batracchio
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mercoledì 20 giugno 2007
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bel film
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Un pò troppo femminista ma cmq sempre geniale il nostro Quentin
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drugobianconero
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lunedì 18 giugno 2007
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omaggio al trash che piu trash non si puo....
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Non mi sembra di stare ancora nel ventennio...se uno scrive un opinione senza offendere nessuno mi sembra il minimo non cancellarla....cmq a parte questo e riassumendo quello che aveo detto nell'altra recensione...un film che ti prende in giro, un film che si salva per la ottima regia di Tarantino che ci regala una pellicola rovinata che solo lui poteva permettrsi e tante inquadrature che sembrano di piu quadri...
Purtroppo il film in se fa veramente schifo, non c'è un momento in cui ti prende, i personaggi son tutti sotto tono e arrivano al grottesco/surreale non grazie ad una sapiente recitazionje ma perche sfiornao talmente tante volte il ridicolo e la noia che non potevano non esserci.
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Non mi sembra di stare ancora nel ventennio...se uno scrive un opinione senza offendere nessuno mi sembra il minimo non cancellarla....cmq a parte questo e riassumendo quello che aveo detto nell'altra recensione...un film che ti prende in giro, un film che si salva per la ottima regia di Tarantino che ci regala una pellicola rovinata che solo lui poteva permettrsi e tante inquadrature che sembrano di piu quadri...
Purtroppo il film in se fa veramente schifo, non c'è un momento in cui ti prende, i personaggi son tutti sotto tono e arrivano al grottesco/surreale non grazie ad una sapiente recitazionje ma perche sfiornao talmente tante volte il ridicolo e la noia che non potevano non esserci....nulla a che vedere col Tarantino che amo. 2 stelle...Delusione.
Ps.Cancellatemi anche questo ora...pd.
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chronosrock
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lunedì 18 giugno 2007
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c'erano una volta... l'explotation
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Non ci troviamo a soluzioni stilistiche del Dogma 95 di L. Von Trier (pessime in quasi tutti i casi meno che in un film non suo – Festen - ) che per l'amore del cinema lo destrutturava da tutto il "patinato" e "luccicante" che circondava la storia per andare all'osso dell'opera.
Qui viceversa ci troviamo di fronte ad artifizi costruiti sulla storia e dentro storia (che comunque muove le fila dal classico Tarantino's Style) per giocare con lo spettatore, ma più, credo, per un ludico divertimento dell'autore, nel ricordare e far rivivere al pubblico (quelli che c'erano nei ‘70) i film di serie Z, quelli senza pretese, quelli senza troppi soldi, i film di explotation, gli horror gore-splatter, i film della mala "Afro-Americani" e ancora altro, ovvero tutto ciò con cui e cresciuto e si è costituito il nostro QT.
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Non ci troviamo a soluzioni stilistiche del Dogma 95 di L. Von Trier (pessime in quasi tutti i casi meno che in un film non suo – Festen - ) che per l'amore del cinema lo destrutturava da tutto il "patinato" e "luccicante" che circondava la storia per andare all'osso dell'opera.
Qui viceversa ci troviamo di fronte ad artifizi costruiti sulla storia e dentro storia (che comunque muove le fila dal classico Tarantino's Style) per giocare con lo spettatore, ma più, credo, per un ludico divertimento dell'autore, nel ricordare e far rivivere al pubblico (quelli che c'erano nei ‘70) i film di serie Z, quelli senza pretese, quelli senza troppi soldi, i film di explotation, gli horror gore-splatter, i film della mala "Afro-Americani" e ancora altro, ovvero tutto ciò con cui e cresciuto e si è costituito il nostro QT.
Si contesta in più recensioni la noiosa verbosità, che prende troppo del tempo di questo film, ma il registro e il tono delle discussioni non si discostano da quelle nel bar sulla 'Like Vergin' di Madonna de "Le Iene" e di alcuni dialoghi di "Pulp Fiction" sempre così strampalati e divertenti (in questo caso li ho trovati molto simpatici, tutto il contrario dall'essere pesanti): notare alcune battute prese da Kill Bill.
