dr. sardonicus
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lunedì 4 giugno 2007
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b - movie
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evoca i film di Russ Meyer , vedi Faster Pussycat
con queste donne che di femminile oramai hanno poco
con un finale decisamente monco .
Tarantino sarà un grande ,a me pare una grande illusione nonchè un grande copione , tra le tante citazioni addirittura Punto zero , forse è il caso di andare a rivedersi davvero i grandi classici .
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bri
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lunedì 4 giugno 2007
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tarantino allo stato puro
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che dire?? è tarantino..nel bene e nel male.anche se secondo me non all'altezza dei suoi più famosi capolavori. film molto lento,però chi apprezza il regista..amerà di certo gli splendidi dialoghi,le inquadrature...insomma lo "stile" tarantino è una garanzia. il personaggio di kurt russell poi è fantastico!! cattivo si,ma anche ironico e autoironico...GENIALE!!! ho trovato imperdibili le citazioni di kill bill!! x il resto...ad uno spettatore occasionale,il film può risultare noioso..e il finale,troppo "spiazzante!"
GIUDIZIO FINALE: solo un genio può avere il coraggio di fare un film così....
[+] geniale è una parola grossa
(di dr sardonicus)
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uno che s'è visto i film!
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lunedì 4 giugno 2007
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bello!!!originale!!!divertente!!!tarantino!!!
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Gran bel film, divertente sembrava di essere tornati indietro
nel tempo, precisamente agli anni 70, al cinema di Castellari,
Lenzi o Russ Meyer!!! Sono uscito contento come un bambino ma in
effetti per apprezzare il cinema e farlo bisogna rimanre sempre
un pò bambini. Certo niente a che vedere con Pulp Fiction o Le iene, ma ragazzi entusiasmante, per la musica, per le PUPE, per
l'aria scanzonata e infame di quel grande STUNTMAN MIKE il mitico Kurt Russell finalmente tornato bastardo dentro. La sigla d'inizio con i piedi in primo piano adagiati sul cruscotto dell'auto che si muovono a tempo di musica possono già catapultarti nel mondo di Quentin. I dialoghi sono fortissimi e sicuramente reali, le ragazze parlano sul serio in questo modo fra di loro(io sono stato al magistrale e posso garantire) e l'inseguimento finale sotto le note di ROMA A MANO ARMATA è incredibile realizzato senza effetti digitali o computer grafica, e si vede!!! Insomma Tarantino è Tarantino, può non piacere ma i suoi film sono sempre un'esperienza indimenticabile a cui un cinefilo non può mancare e non scrivete le solite puttanate del tipo: Non comunica niente, non lancia messaggi, vediti Pasolini o Kurosawa, è una perdita di tempo.
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Gran bel film, divertente sembrava di essere tornati indietro
nel tempo, precisamente agli anni 70, al cinema di Castellari,
Lenzi o Russ Meyer!!! Sono uscito contento come un bambino ma in
effetti per apprezzare il cinema e farlo bisogna rimanre sempre
un pò bambini. Certo niente a che vedere con Pulp Fiction o Le iene, ma ragazzi entusiasmante, per la musica, per le PUPE, per
l'aria scanzonata e infame di quel grande STUNTMAN MIKE il mitico Kurt Russell finalmente tornato bastardo dentro. La sigla d'inizio con i piedi in primo piano adagiati sul cruscotto dell'auto che si muovono a tempo di musica possono già catapultarti nel mondo di Quentin. I dialoghi sono fortissimi e sicuramente reali, le ragazze parlano sul serio in questo modo fra di loro(io sono stato al magistrale e posso garantire) e l'inseguimento finale sotto le note di ROMA A MANO ARMATA è incredibile realizzato senza effetti digitali o computer grafica, e si vede!!! Insomma Tarantino è Tarantino, può non piacere ma i suoi film sono sempre un'esperienza indimenticabile a cui un cinefilo non può mancare e non scrivete le solite puttanate del tipo: Non comunica niente, non lancia messaggi, vediti Pasolini o Kurosawa, è una perdita di tempo. Il cinema è vario per fortuna e grazie a Tarantino che ci intrattiene non solo con la violenza, che poi così violento non è la sua è violenza fumettistica e portata alle estreme conseguenze(a me non da fastidio, ma a me non da fastiso proprio la violenza nei FILM!!!) ma ci intrattiene facendoci prima ridere, poi gasandoci con buona musica d'epoca e poi ci fa eccitare con le esplosive scene esagitate. W Tarantino e continuo a dargli ragione sul suo pensiero nei confronti del cinema italiano di oggi; tutti dicono che non è così ma tutti si sono affannati a rispondergli sentendosi toccati, se non fosse vero poteva rispondere un delegato liquidando la questione invece...
