tito
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sabato 9 giugno 2007
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tarantino non si tocca!!!svegliatevi!!!!
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tarantino e' unico,questo film e'la dimostrazione che ogni volta riesce sempre a distinguersi e a creare pellicole talmente atipiche che ti tengono incollate allo schermo,nonostante che a volte,come in questo film,possa cadere in delle piccole pecche,come il prolungarsi dei dialoghi tra le ragazze per esempio...ma niente puo'offuscare quello che e' ormai il regista per eccellenza,colui che con questi film puo'ancora scuotere l'intelligenza degli spettatori verso concezioni di pellicole che aprono veramente nuovi orizzonti cinematografici...avanti cosi'quentin!!!!!! giovanni da arezzo
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stuntman mike
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sabato 9 giugno 2007
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geniale e sorprendente!
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Lascia veramente soddisfatti quest'ultima fatica di Tarantino, esci dal cinema appagato come poche volte. Ci sono tutti gli ingredienti per una buona torta tarantiniana: donne (e che donne!!!), violenza, sangue, azione, paesaggi, macchine. E ciliegina sulla torta, un Kurt Russell da antologia, così piacevolmente rude. Senza dubbio da vedere e rivedere!
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parmenide
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sabato 9 giugno 2007
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ennesima prova di morte di tarantino
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Premetto il mio amore incolmabile nei confronti di Tarantino, un cattivo ragazzo mezzo matto con la passione per quei film che nessuno conosce e nessuno vede. Death proof, come detto da alcuni, è un film di Tarantino e quindi chi non è un amante del genere può risparmiare i soldi del biglietto perchè forse uscirebbe dal cinema scioccato e disgustato. Dialoghi esasperati che possono apparire noiosi e troppo lunghi creano il contrasto con le scene di azione e dinamismo totale a bordo dell'auto di un Kate Russel decisamente bravo. Belle ragazze, turpiloqui a volontà: benvenuti nel mondo di Quentin. Un film come nessun'altro li fà che cattura e ride di se stesso proprio come il regista. La solita splendida colonna sonora dei film di Tarantino ed il finale che a me personalmente ha richiamato il duello a te de "Il buono, il brutto, il cattivo", film amato da Tarantino.
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Premetto il mio amore incolmabile nei confronti di Tarantino, un cattivo ragazzo mezzo matto con la passione per quei film che nessuno conosce e nessuno vede. Death proof, come detto da alcuni, è un film di Tarantino e quindi chi non è un amante del genere può risparmiare i soldi del biglietto perchè forse uscirebbe dal cinema scioccato e disgustato. Dialoghi esasperati che possono apparire noiosi e troppo lunghi creano il contrasto con le scene di azione e dinamismo totale a bordo dell'auto di un Kate Russel decisamente bravo. Belle ragazze, turpiloqui a volontà: benvenuti nel mondo di Quentin. Un film come nessun'altro li fà che cattura e ride di se stesso proprio come il regista. La solita splendida colonna sonora dei film di Tarantino ed il finale che a me personalmente ha richiamato il duello a te de "Il buono, il brutto, il cattivo", film amato da Tarantino. Va sicuramente detto che questo NON è un film a livello di Pulp fiction, Kill Bill o Le iene, capolavori assoluti; ma è decisamente un bel film di un Tarantino che si dimostra sempre nuovo, frizzante, geniale. A chi mai sarebbe venuto in mente di fare un film su una auto di uno stuntman pazzo??
Se amate Tarantino dunque non perdetevi l'ennesima perla che questo regista ci offre, se invece, non amate Tarantino o non avete mai visto un suo film e siete indecisi tra Death Proof e l'ennesima uscita dei Pirati dei Caraibi, gustatevi Johnny Depp senza ripensamenti!
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bob
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sabato 9 giugno 2007
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stuntman mike" vs"le(quasi)sorelle" della sposa...
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Diciamo subito che chi non ama Tarantino dovrebbe stare alla larga da questo film, come sempre bisognerebbe fare quando proprio non ci piace qualcosa. Inutile continuare a frequentare i ristoranti indiani ed ostinarsi a mangiare il "Chicken Tandoori" , se si preferisce quello classico,ruspante e nostrano con tanto di patate al forno. A meno di non esser masochisti...Per tutti gli altri, specie ovviamente per i fans di Quentin, bisognerebbe mettere un cartello gia' nelle vicinanze della biglietteria del cinema, con scritto il classico "venghino signori venghino"...Eh si, bisognerebbe proprio entrare in sala di corsa a vederlo questo film, senza troppo badare agli esiti scadenti avuti al botteghino americano (presentato cosi' come era stato concepito accoppiato al segmento "Planet Terror" firmato dall'amico Rodriguez) o ai tiepidi applausi ricevuti dalla critica in quel di Cannes il mese scorso.