A PROVA DI MORTE: uno strambo e irreallistico serial killer che gode nel far morire le sue "dolci" vittime, bellissime fanciulle fornite di quattro ruote, con il suo bolide a prova di morte, usata e costruita proprio per stunt-men, (ma è poi sicuro la mente malata lo sia mai stato con i suoi telefilm mai visti da nessuno, ha mai fatto lo sunt-man o lo stunt-man nella vita lo fa solo nella realtà per il lavoro si morte?). Nella prima parte giovanni donne vengono divorate dalla sua Macchina di Sangue. Nella seconda trova le persone giuste per togliergli la voglia di "giocare". Donne incazzate dal trattamento di Mickey, che da prede diventano predatori, quindi non un classico dei film in cui lo Psyco-Pazzo-Omicida-SeminaCadaveri è il protagonista irrefrenabile, che non muore e se muore ritorna più incazzato di prima.
Oltre a citazioni da Kill Bill troverete personaggi da Kill Bill, oltre Kill Bill troverete nuovamente donne violente e in cerca di una bella ritorsione: I Want Kill Mickey (se non fosse assurdo come titolo).
Il mentecato è Kurt Russel il quale lo si è visto veramente poco nei film che contano (si ricordano più che altro di lui i film di John Carpenter, soprattutto nelle vesti di Jena Plissken – Snake Plissken in originale); il suo volto esprime durezza, machismo, sicurezza che entrano nel personaggio di "Stunt Mike" con l'aggiunta di psicotica goliardia (cosa che nella parte finale si ribalta quando i suoi giochi non lo divertono più, ma a vederlo -SPOILER frignare come un bimbo - diverte un mondo).
Un' aggettivo usato da me in questa recensione più di una volta è "divertimento": come QT si sarà divertito a farlo, lo spettatore - io! - ho fatto altrettanto a guardarlo.
Questo è un il film di QT che verrà ricordato nella sua opera omnia, come film minore, ma penso che il regista questo lo sapesse e con un "me ne frego!!!" ha dato il via ad un movie singolare per un regista Cult e Hollywoodiano.
Perchè all'inizio ho citato L. Von Trier? Cinema minimalista che va dritto allo scopo, anche se LVT e QT non mangiano nello stesso piatto. Ma mentre il primo inventa (o disfa) nuove soluzioni, il secondo inventa su vecchie soluzioni senza ripetere e se ripete lo fa con la massima originalità.
Per chi non apprezza Tarantino, credo che questo film non piacerà, mentre le persone a cui piace potrebbe non piacere: Tarantino è lo stesso, ma è come un serpente che cambia pelle, scordatevi l'epicità che ha contrandistinto il suo sangue e pulp dei precedenti lavori.
Da un voto da 1 a 5 metterei un 4 come a Le Iene, Pulp Fiction e Jackye Browne.
Pensate come me che Kill Bill sia la sua opera maxima?
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antitarantola
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lunedì 18 giugno 2007
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grindhouse:tarantino cita la citazione...
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Si sà: tarantino, o lo ami, o lo odi... o non capisci una mazza di cinema.
E' stato detto di tutto contro Tarantino.
I critici lo crocifiggono.
Il pubblico giovanile lo adora...
...gli altri... "COSI' COSI'".
Direte: che stà a ddìre sto psicotico ignorante?
Ora lo spiego: Tarantino è un'enciclopedia del cinema. Ricorda i film che vede, fotogramma per fotogramma, dialogo per dialogo... sbalorditivo.
Conosce "tutto"(e non scherzo) il cinema di molti paesi.
Quello del Nostro in prima fila.
E' veramente onnivoro.
Domanda:può un' hard disk vivente essere considerato grande regista? Tarantola non fa altro che mixare continuamente, in ogni suo film, situazioni/musiche/dialoghi/fotografia di centinaia e centinaia di pellicole.
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Si sà: tarantino, o lo ami, o lo odi... o non capisci una mazza di cinema.
E' stato detto di tutto contro Tarantino.
I critici lo crocifiggono.
Il pubblico giovanile lo adora...
...gli altri... "COSI' COSI'".
Direte: che stà a ddìre sto psicotico ignorante?
Ora lo spiego: Tarantino è un'enciclopedia del cinema. Ricorda i film che vede, fotogramma per fotogramma, dialogo per dialogo... sbalorditivo.
Conosce "tutto"(e non scherzo) il cinema di molti paesi.
