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bleah
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giovedì 2 ottobre 2008
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capolavoro
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Film geniale.
Chi non lo capisce è meglio che stia zitto perchè è un problema suo.
Io non capisco la matematica e non mi ci metto, quindi chi non capisce il cinema non ci si metta o vada a vedere hancock o come diavolo si scrive.
Tornando al film è la descrizione completa della tecnica coeniana basata sullo spiazzamento di uno spettatore che guarda e alla fine del film non riesce a ricordare tutta la serie di eventi (volutamente casuali ed inutili) che hanno portato alla sua conclusione.(vedi il grande lebowsky).
Ottima critica ai servizi segreti americani e al mondo di ignoranza che la società ci spinge a vivere (culto del corpo, incontri via internet e film scadenti).
Il modo grottesco mediante il quale il film viene descritto è geniale e la violenza alternata a scene di pura "ignoranza" consacrano per l'ennesima volta questi due registi.
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Film geniale.
Chi non lo capisce è meglio che stia zitto perchè è un problema suo.
Io non capisco la matematica e non mi ci metto, quindi chi non capisce il cinema non ci si metta o vada a vedere hancock o come diavolo si scrive.
Tornando al film è la descrizione completa della tecnica coeniana basata sullo spiazzamento di uno spettatore che guarda e alla fine del film non riesce a ricordare tutta la serie di eventi (volutamente casuali ed inutili) che hanno portato alla sua conclusione.(vedi il grande lebowsky).
Ottima critica ai servizi segreti americani e al mondo di ignoranza che la società ci spinge a vivere (culto del corpo, incontri via internet e film scadenti).
Il modo grottesco mediante il quale il film viene descritto è geniale e la violenza alternata a scene di pura "ignoranza" consacrano per l'ennesima volta questi due registi.
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chiara'89
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giovedì 2 ottobre 2008
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mix di storia intrecciata e lineare comicità
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Assolutamente stupendo!!!
ORIGINALE L'IDEA,
DIVERTENTE AL PUNTO GIUSTO,
ATTORI FANTESTICI NELLE INTERPRETAZIONI,
particolare e, DA VEDERE!!!
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manuela
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giovedì 2 ottobre 2008
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"sto cercando di tenere a bada la mia paranoia"
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IL "VISCONTE DI VALMONT" IN PENSIONE è SUPERBO NELL'IMBRACCIARE L'ACCETTA, UN PARANOICO CLOONEY AI MASSIMI LIVELLI,"STO CERCANDO DI TENERE A BADA LA MIA PARANOIA, MA QUELL'UOMO SULLA PANCHINA CI STA FISSANDO?" E UN BRAD PITT IMPERDIBILE NEL RUOLO DEL PALESTRATO IDIOTA, CON UNA PETTINATURA DA OSCAR E DEGLI ACCENNI DI DANZA DA FAR PIEGARE IN DUE.
DA VEDERE
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rashness
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giovedì 2 ottobre 2008
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aaaahhh
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Deludente, decisamente!!!
Ottima l'interpretazione degli attori soprattutto clooney malkovich.. ma anche gli altri la trama da 4,1/2.. l'inizio del film è troppo lento il seguito... noioso... fine stupidissima..nn lo consiglierei
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fabio
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mercoledì 1 ottobre 2008
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questo film è una merda!!!!!!
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nn c'è nulla da scrivere su questo film... c'è solo da dire che ho buttato via 7 euro...
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annalisa
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mercoledì 1 ottobre 2008
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diverso dai soliti!
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Nella sua assurdità mi è piaciuto, non un capolavoro, però un film diverso dai soliti e con qualche colpo di scena e con B.Pitt e Clooney in personaggi particolari..(il personaggio di Clooney mi è piaciuto troppo).
