jokerdb
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lunedì 9 maggio 2011
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cosa avrà voluto dire???
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Secondo il mio modesto parere il film narra della semplice perversione di due ragazzi che provano piacere nel torturare le proprie vittime in una sorta di gioco perverso (da cui è tratto il titolo del film) e nulla più! Giusto a fine film, sulla barca per essere precisi, i protagonisti provano a dare una spiegazione di ciò che si è visto durante tutto il film, specialmente la scena del telecomando. Questo non è che un semplice contentino che il regista da al pubblico per mascherare il vero senso nascosto! Vi state chiedendo quale è il vero senso? La risposta è nessuno! Ognuno può dare la sua libera interpretazione, quindi ogni possibile spiegazione a riguardo è plausibile. Questa è l’unica genialità nel film, il fatto di non preoccuparsi minimamente del senso ma lasciare piena libertà di decisione allo spettatore.
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Secondo il mio modesto parere il film narra della semplice perversione di due ragazzi che provano piacere nel torturare le proprie vittime in una sorta di gioco perverso (da cui è tratto il titolo del film) e nulla più! Giusto a fine film, sulla barca per essere precisi, i protagonisti provano a dare una spiegazione di ciò che si è visto durante tutto il film, specialmente la scena del telecomando. Questo non è che un semplice contentino che il regista da al pubblico per mascherare il vero senso nascosto! Vi state chiedendo quale è il vero senso? La risposta è nessuno! Ognuno può dare la sua libera interpretazione, quindi ogni possibile spiegazione a riguardo è plausibile. Questa è l’unica genialità nel film, il fatto di non preoccuparsi minimamente del senso ma lasciare piena libertà di decisione allo spettatore.
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giuli18
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domenica 6 febbraio 2011
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agghiacciante
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Ottimo remake di Haneke del film del '97, il merito è tutto della straordinaria interpretazione degli attori, su tutti Peter e Paul che ricordano i drughi di Arancia Meccanica, ragazzi annoiati in cerca di violenza e divrtimento. E' uno di quei film che ti fa rimanere incollato alla poltrona, la tensione è alta, e proprio la lentezza del film contribuisce a far aumentare la suspance. Estenuante, col fiato sospeso fino alla fine sperando che la ricca famiglia riesca a salvarsi ma ogni tentativo di fuga è solo un ulteriore macabro gioco dei ragazzi. Molti si aspetteranno scene violente e horror in realta nessuna di queste scene verrà inquadrata, lasciando allo spettatore la fatica di immaginarsi cio che non si vede
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ultimoboyscout
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domenica 16 gennaio 2011
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versione americana.
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Discreto remake di un film di alcuni anni fa dello stesso regista Haneke. Una versione potente, cattiva, cruda, un misto tra thriller, horror e crudeltà gratuite di ogni genere. Un film folle e delirante, illogico ma con punte di folgorante logicità per come è costruito. Attori eccellenti nelle rispettive parti (Pitt autentica sorpresa, Roth perfetto) e regia illuminata, anche se dall'originale non ci si è affatto discostati. Attenzione ad alcune scene che sono molto forti.
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gunnar
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venerdì 17 dicembre 2010
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senza parole
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come è possibile che questo film abbia quel voto? l'ho guardato perchè mi fido dei vostri voti...ma stavolta non ho trovato nessuna corrispondenza.
fa piangere.
mi aspetterei di leggere : CONSIGLIATO assolutamente no
spero appreziate il mio commento.
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alex41
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sabato 27 novembre 2010
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un film...nel film
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Considerarlo un vero film è troppo scontato. Può essere considerato più che altro uno spettacolo teatrale dove due personaggi misteriosi rovineranno le vacanze a una famiglia in un solo giorno tramite giochi, possiamo dire, di "tortura" psicologica. George e Peter, i protagonisti, prima chiedono uova a Naomi Watts, uno di loro fa cadere il cellulare di lei nel rubinetto. E da qui parte l'inizio di un brutale incubo. Un film dentro nel film ricco di alcune scene cult, come quella del telecomando, che nel film possiamo considerare una reazione volontaria del regista stesso con l'intento di far vincere a tutti i costi i cattivi. Lo spettatore rimane coinvolto in situazioni terribili fino al finale.