Quello del Nostro in prima fila.
E' veramente onnivoro.
Domanda:può un' hard disk vivente essere considerato grande regista? Tarantola non fa altro che mixare continuamente, in ogni suo film, situazioni/musiche/dialoghi/fotografia di centinaia e centinaia di pellicole.
E' lui stesso una citazione fatta persona... avere una memoria eccezzionale è sufficente ad far diventare qualcuno autore di culto?.
VEniamo a sto film.
La prima parte(40/50min) è molto bella: suggestivo, d'atmosfera(si svolge quasi tutto di notte), dialoghi ben curati... e un kurt russel magistrale(più invecchia più il fascino da galeotto è una realtà).
Si arriva al sodo; un pochino di splatter, un pochino di sana demenza, belle facce psycho di kurt... e sei contento.
Pensi: finalmente, tarantola ha lasciato perdere i camerieri spara proiettili/parolaccearaffica e gli onnipresenti gong fu pian.
Aspettate...
La seconda parte diventa "from dusk till down" soltanto che i vari cazzovaffanculomutafaccanigga ecc. lo dicono delle ragazze.
IN breve: lo spin-off della parte peggiore di Sin City...guarda caso di Rodriguez.
Ste donne "sò toste", dicono parolacce, fanno le stuntman... sono donne che non devono chiedere mai.
SOno io che mi chiedo: "quanto ci manca per la fine del film".
Verso la fine,tutto diventa un rape/revenge visto dagli occhi dall' hopper di easy rider(ambientato nell'anno 2007).
Cos'è che non ha fatto funzionare grindhouse al botteghino?
Le parolacce erano contornate da discorsi..."psicologicamente aulici"; troppo per il pubblico medio.
Oddio, che parolona.
La gente voleva kurt russel che, sparando dalla macchina e vestito da maggiordomoinzuppatodisangue, mandasse affanculo tutti i personaggi, per poi essere tagliato in due da carradine, con la katana di hattori hanzo... e così faceva un altra citazione.
IL film è riuscito a metà... eppure il pubblico medio non è stato pronto.
Memorabili le bestemmie e il dissenso fluttuanti nell'aria(al cinema).
Roba del calibro di:
-Cosa c***o è sto film? L'hanno comprato dai marocchini? Si vede male-
-Cos'è successo? E' saltato un pezzo/è partito l'audio.
Sicuramente ci sarà gente che ha denunciato i cinema di mezzo mondo con l'accusa di "proiezione pubblica di materiale pirata".
Ed è questo il punto forte del film: l'effetto "pellicola antica/rovinata, audio pseudo/precario, errori volontari... questo è stato davvero bello... ti dava l'idea di trovarti in una vera "grindhouse"degli anni settanta.
Di quei posti c'era soltanto la gente che bestemmiava lamentandosi.
Comunque, il film è da vedere... potete sempre uscire dalla sala dopo 50min... valgono da soli il prezzo del biglietto... e fatevi una ricerchina su google: sapete quanti film low budget degli anni sessanta/settanta ci sono, molto meglio di sto "omaggiocitazionistico"?
Andate a vedere; il cinema buono fa parte del passato.
E se volete odiarmi di persona, il mio blog è(guardacaso):
www.odiotarantino.blogspot.com.
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(di rasena)
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marco
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lunedì 18 giugno 2007
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ottimo film
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Molto bello. Uno dei migliori dell'anno.
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jourdain
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domenica 17 giugno 2007
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...e quentin parlò per bocca di ragazze...
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Sono andato al cinema un po' prevenuto perchè dubitavo della buona riuscita di un film nato per un certo tipo di progetto (con Robert Rodriguez)e successivamente dimezzato per utilizzare solo il primo tempo allungandolo con le scene tagliate. Detto questo, uscito dalla sala ero soddisfatto come solo i film del genialoide Quentin ti sanno fare sentire.
Fin da "Jackie Brown" si respirava la direzione presa da Tarantino di centralizzare sempre di più i ruoli femminili dei suoi film: "Kill Bill" e "Grind House - Death Proof" hanno continuato ed allungato questa linea.
In quest'ultima opera dell'amato Quentin è sbalorditivo il modo in cui riesce a ricreare le conversazioni "stile Pulp Fiction" al femminile: sentire i gruppi di ragazze parlare mi riportava ai dialoghi tra John Travolta e Samuel L.
