karlettinos
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lunedì 28 giugno 2010
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film capolavoro
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Davvero un capolavoro. E' il remake step by step del film uscito una ventina d'anni fa.
Ispirato alla violenza totale di arancia meccanica dove ragazzetti viziati di brave famiglie si dedicano a pratiche violente.
L'aspetto mite ed anglosassone in camicetta bianca dei protagonisti stride con la loro fredda violenza un po' come le arie d'opera iniziali stridano con il metal seguente.
Nonostante alcune scene molto lunghe ed estremamente espressive il film non rallenta mai anzi, proprio in quelle scene la tensione sale in modo insostenibile. Il ritmo appare velocissimo nonostante la lunghezza di alcuni passaggi. Gli attori sono eccelsi. Lo spettatore è coinvolto in modo insospettabile tanto da sentirsi quasi parte del film.
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Davvero un capolavoro. E' il remake step by step del film uscito una ventina d'anni fa.
Ispirato alla violenza totale di arancia meccanica dove ragazzetti viziati di brave famiglie si dedicano a pratiche violente.
L'aspetto mite ed anglosassone in camicetta bianca dei protagonisti stride con la loro fredda violenza un po' come le arie d'opera iniziali stridano con il metal seguente.
Nonostante alcune scene molto lunghe ed estremamente espressive il film non rallenta mai anzi, proprio in quelle scene la tensione sale in modo insostenibile. Il ritmo appare velocissimo nonostante la lunghezza di alcuni passaggi. Gli attori sono eccelsi. Lo spettatore è coinvolto in modo insospettabile tanto da sentirsi quasi parte del film. Io mi sono ritrovato a pensare a lungo che cosa avrei potuto fare in una situazione simile.
Lo consiglio vivamente ed è sicuramente da annoverare fra i film capolavoro.
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scofields
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martedì 2 febbraio 2010
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violenza psicologica
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teso..illogico ma proprio per questo bellissimo fino alla fine
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filippomazz
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sabato 30 gennaio 2010
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quando il film d'autore sfocia nel patetico
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uno dei peggiori film della storia del cinema. non ho mai visto un pubblico tanto adirato e deluso come alla proiezione di questo obrobrio...quei 5 minuti di telecamera fissa nel salotto dove si e' appena consumato un omicidio sono letteralmente terrificanti...il pubblico sbraitava e alcuni uscirono dalla sala. questo film e' a mio parere (e calcolate che io sono un enorme amante dei film d'autore) il classico esempio di falso film d'autore forzatissimo e realizzato in maniera orribile....un altro esempio e' Lasciami Entrare. Film che non possono assolutamente pretendere a tutti i costi quell' aura di magia che caratterizza i film d'autore perche' semplicemente sono ad un livello ben inferiore.
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uno dei peggiori film della storia del cinema. non ho mai visto un pubblico tanto adirato e deluso come alla proiezione di questo obrobrio...quei 5 minuti di telecamera fissa nel salotto dove si e' appena consumato un omicidio sono letteralmente terrificanti...il pubblico sbraitava e alcuni uscirono dalla sala. questo film e' a mio parere (e calcolate che io sono un enorme amante dei film d'autore) il classico esempio di falso film d'autore forzatissimo e realizzato in maniera orribile....un altro esempio e' Lasciami Entrare. Film che non possono assolutamente pretendere a tutti i costi quell' aura di magia che caratterizza i film d'autore perche' semplicemente sono ad un livello ben inferiore...diciamo sottoterra.
non ho visto l'originale funny games ma non puo' essere che migliore di questo scherzo della natura.
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francesco2
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domenica 15 novembre 2009
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non si torna sul luogo del delitto(letteralmente!)
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Non sono un "Ammiratore" del primo film, però più politicamente scorretto; un pò perché nella tranquilla(?) Austria venivamo a contatto con l'irruzione di un paio di giovanotti nella casa di una povera disgraziata, un pò in sé e per sé, perché era il primo.Qui, scusando il gioco di parole, il modello è sostanzialmente la famiglia modello(Non manca nemmeno il cane, che è il primo a morire) dove una stranamente ingenua donna fa entrare in casa un ragazzo mai visto prima.Parlare così poco di queti individui e di ciò che li spinga a (re?)agire in questa maniera a me non pare una forza, ma una debolezza.Al di là dei bravi attori, parlo soprattutto della Watts ma anche di Roth, l'unico motivo di "Interesse" è il catalogo di efferatezze di cui i protagonisti "Buoni" sono vittime.
