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kicco
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lunedì 7 settembre 2009
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a tutti quelli che non hanno visto il film
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ragazzi il film è stupendo,divertente e soprattutto da capire.....lasciate perdere tutti i commenti che leggerete sul film che non ha senso o che fa schifo,perchè semplicemente vuol dire che non hanno capito niente del film!!!
ciao
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nick castle
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giovedì 3 settembre 2009
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una recensione spero esaudiente...
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Un altro successo dei fratelli Coen, che prima del 2004 risultavano fratelli nella lavorazione dei film, ma non nella regia. Il film viene percorso da quell'aura, che spinge lo spettatore a pensare che qualcosa di tragico stia per incombere nel quieto ambiente di spionaggio, divorzi e tradimenti. Il trailer dipersè, toglie molta della suspence che il film avrebbe, se non venisse svelato niente della storia, si può dire che sappiamo già come andrà a finire, anche perchè i finali di questo tipo, sono tipici dei Coen. Dopo il successo di "Non è un paese per vecchi", i Coen tornano con questa commedia nera che, inizia lentamente, si svolge in modo andante, e si conclude con un epilogo grottesco.
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Un altro successo dei fratelli Coen, che prima del 2004 risultavano fratelli nella lavorazione dei film, ma non nella regia. Il film viene percorso da quell'aura, che spinge lo spettatore a pensare che qualcosa di tragico stia per incombere nel quieto ambiente di spionaggio, divorzi e tradimenti. Il trailer dipersè, toglie molta della suspence che il film avrebbe, se non venisse svelato niente della storia, si può dire che sappiamo già come andrà a finire, anche perchè i finali di questo tipo, sono tipici dei Coen. Dopo il successo di "Non è un paese per vecchi", i Coen tornano con questa commedia nera che, inizia lentamente, si svolge in modo andante, e si conclude con un epilogo grottesco. Le intepretazioni come i personaggi sono perfetti, il montaggio è ottimo(sempre di Roderick Janes, alias fratelli Coen), la fotografia stavolta non è di Roger Deakins, come al loro solito, ma di Emmanuel Lubezki, infatti un po' la differenza si vede, anche se non denota un calo di qualità. I costumi di George Clooney e Brad Pitt sono orridamente perfetti. Musiche come al solito di Carter Burwell. Pur essendo valida, la pellicola è un po' sottotono rispetto alle precedenti opere dei Coen, che arrivati al loro massimo picco con "Non è un paese per vecchi", a ventiquattro anni dal loro inizio carriera, si può dire che abbiano iniziato a invecchiare, e questo film lo dimostra pienamente, se pur molto valido.
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riki7192
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sabato 29 agosto 2009
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un capolavoro
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E' inutile, i Coen sono dei geni, sanno creare film di tutti i generi. Dal thriller mozzafiato di "non è un paese per vecchi" alla comicità di "Ladykillers", e ora con questa nuova commedia dal cast spettacolare. Un film consigliatissimo, specialmente agli amanti delle Black Comedy dei due fratelli.
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schwarzenegger
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domenica 2 agosto 2009
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sopravvalutato
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I fratelli Cohen assieme ad Abrams sono tra i registi più sopravvalutati al mondo. Brad Pitt e George Clooney sono dei cani cinematograficamente parlando che non riescono andare oltre ad un'espressione ammiccante.
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yumi91
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venerdì 31 luglio 2009
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burn after reading
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Come viene definito dagli stessi fratelli Coen, questo è l’ultimo capitolo della “trilogia dello scemo” iniziata con “Fratello dove sei?”e seguito da “Prima ti sposo e poi ti rovino”. Nella parte del demente troviamo sempre George Clooney e, in questo caso, al suo fianco notiamo Brad Pitt che interpreta un personaggio ancora più scemo rispetto al collega. Gli attori interpretano due uomini decisamente stupidi, coinvolti in continui ricatti con un ex agente della Cia.
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mr.duff
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giovedì 18 giugno 2009
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penoso!
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Un film sensa senso dove alla fine non si capisce qual'era il messaggio o addirittura la trama. Se nn era x gli attori famosi nn sarebbe mai uscito al cinema questo film. Ho trovato il tutto piatto e inconsistente.
Gradevole xkè è scorrevole e cmq attira l'attenzione ma si rivela un fdallimento clamoroso.
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paride86
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venerdì 12 giugno 2009
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inutile
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Sulla scia di "Ladykillers", "Burn After Reading" parte come una commedia piuttosto divertente dai personaggi ben caratterizzati. Ci sono tutte le possibilità per fare satira sociale: ipocrisia sentimentale, ossessione per l'eterna giovinezza, ridicolizzazione dei servizi segreti e lo strepitoso Chad di Brad Pitt. Purtroppo, proprio come in "Ladykillers",
ad un certo punto tutti cominciano a morire.
Dopo un'ora di film il contorto e inutile intreccio ha la meglio sui simpatici personaggi, la commedia assume toni piuttosto neri e tutta la storia perde il suo significato satirico.
Insomma, questa è la dimostrazione che tanti grandi attori e tanti caratteri ben costruiti non fanno un ottimo film.
