serena z
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mercoledì 31 ottobre 2007
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un imprenditore sprovveduto (x luca)
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Facciamo il profilo dell'imprenditore cui nel 2007 è sfuggito che gli aspetti produttivi, se non vendono, vanno a finire male? Un imprenditore che aspetta a far fuori tutti i soldi rimasti per parlarne alla moglie? Che parla con il socio soltanto per fare a botte? Aggiungiamo un piccolo particolare: perché non si vede neanche come è finita la vendita della casa? Lei non ha avuto niente da obiettare? Era casa sua, d’altronde. E lui non può davvero fare causa ai soci che l'hanno estromesso perché aveva ipotecato le sue proprietà per salvare l’azienda e bisognava aspettare, stando a quanto detto dall'avvocato??? Molto strano veramente! Direi quasi inconcepibile… In una situazione del genere chiunque avrebbe sfoderato gli artigli per cercare di salvare il salvabile e farsi restituire la quota societaria con gli annessi e i connessi.
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Facciamo il profilo dell'imprenditore cui nel 2007 è sfuggito che gli aspetti produttivi, se non vendono, vanno a finire male? Un imprenditore che aspetta a far fuori tutti i soldi rimasti per parlarne alla moglie? Che parla con il socio soltanto per fare a botte? Aggiungiamo un piccolo particolare: perché non si vede neanche come è finita la vendita della casa? Lei non ha avuto niente da obiettare? Era casa sua, d’altronde. E lui non può davvero fare causa ai soci che l'hanno estromesso perché aveva ipotecato le sue proprietà per salvare l’azienda e bisognava aspettare, stando a quanto detto dall'avvocato??? Molto strano veramente! Direi quasi inconcepibile… In una situazione del genere chiunque avrebbe sfoderato gli artigli per cercare di salvare il salvabile e farsi restituire la quota societaria con gli annessi e i connessi. Ma bisognava lottare e a Soldini premeva soltanto di analizzare il crollo psicologico dei ruoli. Qui si confonde la tragedia della disoccupazione che colpisce l’Italia, con una storia partorita alla leggera. Bravi gli attori, nessuno lo mette in dubbio, ma la sceneggiatura è piena di strafalcioni. Direi che nemmeno si sono dati da fare per capire cosa sia una società a responsabilità limitata. Di imprenditori finiti male è piena la cronaca, ma per eccesso di “buonismo” non mi pare…
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luca
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mercoledì 31 ottobre 2007
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grande cast, una storia che ci appartiene
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ben girato,il film ci racconta l'italia di oggi senza romanzarla, senza girare intorno al decadimento economico del mercato del lavoro di oggi.
consigliato a tutti.
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albi
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martedì 30 ottobre 2007
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non ci si crede
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Ricordo al liceo un venerdì sera in cui,colpito dal classico attacco d'ansia settimanale per la tavola di educazione tecnica da consegnare il sabato mattina, decisi con un colpo di genio di fotocopiare il disegno di un mio compagno. Il giorno dopo la professoressa Papotto, dopo svariati secondi di meditazione disse con un sorriso smagliante:" e per il simpaticone che ha fatto una fotocopia credendo che io sia deficiente,un bel 2". Ecco cosa mi è venuto in mente dopo avere visto Giorni e nuvole. Il film non è neanche male, anzi direi che, pur con qualche inevitabile lentezza certamente dovuta al tema trattato, sia in assoluto uno dei film migliori di Soldini, anche grazie alla bravura degli attori ( davvero sorprendente la prova di Albanese).