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Sono andato al cinema un po' prevenuto perchè dubitavo della buona riuscita di un film nato per un certo tipo di progetto (con Robert Rodriguez)e successivamente dimezzato per utilizzare solo il primo tempo allungandolo con le scene tagliate. Detto questo, uscito dalla sala ero soddisfatto come solo i film del genialoide Quentin ti sanno fare sentire.
Fin da "Jackie Brown" si respirava la direzione presa da Tarantino di centralizzare sempre di più i ruoli femminili dei suoi film: "Kill Bill" e "Grind House - Death Proof" hanno continuato ed allungato questa linea.
In quest'ultima opera dell'amato Quentin è sbalorditivo il modo in cui riesce a ricreare le conversazioni "stile Pulp Fiction" al femminile: sentire i gruppi di ragazze parlare mi riportava ai dialoghi tra John Travolta e Samuel L.Jackson; emerge chiaramente il lato femminile meno cinematografico ma non per questo meno reale. Riuscire a riproporre (estremizzando ovviamente) le chiaccherate in macchina fra quattro ragazze in modo così realistico ed allo stesso tempo ironico-volgare...beh tenendo conto che il regista è un uomo, l'ho trovato un vero colpo di genio.
E che dire della bravura di Quentin nel continuare a ricreare a modo suo i generi cinematografici che l'hanno artisticamente formato?? A mio parere ci era già riuscito benissimo in tutti i suoi precedenti film, e lo stesso vale per quest'ultimo.
Concludo evidenziando il tipo di bellezza carnale che emerge da questo film: non sono di certo donne da passerelle quelle che catalizzano l'attenzione...piuttosto appaiono come sudate, sensuali, coi piedi bagnati e fuori dal finestrino dell'auto, provocanti da morire...corpi da donna con anima da maschio.
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trentuno86
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domenica 17 giugno 2007
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tarantino ha oltrepassato la sottile linea oscura?
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Tecnicamente geniale: le sgranature e il montaggio pecoreccio della prima parte fanno atmosfera come poco altro saprebbe fare. E l'inseguimento della seconda parte è un pezzo di bravura. Ma...c'è un ma: a nessuno sembra che la scena dello scontro frontale che chiude la prima parte travalichi il limite della violenza tarantiniana? Tarantino ha sempre abituato i suoi spettatori al deprezzamento della violenza, attuato mediante l'uso di commenti sonori stranianti, evidenti ironie, e in generale ha sempre permesso alla violenza di avere diritto di esistenza nel territorio dell'eccesso ironico (vedi l'orecchio tagliato delle Iene, la siringa di adrenalina di Pulp Fiction...), come peraltro accade ancora nella scena finale di Deathproof.
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Tecnicamente geniale: le sgranature e il montaggio pecoreccio della prima parte fanno atmosfera come poco altro saprebbe fare. E l'inseguimento della seconda parte è un pezzo di bravura. Ma...c'è un ma: a nessuno sembra che la scena dello scontro frontale che chiude la prima parte travalichi il limite della violenza tarantiniana? Tarantino ha sempre abituato i suoi spettatori al deprezzamento della violenza, attuato mediante l'uso di commenti sonori stranianti, evidenti ironie, e in generale ha sempre permesso alla violenza di avere diritto di esistenza nel territorio dell'eccesso ironico (vedi l'orecchio tagliato delle Iene, la siringa di adrenalina di Pulp Fiction...), come peraltro accade ancora nella scena finale di Deathproof. Lo scontro frontale viene enfatizzato da una strategia della tensione assai ben riuscita, coltivata attraverso il dialogo mozzafiato tra Stuntman Mike e Butterfly e la successiva lap-dance: ma non sembra a nessuno che qui di ironia ci sia ben poco e che invece quest'ultima lasci spazio pericolosamente alla morbosità? C'era proprio bisogno di ripetere quattro volte (mi pare) la scena dello scontro da quattro punti di vista diversi e concludere il tutto con un bello scorcio di pura macelleria? Macelleria che in altri contesti avrebbe fatto ridere, ma che qui è forse un po' dissonante...