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Non sono un "Ammiratore" del primo film, però più politicamente scorretto; un pò perché nella tranquilla(?) Austria venivamo a contatto con l'irruzione di un paio di giovanotti nella casa di una povera disgraziata, un pò in sé e per sé, perché era il primo.Qui, scusando il gioco di parole, il modello è sostanzialmente la famiglia modello(Non manca nemmeno il cane, che è il primo a morire) dove una stranamente ingenua donna fa entrare in casa un ragazzo mai visto prima.Parlare così poco di queti individui e di ciò che li spinga a (re?)agire in questa maniera a me non pare una forza, ma una debolezza.Al di là dei bravi attori, parlo soprattutto della Watts ma anche di Roth, l'unico motivo di "Interesse" è il catalogo di efferatezze di cui i protagonisti "Buoni" sono vittime.
Se qualcuno citasse il tanto criticato "Assassini nati" di Stone, mi pare che siamo proprio fuori strada:Stone, a pate una pessima mezz'ora di fracasso e urla, fa a pezzi i media ed è molto bravo a ironizzare sui suoi "Assassini" senza demonizzarli.Quanto poi ad altro cinema che non CARATTERIZZA i personaggi ma ce li MOSTRA, penso a "Vive l'amour"! diTsai Ming-Lang, mi pare siamo proprio su un altro pianeta.Quanto poi a "Canicola" di Seidl( A proposito, perché il nuovo film in Italia non è uscito?),ammesso che sia stato un pò sopravvalutato, paradossalmente quel cinema, col suo campionario di varia(Dis)umanità, secondo me ci illminava di più sulle nefandezze dell'Austria di oggi(E non solo).
P.s.:E' un caso che sulla rivista "Segnocinema" il direttore, che aveva molto ammirato il primo film, abbia definito questo "Privo di interesse"?
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il capo
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sabato 31 ottobre 2009
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alex e i suo drughi gridano vendetta
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Dunque..... Mai cominciare un discorso con " dunque " . La sensazione è che si temporeggi in quanto poveri di argomenti. Alla fine di Funny Games, invece, si pronuncia proprio quella parola.
Nella visione del film, apprezzata la bontà degli interpreti, gradita la determinata fermezza degli autori nel disturbare lo spettatore con ogni espediente utile, lodata la cura impiegata nel destrutturare il genere, e commossi dall' abnegazione dimostrata nel prolungare le sequenze al limite dell'esaurimento nervoso, ci si domanda se non fosse stato meglio inserire un altro paio di scene ben congegnate, come quella del telecomando, arrivata solo alla fine, tra l' altro, per avvalorare la tesi che si voleva dimostrare.
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Dunque..... Mai cominciare un discorso con " dunque " . La sensazione è che si temporeggi in quanto poveri di argomenti. Alla fine di Funny Games, invece, si pronuncia proprio quella parola.
Nella visione del film, apprezzata la bontà degli interpreti, gradita la determinata fermezza degli autori nel disturbare lo spettatore con ogni espediente utile, lodata la cura impiegata nel destrutturare il genere, e commossi dall' abnegazione dimostrata nel prolungare le sequenze al limite dell'esaurimento nervoso, ci si domanda se non fosse stato meglio inserire un altro paio di scene ben congegnate, come quella del telecomando, arrivata solo alla fine, tra l' altro, per avvalorare la tesi che si voleva dimostrare.
No. Niente di tutto questo. Un film simpatico come l' orticaria che vuole essere un " j' accuse " alla vacuità della televisione senza che questo si capisca mai. Almeno che lo spettatore sia tanto cinico da ascoltare il monologo di un folle prima dei titoli di coda che, evidentemente, doveva servire a dare un senso al tutto. Che si siano accorti un pò tardi che si andava in confusione. Credo proprio di si.
Insomma, esperimento fallito. Film povero di allegoria, disturbante oltremodo. Alex e i drughi non l' avrebbero presa affatto bene.
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enri85
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domenica 11 ottobre 2009
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particolare
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Ho potuto guardare per la prima volta questo film particolare su sky. Particolare perchè non è il solito thriller violento ma col lieto fine. E' più che altro un'analisi del cinema stesso, in particolare del cinema violento a cui siamo ormai abituati. Emblematica la scena del riavvolgimento del nastro: Naomi Watts è riuscita a sparare al complice di Michael Pitt, ma quest'ultimo con un telecomando nascosto nel divano ritorna al momento precedente, in una scena che ha del surreale, evitando la morte dell'amico. Non c'è salvezza per i due coniugi: il cellulare non funziona e quando riprende a funzionare ha la batteria scarica, il coltello che avevamo visto a inizio film nella barca a vela è inutile, il furgoncino che potrebbe salvare Ann (Naomi Watts) non si ferma.