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Diciamo subito che chi non ama Tarantino dovrebbe stare alla larga da questo film, come sempre bisognerebbe fare quando proprio non ci piace qualcosa. Inutile continuare a frequentare i ristoranti indiani ed ostinarsi a mangiare il "Chicken Tandoori" , se si preferisce quello classico,ruspante e nostrano con tanto di patate al forno. A meno di non esser masochisti...Per tutti gli altri, specie ovviamente per i fans di Quentin, bisognerebbe mettere un cartello gia' nelle vicinanze della biglietteria del cinema, con scritto il classico "venghino signori venghino"...Eh si, bisognerebbe proprio entrare in sala di corsa a vederlo questo film, senza troppo badare agli esiti scadenti avuti al botteghino americano (presentato cosi' come era stato concepito accoppiato al segmento "Planet Terror" firmato dall'amico Rodriguez) o ai tiepidi applausi ricevuti dalla critica in quel di Cannes il mese scorso. Innanzitutto perche' il nostro amato (o odiato...ognuno ha il suo "rispettabile" punto di vista...sempre che questo non venga espresso con inutile e sempre poco costruttivo sarcasmo, piuttosto che con intelligente ironia...) continua ad essere incapace di fare un cinema che lascia indifferenti. Perche' "Grindhouse-A prova di morte" conferma l'estro se non proprio la genialita' di Tarantino nel fare (e riciclare) cinema a modo tutto Suo... "Grindhouse-A prova di morte" e' un omaggio compiaciuto ed irriverente ad un periodo e ad un certo tipo di cinema di serie Z, mix spesso inguardabili di action movie ed horror e perche' no, anche sesso, qui rielaborato e rivitalizzato attraverso dosi imponenti di sana acida ironia e (al solito, ancor piu' del solito) da un uso divertito di meta-cinema. Il risultato finale e' un film sorprendente, un giocattolo che sprigiona vitalita' e passione ad ogni suo fotogramma. E che ha un ritmo formidabile. Perche Quentin spinge forte sull'acceleratore nelle scene d'azione, girate con straodinaria maestria, (esplicito l'omaggio a "Punto Zero" film manifesto di quell'epoca) per poi rallentare morbidamente (prendendosi anche piu' del tempo necessario) sino quasi a bloccarsi in quelle gustose di puro dialogo, assai piu' numerose delle prime e tipicamente "tarantiniane", nelle quali i protagonisti, meglio le (splendide) disinibite protagoniste si divertono a chiacchierare sboccatamente attorno ad un tavolo, a lanciare battute fulminanti ( Stuntman Mike / Zatoichi), a mostrare i loro corpi e a parlare ovviamente di sesso con finta spavalderia. In questo contesto la trama, un folle e sadico serial killer si "diverte" a perseguitare ed uccidere con la sua macchina "a prova di morte" (piu' inquietante e devastante di quella di " Christine la macchina infernale") le prime giovani ragazze che incontra "on the road", puo' sembrare in prima luce poca cosa. Ma in fondo e' solo un pretesto per mostrare il cinema forse "vuoto" ma fortemente autoriale di Tarantino, il suo universo folle e colorato, violento e mai come questa volta cosi' tremendamente divertente. Curatissima ed appassionata, non e' una novita' ma anzi un altro segno distintivo, la scelta dei brani musicali , amorevolmente "rubati" (ma dove li ha beccati?) da una lunga serie di colonne sonore di film d'epoca, tra cui anche molti italiani. I quali vanno a fare da perfetto contraltare all'altrettanto esemplare montaggio delle immagini. Si pensi al lavoro anche sui colori, sui finti segni della pellicola, sul suo andamento volutamente a strappi. Per non parlare del passaggio dal bianco e nero al colore all'inizio della secoda parte, quando scopriamo il vero colore, giallo fiammante, del bolide delle nuove future "prede" di Stuntman Mike. Ma il film e' pieno di trovate graffianti, impossibile farne un elenco. Azzeccatissimo poi tutto il cast, tutte le ragazze protagoniste( amiche se non sorelle della Uma di "Kill Bill" ) sprigionano grande naturalezza (l'aria respirata sul set dev'esser stata di quelle che si ricordano a lungo...argh.. come mi sarebbe piaciuto parteciparvi...specie se vicino...molto vicino...a Rosario Dawson, wow !) ed assolutamente incredibile e' la performance di Kurt Russel, veramente piu' in forma che mai. "Stuntman Mike" e' direi un personaggio gia' di culto, che rivaleggia da oggi con lo "Jena Plinski" di "1997: Fuga da New York". Rimane l'incazzatura personale di veder distribuito il film non cosi' come era stato originariamente concepito (doppio film in un unico spettacolo) privo cioe' della sua altra meta' firmata da Rodriguez. Operazione senza senso (no, ce l'ha...la caccia allo "sporco denaro"...) perche' cosi' si perde in parte lo spirito Trash/Pop promotore dell'operazione. Magari funziona di piu' cosi', chissa'. Ma i "falsi trailer" (c'era anche la mano di Rob Zombie!) che intervallavano i due episodi...che fine hanno fatto? Li voglio vedere! Chi distribuira' in futuro il dvd (o hd dvd per i piu' fortunati...) dovra' fare le cose per bene e cioe' fare una cosa sola: farci vedere entrambe le versioni.PUNTO.
