Burn After Reading - A prova di spia |
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Un film di Ethan Coen, Joel Coen.
Con George Clooney, Frances McDormand, John Malkovich, Brad Pitt, Tilda Swinton.
continua»
Titolo originale Burn After Reading.
Commedia,
durata 96 min.
- USA 2008.
- Medusa
uscita venerdì 19 settembre 2008.
MYMONETRO
Burn After Reading - A prova di spia
valutazione media:
3,03
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Scartato il pacchetto, scopri l’angosciadi Giulio BrillarelliFeedback: 0 |
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mercoledì 1 ottobre 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Come in una favola il significato letterale non è quello che conta, fungendo da contenitore per un insegnamento morale, così “Burn After Reading” non può essere compreso limitandosi alla carta con cui i fratelli Coen l’hanno impacchettato. A ben grattare sotto la crosta della commedia di spionaggio vengono infatti alla luce i grumi di un’umanità angosciata dall’incapacità di comunicare e amare. La conclusione del film dei fratelli Coen conferma del resto l’ammiccare al genere favolistico: il boss della CIA auspica, pur senza trovarla, una lezione da trarre dall’intera vicenda. - - - Incomunicabilità: si prenda il personaggio di John Malkovich, ad esempio. L’incipit del film già la dice lunga: l’analista della CIA Osbourne Cox, vittima di una “crocifissione”, come lui stesso la definisce, si impone sui propri colleghi sfoggiando una totale sicurezza di sé, alzandosi in piedi ed alzando la voce, sbracciandosi e gesticolando, dicendo pane al pane e vino al vino. Cox, paladino della franchezza, possiede insomma il piglio di un retore, laddove i suoi interlocutori parlano poco o niente oppure balbettano, all’inseguimento del termine politicamente più corretto. Scena successiva: a casa Cox il marito si sta preparando un cocktail, in primo piano. Rientra la moglie Katie (Tilda Swinton), sullo sfondo, fuori fuoco. Priorità della conversazione: gli stuzzichini da preparare per il ricevimento. L’uomo ha una notizia importante da darle, ma viene continuamente interrotto. Dov’è finito il piglio del retore? Soltanto più tardi, a fine giornata, in camera da letto, Katie Cox viene a sapere. I due specchi del boudoir raddoppiano in questa scena il viso della donna, restituendolo da due angolazioni differenti. Ma il moltiplicarsi dell’immagine non è che un controcanto all’incapacità di ascoltare della signora Cox: le parole importanti sono quelle che sta dicendo, in secondo piano, disteso sul letto, un Osbourne-don Chisciotte stanco di combattere contro la burocrazia del sistema. - - - Ad ogni personaggio, o quasi, spetta d’altronde il proprio fardello di solitudine. Harry Pfarrer (George Clooney) va a letto con tante donne senza riuscire ad amarne nessuna perché è emotivamente immaturo; Ted (Richard Jenkins), invece, è innamorato, ma soffre in silenzio, senza riuscire a dichiararsi; Linda Litzke (Frances McDormand) a sua volta, la donna di cui Ted è innamorato, si sente prigioniera di un corpo che non le fa incontrare l’anima gemella, ignara che l’uomo che la potrebbe rendere felice le è già accanto. - - - Carter Burwell, compositore per i fratelli Coen fin dal loro esordio alla regia nel 1984 con “Blood Simple”, dà la propria impronta a questa pellicola con una colonna sonora che sa di tragedia, sale di volume e monta come un maremoto, riflesso delle rabbie e frustrazioni che straripano dai personaggi. L’esempio migliore è il montaggio alternato tra Cox, dapprima furioso al telefono e poi determinato a rientrare in casa propria con un’accetta in mano, ed Harry, uomo a pezzi che fa a pezzi con un martello la “sedia-dildo” assemblata per la moglie. Spesso invece è il ritmo incalzante delle percussioni a predominare: si consideri la scena che vede Chad (Brad Pitt) ed Harry agire separatamente, convergere e infine ritrovarsi, letteralmente, faccia a faccia. - - - Come in una favola, allo spettatore, alla fine del film, resterà da chiedersi quale lezione si possa trarre dalla storia che gli è stata raccontata.
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