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Ho potuto guardare per la prima volta questo film particolare su sky. Particolare perchè non è il solito thriller violento ma col lieto fine. E' più che altro un'analisi del cinema stesso, in particolare del cinema violento a cui siamo ormai abituati. Emblematica la scena del riavvolgimento del nastro: Naomi Watts è riuscita a sparare al complice di Michael Pitt, ma quest'ultimo con un telecomando nascosto nel divano ritorna al momento precedente, in una scena che ha del surreale, evitando la morte dell'amico. Non c'è salvezza per i due coniugi: il cellulare non funziona e quando riprende a funzionare ha la batteria scarica, il coltello che avevamo visto a inizio film nella barca a vela è inutile, il furgoncino che potrebbe salvare Ann (Naomi Watts) non si ferma.
Come afferma nel finale Michael Pitt, il cinema è finzione, ma finzione reale, per questo attira il pubblico. E questo film attira il pubblico perchè si spera, fino alla fine, nella salvezza della famiglia, che però non arriverà.
Torna deluso lo spettatore di questo film che non ne coglie l'intenzione, perchè la violenza c'è ma non si vede mai (si sentono solo gli spari o l'abbaiare sofferente del cane), nè il lieto fine che potrebbe risollevare lo spettatore.
Per concludere, l'accostamento di questo film ad Arancia Meccanica è alquanto scorretto, dato che condivide con tale film solo la somiglianza tra i due complici e i drughi, entrambi ragazzi giovani e dall'aspetto impeccabile.
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[+] furbate
(di francesco2)
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elena flauto
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venerdì 9 ottobre 2009
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eleganza dell'incubo
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Non c'è un'inquadratura di questo film , che non sia di un'eleganza formale estrema; nei colori e nella composizione.Un horror chic che gioca sul piano dei video games. I 2 drughi, che solo perchè portano un paio di guanti bianchi fanno terrore al primo frame, giocano con case ed abitanti come se fossero davanti ad un computer. E le stesse vittime sono continuamente invitate al gioco. ...come noi spettatori con un paio di interpellazioni di Michael Pitt. Attori super, compreso il ragazzino.
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harrietvanger
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giovedì 8 ottobre 2009
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il sadico "funny games" non diverte il pubblico
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Se c'è una cosa che davvero mi è parsa "brillante" in questo film, e nel vero senso della parola, è stata la regia, fantastici movimenti della telecamera, inquadrature originalissime e perfette, per non parlare del montaggio sonoro, davvero eccezionale. Ma nel cinema, si sa, se il contenuto di un film non è buono l'aspetto tecnico è poco relativo per la recensione finale. E così, se pur io ammetta che la regia sia stata (quasi) incriticabile in "Funny Games", il resto del film è appena corretto. Ripetute scene di violenza, di cui però il regista ha preferito privare lo spettatore, spostando l'obbiettivo ma lasciando comunque al pubblico un senso di terrore nel comprendere ciò che NON aveva appena visto.
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Se c'è una cosa che davvero mi è parsa "brillante" in questo film, e nel vero senso della parola, è stata la regia, fantastici movimenti della telecamera, inquadrature originalissime e perfette, per non parlare del montaggio sonoro, davvero eccezionale. Ma nel cinema, si sa, se il contenuto di un film non è buono l'aspetto tecnico è poco relativo per la recensione finale. E così, se pur io ammetta che la regia sia stata (quasi) incriticabile in "Funny Games", il resto del film è appena corretto. Ripetute scene di violenza, di cui però il regista ha preferito privare lo spettatore, spostando l'obbiettivo ma lasciando comunque al pubblico un senso di terrore nel comprendere ciò che NON aveva appena visto. E fin qui si può anche chiudere un occhio, ma ciò che proprio non va giù, in "Funny Games", è l'insensata, stupida, indifferente violenza di due individui in bianco, psicopatici e sadici, che si divertono a torturare ed uccidere i loro vicini di casa. Il film, in sé, non provoca emozioni, non è "pauroso", è semplicemente sadico, vuole semplicemente sbattere in faccia allo spettatore una gran dose di violenza. E se pur sia impossibile non notare la somiglianza dei due sadici protagonisti con quella dei Drughi di Arancia Meccanica, bisogna ricordare che ciò che Stanley Kubrick girò nel 1975 è arte pura, mentre ciò che ci viene proposto in "Funny Games" è un remake mal riuscito di un film peggio ancor riuscito. Incredibile da pensare che tutto ciò non abbia neanche una fine, così ha deciso il regista Haneke, che si limita a far capire allo spettatore che il cosiddetto "divertimento" dei due fratelli non avrà mai fine.