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riccardo
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venerdì 8 giugno 2007
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esercizio di stile
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Dopo circa tre anni dallo spettacolare "Kill Bill", Tarantino torna con questo omaggio ai B-movie anni '70,"Death Proof-A prova di morte", uscito in America in versione ridotta insieme alla pellicola dell'amico Rober Rodriguez, "Planet terror", non ottenendo però il successo sperato; i due film sono stati così separati e, in attesa della pellicola rodrigueziana, possiamo cominciare ad assaporare questo nostalgico lavoro tarantiniano. Siamo lontani dall'accuratezza e la maestria di "Kill Bill" o di "Pulp fiction", e il film si rivela un puro esercizio di stile, un divertimento quasi, con una trama semplice e poco elaborata: Stuntman Mike, un ex stuntman appunto, si diverte ad uccidere giovani e belle vittime, a bordo della sua macchina "a prova di morte".
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Dopo circa tre anni dallo spettacolare "Kill Bill", Tarantino torna con questo omaggio ai B-movie anni '70,"Death Proof-A prova di morte", uscito in America in versione ridotta insieme alla pellicola dell'amico Rober Rodriguez, "Planet terror", non ottenendo però il successo sperato; i due film sono stati così separati e, in attesa della pellicola rodrigueziana, possiamo cominciare ad assaporare questo nostalgico lavoro tarantiniano. Siamo lontani dall'accuratezza e la maestria di "Kill Bill" o di "Pulp fiction", e il film si rivela un puro esercizio di stile, un divertimento quasi, con una trama semplice e poco elaborata: Stuntman Mike, un ex stuntman appunto, si diverte ad uccidere giovani e belle vittime, a bordo della sua macchina "a prova di morte".Questa volta non è la scorrevolezza a caratterizzare il film a causa degl'onnipresenti dialoghi,tipici delle pellicole tarantiniane, ma qui esageratamente insistenti.Il ritmo è perciò a tratti smorzato e incalzante non appena il caro Quentin si avvia alle scene d'azione, visivamente geniali, mozzafiato e girate in maniera impeccabile. Il tutto condito da schizzi di sangue e buona musica degli anni '70 (come di dovere).
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emanuele
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venerdì 8 giugno 2007
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il genio di quentin
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Macchina da presa che si muove con i corpi, una pellicola che sgrana e striscia sullo schermo, sprazzi di violenza calati in un contesto che sfiora l'ironico, slanci cinematografici alternati a lunghi ed estenuanti dialoghi, riprese in prospettiva in grande stile tarantiniano, questo e molto altro è Grindhouse. La firma del regista è inconfondibile, alcune scene sono a dir poco geniali, il sangue rosso acceso che schizza è una costante per non prendersi troppo sul serio e la scelta di Russell nel ruolo di Stuntman Mike finalmente rende giustizia ad un attore a volte sottovalutato, un volto ruvido, segnato, ironico, tenero e spietato che lascia un segno decisivo su questo film. Tarantino centra la sua attenzione sui personaggi femminili (in particolar modo sui loro piedi), nella prima parte rendendole vittime del fanatismo e di uno Stuntman Mike lucido e dannato, nella seconda invece facendone delle eroine burbere e gasate a discapito del "povero" Mike.