Secondo me è forte, la trama non è scontata e mi è passato veloce e mi ha fatto ridere! Mi ha fatto ridere anche quando stavano tentando di uccidere una persona (non posso specificare altro per chi non l'ha visto..) una cosa impensabile per me! Perche messa in un contesto appunto così assurdo!! E poi la fine mi ha gasato!! Guardatelo ve lo consiglio :) w i Coen
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antonello villani
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mercoledì 1 ottobre 2008
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l'effetto domino per mano degli imbecilli
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La C.I.A. come non l’avete mai vista. Quando ci sono i fratelli Cohen anche l’intelligence americana può non sentirsi al sicuro. Perché la tragicità del caso travolge persino uomini al servizio del Governo, gli agenti sotto copertura abituati a tenere in equilibrio i delicati rapporti internazionali. In “Burn after reading” dietro l’apparente normalità ed il ripetersi ossessivo degli eventi quotidiani, si nasconde il caso che di colpo fa saltare i protocolli e tutte le procedure imparate sui libri di scuola. Così un analista del Governo silurato dai colleghi si trova per chissa’ quale motivo al centro di una vicenda dai risvolti comici; omicidi ed informazioni riservate che finiscono in mani sbagliate, gestori di palestre e spie, tutti riuniti senza un perché: la ragione per i fratelli Cohen non ha un percorso lineare, un’azione senza pretese può produrre conseguenze disastrose quando dietro c’e’ qualche stupido con troppe pretese.
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La C.I.A. come non l’avete mai vista. Quando ci sono i fratelli Cohen anche l’intelligence americana può non sentirsi al sicuro. Perché la tragicità del caso travolge persino uomini al servizio del Governo, gli agenti sotto copertura abituati a tenere in equilibrio i delicati rapporti internazionali. In “Burn after reading” dietro l’apparente normalità ed il ripetersi ossessivo degli eventi quotidiani, si nasconde il caso che di colpo fa saltare i protocolli e tutte le procedure imparate sui libri di scuola. Così un analista del Governo silurato dai colleghi si trova per chissa’ quale motivo al centro di una vicenda dai risvolti comici; omicidi ed informazioni riservate che finiscono in mani sbagliate, gestori di palestre e spie, tutti riuniti senza un perché: la ragione per i fratelli Cohen non ha un percorso lineare, un’azione senza pretese può produrre conseguenze disastrose quando dietro c’e’ qualche stupido con troppe pretese. Violenza in stile “Fargo”, la McDormand non veste i panni di una poliziotta ma quelli di una donna insoddisfatta che cerca uomini su internet, mentre i molti intrecci sono solo il preludio di un ricatto ad opera di balordi. Commedia senza un baricentro narrativo, Pitt e Clooney gigioneggiano per buona parte del film, Malkovich cerca di fare pace con se stesso scrivendo le sue memorie. Talvolta la violenza non ha nulla di razionale, i soldi invece possono spiegare l’inspiegabile.
Antonello Villani
(Salerno)
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giulio brillarelli
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mercoledì 1 ottobre 2008
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scartato il pacchetto, scopri l’angoscia
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Come in una favola il significato letterale non è quello che conta, fungendo da contenitore per un insegnamento morale, così “Burn After Reading” non può essere compreso limitandosi alla carta con cui i fratelli Coen l’hanno impacchettato. A ben grattare sotto la crosta della commedia di spionaggio vengono infatti alla luce i grumi di un’umanità angosciata dall’incapacità di comunicare e amare. La conclusione del film dei fratelli Coen conferma del resto l’ammiccare al genere favolistico: il boss della CIA auspica, pur senza trovarla, una lezione da trarre dall’intera vicenda. - - - Incomunicabilità: si prenda il personaggio di John Malkovich, ad esempio. L’incipit del film già la dice lunga: l’analista della CIA Osbourne Cox, vittima di una “crocifissione”, come lui stesso la definisce, si impone sui propri colleghi sfoggiando una totale sicurezza di sé, alzandosi in piedi ed alzando la voce, sbracciandosi e gesticolando, dicendo pane al pane e vino al vino.