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wendy
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lunedì 4 giugno 2007
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una lettura alternativa, vetero-femminista e ricon
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Grindhouse è un film che lascia spiazzati.tarantino, come al solito, esegue un riuscitissimo assemblaggio di generi e personaggi differenti, mettendo insieme un cast eccellente, dialoghi mai scontati, e riprese magistrali, il tutto condito da un po' di splatter e una apprezzata vena di femminismo. la fine patetica dello stuntman, ad opera delle ttre ragazze, lancia a noi donne un messaggio su cui riflettere. da vittime possiamo diventare, se non giustiziere, perlomeno in grado di farci rispettare! grazie quentin per l'ennesimo capolavoro e per lo smisurato, rispettoso amore che hai per la donna.
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blackchancellor
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lunedì 4 giugno 2007
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Mi chiedo e mi domando, ai grandi artisti tutto è concesso??? Tarantino è considerato un grande.....quindi quello che lui sforna è sicuramente grande...........RISPOSTA ERRATA........risparmiatevi il costo del biglietto......mi dispiace, caro TARANTINO HAI TOPPATO......
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(di vic vega)
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francesco manca
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lunedì 4 giugno 2007
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"tarantino a prova di b-movie"
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Questo attesissimo episodio del double feature Rodriguez/Tarantino “Grindhouse” si preannunciava come una sorta di action-movie mischiato con un po’di pulp (che non fa mai male) con l’aggiunta della solita ironia e del sacrosanto citazionismo.
Tanto diverso poi non è stato: l’azione c’è, l’ingrediente pulp non manca, l’ironia si assapora e di citazionismo ce n’è quanto ne volete.
La pellicola parte con la storica schermata anni ’70 che Quentin ci aveva mostrato anche nel primo volume di “Kill Bill” che viene quasi ripetutamente menzionato con musichette, nomi, canzoni ecc.
Seconda frazione: la camera inquadra (guarda caso) i graziosi piedi (ossessione di Tarantino) della sfiziosa Sidney Poitier appoggiati sul porta oggetti di un’automobile in corsa.
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Questo attesissimo episodio del double feature Rodriguez/Tarantino “Grindhouse” si preannunciava come una sorta di action-movie mischiato con un po’di pulp (che non fa mai male) con l’aggiunta della solita ironia e del sacrosanto citazionismo.
Tanto diverso poi non è stato: l’azione c’è, l’ingrediente pulp non manca, l’ironia si assapora e di citazionismo ce n’è quanto ne volete.
La pellicola parte con la storica schermata anni ’70 che Quentin ci aveva mostrato anche nel primo volume di “Kill Bill” che viene quasi ripetutamente menzionato con musichette, nomi, canzoni ecc.
Seconda frazione: la camera inquadra (guarda caso) i graziosi piedi (ossessione di Tarantino) della sfiziosa Sidney Poitier appoggiati sul porta oggetti di un’automobile in corsa.
Sempre nelle prime battute, possiamo trovare ancora qualche piccante bocconcino tutto da assaggiare, tra cui l’inquadratura della vita della provocante e sexy Vanessa Ferlito che si tocca la vagina…(è un gesto puramente casuale perché alla Vane scappava la pipì).
Si procede via via e si assiste al primo dialogo puro stile tarantiniano tra le tre amiche in macchina, che ovviamente discutono di argomenti quotidiani, per citarne uno: la vita sessuale di quella e di quell’altra ecc.
Il film si può definire perfetto fino a questo punto, ma arrivati già ai primi 20 minuti, un po’ di noia comincia a farsi strada, e se non fosse per le allegre canzoni che tengono su il morale, ci si potrebbe anche addormentare.
Tutto quanto è concentrato sui movimenti delle tre ragazze che bevono e fumano sbaciucchiandosi qualche play boy che gli passa di fianco, tra cui lo stesso Quentin Tarantino che compare in un breve cameo e il regista di “Cabin Fever” e “Hostel 1 e 2” Eli Roth, grande amico di Quentin; appena viene accennata la presenza nel bar di quello che doveva essere il vero protagonista della storia, ovvero il tenebroso e oscuro Kurt Russel con la sua lussuosa e fiammante macchina “a prova di morte”.