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[+] brava
(di francesco2)
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nick castle
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giovedì 8 ottobre 2009
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pessimo rifacimento in chiave hollywoodiana...
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Dopo dieci anni, Haneke accetta la proposta di rigirare il suo Funny Games in lingua inglese, con a dispozione, attori famosi, e uno staff più fornito del suo predecessore. Il film risulta particolarmente brutto, sia per i clichè tipicamente hollywoodiana, sia per la sua inutilità, nel 2009. Il ricorso agli effetti visivi in alcune scene è di un impatto ottico pessimo, mentre la fotografia fredda rende il tutto più sterile, di quanto già non fosse nel precedente film. In quanto ai soliti clichè di cui parlavo prima, ad esempio lo scegliere degli attori che di per se avessero già degli sguardi assatanati(e in questo mi riferisco molto particolarmente a Michael Pitt) è uno stereotipo visto e rivisto nel cinema hollywoodiano(in quasi tutti i film made in USA, il cattivo ha sempre un viso perfido e allucinato e commette gli atti di violenza come se niente fosse), cosa che nel vecchio capitolo era presente solo in parte e con un preciso riferimento(la violenza gratuita dei film statunitensi).
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Dopo dieci anni, Haneke accetta la proposta di rigirare il suo Funny Games in lingua inglese, con a dispozione, attori famosi, e uno staff più fornito del suo predecessore. Il film risulta particolarmente brutto, sia per i clichè tipicamente hollywoodiana, sia per la sua inutilità, nel 2009. Il ricorso agli effetti visivi in alcune scene è di un impatto ottico pessimo, mentre la fotografia fredda rende il tutto più sterile, di quanto già non fosse nel precedente film. In quanto ai soliti clichè di cui parlavo prima, ad esempio lo scegliere degli attori che di per se avessero già degli sguardi assatanati(e in questo mi riferisco molto particolarmente a Michael Pitt) è uno stereotipo visto e rivisto nel cinema hollywoodiano(in quasi tutti i film made in USA, il cattivo ha sempre un viso perfido e allucinato e commette gli atti di violenza come se niente fosse), cosa che nel vecchio capitolo era presente solo in parte e con un preciso riferimento(la violenza gratuita dei film statunitensi). La pellicola non incuriosisce come la prima, gli manca l'alone di mistero, guardi i due ragazzi e sai già cosa faranno, non va bene, non va assolutamente bene. Il film si ostenta nella sua ostentazione a rifare qualcosa che non andava rifatto. Ma quest'ulitmo è un problema che ha iniziato a sorgere proprio negli ultimi tempi, basti pensare al remake di Metropolis nel 2010, è come prendere Ladri di biciclette, capolavoro del neorealismo e rifarlo oggi, oppure La corazzata Potemken, e farne un remake, magari diretto da Ridley Scott, con il montaggio di Richard Pearson, è proprio assurdo. I cult o i capolavori, non andrebbero mai rifatti. Per giunta questo Funny Games non è per niente un remake fotogramma per fotogramma, anzi, è pieno di inquadrature e dialoghi che nel primo non c'erano.
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shangai_monamour
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giovedì 8 ottobre 2009
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boring games
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Diamo per buono che il tutto abbia un senso. Diciamo che questo film è un portatore sano di un messaggio insano (almeno per il cinema odierno). Diamo per buono che il film riesca nel suo obiettivo...e recapiti il messaggio codificato (manco troppo)...
...prendere in giro lo spettatore, spiazzarlo, distaccarlo (con le continue chiacchierate con il pubblico, gli ammiccamenti in camera, il magico telecomando per evitare colpi di scena) ma al tempo stesso disturbarlo.
Diamo per buono che voi/noi spettatori sadici vi/ci divertite/tiamo tanto a vedere film del genere perche inevitabilmente sconcertano la massa.
Ma alla fine, dato per buono tutto, e andando oltre questo "tutto"...ve la sentite veramente di dire che è un bel film?
Gli do un funny voto: 2.
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