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Macchina da presa che si muove con i corpi, una pellicola che sgrana e striscia sullo schermo, sprazzi di violenza calati in un contesto che sfiora l'ironico, slanci cinematografici alternati a lunghi ed estenuanti dialoghi, riprese in prospettiva in grande stile tarantiniano, questo e molto altro è Grindhouse. La firma del regista è inconfondibile, alcune scene sono a dir poco geniali, il sangue rosso acceso che schizza è una costante per non prendersi troppo sul serio e la scelta di Russell nel ruolo di Stuntman Mike finalmente rende giustizia ad un attore a volte sottovalutato, un volto ruvido, segnato, ironico, tenero e spietato che lascia un segno decisivo su questo film. Tarantino centra la sua attenzione sui personaggi femminili (in particolar modo sui loro piedi), nella prima parte rendendole vittime del fanatismo e di uno Stuntman Mike lucido e dannato, nella seconda invece facendone delle eroine burbere e gasate a discapito del "povero" Mike. Insomma un film che capovolge in un attimo i ruoli, che gioca con gli attori rivolgendoli allo spettatore (Russell fà l'occhiolino alla macchina da presa), che si concede uno stile anni '70 coraggioso e provocatorio (il polso del grande regista). La colonna sonora da cartoons è azzeccatissima e testimoniano una grande cura da parte del regista, nella scelta dei brani. Un film imperdibile.
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[+] grindhouse e' un pezzetto del puzzle che mankava!
(di kiki)
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giulia ciak
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venerdì 8 giugno 2007
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tarantino: genio o sòla?
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Un oggetto imprevisto, che va contro la sua premessa, compatto fino all'astrazione. Tra i film di Tarantino è probabilmente quello meno autoreferenziale, ammiccante, ironico. E quello che in modo piu evidente distilla le ossessioni del suo regista. Donne, sesso, violenza, velocità e dialoghi come un elaboratissimo jazz, ingredienti che sono cinema nel suo senso piu puro, teorico. Con i registi cinefili come tarantino rimane sempre il dubbio che si tratti piu' di virtusismo che di anima. In effetti molti considerano Kill Bill (1 e 2) come una sorta di punto d'arrivo, il luogo aldila del quale non si puo piu spingere piu oltre la pratica postmoderna dell'omaggio. In quel senso Death Proof, concepito paradossalmente proprio come tributo a un preciso cinema, è una svolta rinfrescante, vitale, un film che redime Tarantino perche cosi dichiaratamente, innocentemente, fondato sulle sue ossessioni: la fisicità del cinema (cosa puo esprimerla meglio di un inseguimento in macchina realizzato tra l'altro senza ricorrere all'uso del digitale?), la fascinazione per il femminile, il lavoro sui corpi e quello sugli attori.
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Un oggetto imprevisto, che va contro la sua premessa, compatto fino all'astrazione. Tra i film di Tarantino è probabilmente quello meno autoreferenziale, ammiccante, ironico. E quello che in modo piu evidente distilla le ossessioni del suo regista. Donne, sesso, violenza, velocità e dialoghi come un elaboratissimo jazz, ingredienti che sono cinema nel suo senso piu puro, teorico. Con i registi cinefili come tarantino rimane sempre il dubbio che si tratti piu' di virtusismo che di anima. In effetti molti considerano Kill Bill (1 e 2) come una sorta di punto d'arrivo, il luogo aldila del quale non si puo piu spingere piu oltre la pratica postmoderna dell'omaggio. In quel senso Death Proof, concepito paradossalmente proprio come tributo a un preciso cinema, è una svolta rinfrescante, vitale, un film che redime Tarantino perche cosi dichiaratamente, innocentemente, fondato sulle sue ossessioni: la fisicità del cinema (cosa puo esprimerla meglio di un inseguimento in macchina realizzato tra l'altro senza ricorrere all'uso del digitale?), la fascinazione per il femminile, il lavoro sui corpi e quello sugli attori. Non è un caso che questo suo nuovo prodotto, dal barocco notturno dell'exploiatation si sposti improvvsamente, nella sua seconda metà, alla luce del sole, trovando il suo nuovo corso in un intreccio che piu semplice di cosinon si puo: tre ragazza inseguite da un bruto. La trama elementare di un serial muto alla Perils of Pauline. Certo, trattandosi di Tarantino, si tratta di tre ragazza e di un bruto molto sui generis
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paolo70
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venerdì 8 giugno 2007
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l'ultimo dei b-movies?
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Dopo aver visto "Death Proof" viene da chiedersi se Tarantino sia l'unico regista americano ancora interessato ai b-movies.