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Ricordo al liceo un venerdì sera in cui,colpito dal classico attacco d'ansia settimanale per la tavola di educazione tecnica da consegnare il sabato mattina, decisi con un colpo di genio di fotocopiare il disegno di un mio compagno. Il giorno dopo la professoressa Papotto, dopo svariati secondi di meditazione disse con un sorriso smagliante:" e per il simpaticone che ha fatto una fotocopia credendo che io sia deficiente,un bel 2". Ecco cosa mi è venuto in mente dopo avere visto Giorni e nuvole. Il film non è neanche male, anzi direi che, pur con qualche inevitabile lentezza certamente dovuta al tema trattato, sia in assoluto uno dei film migliori di Soldini, anche grazie alla bravura degli attori ( davvero sorprendente la prova di Albanese). E allora io mi chiedo: come è possibile che uno dei nostri migliori registi decida per il finale di copiare in maniera eclatante e vergognosa una delle scene più belle viste al cinema negli ultimi anni? Sto ovviamente parlando di "Se mi lasci ti cancello" e del meraviglioso discorso tra Carrey e la Winslet fatto sul lago ghiacciato con inquadrature pressochè identiche a quelle di Soldini. E poi se qualcuno osa criticare la mancanza di idee del cinema italiano si indignano, dicono che il pubblico ha poca cultura e non riesce a capire i messaggi trasmessi. Io il livello della mia cultura non so quale sia, ma so capire benissimo se qualcuno mi prende in giro oppure no. Al contrario della gente in sala che alla fine ha anche timidamente applaudito. Mah.
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serena z
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martedì 30 ottobre 2007
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quando rimane poco poco
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Non è un film scontato ma una storia che non riesce ad andare oltre la caduta libera del protagonista maschile nella depressione. Cosa capita d'altronde quando i ruoli saltano in frantumi all'interno della coppia? Quando lui è Dio Padre a fornire protezione, soldi, coccole, feste di laurea, più soldi e tirate de orecchie, a fare il bello e il cattivo tempo, ma all'improvviso tutto scoppia? Quando lei si fa illuminare beatamente dalla Grazia e non contesta neanche i modi villani del Padre che per futili motivi caccia la Figlia di casa? Il problema, come posto da Soldini, rimane sempre in superficie: troppo "buono" lui, troppo contenuta lei. Ci si aspettano i botti, i fuochi di artificio di lei, ad esempio, perché lui non si chiede il suo parere neanche per fare un buco nel muro della cucina.
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Non è un film scontato ma una storia che non riesce ad andare oltre la caduta libera del protagonista maschile nella depressione. Cosa capita d'altronde quando i ruoli saltano in frantumi all'interno della coppia? Quando lui è Dio Padre a fornire protezione, soldi, coccole, feste di laurea, più soldi e tirate de orecchie, a fare il bello e il cattivo tempo, ma all'improvviso tutto scoppia? Quando lei si fa illuminare beatamente dalla Grazia e non contesta neanche i modi villani del Padre che per futili motivi caccia la Figlia di casa? Il problema, come posto da Soldini, rimane sempre in superficie: troppo "buono" lui, troppo contenuta lei. Ci si aspettano i botti, i fuochi di artificio di lei, ad esempio, perché lui non si chiede il suo parere neanche per fare un buco nel muro della cucina... ma niente! Ci sono inoltre diversi particolari studiati male: quale è il tempo del film? Sempre inverno? Assolutamente no! Allora perché dormono sempre con la trapunta pesante? E poi ci si chiede: ma Soldini ha mai conosciuto un imprenditore? Questo qui è troppo sprovveduto! Come ha fatto a fare i soldi prima? Vendendo margheritine? Insomma, film poco convincente, lontano anni luce da Pani e tulipani e Agata e la tempesta, forse più vicino a Brucio nel vento. Meglio attendiamo la prossima commedia!!!
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[+] specchio della debolezza umana
(di farfa.g)
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serena z
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martedì 30 ottobre 2007
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quando rimane poco poco
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Quando rimane poco poco
Non è un film scontato ma una storia che non riesce ad andare oltre la caduta libera del protagonista maschile nella depressione. Cosa capita d'altronde quando i ruoli saltano in frantumi all'interno della coppia? Quando lui è Dio Padre a fornire protezione, soldi, coccole, feste di laurea, più soldi e tirate de orecchie, a fare il bello e il cattivo tempo, ma all'improvviso tutto scoppia? Quando lei si fa illuminare beatamente dalla Grazia e non contesta neanche i modi villani del Padre che per futili motivi caccia la Figlia di casa? Il problema, come posto da Soldini, rimane sempre in superficie: troppo "buono" lui, troppo contenuta lei. Ci si aspettano i botti, i fuochi di artificio di lei, ad esempio, perché lui non si chiede il suo parere neanche per fare un buco nel muro della cucina.