Molto interessante la sequenza (che salva un po’ dalla noia) della scintillante lap dance della Ferlito, di cui se ne è parlato tanto anche in televisione, a causa della censura a cui questa scena era stata sottoposta in America…(non è poi così sconcia).
La prima parte del film, se così si può chiamare, si conclude tra lo scontro frontale tra le due macchine di Stuntman Mike e le tre ragazze; in questa prima parte si può notare la comparsa dello sceriffo Earl McGraw alias Michael Parks in compagnia del suo figlio “n° 1”.
Seconda parte (che inizia in bianco e nero) riassunta in breve: protagoniste (a parte Kurt Russel) quattro ragazze (Rosario Dawson, Mary Elizabeth Wainsted, Zoe Bell, Tracie Thoms) in viaggio nel bel mezzo del Tenessee; anc’esse incappano nel famelico Stuntman Mike, che le costringerà ad una sfrenata corsa in macchina in cui Quentin ci regalerà sequenze puramente adrenaliniche.
Riassumendo, “Death Proof” è una pellicola che non si può catalogare nella lista di un genere specifico: Azione, Thriller, Avventura, Horror (beh, Horror sicuramente no !); fate conto che ci sono più sgommate e più incidenti di “Fast & Furious”…
A tratti annoia, a tratti scatena, o ancora lascia impassibili, talvolta perplessi; dove voleva andare a parare Tarantino, questo non l’hanno capito in molti: voleva far paura, voleva spaventare, voleva ricreare una situazione simile a quella de “Le Iene” (con tutti quei dialoghi)…
Solo lui può dircelo; nel complesso, un film più che sufficiente.
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argo
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lunedì 4 giugno 2007
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restate a casa se non siete all'altezza...
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l'unico grande regista americano (escludendo quelli privi di distribuzione nel nostro paese..)capace di dire ancora qualcosa di nuovo... e di comunicarlo al grande pubblico naturalmente.. di fare 1 film ogni 4 anni e non sbagliare mai un colpo..
Tarantino si rivolge a tutti, ma sa benissimo che lo capiranno in pochi..
Tarantino ti trasporta in un'altra dimensione e ti rapisce.. come solo chi fa cinema con "C" maiuscola sa fare..
Ci sono spettatori e spettatori, palati fini e intenditori.. spettatori da strapazzo e presunti critici.. a questi ultimi un consiglio.. restate a casa e lasciateci godere questi capolavori in santa pace.. oppure andate a vedere qualcosa di diverso per favore.
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l'unico grande regista americano (escludendo quelli privi di distribuzione nel nostro paese..)capace di dire ancora qualcosa di nuovo... e di comunicarlo al grande pubblico naturalmente.. di fare 1 film ogni 4 anni e non sbagliare mai un colpo..
Tarantino si rivolge a tutti, ma sa benissimo che lo capiranno in pochi..
Tarantino ti trasporta in un'altra dimensione e ti rapisce.. come solo chi fa cinema con "C" maiuscola sa fare..
Ci sono spettatori e spettatori, palati fini e intenditori.. spettatori da strapazzo e presunti critici.. a questi ultimi un consiglio.. restate a casa e lasciateci godere questi capolavori in santa pace.. oppure andate a vedere qualcosa di diverso per favore.. (i multisala esistono anche per questo..)
grazie
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[+] grandeeeeeeeeeeeeee!!!!!
(di lola)
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giux
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lunedì 4 giugno 2007
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grindhouse o non grindhouse
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Ed ecco che torna il regista vincitore della palma d'oro Cannes 1994.
Il film è la versione rimontata ed ampliata di uno dei due episodi che componevano il film Grindhouse, insieme all'episodio Planet Terror di Robert Rodriguez, che aveva già fatto compagnia sulla poltroncina a Quentin in Four rooms e in Sin City. Il titolo richiamava ed omaggiava quelle sale cinematografiche, famose negli anni 70 negli USA (alcune sopravvivono ancora oggi), le grindhouses appunto, dove pagando il prezzo di un solo biglietto, ci si godeva due film rigorosamente volgari e cruenti, ad alto contenuto di sangue, sesso e violenza. Ma se quindi il titolo Grindhouse era azzeccato per la versione americana del film (composto di due episodi), ecco che perde la ragione di esistere, per le versioni europee dei due film, usciti separatamente, a causa del flop che il pubblico americano ha riservato alla pellicola unica.