E' probabile di sì. Lo script è composto semplicemente da
belle ragazze e uno stuntman folle. In mezzo ci sono i famosi dialoghi alla Tarantino, amati e odiati allo stesso modo, e un lungo inseguimento finale dove lo psicopatico Stuntman Mike(il sempre grande Kurt Russell) diventa da predatore una preda nelle mani di tre scatenate fanciulle. Il film ha una sua vitalità da non sottovalutare. Merito anche di un notevole cast al femminile tra cui spiccano la figlia di Poiter, Rosario Dawson e Vanessa Ferlito, un volto alla Tina Aumont e una bella presenza fisica. Notevole come sempre la colonna sonora che riprende anche temi di Morricone e Donaggio.
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Dopo aver visto "Death Proof" viene da chiedersi se Tarantino sia l'unico regista americano ancora interessato ai b-movies.
E' probabile di sì. Lo script è composto semplicemente da
belle ragazze e uno stuntman folle. In mezzo ci sono i famosi dialoghi alla Tarantino, amati e odiati allo stesso modo, e un lungo inseguimento finale dove lo psicopatico Stuntman Mike(il sempre grande Kurt Russell) diventa da predatore una preda nelle mani di tre scatenate fanciulle. Il film ha una sua vitalità da non sottovalutare. Merito anche di un notevole cast al femminile tra cui spiccano la figlia di Poiter, Rosario Dawson e Vanessa Ferlito, un volto alla Tina Aumont e una bella presenza fisica. Notevole come sempre la colonna sonora che riprende anche temi di Morricone e Donaggio.
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roby
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venerdì 8 giugno 2007
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un capolavoro...
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Tarantino propone il suo nuovo film, un film davvero bello, realizzato con il suo tocco personale che lo rende unico, dove ogni minuto del film è un omaggio ad un altro film, soprattutto film degli anni 70; a partire dalle musiche riprese da certi film poliziotteschi che immergono subito in quel tipo di atmosfera, ai titoli di testa con le scritte colorate e a caratteri cubitali come all'epoca, al montaggio talvolta spezzato per simulare una finta vecchiezza della pellicola, alle rigature presenti in tutte le immagini del film, ai colori sbiaditi e le classiche zoommate sui primi piani dei personaggi, tutto riesce straordinariamente a rievocare un'epoca del grande cinema anni 70, il cinema proiettato nei grindhouse americani.
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Tarantino propone il suo nuovo film, un film davvero bello, realizzato con il suo tocco personale che lo rende unico, dove ogni minuto del film è un omaggio ad un altro film, soprattutto film degli anni 70; a partire dalle musiche riprese da certi film poliziotteschi che immergono subito in quel tipo di atmosfera, ai titoli di testa con le scritte colorate e a caratteri cubitali come all'epoca, al montaggio talvolta spezzato per simulare una finta vecchiezza della pellicola, alle rigature presenti in tutte le immagini del film, ai colori sbiaditi e le classiche zoommate sui primi piani dei personaggi, tutto riesce straordinariamente a rievocare un'epoca del grande cinema anni 70, il cinema proiettato nei grindhouse americani. In più grandi attori che sanno fare bene la loro parte, tutti personaggi aggressivi e trasgressivi, battute forti e provocatorie, sboccate ma mai banali, talvolta piuttosto brillanti, fanno di questo film un prodotto eccezionale e molto godibile. Forse sarà difficile che venga apprezzato da chi non è appassionato del cinema anni 70. Solo Tarantino poteva fare un film simile; questo non è solo un film di Tarantino, è il cinema vero, puro, violento e affascinante. Solo un regista come lui può permettersi, giustamente, di criticare in maniera offensiva il nostro cinema dove si vedono solo adolescenti fumati in vacanza e famiglie distrutte. Grande Tarantino, che ci ricorda che un tempo eravamo grandi artisti!!
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[+] stringendo
(di elvis presley)
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lalli
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venerdì 8 giugno 2007
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pazzo tarantino!!
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tarantino è un pazzoide e lo conferma in qsto film, c regala momenti, scene geniali,come sempre. Ma avrei preferito MOLTA più azione e meno dialoghi INFINITI e alla fine un pò noiosi. meno balli sexi e più movimento, peccato poteva essre migliore, divertimento puro nn più di 10 minuti. k bisogno c era di tutto quel parlare e ballare??? 1 stella in meno x i puri momenti di noia.titoli iniziali e finali eccezionali. ma mi aspettavo d più!!
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