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Quando rimane poco poco
Non è un film scontato ma una storia che non riesce ad andare oltre la caduta libera del protagonista maschile nella depressione. Cosa capita d'altronde quando i ruoli saltano in frantumi all'interno della coppia? Quando lui è Dio Padre a fornire protezione, soldi, coccole, feste di laurea, più soldi e tirate de orecchie, a fare il bello e il cattivo tempo, ma all'improvviso tutto scoppia? Quando lei si fa illuminare beatamente dalla Grazia e non contesta neanche i modi villani del Padre che per futili motivi caccia la Figlia di casa? Il problema, come posto da Soldini, rimane sempre in superficie: troppo "buono" lui, troppo contenuta lei. Ci si aspettano i botti, i fuochi di artificio di lei, ad esempio, perché lui non si chiede il suo parere neanche per fare un buco nel muro della cucina... ma niente! Ci sono inoltre diversi particolari studiati male: quale è il tempo del film? Sempre inverno? Assolutamente no! Allora perché dormono sempre con la trapunta pesante? E poi ci si chiede: ma Soldini ha mai conosciuto un imprenditore? Questo qui è troppo sprovveduto! Come ha fatto a fare i soldi prima? Vendendo margheritine? Insomma, film poco convincente, lontano anni luce da Pani e tulipani e Agata e la tempesta, forse più vicino a Brucio nel vento. Meglio attendiamo la prossima commedia!!!
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eugenio
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martedì 30 ottobre 2007
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realisticamente reale
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siamo stufi di effetti speciali inutili.
il buon cinema e' possibile! Proprio un bel film semplice ed onesto!
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attalo
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lunedì 29 ottobre 2007
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un soldini sotto tono
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La caratteristica principale dei film di Soldini, sin dali esordi(ed anche nella più recente svolta verso la commedia, è stata sempre quella della leggerezza e dell'originalità delle sceneggiature.
Qui mi sembra che ci sia ben poco sia di leggero che di imprevedibile. Tutta la scansione drammatica(lo smarrimento iniziale, il tentativo affannoso di riemergere, la crisi familiare) appare francamente abbastanza scontata.
Da un soggetto del genere, con ogni probabilità Bergman avrebbe tratto un capolavoro. Ma Soldini, evidentemente, non è Bergmam. Ed in quest'occasione è anche poco aiutato dagli interpreti: nei duetti tra Albanese e la Buy, persino nel gioco al massacro finale, non c'è un solo attimo di autentico dolore.
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andrea
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lunedì 29 ottobre 2007
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questa è l'italia
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Finalmente qualcuno parla dello schifo del mondo del lavoro in Italia (sesta potenza industriale al mondo), basato esclusivamente sulle agenzie di lavoro interinale.
Mi sono rivisto in Antonio Albanese, essendo sostanzialmente disoccupato da 4 anni, e ne ho 41, perchè vivo le stesse emozioni e sensazioni identiche a quelle del protagonista maschile del film, quelle di un escluso dalla società.
Bravo Soldini!
Bravo Albanese!
Brava Buy!
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vincenzo scalia
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lunedì 29 ottobre 2007
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si rende in un film, finalmente, il vero calvario
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Chi vive queste cose da anni (sono un over40 dell'associazione ATDAL) le sa capire da un film fatto bene come questo. Ne parlerò dopodomani ad una conferenza stampa a Roma. Complimenti ad Albanese.
[+] lettera a repubblica
(di giovanni)
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pucci
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lunedì 29 ottobre 2007
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..
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Film che analizza i tragici riflessi della perdita di lavoro, soprattutto su una famiglia di livello medio alto.
Alla fine, l'amore e non il lavoro, come analizzato dalla critica, produce valore e realizzazione personale, ma purtroppo per arrivare a fine mese.....
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