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Sulla scia di "Ladykillers", "Burn After Reading" parte come una commedia piuttosto divertente dai personaggi ben caratterizzati. Ci sono tutte le possibilità per fare satira sociale: ipocrisia sentimentale, ossessione per l'eterna giovinezza, ridicolizzazione dei servizi segreti e lo strepitoso Chad di Brad Pitt. Purtroppo, proprio come in "Ladykillers",
ad un certo punto tutti cominciano a morire.
Dopo un'ora di film il contorto e inutile intreccio ha la meglio sui simpatici personaggi, la commedia assume toni piuttosto neri e tutta la storia perde il suo significato satirico.
Insomma, questa è la dimostrazione che tanti grandi attori e tanti caratteri ben costruiti non fanno un ottimo film. Ma neanche buono.
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(di francesco2)
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poldo
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mercoledì 13 maggio 2009
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mediocre ma guardabile...
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L'ho trovato un film abbastanza banale a tratti un po' macabro, a tratti divertente ma nel complesso abbastanza scorrevole. Niente di indimenticabile.
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andyzerosettesette
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venerdì 8 maggio 2009
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egoismo, ostinazione e dabbenaggine
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Dietro una commedia grottesca i Coen celano una neeanche poi così criptica satira di alcuni (dis)valori del mondo attuale, utilizzando la "normale" stupidità e ostinazione dei protagonisti come chiave di lettura del nonsense contemporaneo.
I personaggi, specie quelli interpretati da Pitt, Malkovich, Clooney e l'eccellente Frances McDormand, sono estremi nelle loro caratterizzazioni, ma proprio per questo appaiono allo spettatore come rappresentanti tipici di un mondo disordinato e senza gerarchie, in cui non c'è più la guerra fredda e i servizi segreti americani e russi vivacchiano in una burocrazia monotona quasi nostalgici del tempo che fu (ma combinano guai pazzeschi per disorganizzazione atavica), in cui non c'è più il contatto umano e una donna sola quasi di mezza età è disposta a tutto per pagarsi improbabili liposuzioni volte a conquistare single avvenenti e di successo conosciuti su siti di dating on line (ma finisce solo per essere portata a letto da qualche marito fedifrago in cerca di avventure), in cui un uomo affascinante ma anche sessuomane cerca nelle relazioni extraconiugali come nella parallela fissazione per il jogging tanto l'appagamento di un bisogno fisico quanto la sicurezza della routine (ma non si accorge che il suo matrimonio è alla frutta).
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Dietro una commedia grottesca i Coen celano una neeanche poi così criptica satira di alcuni (dis)valori del mondo attuale, utilizzando la "normale" stupidità e ostinazione dei protagonisti come chiave di lettura del nonsense contemporaneo.
I personaggi, specie quelli interpretati da Pitt, Malkovich, Clooney e l'eccellente Frances McDormand, sono estremi nelle loro caratterizzazioni, ma proprio per questo appaiono allo spettatore come rappresentanti tipici di un mondo disordinato e senza gerarchie, in cui non c'è più la guerra fredda e i servizi segreti americani e russi vivacchiano in una burocrazia monotona quasi nostalgici del tempo che fu (ma combinano guai pazzeschi per disorganizzazione atavica), in cui non c'è più il contatto umano e una donna sola quasi di mezza età è disposta a tutto per pagarsi improbabili liposuzioni volte a conquistare single avvenenti e di successo conosciuti su siti di dating on line (ma finisce solo per essere portata a letto da qualche marito fedifrago in cerca di avventure), in cui un uomo affascinante ma anche sessuomane cerca nelle relazioni extraconiugali come nella parallela fissazione per il jogging tanto l'appagamento di un bisogno fisico quanto la sicurezza della routine (ma non si accorge che il suo matrimonio è alla frutta).
L'elemento tragicomico della storia, che è anche un sollievo per lo spettatore portato abbastanza facilmente a sentirsi "migliore" dei personaggi, nel senso di meno sempliciotto e meno egoista, è la pervicacia con cui tutti si cacciano nei guai quasi senza rendersene conto, per colpa non tanto del caso, quanto della propria incapacità di discernimento e della cocciutaggine nell'inseguire le proprie utopie.
L'unica figura davvero "normale", e non a caso fuori dagli schemi nella logica del film, è quella del proprietario della palestra, che da buon americano medio, laborioso e un tantino pavido non intende crearsi problemi e tenta anche di evitare che lo facciano gli altri. Ovviamente non viene nè capito nè preso sul serio, e finisce per andare incontro a un destino simile a coloro che biasima nel momento in cui compie un atto "folle" per amore, o forse per sentirsi meno fuori posto.
Chi ha una visione pessimistica e disincantata del presente troverà probabilmente molto condivisibile il senso complessivo del messaggio di questo film, che non vuole far ridere ma piuttosto sorridere con il labbro piegato da un lato. Non è un capolavoro, ma neppure una commedia banalotta travestita da prodotto sofisticato con qualche attore da blockbuster come è stata da alcuni dipinta, e forse avrebbe meritato un po' più di attenzione di quella che ha ricevuto nelle sale.
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