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Ed ecco che torna il regista vincitore della palma d'oro Cannes 1994.
Il film è la versione rimontata ed ampliata di uno dei due episodi che componevano il film Grindhouse, insieme all'episodio Planet Terror di Robert Rodriguez, che aveva già fatto compagnia sulla poltroncina a Quentin in Four rooms e in Sin City. Il titolo richiamava ed omaggiava quelle sale cinematografiche, famose negli anni 70 negli USA (alcune sopravvivono ancora oggi), le grindhouses appunto, dove pagando il prezzo di un solo biglietto, ci si godeva due film rigorosamente volgari e cruenti, ad alto contenuto di sangue, sesso e violenza. Ma se quindi il titolo Grindhouse era azzeccato per la versione americana del film (composto di due episodi), ecco che perde la ragione di esistere, per le versioni europee dei due film, usciti separatamente, a causa del flop che il pubblico americano ha riservato alla pellicola unica. O almeno questa è la versione ufficiale. Strade divise, quindi, niente grindhouse (almeno nella prossemica) ma tanta grindhouse (nei contenuti) per il brand new quentin.
Ma brand new nemmeno poi tanto, in effetti.
Lo stile è il solito: estenuanti dialoghi nonsense (stavolta forse eccessivi, ma probabilmente a causa dell'ampliamento rispetto alla versione di 75 minuti che componeva l'opera unica insieme a Planet Terror) conditi di argomenti futili e volgari (non si contano le parolacce nella sceneggiatura) che servono solo a preparare il clima per le (poche) scene d'azione della pellicola che dura circa due ore piene. due ore piene, divise a loro volta in due episodi dello stesso telefilm. Stuntman Mike, uno stuntman psicopatico e dannatamente cool, col volto sfregiato, va in giro con "la macchina della mamma" (un bolide a prova di morte, quelle macchine che venivano usate nei telefilm per simulare gli scontri che oggi invece vengono affidati ai computer) per rimorchiare e poi uccidere candidamente fanciulle ben selezionate in base al loro aspetto. la trama è tutta qui. a godere sono gli occhi, che si vedono sfrecciare davanti inquadrature audaci, automobili con sospensioni da fantascienza, schizzi di sangue, inseguimenti al cardiopalma, movimenti di macchina tipici degli anni sessanta, omaggi continui ai b-movies, tagli di pellicola fatti col trinciapollo, montaggi audio da laboratorio di terzo livello.
Insomma c'è tanto da vedere e poco da ascoltare, a parte le musiche come al solito scelte alla perfezione. Ciò che resta è qualche risata sotto i baffi, una soddisfazione visiva non di poco conto, ma ben lontana dai livelli di pulp fiction, le iene o kill bill, almeno per quanto riguarda le percentuali rispetto alla composizione della pellicola, e una lieve amarezza per un film che forse, o certamente, alla faccia delle scelte di marketing, avrebbe reso molto di piu, se accoppiato insieme al capitolo di rodriguez, in un unico film di nome grindhouse. sarebbero state due ore e mezza e più in cui lo spettatore sarebbe stato letteralmente bombardato, è vero, ma innanzitutto il film avrebbe avuto un senso a chiamarsi così. senza contare il fattore non secondario che il cineamatore avrebbe gradito l'esperimento, l'omaggio, il paragone di due stili registici diversi e simili allo stesso tempo, ma soprattutto la onestà di presentare un film esattamente per come era stato concepito.
confidiamo nel dvd.
Perchè si sa, hollywood al botteghino non sente ragioni.
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(di dr . sardonicus)
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alonzo
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lunedì 4 giugno 2007
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stiamo sempre parlando di tarantino!!!
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Da accanito fan del profeta del pulp, Quentin Tarantino, entrato in sala ero ancora assorto nel dubbio che il suo ultimo capolavoro potesse essere un tipico tentativo per far rimbombare il suo nome su tutti i giornali, come provocazione verso tutti coloro che lo hanno definito piu banale che geniale. Speravo che terminato il film potessi uscire nuovamente orgoglioso di non essermelo piratamente scaricato a casa e goduto sul divano. Volevo dargli fiducia. Già dalle prime scene si intuisce chi c'è dietro la macchina da presa, inquadrature e colonne sonore tipiche del profeta. Il film procede lentamente, molti dialoghi, la trama non è ancora molto chiara. Tre ragazze si riuniscono in un bar per bere e fare due chiacchiere da vecchie amiche.