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Considerarlo un vero film è troppo scontato. Può essere considerato più che altro uno spettacolo teatrale dove due personaggi misteriosi rovineranno le vacanze a una famiglia in un solo giorno tramite giochi, possiamo dire, di "tortura" psicologica. George e Peter, i protagonisti, prima chiedono uova a Naomi Watts, uno di loro fa cadere il cellulare di lei nel rubinetto. E da qui parte l'inizio di un brutale incubo. Un film dentro nel film ricco di alcune scene cult, come quella del telecomando, che nel film possiamo considerare una reazione volontaria del regista stesso con l'intento di far vincere a tutti i costi i cattivi. Lo spettatore rimane coinvolto in situazioni terribili fino al finale. Può essere considerato soprattutto uno show che non solo parla di violenza, ma la rafforza soprattutto. Ciò nonostante ci riesca abbastanza bene, il ritmo del film è molto lento, a tratti addirittura noioso, ma le battute funzionano e gli attori sono veramente bravi: bravissima Naomi Watts, Tim Roth convincente e bravissimo soprattutto Michael Pitt in una interpretazione tra il normale e il sadico.
Una cosa però devo dirla su questo film: NON E' ASSOLUTAMENTE PARAGONABILE A ARANCIA MECCANICA, PER NIENTE!! Prima di tutto sono due storie diversissime, inoltre Kubrick non si tocca.
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taniamarina
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sabato 9 ottobre 2010
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una serie di immagini vale tutto un film deja vu
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Se l'incipit è straordinario e riuscitissimo, con una suspance che si respira in ogni angolo della casa e in ogni sguardo, il sapore di un violento deja vu si fa sentire ben presto, e non certo in riferimento a remake o quant'altro. Il contrasto tra gentilezza e violenza efferata è un cocktail già lungamente sperimentato, e il regista sembrerebbe pretendere di esserne lo scopritore. Un'immagine da teatro nella scatola magica, che vede la Watts tremendamente impegnata per più di tre minuti, vale tutto il film. Il messaggio, ad essere franchi, è fin troppo scontato e per nulla originale. Una Watts sotto pressione come non mai in un film tremendo, ma non bellissimo. Bravi tutti gli attori.
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peps81
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venerdì 17 settembre 2010
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bel commento, ma...
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Mi è piaciuta la tua recensione, anche se hai reso perfettamente lo spirito del film e l'intento del regista, devo confessare però che a me il film non è piaciuto.
Cosa ha fatto il regista di straordinario? mi ha dimostrato di capire cosa voglio e che sono viziato? ha previsto cosa prevedeva il pubblico e non gliel'ha dato? e dov'è la genialata?
Io sono un ingegnere informatico ma non progetto un software che invece di una fattura stampi uno smile formato A4 per stupire il cliente. Un benzinaio non mette acqua nei serbatoi perché l'automobilista si aspetta del carburante...
cosa ha fatto di straordinario? ha sorpreso il pubblico non dandogli ciò che si aspettava? il prossimo film sarà un muro nero per 121' per stupire la gente che si aspetta il film.
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Mi è piaciuta la tua recensione, anche se hai reso perfettamente lo spirito del film e l'intento del regista, devo confessare però che a me il film non è piaciuto.
Cosa ha fatto il regista di straordinario? mi ha dimostrato di capire cosa voglio e che sono viziato? ha previsto cosa prevedeva il pubblico e non gliel'ha dato? e dov'è la genialata?
Io sono un ingegnere informatico ma non progetto un software che invece di una fattura stampi uno smile formato A4 per stupire il cliente. Un benzinaio non mette acqua nei serbatoi perché l'automobilista si aspetta del carburante...
cosa ha fatto di straordinario? ha sorpreso il pubblico non dandogli ciò che si aspettava? il prossimo film sarà un muro nero per 121' per stupire la gente che si aspetta il film...
con questo non voglio dire che un film debba essere scontato e banale e assecondare lo spettatore, ma che debba arricchirlo dando qualcosa, non togliendo...
C'erano scene carine nel film, molto realistiche e suggestive (tipo lui che morde il pane e lo risputa) e attori bravi, ma per me non basta.
Io al massimo posso considerare questo film uno scherzo del regista, uno scherzo a pagamento e di cattivo gusto...
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[+] ma che razza di ragionamento
(di dio amiga)
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hatecraft
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lunedì 16 agosto 2010
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lei sottovaluta l'importanza dello spettacolo
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un ouroboros. Haneke “gioca” col pubblico, quello di parte si intende, e fa bene. ce lo fa capire nella seconda parte, quando il protagonista michael pitt guarda diritto nella telecamera e ci chiede cosa stiamo pensando. mette poi in scena uno stratagemma geniale, quello del deus ex machina: il telecomando del televisore che in mano sempre al protagonista torturatore pitt, diventa strumento per ri-avvolgere il tempo, decretandoli così "master" di quel sistema: unità al di sopra degli eventi, che possono quindi manipolare e seviziarne le regole. nel finale poi mette in campo una spiegazione strampalata donni darkiana sulla quarta dimensione e sulla fisica quantistica, che è forse un ulteriore modo per depistare lo spettatore.
