Anno | 2007 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Stefano Incerti |
Attori | David Coco, Anna Bonaiuto, Tony Sperandeo, Antonino Bruschetta, Francesco Scianna Tony Palazzo, Elaine Bonsangue, Ilenia Maccarrone, Maurizio Nicolosi, Mario Re. |
Uscita | sabato 16 giugno 2007 |
Tag | Da vedere 2007 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,20 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 30 novembre 2017
Tratto dal libro omonimo di Salvatore Parlagreco, il film si ispira alla storia di Leonardo Vitale, il primo pentito di mafia che decise di rompere il muro di omertà che impediva alla magistratura di penetrare il sistema mafioso. In Italia al Box Office L'uomo di vetro ha incassato 90,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Leonardo Vitale è il primo pentito di Mafia. La sua decisione di confessare e raccontare i fatti, lo conduce verso il baratro, in una cella piccolissima, in un manicomio criminale, e poi infine libero, verso le dure leggi della Mafia.
Stefano Incerti osserva la vita. L'ha sempre osservata, fin dal Il verificatore, in cui si immedesimava in un uomo che incontrava le persone mentre controllava i contatori. E ne La vita come viene sono alcune storie che vengono raccontate en passant nei momenti della quotidianità. In L'uomo di vetro, il registro cambia, ma non troppo, perché è la veridicità degli eventi che differenzia quest'opera dalle precedenti, ma come sempre il regista scruta e mette in luce l'umanità. La libertà di pensiero, di parola, e la forza di volontà sono gli elementi su cui il film si concentra in un'ambientazione a noi amaramente nota, ma che è quasi secondaria rispetto all'uomo in sé. I colori caldi delle immagini emanano passione e convinzione, a sottolineare i forti sentimenti del protagonista (David Coco) con gli occhi ora persi, ora convinti, anche allo stremo delle forze. Il film di Incerti è un viaggio verso la disperazione, di un uomo che scopre la vita nel momento in cui si libera, sapendo di andare incontro a morte certa.
L'UOMO DI VETRO disponibile in DVD o BluRay |
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Eratto da una storia reale,"l'uomo di vetro" racconta la condizione umana del primo pentito di mafia, Leonardo Vitale; la sua vita sembra scorrere tranquilla finché un giorno viene arrestato dopo aver prestato un'auto ad unop della "famiglia", auto usata per un rapimento: leonardo farà il nome del compare e da lì tutta la sua vita cambierà, [...] Vai alla recensione »
Film crudo, reale,sulla mafia e cio' che ne deriva o suscita.La trama tratta da una storia vera e' interessante come tutto il contesto.Nel complesso comunque un film piu' che discreto ma da vedere.Voto 6+
Il nome di Leonardo Vitale ha rischiato di dire poco a molti. Poi è venuto il libro di Salvatore Parlagreco (edito da Bompiani) ora un film di Stefano Incerti L'uomo di vetro. E partiamo dalla fine del film, quando un uomo sorridente è ritratto in una foto attorniato da poliziotti. Quell'uomo è il vero Vitale e la sua è una storia per certi versi mostruosa.
Il nuovo film di Stefano Incerti si colloca fra le più riuscite rappresentazioni cinematografiche del potere reale della mafia siciliana. Nei primi dieci minuti non c'è traccia di mafia, almeno in superficie. Siamo nel 1972 e un ragazzo ventenne, Leonardo Vitale (David Coco, una rivelazione), un po' sognatore, un po' dandy, gira fra Palermo e l'entroterra con la sua macchina sportiva rossa fiammante. [...] Vai alla recensione »
La storia che Incerti rievoca si svolge tra '72 e '84. È quella di Leonardo Vitale, primo pentito di mafia. Anche se nel Dna napoletano del regista c'è la lezione del cinema d'inchiesta e meridionalista di Rosi, L'uomo di vetro - dal libro di Salvatore Parlagreco (Bompiani) - non è un film "giornalistico". Piuttosto è interessato a scavare nella complessità di un'anima divisa in due.
Stefano Incerti non si trincera - benché «regista napoletano» a tutti gli effetti - nel santuario degli autori per decreto legge. Questo gli costa lo strisciante veto dei media anche se, come nel caso de L'uomo di vetro, si dimostra in grado di sviluppare un soggetto con coerenza narrativa e professionale sicurezza. La tragica vicenda rievocata dal film (tratto dall'omonimo libro di Salvatore Parlagreco [...] Vai alla recensione »
Un personaggio ripreso dalle cronache anni Settanta, Leonardo Vitale, il primo pentito di mafia, Dopo i suoi successi con «Il verificatore» e «La vita come viene», Stefano Incerti ce ne racconta il dramma ricavandolo da un libro di Salvatore Parlagreco, «L'uomo di vetro», appunto riscrivendolo per il cinema insieme con Heidrun Schleef. All'inizio di presenta un bravo giovane di Palermo, con mamma, [...] Vai alla recensione »
È sospeso fra due normalità, il protagonista di L'uomo di vetro (Italia,2007, 96').Da un lato c'è la famiglia, anche in senso mafioso. Dall'altro ci sono, o dovrebbero esserci, la società civile e lo stato. Radicato nella prima, Leonardo Vitale (l'intenso, sorprendente David Coco) ne avverte però l'orrore morale e criminale. Quanto alla società civile e allo stato, restano per lui solo riferimenti [...] Vai alla recensione »
Meglio un figlio pazzo che pentito di mafia. Questo è L'uomo di vetro , la tragedia di un antieroe che ha il solo torto di voler vivere, di liberarsi delle colpe sue e altrui. Stefano Incerti ci racconta la storia di Leonardo Vitale (interpretato dal notevole David Coco), il primo pentito della criminalità organizzata siciliana. Coinvolto marginalmente nel sequestro Cassina del 1972, a seguito di [...] Vai alla recensione »
Il primo pentito di mafia. Il primo a far tremare i vertici di Cosa nostra. Che, ovviamente, fece di tutto (e in buona parte ci riuscì) per screditare l'«infame», facendolo passare per invasato, matto, assolutamente inattendibile. Invece Leonardo Vitale era attendibile, eccome!, e le sue rivelazioni avrebbero potuto decapitare l'organizzazione criminale, mostrandone anche i torbidi collegamenti con [...] Vai alla recensione »
Quando si racconta la Storia, specie se recente, anche se è filtrata da un testo letterario come in questo caso, i rischi principali nel girare un film sono scivolare nell'enfasi, cedere alla tentazione di fare puro spettacolo o rifugiarsi nel didascalismo. Stefano Incerti ha invece mantenuto un perfetto equilibrio fra realtà e drammatizzazione, fra la scelta di riproporre un momento forte e controverso [...] Vai alla recensione »
Leonardo vitale viene arrestato per la prima volta il 17 agosto 1972, sospettato di un sequestro di persona. durante l'interrogatorio crolla, cominciando a fare nomi e cognomi. Dopo 43 giorni di isolamento i magistrati decidono di liberarlo: in Procura c'è paura che si scoperchino le connivenze tra politica e mafia e "Liuzzo" ha tutta l'aria di essere un poco matto.
Un ragazzo come tanti, una vita come tante nelle campagne vicino Palermo. E infatti a 8 anni lo zio Titta, l'uomo che gli fa da padre (Tony Sperandeo), gli fa uccidere un cane. A 15 anni tocca a un cavallo. A 17 ammazza il suo primo cristiano. Tutto questo però non potremmo nemmeno immaginarlo se il 17 agosto 1972, per puro caso (presta la sua auto senza sapere che verrà usata per un sequestro), Leonardo [...] Vai alla recensione »