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dreamfactory
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domenica 21 settembre 2008
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commedia nera abbastanza riuscita
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Forse il film è tropo compresso per tutti gli argomenti che ingloba, forse è troppo "americano" per noi europei, forse non c'è un finale con i fuochi artificiali a cui potremmo ambire(e mi fermo qui per non svelare niente a chi voglia andare a vederlo...), ma "Burn after reading" non è affatto un brutto film! Gli attori sono tutti in parte (grande Brad Pitt nel ruolo dell'istruttore di palestra tutto fitness e niente cervello) e bravi sono i Coen a restituirci un piccolo spaccato di Stati Uniti nel quale l'apparenza è tutto e tutti hanno qualcosa da nascondere...
Come ci si potrebbe attendere, la trama è un tantino schizofrenica e lascia spazio a colpi di scena davvvero fulminei ed inaspettati, che non risparmiano niente e nessuno.
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Forse il film è tropo compresso per tutti gli argomenti che ingloba, forse è troppo "americano" per noi europei, forse non c'è un finale con i fuochi artificiali a cui potremmo ambire(e mi fermo qui per non svelare niente a chi voglia andare a vederlo...), ma "Burn after reading" non è affatto un brutto film! Gli attori sono tutti in parte (grande Brad Pitt nel ruolo dell'istruttore di palestra tutto fitness e niente cervello) e bravi sono i Coen a restituirci un piccolo spaccato di Stati Uniti nel quale l'apparenza è tutto e tutti hanno qualcosa da nascondere...
Come ci si potrebbe attendere, la trama è un tantino schizofrenica e lascia spazio a colpi di scena davvvero fulminei ed inaspettati, che non risparmiano niente e nessuno...quando vedo film come questi, sorrido interiormente perchè so come iniziano ma non come andranno a finire...non si può certamente dire di tanti altre pellicole americane preconfezionate e dominate esclusivamente dagli effetti speciali!
Che poi in alcuni momenti abbia perso la trebisonda, in mezzo a tanti personaggi e spioni che li osservano, è assolutamente vero, come lo è che alcuni dialoghi mi sembrano meno riusciti di altri. Non è un film perfetto, ma a me è piaciuto e mi sono divertito a seguirlo, come anche le altre persone che erano con me. Ma non lo consiglierei a tutti, semplicemente perchè NON è un film per tutti...
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sassolino
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domenica 21 settembre 2008
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se il paradosso diventa realtà
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Linda Litszky, giovane bodycare di una palestra di grido sogna un fisico nuovo ma non sa come pagarsi la tantum, Brad Pitt, un giovinastro con l'i-pod vita natural durante e una spiccata propensione all'indosso di magliette fashion.
Clooney, stavolta davvero meraviglioso, si divide tra le tante notti di letto offerte dalle chat e John Malkovich ne fa le spese, marito cornuto, consulente fallito e uomo ricattato anche nei suoi più reconditi anfratti interiori.
Un film dal piglio paradossale che trancia a colpi d'accetta, come lo stesso Malkhovich farà col buonissimo direttore di palestra, convenzioni, falsi miti, bugie, ipocrisie, plastiche, falli di gomma e chi più ne ha più ne metta.
Con spirito da tragedia elisabettiana, cadenzata da un ritmo di andante mozartiano una commedia che gode di paradossi, rimandi, iperboli e che nel suo godibilissimo universo frammentato ci rappresenta appieno nei nostri limiti di popolo occidentale, ossessionati dalla ritualità del gesto (al cinema si deve ridere per forza, dopo qualche anno divorziare fa trend ma soprattutto è bene mantenersi in forma con una corsetta anche dopo una notte d'amore).
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Linda Litszky, giovane bodycare di una palestra di grido sogna un fisico nuovo ma non sa come pagarsi la tantum, Brad Pitt, un giovinastro con l'i-pod vita natural durante e una spiccata propensione all'indosso di magliette fashion.
Clooney, stavolta davvero meraviglioso, si divide tra le tante notti di letto offerte dalle chat e John Malkovich ne fa le spese, marito cornuto, consulente fallito e uomo ricattato anche nei suoi più reconditi anfratti interiori.
Un film dal piglio paradossale che trancia a colpi d'accetta, come lo stesso Malkhovich farà col buonissimo direttore di palestra, convenzioni, falsi miti, bugie, ipocrisie, plastiche, falli di gomma e chi più ne ha più ne metta.
Con spirito da tragedia elisabettiana, cadenzata da un ritmo di andante mozartiano una commedia che gode di paradossi, rimandi, iperboli e che nel suo godibilissimo universo frammentato ci rappresenta appieno nei nostri limiti di popolo occidentale, ossessionati dalla ritualità del gesto (al cinema si deve ridere per forza, dopo qualche anno divorziare fa trend ma soprattutto è bene mantenersi in forma con una corsetta anche dopo una notte d'amore). Splendido
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marisa
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domenica 21 settembre 2008
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un film davvero confusionario, lento e brutto
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dal primo all'ultimo minuto di esecuzione non si riesce a capire se ridere, dormire o imprecare. Uno dei film più brutti che abbia visto ultimamente.
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(di viti)
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rudi71
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domenica 21 settembre 2008
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che delusione!
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Trama troppo complicata per un film catalogato come semplice "commedia": alla fine non è né divertente nè tantomeno un thriller o simili; anche perchè in un'ora e mezza non si possono affrontare tanti aspetti della vita come il film vorrebbe fare.