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un ouroboros. Haneke “gioca” col pubblico, quello di parte si intende, e fa bene. ce lo fa capire nella seconda parte, quando il protagonista michael pitt guarda diritto nella telecamera e ci chiede cosa stiamo pensando. mette poi in scena uno stratagemma geniale, quello del deus ex machina: il telecomando del televisore che in mano sempre al protagonista torturatore pitt, diventa strumento per ri-avvolgere il tempo, decretandoli così "master" di quel sistema: unità al di sopra degli eventi, che possono quindi manipolare e seviziarne le regole. nel finale poi mette in campo una spiegazione strampalata donni darkiana sulla quarta dimensione e sulla fisica quantistica, che è forse un ulteriore modo per depistare lo spettatore. ma il significato del film è tutto in una frase:
Anna: perché non ci uccidete e basta? Peter: Lei sottovaluta l'importanza dello spettacolo.
Haneke con il suo cinema d'auture fa un pastiche di generi, decostruisce scardina il thriller all'americana, per ricostruirlo secondo i canoni del suo cinema e servire un piatto freddo e di altissima godibilità per interazione con lo spettatore, rendendo quest’ opera attiva e lo spettatore stesso co-autore delle interpretazioni. Haneke scandaglia la parte più recondita della mente umana, mettendo i suoi protagonisti (prova estrema per la Watts, ma non è certo una sorpresa) di fronte a situazioni limite, inchiodandoli nei suoi piani sequenza, e invitando chi guarda a diventare parte attiva di un processo di fiction dichiarata. Haneke non è per tutti - e non è una discriminante elitaria.
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lugath
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martedì 10 agosto 2010
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l'arte è una pillola di zucchero
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Trovare un motivo per godersi un genere violento, con la solita scusa dell'arte rappresentativa, è un compito difficile. Si confezionano due ore di scene sadiche e perversioni feticiste, per la gioia degli intellettualoidi che cercano una giustificazione nel soddisfare le proprie pulsioni che li accomunano ai più rozzi consumatori di horror B-movie.
La perversione intellettuale raggiunge massime rappresentazioni quando si nasconde dietro lo scudo dell'arte, dove è tutto interpretato e mai ciò che viene visto o sentito è quello che veramente accade.
Il primo film è un genere che ha fatto storia per i tumulti di critica e pubblico, il suo remake è solo una sbirciata per valutare quanto la società è cambiata.
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Trovare un motivo per godersi un genere violento, con la solita scusa dell'arte rappresentativa, è un compito difficile. Si confezionano due ore di scene sadiche e perversioni feticiste, per la gioia degli intellettualoidi che cercano una giustificazione nel soddisfare le proprie pulsioni che li accomunano ai più rozzi consumatori di horror B-movie.
La perversione intellettuale raggiunge massime rappresentazioni quando si nasconde dietro lo scudo dell'arte, dove è tutto interpretato e mai ciò che viene visto o sentito è quello che veramente accade.
Il primo film è un genere che ha fatto storia per i tumulti di critica e pubblico, il suo remake è solo una sbirciata per valutare quanto la società è cambiata. L'originale ricevette anche dure critiche e censure, tra un opinione pubblica moralista e severa verso la violenza troppo gratuita e maniacale. In questo rifacimento il pubblico, forse più smaliziato, crede forse di aver raggiunto la pace dei sensi morali e che nulla possa essere visto per quello che è.
Cosa piace di funny games allora? Piace ciò che piace, e ciò che fa vedere, senza arte ne parte, semplicemente ciò che brutalmente ci viene raccontato.
Uno spreco di talenti per un opera che forse ha solo un ruolo di nicchia negli horror psicotrici che vengono sfornati a ritmi incessanti per la gioia di un pubblico al limite dell'antropofagia.
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[+] assolutamente d'accordo
(di mapi77)
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francescol82
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mercoledì 30 giugno 2010
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simil kubrick
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Grande suspance ma il film è abbastanza lento. Sarà anche il remake di se stesso però a sua volta sembra il remake di Arancia Meccanica senza elettrochoc e il resto del film di Kubrick. Molto bella l'ambientazione.
[+] errata similitudine
(di dio amiga)
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