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Da accanito fan del profeta del pulp, Quentin Tarantino, entrato in sala ero ancora assorto nel dubbio che il suo ultimo capolavoro potesse essere un tipico tentativo per far rimbombare il suo nome su tutti i giornali, come provocazione verso tutti coloro che lo hanno definito piu banale che geniale. Speravo che terminato il film potessi uscire nuovamente orgoglioso di non essermelo piratamente scaricato a casa e goduto sul divano. Volevo dargli fiducia. Già dalle prime scene si intuisce chi c'è dietro la macchina da presa, inquadrature e colonne sonore tipiche del profeta. Il film procede lentamente, molti dialoghi, la trama non è ancora molto chiara. Tre ragazze si riuniscono in un bar per bere e fare due chiacchiere da vecchie amiche. Ci si aspetta che non sia tuttocosi tipicamente normale come sembra. Ovvio. Entra in scena StuntMike, Kurt Russel, un vecchio amico del barman, interpretato da Quentin. Non promette niente di buono con la sua Mustang nera e la cicatrice in faccia, ma ancora mi rimane il dubbio se lui possa essere veramente piu pericoloso delle tre giovani da cui è stato attratto: ubriache e disinvolte non sembrano essere le brave ragazze della porta accanto. Poco dopo mi sono dovuto ricredere. Una dolce biondina decide di farsi accompagnare a casa dal nostro amico che, con un sorrisino rivolto verso la cinepresa fa intuire a tutto il pubblico in sala che non è stata la scelta migliore accettare quel passaggio. Ora si che inizia il film. La ragazza viene massacrata a forza di impatti contro la barriera di protezione nella quale era stata rinchiusa, fino al colpo finale, una brusca frenata che le fa spaccare il naso contro il cruscotto.La preda non era lei, sembrava un assaggio per far capire ai diffidenti come me di ciò che era capace. Rincorre le tre ragazze, le supera e una volta distaccate decide di fare un testa coda, spegnere i fari e andare contromano. Cavolo. Ciò che succede poi non lo augurerei al mio peggior nemico. Vi anticipo solamente di fare attenzione alla gamba, non posso dirvi altro, è una scena da gustarsi inconsapevoli di ciò che sta per accadere. Cambia scenario, e sembra che stia per iniziare un altro film. Cambia anche il montaggio, fino ad ora è sembrato di assistere ad un vecchio film anni sessanta, con i classici errori di cambio scena, niente di che come innovazione, anzi dopo un pò infastidisce. Sempre delle ragazze, ora sono in quattro, un auto d'epoca e nuovamente StuntMike. Sempre giovani spigliate, ma non hanno niente in comune con le altre tre. Curiosa la scelta di menzionare Kill Bill con la suoneria del cellulare e l'adesivo Pussycat sul portabagagli dell'auto. Due di loro sono stuntgirl e coinvolgono le altre ad andare a provare una Mustang 440 cv per poter fare un vecchio gioco, diciamo non adatto a tutti coloro che non sono del mestiere: sdragliarsi sul cofano della macchina e reggersi a delle cinture incastrate agli sportelli, mentre la macchina sfreccia a tutta velocità. Pericoloso, ma non del tutto impossibile se non contiamo il fatto che " casualmente" passava da quelle parti il vecchio Mike. Come al luna park inizia una gara alle macchine da scontro, fino a quando i ruoli non si capovolgono e StuntMike, ferito ad un braccio, diventa la preda delle tre ragazze che sembrano aver ricevuto il dono di essere le vendicatrici di tutti i mali che Mike aveva fatto, punendolo a forza di calci e pugni. Non siamo ai livelli de Le Iene o Pulp Fiction ma è sempre un film del genio tarantiniano
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nichel
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lunedì 4 giugno 2007
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chi sarebbe il prof. egizio mimmo?
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ma che nome è? ma che recensione è la tua? ma che stai dicendo?! il mondo è brutto perchè è popolato di gente stupida.
[+] scuse al prof. egizio
(di nichel)
[ - ] scuse al prof. egizio
[+] il professore e' presidente....
(di il vero prof.egizio mimmo)
[ - ] il professore e' presidente....
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