetto-effetti ulteriori, ma invece cercando di seguire tutto in modo decisamente pedissequo, ma lasciarsi andare al"grottesco"(eppure insito nella realtà, se si sa "leggerla"in modo meno convenzionale del solito)che i due brothers sanno cogliere come pochi. Malkovich è assolutamente in parte, anche se si era abituati/e a vederlo altrimenti... Clooney è invece qualcuno che sa"spiazzarsi"come in questa parte, "gridata"a differenza del solito, ben al di là delle sue parti consuete, da poltically correct... Frances Mc Dormand e Brad Pitt, in questo film del 2008, dal canto loro, sono decisamente efficaci, in una sorta di Hellzapoppin decisamente"efficace", dove bisogna pur ricredersi rispetto a quanto altrimenti si crede rispetto ai Coen e al cinema USA, in genere non troppo considerato dal cinema europeo che stende veli pietosi, spesso anche ingenerosi. Eppure la poetica dei Coen è estremamente efficace, decisamente"nuova"rispetto al solito(lasciamo perdere che il film abbia ormai quasi un decennio). Da considerare quanto ho cercato di dire, ma anche la capacità di mettere in scena, di mostrare quanto è decisamente fuori ldalla solita maniera di mettere in scena e qui, in particoalre, le scene all'interno sono assolutamente differenti da quanto in genere ci viene propinato. El Gato
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mardou_
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venerdì 2 giugno 2017
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un compitino non richiesto
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Dopo essere stati premiati con l’Oscar proprio nel 2008, i fratelli Coen hanno inaugurato la Sessantacinquesima Mostra del Cinema di Venezia con la loro ultima fatica: “urn After Reading”…
Dimenticate la commedia nera asciutta e desolata che ha regalato a “No Country for Old Men” ben quattro statuette e tornate al consueto stile tragicomico con retrogusto amaro che da “Fargo”a “Il Grande Lebowski” ha caratterizzato la loro intera produzione.
La storia è apparentemente semplice, salvo poi complicarsi all’infinito in un ritmo vivace e colorato in cui si alternano le ottime performance del cast stellare: John Malkovich, Tilda Switon, forse sempre un po' troppo uguale a se stessa, Frances McDormand, George Clooney e su tutti Brad Pitt nella sua migliore interpretazione dai tempi di “The Snatch”(2000).
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Dopo essere stati premiati con l’Oscar proprio nel 2008, i fratelli Coen hanno inaugurato la Sessantacinquesima Mostra del Cinema di Venezia con la loro ultima fatica: “urn After Reading”…
Dimenticate la commedia nera asciutta e desolata che ha regalato a “No Country for Old Men” ben quattro statuette e tornate al consueto stile tragicomico con retrogusto amaro che da “Fargo”a “Il Grande Lebowski” ha caratterizzato la loro intera produzione.
La storia è apparentemente semplice, salvo poi complicarsi all’infinito in un ritmo vivace e colorato in cui si alternano le ottime performance del cast stellare: John Malkovich, Tilda Switon, forse sempre un po' troppo uguale a se stessa, Frances McDormand, George Clooney e su tutti Brad Pitt nella sua migliore interpretazione dai tempi di “The Snatch”(2000).
Questi fantastici attori creano personaggi quasi caricaturali ed irresistibili, al contempo troppo cinematografici per essere "veri"e troppo tragicamente reali per essere solo frutto della finzione.
Una buona pellicola che però non aggiunge né toglie nulla alla filmografia dei due registi statunitensi che forse hanno avuto troppa fretta di tornare sul grande schermo…
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kondor17
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giovedì 5 febbraio 2015
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divertente e grottesco
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Grandi gli attori, tutti. Strampalata e divertente la storia, che gira attorno ad un CD di memorie di Osie (Malkovich), agente CIA costretto a dimettersi per problemi di alcol. Il CD viene smarrito in palestra da Osie e ritrovato da Linda (la Mc Dormand) che con l'aiuto di Chad (grande Brad Pitt) decide di venderlo ai russi per finanziarsi la chirurgia plastica. Osie è sposato con Katie (la Swinton), che non appena apprende il siluramento e le decisioni di Osie - vuole scrivere un libro - vuole il divorzio. Katie aveva già una relazione con Harry (bravissimo Clooney), poliziotto ipocondriaco e donnaiolo, amante del jogging, relazione che l'odiosa Katie vorrebbe si traducesse in qualcosa di stabile.
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Grandi gli attori, tutti. Strampalata e divertente la storia, che gira attorno ad un CD di memorie di Osie (Malkovich), agente CIA costretto a dimettersi per problemi di alcol. Il CD viene smarrito in palestra da Osie e ritrovato da Linda (la Mc Dormand) che con l'aiuto di Chad (grande Brad Pitt) decide di venderlo ai russi per finanziarsi la chirurgia plastica. Osie è sposato con Katie (la Swinton), che non appena apprende il siluramento e le decisioni di Osie - vuole scrivere un libro - vuole il divorzio. Katie aveva già una relazione con Harry (bravissimo Clooney), poliziotto ipocondriaco e donnaiolo, amante del jogging, relazione che l'odiosa Katie vorrebbe si traducesse in qualcosa di stabile.
Il film è imprevedibile e l'ho trovato veramente divertente- Da vedere voto 7
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val3210
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giovedì 23 gennaio 2014
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personaggi bidimensionali e trama schizofrenica
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Trovo i personaggi davvero bidimensionali ognuno impegnato nel suo unico "tic" e senza un vero approfondimento psicologico. Ciascuno di essi non ha un passato o un qualche futuro possibile e sembrano tutti condannati sin dall'inizio da una trama schizofrenica e mediocre che tende a un intreccio surreale cercando di convincere che ci sia davvero qualcosa dietro. La fotografia, il cast e la recitazione sono di buon livello. Nel complesso, comunque, sconsiglierei la visione per dedicarla a qualcosa che appaghi maggiormente l'intelletto.
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fabcr
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giovedì 19 dicembre 2013
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assolutamente mediocre.
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mah, non mi è piaciuta la storia quasi troppo scontata e la scelta fatta dai registi di far morire a caso dei personaggi che poi si sarebbero potuti rivelare chiave nell'intreccio e nella trama del film. La caratterizzazione dei personaggi è ammirevole ma la trama di base non rende e, almeno a mio avviso, non è perfettamente inquadrata in un'ottica ben precisa. Peccato però perché all'inizio sembrava una commedia carina che poteva offrire interessanti spunti di riflessione sulla nostra società. Mah...
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(di val3210)
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