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Come in una favola il significato letterale non è quello che conta, fungendo da contenitore per un insegnamento morale, così “Burn After Reading” non può essere compreso limitandosi alla carta con cui i fratelli Coen l’hanno impacchettato. A ben grattare sotto la crosta della commedia di spionaggio vengono infatti alla luce i grumi di un’umanità angosciata dall’incapacità di comunicare e amare. La conclusione del film dei fratelli Coen conferma del resto l’ammiccare al genere favolistico: il boss della CIA auspica, pur senza trovarla, una lezione da trarre dall’intera vicenda. - - - Incomunicabilità: si prenda il personaggio di John Malkovich, ad esempio. L’incipit del film già la dice lunga: l’analista della CIA Osbourne Cox, vittima di una “crocifissione”, come lui stesso la definisce, si impone sui propri colleghi sfoggiando una totale sicurezza di sé, alzandosi in piedi ed alzando la voce, sbracciandosi e gesticolando, dicendo pane al pane e vino al vino. Cox, paladino della franchezza, possiede insomma il piglio di un retore, laddove i suoi interlocutori parlano poco o niente oppure balbettano, all’inseguimento del termine politicamente più corretto. Scena successiva: a casa Cox il marito si sta preparando un cocktail, in primo piano. Rientra la moglie Katie (Tilda Swinton), sullo sfondo, fuori fuoco. Priorità della conversazione: gli stuzzichini da preparare per il ricevimento. L’uomo ha una notizia importante da darle, ma viene continuamente interrotto. Dov’è finito il piglio del retore? Soltanto più tardi, a fine giornata, in camera da letto, Katie Cox viene a sapere. I due specchi del boudoir raddoppiano in questa scena il viso della donna, restituendolo da due angolazioni differenti. Ma il moltiplicarsi dell’immagine non è che un controcanto all’incapacità di ascoltare della signora Cox: le parole importanti sono quelle che sta dicendo, in secondo piano, disteso sul letto, un Osbourne-don Chisciotte stanco di combattere contro la burocrazia del sistema. - - - Ad ogni personaggio, o quasi, spetta d’altronde il proprio fardello di solitudine. Harry Pfarrer (George Clooney) va a letto con tante donne senza riuscire ad amarne nessuna perché è emotivamente immaturo; Ted (Richard Jenkins), invece, è innamorato, ma soffre in silenzio, senza riuscire a dichiararsi; Linda Litzke (Frances McDormand) a sua volta, la donna di cui Ted è innamorato, si sente prigioniera di un corpo che non le fa incontrare l’anima gemella, ignara che l’uomo che la potrebbe rendere felice le è già accanto. - - - Carter Burwell, compositore per i fratelli Coen fin dal loro esordio alla regia nel 1984 con “Blood Simple”, dà la propria impronta a questa pellicola con una colonna sonora che sa di tragedia, sale di volume e monta come un maremoto, riflesso delle rabbie e frustrazioni che straripano dai personaggi. L’esempio migliore è il montaggio alternato tra Cox, dapprima furioso al telefono e poi determinato a rientrare in casa propria con un’accetta in mano, ed Harry, uomo a pezzi che fa a pezzi con un martello la “sedia-dildo” assemblata per la moglie. Spesso invece è il ritmo incalzante delle percussioni a predominare: si consideri la scena che vede Chad (Brad Pitt) ed Harry agire separatamente, convergere e infine ritrovarsi, letteralmente, faccia a faccia. - - - Come in una favola, allo spettatore, alla fine del film, resterà da chiedersi quale lezione si possa trarre dalla storia che gli è stata raccontata.
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sanciho
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mercoledì 1 ottobre 2008
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pensateci un attimo...
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Ho letto i vostri commenti e sono d'accordo con molti di voi
I coen sono bravi,osservano dall'alto,i loro film sono particolari per come si sviluppa la sceneggiatura,in molti film prendono in giro la s ocietà in cui vivono e molto altro...
ma sapete cosa penso che se questo film fosse stato prodotto in italia, con un cast italiano e quindi con attori meno famosi ,il grande pubblico non se ne sarebbe accorto e sarebbe stato un film come altri!
siamo tutti capaci di fare successo con un cast stellare(star sistem)
con tutto rispetto...
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max
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martedì 30 settembre 2008
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bello! uno spunto per riflettere...
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Film comunque divertente quindi lo consiglio, inoltre descrive perfettamente la società e il sistema americano attraverso una carambola di situazioni paradossali e demenziali e il dubbio "e se funziona veramente così?" ti viene!...a tratti sembrava di vedere un film di John Landis...sconsigliato a chi si aspetta di vedere un film di "spionaggio" con azione e inseguimenti...
Max
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