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arancioeblu
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mercoledì 24 settembre 2008
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burn after reading, ridere con intelligenza
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Convincere George Clooney, Brad Pitt, John Malkovich, Frances McDormand, Tilda Swinton a rappresentare l'idiozia dilagante in una sgangherata spy story, non è difficile, se di cognome ti chiami Coen e, in quanto tale, proponi loro un copione intelligente.
Incroci amorosi, dati top secret da vendere al nemico per pagarsi liposuzione e mastoplastica additiva, dialoghi esilaranti, difficile capire che è la spia e chi lo spiato, qualche tocco di splatter alla Tarantino.
Frances McDormand, non sa immaginare la propria vita senza un corpo nuovo
Tilda Swinton, improbabile pediatra
Malkovich dice cazzo in tutte le sue sfumature, più volte in questo film che non in tutta la sua filmografia.
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Convincere George Clooney, Brad Pitt, John Malkovich, Frances McDormand, Tilda Swinton a rappresentare l'idiozia dilagante in una sgangherata spy story, non è difficile, se di cognome ti chiami Coen e, in quanto tale, proponi loro un copione intelligente.
Incroci amorosi, dati top secret da vendere al nemico per pagarsi liposuzione e mastoplastica additiva, dialoghi esilaranti, difficile capire che è la spia e chi lo spiato, qualche tocco di splatter alla Tarantino.
Frances McDormand, non sa immaginare la propria vita senza un corpo nuovo
Tilda Swinton, improbabile pediatra
Malkovich dice cazzo in tutte le sue sfumature, più volte in questo film che non in tutta la sua filmografia.
Clooney, fissato con la corsetta salutare, che ha una vita sentimentale ingarbugliatissima, splendido nel ricorrente complimentarsi per il pavimento delle case e chiederne il materiale (sembra una citazione del Bella questa casa del tenente Colombo).
Pitt ossessionato dalla forma fisica, dal gatorade e dalle bevande ipotoniche, con l’immancabile i-pod nelle orecchie, un magnifico idiota.
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luhan
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mercoledì 24 settembre 2008
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ma perchè
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andare a vedere un film dei coen se non ce la fate ad attivare le sinapsi?
io l'ho trovato un capolavoro estetico, attoriale, sado-satirico e sociologico.
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fabio
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mercoledì 24 settembre 2008
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confuso
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ieri finalmente ho visto il film...ma le aspettative sono state disattese.
la trilogia degli idioti per me me non si è conclusa, almeno non con questo film.
il cast di quel livello copre sicuramente la trama del film, che comunque stenta ad esplodere nel suo evolversi.
a volte è confuso e la comicità demenziale e paradossale che dovrebbe trasparire, invece scompare in un vortice confusionario.
forse, con attori meno "coprenti", avrebbe tutto un senso diverso.
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vincent
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mercoledì 24 settembre 2008
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i coen e il loro entourage di stelle
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Sembra piuttosto difficile che i Coen riescano a sbagliare un film. Era accaduto quindici anni fa con Mr. Hula Hoop, è accaduto recentemente con Ladykillers. Ma il resto della loro cinematografia rasenta la perfezione e, in alcuni casi, la raggiunge: Crocevia della morte, Fargo, il Grande Lebowski, Fratello dove sei, Non è un paese per vecchi.
Burn After Reading è una commedia sopra la media (sopra la loro media, la media, altissima, dei Coen), che ha la sua ragion d'essere nello straordinario cast, nelle interpretazioni di Clooney, Pitt, Malkovich e McDormand, che per tutta la durata del film riescono a rimanere in equilibrio, in bilico, tra la propria personalità e quella dei personaggi. E' l'ennesimo omaggio al grande cinema e alla recitazione dei due fratelli che, pur non dichiarandolo mai, propongono al pubblico una sofisticatissima forma di metacinema: il cinema dagli anni trenta ad oggi secondo i Coen.
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Sembra piuttosto difficile che i Coen riescano a sbagliare un film. Era accaduto quindici anni fa con Mr. Hula Hoop, è accaduto recentemente con Ladykillers. Ma il resto della loro cinematografia rasenta la perfezione e, in alcuni casi, la raggiunge: Crocevia della morte, Fargo, il Grande Lebowski, Fratello dove sei, Non è un paese per vecchi.
Burn After Reading è una commedia sopra la media (sopra la loro media, la media, altissima, dei Coen), che ha la sua ragion d'essere nello straordinario cast, nelle interpretazioni di Clooney, Pitt, Malkovich e McDormand, che per tutta la durata del film riescono a rimanere in equilibrio, in bilico, tra la propria personalità e quella dei personaggi. E' l'ennesimo omaggio al grande cinema e alla recitazione dei due fratelli che, pur non dichiarandolo mai, propongono al pubblico una sofisticatissima forma di metacinema: il cinema dagli anni trenta ad oggi secondo i Coen. Questa volta tocca ai moderni spy movies e thriller (le immagini iniziali ricordano da vicino "Nemico Pubblico" di Tony Scott) essere analizzati, sviscerati e, in un certo senso, irrisi.
La regia dei Coen è ormai giunta a livelli di perfezione di stilistica, si tratti di commedia o di dramma, le loro capacità come sceneggiatori non sono da mettere in discussione, il loro entourage di attori è infine la ciliegina sulla torta.
Burn After Reading è un film che va a colpo sicuro, una commedia perfetta che, se non ha la forza del "cult" che ha reso immortale Il Grande Lebowski, rimane uno dei lavori migliori dei Coen (e non solo) in questo campo.