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sanachan
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sabato 16 giugno 2007
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tarantino nn c tradisce mai
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ke dire...2 ore d puro divertimento!dai dialoghi efficaci alle scene sconvolgenti(scontro frontale e relative conseguenze ad esempio!) puramente tarantiniane..scelta delle musike azzecatissima cm al solito(e ke fa la differenza).é vero,la trama è praticamente inesistente ma il fim ammalia lo stesso...magia ke solo tarantino sa fare.
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silvia
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sabato 16 giugno 2007
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abbasso i maschilisti
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perché ce l'hanno tutti con questi dialoghi? troppo lunghi dite? certo da ragazze così sexy mica ci si aspetta che sappiano mettere insieme due parole! che noia ascoltarle quando quello che conta è come sanno muovere il c...! maschilisti! grande tarantino! dialoghi magnifici!
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antonello villani
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venerdì 15 giugno 2007
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virtuosismo stilistico di un regista pulp
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Tarantino/Rodriguez: prima accoppiati e poi divisi. All’inizio doveva essere un solo film, ma la bocciatura al box office americano ha fatto optare per due lungometraggi. Disfatta che ha spinto il regista più cattivo di Hollywood a presentare il suo episodio -una nuova versione di quasi due ore- rimpolpato dai tagli in fase di montaggio. Operazione riuscita? Beh, pensare di recuperare gli “scarti” è stato sicuramente azzardato, ma Tarantino tiene le fila di questa storia senza capo né coda che vuole essere un omaggio ai b-movie degli anni ’70. D’altra parte già nel titolo “Grindhouse” –sta ad indicare i filmetti usa e getta che venivano proiettati uno dopo l’altro nelle sale- si nasconde un genere che non sarà certo ricordato negli annali cinematografici.
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Tarantino/Rodriguez: prima accoppiati e poi divisi. All’inizio doveva essere un solo film, ma la bocciatura al box office americano ha fatto optare per due lungometraggi. Disfatta che ha spinto il regista più cattivo di Hollywood a presentare il suo episodio -una nuova versione di quasi due ore- rimpolpato dai tagli in fase di montaggio. Operazione riuscita? Beh, pensare di recuperare gli “scarti” è stato sicuramente azzardato, ma Tarantino tiene le fila di questa storia senza capo né coda che vuole essere un omaggio ai b-movie degli anni ’70. D’altra parte già nel titolo “Grindhouse” –sta ad indicare i filmetti usa e getta che venivano proiettati uno dopo l’altro nelle sale- si nasconde un genere che non sarà certo ricordato negli annali cinematografici. Fotografia retrò firmata dallo stesso Tarantino e pellicola “anticata” per l’occasione contribuiscono a portare in vita un periodo a cui da sempre s’ispira il regista di “Kill Bill”: dalle donne pettorute di Russ Meyer -si è preso solo la violenza ed i sederi opulenti-, ai film come “Punto zero” sino alle mitiche Mustang o Dodge che sfrecciavano sulle strade polverose della route 666, qui è tutto un citare; la colonna sonora riprende i successi dell’epoca, mentre i personaggi sembrano usciti da uno di quei fumetti che circolavano negli anni ‘70. Omaggio ad un epoca, dunque, eppure Tarantino sa metterci il suo genio ad ogni ripresa: battute fulminanti, dialoghi non sense, piedi in bella mostra quasi a testimoniare la sua passione per nulla velata per le estremità femminili. Ma stavolta non c’è Uma Thurman sul letto di un ospedale o John Travolta con le sue disquisizioni filosofiche sulla maionese, il gruppo di cattive ragazze fuma spinelli, tracanna whisky e si esprime senza andare per il sottile. Prime fra tutte le bellissime Rosario Dawson e Vanessa Ferlito che devono vedersela con un Kurt Russell a bordo di un’auto da stuntman con il teschio disegnato sul cofano; tra inseguimenti e chiacchiere al bar –un classico per uno che si diverte ad immortalare con la telecamera discorsi strampalati- l’organo riproduttivo maschile è citato un numero infinito di volte sino alla scazzottata con le eroine dominatrici. Virtuosismo stilistico fine a se stesso o spazzatura riportata in auge da un genio visionario? Di certo il regista più pulp del momento non supera se stesso, ma conferma comunque il suo innegabile talento.
Antonello Villani
(Salerno)
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