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(di dade85)
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[+] w le critiche cosi..ahahah
(di jeky)
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vincenzo carboni
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domenica 21 settembre 2008
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dio ci vede dall'alto dei cieli...
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Altra gemma dei fratelli Cohen questo 'Burn after reading', piccolo a dispetto dei grandi nomi ma grande per l'intreccio di registri emotivi che riesce a innescare. Comico? Drammatico? Grottesco? Una grande apologia della modernità dove -una volta tanto- la CIA non esce alla pari del mostro più volte dipinto, e per un semplice motivo: nell'era dell'informazione è l'eccesso di informazione che genera l'incapacità di leggere il mondo. La battuta finale dello sbigottito funzionario CIA (dovremmo non fare più una cosa del genere, anche se non so esattamente cosa abbiamo fatto) è proverbiale. Nella rete dei comportamenti sociali, quello che giunge chiaro è che niente è chiaro, sopratutto le intenzionalità umane che risultano bizzarre, incomprensibili, senza un filo leggibile.
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Altra gemma dei fratelli Cohen questo 'Burn after reading', piccolo a dispetto dei grandi nomi ma grande per l'intreccio di registri emotivi che riesce a innescare. Comico? Drammatico? Grottesco? Una grande apologia della modernità dove -una volta tanto- la CIA non esce alla pari del mostro più volte dipinto, e per un semplice motivo: nell'era dell'informazione è l'eccesso di informazione che genera l'incapacità di leggere il mondo. La battuta finale dello sbigottito funzionario CIA (dovremmo non fare più una cosa del genere, anche se non so esattamente cosa abbiamo fatto) è proverbiale. Nella rete dei comportamenti sociali, quello che giunge chiaro è che niente è chiaro, sopratutto le intenzionalità umane che risultano bizzarre, incomprensibili, senza un filo leggibile. Il fatto di stare prossimi (troppo) l'uno all'altro, non ci permette fughe se non quelle prevedibili e scontate verso un volto che non si vuole più conoscere, ma solo consumare per lo spazio di una breve pausa depressiva. Ma quel volto è quello -magari- del nostro vicino di casa. Si cade nella stessa prossimità che ci illudiamo di dribblare: il volto sconosciuto non è più tale. Riparte allora la folle corsa: tornare a casa, fuggire, tornare a casa. Gli unici personaggi che escono vincitori da questa kermesse sono le donne, le uniche che sembrano avere il codice genetico giusto per sopravivere cinicamente senza le complicanze della follia o del senso di colpa, e la regola è: sapere cosa si vuole e volerlo fino all'istupidimento. Linda Litzke vuole ricominciare una vita con un fisico nuovo. La moglie di Osbourne Cox vuole divorziare proprio quando il marito è in crisi e cerca di rimettere in piedi la propria vita cominciando dalla memoria. Di fronte a questa granitica chiarezza -questa sì- di intenti, gli uomini cedono il passo: impazziscono (Harry Pfarrer), muoiono (Chad Feldheimer e il direttore della palestra), sono distrutti (Osbourne Cox). Al funzionario CIA non resta che continuare a non capire, e accompagnare quegli stessi movimenti senza senso per portarli all'estremo compimento. Linda avrà i soldi, Harry fuggirà in Sud America in preda alla paranoia, chi muore giace. Dio è in grado di vederci tutti dall'alto dei cieli, ma anche lui forse non è mica tanto in grado di capire cosa si agita proprio sotto ai suoi piedi.
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zapata
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domenica 21 settembre 2008
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...sottostanti, scusate...
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franck
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domenica 21 settembre 2008
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si consuma lentamente e si dimentica velocemente
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Un tantino di delusione per questo piccolo e intricato noir dei fratelli Coen , è l'America marcia e i soliti idioti criminali tanto cari ai reg. per questa demenziale storia che non riesce a creare quel phatos come nei loro film precedenti, ad essere realistici si è privilegiato un cast stellare per un filmettino che non emoziona e contrariamente a quanto si legge non si ride nemmeno, oltre a Brad Pitt e George Clooney spicca Francesc McDorman (fargo)affezionata attrice dei f.lli Coen , si potrebbe affermare che stavolta si è praticata la strada commerciale. insomma si consuma molto lentamente e si dimentica alla velocità della luce.
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smog
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domenica 21 settembre 2008
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sempre pegggio
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non ci giro in tondo....E'una merda di film.
Conviene aspettare che lo fanno in tv per vederlo almeno non BUTTI i soldi.... XD
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(di lulu)
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tonino
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domenica 21 settembre 2008
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no, "non è un paese per vecchi"
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... no, mi dispiace ma "Burn after reading" non è un gran film e non sono d'accordo con le recensioni (semi)entusiastiche di gran arte della critica: il cast è eccezionale con caratterizzazioni da paura, la sceneggiatura è eccezionale ma la satira (se ho capito bene) dei fratelli Coen verso un'altra parte della società americana, è troppo autoreferenziata e di difficile comprensione per il popolo cinematografico europeo (almeno penso, io non l'ho seguita agevolmente) ... pazienza, aspettiamo un altro "non è un paese per vecchi"
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lky rock
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sabato 20 settembre 2008
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burn after reading
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NON VEDO L'ORA DI VEDERLO!!!!!!!!!
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