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mike82
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mercoledì 24 settembre 2008
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no no
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solo 3 parole. don't coming soon.
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mike82
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mercoledì 24 settembre 2008
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ok
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hai perfettamente ragione. non c'è confronto. come film intendo. gli attori hanno solo la colpa di aver accettato queste parti
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lillisblank
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mercoledì 24 settembre 2008
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i coen hanno sempre qualcosa da dire
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Un'opera completa perchè che fa del cinema un mezzo di piacevole intrattenimento, un'occasione per pensare alle problematiche del mondo contemporaneo, un'opportunità per godere di ottime interpretazioni e di interessanti scelte di regia. Meglio di così!!!
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nostromo
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martedì 23 settembre 2008
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incredibile
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Un film può piacere o non piacere..ci mancherebbe, ma stroncare totalmente questa pellicola mi sembra un'operazione demenziale, da spettatore più che neofita, da totale incompetente. E' vero, vent'anni di Tv commerciale hanno sicuramente lasciato il segno sulle menti più labili; ma non ci voglio credere. Preferisco immaginare che certe stroncature da pronto intervento nascondano una assoluta volontà provocatoria che altro non è se non il piacere inconscio di protagonismo a tutti i costi, dal desiderio di essere "letti" anche se non si dice nulla. Anzi è l'apoteosi del "nulla".Cose francamente più da lettino dello psicanalista che da forum.
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(di b.b.)
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stefy 65
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martedì 23 settembre 2008
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mattonata da ricordare
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A parte la perdita del mio tempo, che potevo senz'altro impegnare meglio, mi meraviglia il fatto che attori di indiscussa fama mondiale siano stati disposti ad interpretare ruoli così scadenti. Sinceramente...non vedevo l'ora di uscire! Se ne sconsiglia la visione vivamente.
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cicciocapozzi
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martedì 23 settembre 2008
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la stupidità è il vero contagio,la cultura di base
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Ozzie è uno spompato agente CIA licenziatosi. Un suo memoriale va nelle mani di una coppia di istruttori di aerobica, che tentano di ricattarlo. Ma inizia una sarabanda tra loro, la CIA, i Russi, mogli e mariti fedifraghi. Nonostante che facciano parte del main stream hollywoodiano, avendo vinto pure un Oscar, bisogna dire che il cinema di questi fratelli terribili non è assimilabile a quei valori rassicuranti cui ci hanno abituato gli Usa. Qui c’è una critica sferzante, assolutamente senza appello, sull’incapacità da parte della “Company” di gestire una qualche grana. Anzi: più vogliono mettere delle toppe, più creano altri casini. Alla fine è meglio che i vari soggetti vadano come meglio credono, facendo a meno del loro operato.
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Ozzie è uno spompato agente CIA licenziatosi. Un suo memoriale va nelle mani di una coppia di istruttori di aerobica, che tentano di ricattarlo. Ma inizia una sarabanda tra loro, la CIA, i Russi, mogli e mariti fedifraghi. Nonostante che facciano parte del main stream hollywoodiano, avendo vinto pure un Oscar, bisogna dire che il cinema di questi fratelli terribili non è assimilabile a quei valori rassicuranti cui ci hanno abituato gli Usa. Qui c’è una critica sferzante, assolutamente senza appello, sull’incapacità da parte della “Company” di gestire una qualche grana. Anzi: più vogliono mettere delle toppe, più creano altri casini. Alla fine è meglio che i vari soggetti vadano come meglio credono, facendo a meno del loro operato. Qui “sembra” un film di spionaggio; ma è solo la cornice. In realtà c’è uno spaccato al vetriolo su segmenti della società americana: tutti tradiscono tutti; soprattutto nell’ambito familiare. La famiglia è una specie di gabbia, dove tutti, appena possono, cercano di scappare. Ma in cui non c’è la minima solidarietà con chi diviene debole o s’impoverisce: subito lo si tiene lontano, come un appestato. Soprattutto, deve stare lontano dai soldi della coniuge: perché è evidente che i soggetti forti sono le donne. Non solo sono più decise e determinate, e fanno meno chiacchiere rispetto ad un problema, prendendo esse saldamente in pugno l’iniziativa; ma possono essere più ciniche e cattive di questi maschioni narcisisti che giocano alla guerra senza avere la minima idea di dove si possa andare a parare. Non a caso, nel film, sono le uniche che sopravvivono, ottenendo, se non la felicità e l’amore, almeno la possibilità di ottenere quanto desiderato. Il film va avanti come una commedia nera, sovvertendo, con cinica, allegra e anarchica anticonvenzionalità narrativa, ogni nostra aspettativa sui “buoni” e i “cattivi”. Lì si mostra che sono tutte persone stupide: ma è una stupidità collettiva; addirittura, di un’intera nazione. Perché tutti si intromettono in ruoli che non sono propri, a partire dalla Cia che dovrebbe difenderli dalle “minacce estere” e non sa nemmeno affrontare il singolo caso di un suo agente. E’ chiara la critica al modo balordo con cui la Compagnia ha affrontato le gravi crisi del nostro secolo: Iraq e Al Qaeda in primis. E’ questo il terzo titolo della trilogia della stupidità, tutti interpretati da G.Clooney. E’ uno “Sciocchezzaio” di articolata complessità, che coinvolge e sconvolge l’intera vita sociale americana: come nel capolavoro flaubertiano “Bouvard e Pécuchet”, è la somma della società che è tirata in ballo, perché la stupidità è il vero contagio, la sua cultura di base.
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